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Autore: NeverAlone    15/11/2010    7 recensioni
Quando Bradley scopre che Colin è gay non sa esattamente come sentirsi al riguardo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: In The Bones
Autore: wholly_crepe
Pairing: Bradley/Colin, Colin/Oc
Rating: PG
Word Count: 2,200
Warnings/Spoilers: RPS -Ragazzi, è assolutamente una terribile bugia. Oh, e probabilmente c'è un pò di violenza? E brutte parole.
Summary: Quando Bradley scopre che Colin è gay non sa esattamente come sentirsi al riguardo.
Disclaimer: Questa storia è completamente inventata e non intende assolutamente insultare Bradley o Colin. Davvero, scusate!
AN: Scritto per il i_claudia's Great Merlin Slam Fest.

Link alla storia originale: http://community.livejournal.com/bradleycolin/326354.html




Quando Bradley scoprì che Colin era gay, non sapeva esattamente come si sentisse al riguardo.

Tutto era nato per caso quando Colin lo aveva invitato alla sua festa di compleanno/ veglione di capodanno.
Bradley ne era stato entusiasta perché, ora che la seconda stagione era stata terminata e che tutte le speculazioni sulla terza si erano(grazie al cielo) quietate, non vedeva più Colin  Morgan così spesso.
Ed è strano, in fondo uno può pensare che dopo aver visto ininterrottamente quel pazzo d'un Irlandese per - sei mesi? un anno? Gesù, non sapeva più neanche per quanto - un pochino di spazio e di tempo per recuperare sarebbero stati più che benvenuti.
E invece no, gli era anche mancato lo scocciatore. Ogni volta che gli capitava di guardare qualcosa di fantastico in tv o che vedeva qualcuno fare il cretino in metropolitana,  che gli veniva in mente una battuta davvero davvero geniale, tutto ciò che voleva era  girarsi per controllare se anche Colin stava ridendo.Solo per vedere se riusciva a fargli spuntare quel ghigno da coglione, nel modo in cui accadeva sempre durante le riprese.

Con Colin, a ben pensarci, quelle smorfie non erano così frequenti. Più spesso erano sorrisini, una contrazione delle labbra, un occhio sollevato o un'espressione impassibile.
Quindi il vero e proprio ghigno erano quasi una rivelazione ogni volta. E Bradley ha  deciso che  riuscire a tirargliene fuori la maggior quantità possibile, solo per s é, doveva essere la sua missione.

Però  il  fatto  è  che  voltandosi  non  trovava  più  Colin, ovviamente. Lui è ora ad Armagh, o nel West end o nella dannata Mull. E questo non è che fa impazzire Bradley chiaramente: è solo un pò fastidioso.

Quindi, alla fine, tutto ciò si riduce al fatto che Bradley è davvero entusiasta all'idea di vederlo quella sera. E - dal momento che  è, ammettiamolo, dannatamente furbo - ha un'idea.
Pensa, hey, non sarebbe una figata semplicemente presentarmi davvero presto, e tipo, saltar fuori urlando Boo o qualcosa del genere? Solo per vedere se riesco a farlo saltare per aria e imprecare e cose così e poi lui si girerà tentando di gelarmi con lo sguardo per poi cedere quasi subito e sorridere, e per poi abbracciarsi o qualcosa del genere. E poi starei lì da solo per un pò, così da poterci aggiornare.

E' con questo piano ben in mente che Bradley si presenta alle sei a una festa che si presuppone non cominci prima delle otto. Si intrufola nel retro del pub, fino a che non riesce a appoggiare la propria schiena al muro accanto alla porta di una delle stanze del retro. Molto da James Bond, pensa.

Può sentire Colin muoversi là dentro. Lo sente mormorare qualcosa di incomprensibile con il suo morbido accento irlandese. E Bradley sogghigna e conta...tre, due, uno...E salta oltre la porta, strillando BOO con tutta la sua voce e già ridacchiando al pensiero dell'espressione dell'altro.

E Colin esclama: "Porca puttana!" saltando per aria, tentando con una mano di tirarsi su i jeans e di chiuderli. E il ragazzo con lui fa lo stesso.
Bradley si blocca.
"Mh..." dice

"Gesù! James, che cazzo hai che non va?" Colin ora è riuscito a allacciarsi la cintura, ma i suoi capelli sono ancora tutti per aria e le sue labbra sono...morse, o qualcosa del genere. Si è piazzato di fronte all'altro ragazzo come a proteggerlo. O a nasconderlo.
C'è un rossore che parte da sotto la sua t shirt spiegazzata fin sul suo collo.

"Mh"  ripete Bradley "Buon compleanno?"

Si scopre che il nome del ragazzo è Matthew. O forse Mark. Insomma qualcosa del genere. E' biondo e ammicca  decisamente troppo verso Bradley e continua a piazzare la propria mano sul ginocchio di Colin.
E Bradley fa sempre questa cosa dove esagera per tentare di dimostrare che lui è  moderno  e a proprio agio, imitando esageratamente i movimenti di Mark/Matthew/Munter.
Più o meno come quando, da ragazzo, lavorava in un negozio e imitava l'accento degli avventori senza neanche rendersene conto. Allora lo aveva messo nei guai e adesso sembra essere nella stessa situazione. Millicent non sembra notarlo ma Colin gli lancia strane occhiate. Perplesse, piene di dubbi, ferite, preoccupate. Più o meno l'intera gamma di espressioni che Bradley non ama vedere su Colin Morgan.
Mezz'ora prima dell'inizio ufficiale della festa, Mickey va in bagno, dando una pacca sulla coscia di Colin passando.

Bradley giochicchia con un sottobicchiere

"Mi dispiace." Colin lo sputa fuori, un po' troppo ad alta voce. " Per prima. Non mi aspettavo..."
"Sì, nah, certo. Non importa, non mi importa. Puoi fare tutto ciò che... è una figata"

"Oh. Bene"
Stanno in silenzio per un po'. Bradley comincia a fare a pezzetti il sottobicchiere.
"Questo è..." Colin si zittisce di colpo. Bradley non lo aveva mai visto così imbarazzato "Sarà un...problema per te? Per noi? Perchè io non voglio..."

"Cosa, no! Ovviamente no. Per chi mi prendi? Ha ha!" Sa di star parlando a vanvera. Ma si sente un po' stordito e vuol solo provare a sistemare questa cosa immediatamente " Sono stato a DC. C'erano tipo un intero branco di froci. E alcuni di loro erano, lo sai, normali e..."

Colin si tira indietro di colpo, come se fosse stato colpito, e il cervello di Bradley finalmente si riconnette con la sua bocca e pensa: "Oh cazzo."

"Colin, io non inten..."
"Va bene." Colin sorride un poco, acidamente. " So che non intendavi dirlo."
Monty  torna indietro  e porta via Colin da qualche parte con un'alzata di sopracciglia a Bradley e una mano in basso sulla schiena del compagno. E l'altro sta seduto, sminuzzando i pezzi di sottobicchiere in pezzi ancora più piccoli, chiedendosi che cosa diavolo sia appena successo.

- - -
Il fatto è che Bradley non ha niente contro gli omosessuali. Dal punto di vista intellettuale almeno. Non è un fanatico religioso nè niente del genere, ed  è davvero convinto che non sia importante ciò che le persone fanno in privato. Tuttavia, nonostante ciò, c'è sempre stato questo brivido lungo la schiena quando si trova in queste situazioni. Un po' come quando, undicenne, aveva visto una coppia sbaciucchiarsi nel parco e l'idea lo deve aver traumatizzato fin nelle ossa. O come quando, quattordicenne, nello spogliatoio di football aveva notato come i muscoli di Tom si tendevano sulla schiena quando si stiracchiava. O a sedici anni, quando rideva per dovere insieme ai suoi compagni di scuola quando questi urlavano a qualcuno Frocio o Finocchio.
O a diciannove anni ed ebbe una rivelazione: nessuno scrive canzoni sui gay.  E gli eroi nei film non erano mai gay, e che essere gay vuol dire paillettes e lustrini, non football e cose fighe. Quindi magari alla fine lui è inconsciamente omofobico o qualcosa del genere. Tutto ciò che sa è che il pensiero è sempre nella sua testa e ha imparato a non pensarci troppo. Sembra in qualche modo...pericoloso.

- - -
Un paio di settimane dopo lui e Colin hanno parlato della terza stagione con i produttori. E' andato tutto bene, Bradley non vede l'ora di ricominciare a lavorare. Colin si presenta con una vecchia felpa e Converse decisamente malconce, sorride a Bradley che gli ghigna di rimando, e per un po' sembra tutto essere a posto. Ma Bradley ora ha questo brivido lungo la schiena che non vuol proprio andarsene. Il che significa che, mentre stanno camminando insieme nel parcheggio, se ne esce con "E... come sta Merrick?"
"Hmm?"
"Il tuo...lo sai, il tuo amico!
"Cos...oh, vuoi dire Mark." Colin diventa un pochino teso, strusciando un piede contro il pavimento del corridoio,  facendo scricchiolare la gomma contro il linoleum. "Non so. Non ci vediamo più!"

“Oh.” Bradley prova davvero a non essere troppo felice.

“Yeah. Era davvero...appiccicoso” dice Colin stringendosi nelle spalle. “Troppo fisico e balle varie. E continuava a fare questa cosa quando...”

“Yeah,ok, penso che siano davvero troppe informazioni per chiunque, Morgan.”

Bradley non sa perché gli sia uscito come è uscito. Solo che stava andando in panico e avrebbe voluto non aver chiesto e soprattutto che Colin smettesse di parlare immediatamente.

Fanno il resto della strada in silenzio.

Smise di chiamare Colin. Di mandargli foto a caso delle sue scarpe o strane mail dalle fan. Non fu intenzionale, e in qualche modo sapeva di star agendo come un coglione in tutta questa faccenda ma tant' è.

- - -

In qualche modo Angel e Katie si resero conto che Colin e Bradley non si parlavano più. E ovviamente- essendo loro Angel e Katie- decisero che l'unica cosa da fare era intervenire.

Il che spiega come Bradley si ritrovi di nuovo in quel dannato pub, fermo davanti a Colin con le mani seppellite nelle proprie tasche. Il brivido era di nuovo lì, nel modo in cui era sempre presente ogni volta che pensava a Colin. Ma c'era anche qualcos'altro, qualcosa di profondo e complicato giù nel suo stomaco. Qualcosa che poteva assomigliare alla tristezza: "Mi è mancato" realizzò istantaneamente.
"Angel mi ha detto che lei e Katie volevano incontrarmi qui" gli dice, volendo dare una scusa di qualsiasi tipo.
"Oh? Bè, Katie mi ha detto qualcosa di simile." Colin gli lancia un piccolo sorriso, solo un minimo movimento all'angolo delle labbra, e qualcosa si agita in Bradley come accadeva in passato, il pensiero fisso di "Oh, eccolo. Dammene un altro pochino, per favore."
Ma non ha idea di come dire una cosa così. E il brivido, il fottutissimo brivido, è ancora lì, si contorce sotto la pelle e continua a ripresentarsi.
"Ah, bene. Penso...penso che andrò a casa adesso. Sono davvero stanco..."
Si volta per andarsene e si sente subito sciogliere . Come se si fosse diviso un milione di particelle d'acqua che sono create per andare tutte nella stessa direzione e invece ognuna di esse spingesse per andare da qualche altra parte.


Poi Colin Morgan lo afferra per il braccio, facendolo girare e spingendolo contro il telaio della porta. Ora lui è nel suo spazio, gli sta davvero vicino, viso contro viso, il suo respiro pesante e i suoi occhi pieni di rabbia.  E Bradley sente qualcosa mescolargli le viscere, come se il brivido si fosse trasformato in un terremoto per tutto il suo corpo.

" E' per la faccenda dell'essere gay, James? E' perché sono un frocio? Un finocchio? Perché questa è solo una stronzata. Non posso credere che tu sia, che tu sia..." Sta praticamente sputando le parole, i denti stretti come se stesse soffrendo. "Sono io, ok? Sono solo io, e sono esattamente la stessa persona che ero prima, ok? Mi piace la musica rock e odio il rosa e guardo il rugby e so chi è Harry Kewell. Non sono... posso ancora stare con te. Possiamo ancora essere noi, come prima! Non vedi?Non riesci proprio a vedere cazzo, Bradley James? Guarda..."
Afferra la parte davanti della maglietta di Bradley, tirando e sollevandola fino a che  non è sulle punte, le dita appese istintivamente al palmo della mano di Colin per tentare di liberarsi dalla stretta.

"Vedi? E' questo ciò che vuoi?" Ora sta quasi ringhiando, e la curva crudele sulle sue labbra, la rabbia che emana dai suoi occhi troppo azzurri sono cose che Bradley non ha mai visto.
"Vuoi che ti dimostri quanto posso essere uomo, James?"
E poi Bradley se lo  scrolla di dosso, voltandolo, sbattendolo contro il muro, prendendo il proprio ginocchio tra le sue gambe e fermando il suo avambraccio contro il proprio petto mentre un ringhio gli esce istintivo dalla gola. E ora Colin sta ridendo, senza fiato e aspro, gli occhi senza paura mentre chiede: "E ora? Mi vuoi picchiare? Davvero, Bradley?"

Badley sta tremando, il brivido allargatosi in tutto il suo corpo, cose se fosse in piedi davanti alle casse durante un concerto degli U2.

E poi qualcosa si rompe. Un singhiozzo gli esce e non se ne riesce neanche a vergognare. Lascia andare le braccia e si lascia cadere indietro, un palmo  saldamente appoggiato sul petto di Colin e l'altra mano che stringe disordinatamente il tessuto alla sua cintura. Preme la propria faccia sul collo di Colin e stringe forte gli occhi singhiozzando qualcosa che potrebbe essere: Scusa, scusa, ancora, e ancora, e ancora...

Le mani di Colin sono adesso sulla sua schiena, accarezzandolo e consolandolo. E gli sussurra di rimando: Hei, tu, hei...ed è come ritrovarsi, è come incontrarsi di nuovo per la prima volta,facendolo nel modo giusto adesso.
Nella testa di Bradley continuano a venir fuori i ricordi e i momenti di realizzazione, si sta rilassando ed è impaziente di trovare la sua strada, di sollevare il proprio viso e di far avvicinare i fianchi, di strofinare il naso e respirare e alla fine semplicemente... semplicemente avvicinare le proprie labbra a quelle di Colin. Abbandonandosi completamente.


E...Oh.

Il tremito finalmente si ferma.  

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