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Autore: tYTy    15/11/2010    6 recensioni
[Milla & Sugar - Prunella Bat]
"Sugar, te l'ho spiegato prima. Per il mio - ehm, nostro bene, devo copiare questa verifica."
Tripla drabble.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa non si fa per... Piccola demenzialità che mi è uscita oggi, spero vi diverta XD.
Credits: i personaggi della fic non mi appartengono, non ho scritto questa storia a scopo di lucro.



“Milla, sai perfettamente che non possiamo usare la magia per motivi futili. Le nostre nonne ti daranno una sgridata memorabile!”
“Sugar, Sugar… Te l’ho spiegato prima. Se io vengo rimandata in matematica non potrò uscire di casa per tutta l’estate, e non credo che i nostri nemici mi faranno la cortesia di comparirmi direttamente davanti. Quindi, per il mio - ehm, nostro bene, devo copiare questa verifica…”
“Non puoi leggere nel pensiero alla professoressa, dammi retta!”
Purtroppo, però, “parlò” a vuoto.
La fatina sospirò irritata, certo che la sua amica era proprio una testa dura.  

«Hai infranto un’importantissima regola della Gente, vergogna! Per punizione non uscirai di qui per i prossimi mesi.»
Com’era prevedibile Sugar aveva spifferato tutto ad Agata.
«Ma nonna, cosa farò nel caso ci fosse un’emergenza? Dovrò pur combattere…» l’anziana signora annuì un po’ accigliata. «D’accordo, ti concedo quest’eccezione.»  

«Alberta, te lo chiedo per favore, lasciati fare questo incantesimo. Giuro, dura solo qualche ora!» La streghetta stava supplicando in ginocchio la criceta.
«Non mi pvestevò mai a intevpvetave la pavte del mostvo, sono una pvimadonna, io. Chiedi a quel tuo gattaccio, non dovvà neanche vecitave.»
La rossa si ritirò sconsolata, Gummitch non avrebbe mai accettato di fingersi un nemico. Aspetta, forse c’era un’ultima speranza…  

«Aiuto, un calabrone gigante!»
Tutta la città era in subbuglio, gli abitanti nel panico. Si trattava senza dubbio di un’emergenza.
Fata e strega arrivarono sul posto in un battibaleno.
“Non dirmi che è tutta opera tua.”
“Dato che insisti non lo farò.”
Le due sconfissero in pochi minuti la creatura, poi tornarono a casa.
O meglio, Sugar ci tornò.  

«Mamma, hai visto Caleb?»
«Chi sarebbe, Oliver?»
«È il mio calabrone, l’ho fatto vedere a mia sorella,  però dopo è sparito…»


“Ci sono riuscita, sono libera!” Milla stava svolazzando felice.
“Ancora per poco…” pensò Agata.
  
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