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Autore: shy angel    15/11/2010    2 recensioni
E fra le lacrime scappai via da quel suo volto sincero, da quell'auto impregnata del suo doce profumo, da quei suoi occhi cacciatori dei miei.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciò che sapevo fare meglio....

Era l'ultima ora del martedì. L'ora di latino, come al solito, scorreva lenta, lentissima. La prof parlava di Catullo e del suo amore; lei, nei suoi ampi e scuri vestiti, sembrava vivesse in un'altra epoca, forse proprio quella dell'autore latinoo appena citato.
La classe, la mia classe, era la migliore, sempre...tranne in quest'ora! Era...come dire?!...in stand by!!
Gente che dormiva, gente che guardava il cielo azzurro che si stagliava fuori dalla finastra, alcuni giocavano a tris, altri facevano finta di annuire alla vecchiua. Io aspetgavo un suo SMS di risposta mentre la piccola e dolce Alice giocava al mio fianco con i miei lunghi capelli biondi facendomi delle treccine.
Il cellulare vibrò  e sorrisi leggendo il suo nome sullo schermo. Royce.
<< Rose, mia cara, notizia importantissima! Come sai sono partito questa mattina in gita con la mia classe e prenderò il traghetto per andare in Gracia proprio da quel paesino vicino la tua città. La novità è che ci fermeremo lì per una mazz'oretta. Riesci a raggiungermi, tesoro mio? >>
Alice con il suo piccolo volto e i capelli spettinati si era affacciata per leggere il messaggio.
La guardai negli occhi come a chiederle un consiglio. Prese un biglietto e lo scrisse
"Trova qualcuno che ti accompagni e di ai tuoi che mangi da me"
Sorrisi della complicità che scorreva fra me e la mia amica e fissai l'orologio. Stava per suonare. Iniziammo a riporre tutti i libri nello zaino e il suono liberatorio della campana raggiunse celere i ostri timpani. Scappai dalla mia IV°D  e mi recai in V°D, la classe di mio fratello Jasper e del mio odiato-salvatore del giorno, Emmett.
Ero stata innamorata di lui per ben due anni, ma per Emm ero stata solo un'amica.Ora non ci parlavamo per niente.
Jazz ed Emm uscirono dalla classe come due modelli, bellissimi e sorridenti.
<< Jazz! >> lo chiamai << Fermo!! >> Gli corsi incontro e lo bloccai. Bloccai per il braccio anche Emmett che se ne stava andando...gli sussurrai di aspettare.
<< Jazz dì a mamma che resto a mangiare da Alice! >> lui avvampò a quel nome ed io sorrisi sapendo della sua cotta per lei. Mi fece cenno di si e, dopo aver salutato il suo amico, se ne andò.
Guardai Emm e mi persi ad ammirare quel volto che mi aveva conquistata, quei ricci perfetti che gli incorniciavano il viso, quegli occhi così scuri e così profondi, quelle fossette che rendevano il suo viso dolce nonostante ora fosse contratto in una smorfia tra il rimprovero e la rabbia.
<< Che vuoi? >> mi chiese scontroso.
<< Ho bisogno di un favore... >> dissi quasi sottovoce ed abbassandoil capo.
<< Dimmi >>mi rispose sbuffando mentre guardava da tutt'altra parte e metteva le mani in tasca in segno di strafottenza.
<< Mi accompagni ai traghetti? >> chiesi arrossendo capendo l'assurdità della mia risciesta.
Mi fissò come se avessi appena detto di essere il presidente dell'america. Poi ghignò, mi mise un braccio intorno alle spalle e mi condusse alla sua auto.
<< Principessa, ti accompagno a patto che mi racconti perchè!? >> affermò serio fissando i suoi occhi nei miei. Annuì incapace di rispondere dopo essere stata stordita dalla sua bellezza.
Salimmo in auto e il viaggio iniziò in silenzio; su quelle strade di città la sua enorme jeep sembrava fuori luogo.
<< Allora!? >> iniziò lui mentre teneva il volante solo con una mano << Racconta! >>
Rassegnata, perchè mi stava aiutando o perchè infondo volevo che sapesse tutto, iniziai a raccontargli di come mi fossi infatuata di Royce durante le vacanze estive e di come continuassimo a sentirci nonostante vivessimo a chilometri di distanza.
Lui aveva contratto il volto in un'espressione dura ma non provò ad interrompermi.
Finito il racconto prese a parlare lui.
<< E tu continuerai a pensare a lui, a sentirlo, a desiderarlo nonostante tu sappia che siete lontani ed è una storia impossibile? Perchè non pensi a qualcuno di vicino? Pechè non io? >> chiese infine quasi rassegnato.
La rabbia mi invase improvvisamente e gli dissi tutto ciò che di lui avevo sempre pensato.
<< Come ti permetti di dire una cosa del genere, Emmett McCarty!!??  >> Ero una furia. << Lo sapevi benissimo che mi ero innamorata di te ma tu hai perso il treno! Non una, ma più volte!! E' tardi ormai! >>
Le mie parole lo avevano ferito, si vedeva, ma non parlò più. Lasciai che la calma prendesse il sopravvento sull'ira; il viaggio procedette silenzioso.
Arrivati al porto vedemmo un autobus con dei ragazzi che stavano scendendo da esso.
<< Lo riconoscerò...sarà quello che appena ti vedrà spingerà gli altri via per avere una principessa>> detto questo mi baciò la guancia e io scesi, ancora scossa da quel gesto, dall'auto.
La pelle che era stata apena baciata da lui stava bruciando, ardeva.
Royce mi vide e mi corse incontro.
Mi fissò.
Mi sorrise.
Mi baciò.
I suoi compagni battevano le mani e fischiavano fissandoci; ma non mi curavo di loro: sentivo solo uno sguardo trapassarmi la schiena. Le mie labbra si fondevano più e più volte con quelle di Royce eppure mi sentivo colpevole di far assistere Emm a quella scena.
Suonò infastidito il clacson.
<< Ti voglio bene Royce! Devo andare! >>
E mentre lo baciavo ancora una volta una singola lacrima rigò il mio volto. Ritornai a casa che ormai era sera ed Emmett non mi aveva ancora rivolto la parola.
<< Quando torna lui? >> mi aveva chiesto durante il viaggio per iniziare una conversazione; io avevo declinato il capo facendogli capire che non volevo parlarne.
Arrivammo sotto casa mia e lui spense l'auto; restammo immobili poi feci per scendere e lui parlò.
<< Quando passerà il prossimo treno? >>
E fra le lacrime scappai via da quel suo volto sincero, da quell'auto impregnata del suo doce profumo, da quei suoi occhi cacciatori dei miei.
Facevo quello che sapevo fare meglio: scappare dalle difficoltà!

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Allora?! Che ne pensate?? Siate indulgenti nel caso vediate quelche errore ma COMMENTENTE IN TANTIIIII :)
Baci :*

   
 
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