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Autore: SidRevo    17/11/2010    13 recensioni
One-Shot. SPOILER.
Nana riflette sulla sua vita, "parlandone" con Ren.
In queste poche righe, ho cercato di riprodurre quello che a mio avviso sarebbe stato il finale perfetto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cosa sola.

Premetto che è la prima fan-fic che scrivo.
Ho deciso di iniziare da una One-Shot principalmente su Nana e Ren, dato che sono la coppia che in assoluto, credo di aver amato di più per quanto riguarda i manga.
Probabilmente, molto influenzata dal mio amore per Sid Vicious.

Spero vi piaccia. Buona Lettura.

 

*

 

Sei un bastardo, Ren.
Un bastardo figlio di puttana, chiunque sia la stronza che ti ha partorito.
Credi di essere divertente vero?
Sei nato e sei stato abbandonato da tutti e alla fine sei stato tu ad abbandonarci; ad abbandonarmi.
L'hai fatto di nuovo, stavolta senza neanche salutarmi. Senza neanche dirmi addio.
Scommetto che è perché sapevi che questa volta non ti avrei lasciato andar via da solo.
Sei uno stronzo.
Se fossi qui, rideresti di me. Faresti uno di quei tuoi sorrisi che ho dannatamente amato, ogni singolo istante da quando ti ho visto su quel palco. Rideresti dicendomi che questo è il tuo regalo di compleanno.
Che mi hai regalato la libertà da un'idiota come te.
Ma io non volevo essere libera. Non volevo essere libera da te.
Come sempre non capisci niente, fai di testa tua e sbagli.
E questo è il peggiore che potevi fare.

Ti odio, Ren.

Non mi hai mai fatto incazzare tanto. Non mi hai mai fatto tanto male, perché questa volta, non mi hai neanche lasciato scelta. Se seguirti o meno. Te ne sei andato e basta.
Me lo avevi promesso. Te lo ricordi, brutto idiota?
Avevi promesso, giurato, che saresti morto con me.
Sei un bugiardo. Un bastardo, stupido, egoista e bugiardo.

E mi manchi da morire.

Premo il pedale sull'acceleratore. Ho bisogno di aver paura per sentirmi viva. Perché da quando non ci sei, io non sono viva. Non so più neanche cosa vuol dire. Cosa si prova ad essere vivi.
Il vento mi scompiglia i capelli e consuma il mozzicone che tengo in mano.
Cristo Ren, ma come facevi a farti di questa roba?
Quante cose mi hai nascosto? Quante cose non mi hai detto...
Che stupida che mi sento se ripenso a quanto ti ho aspettato quel giorno. Quanto ho sperato di vederti arrivare, di festeggiare il mio compleanno con te.
Perché oggi è il mio compleanno, proprio come allora. Ma ho finito col dimenticarlo. Ho finito col sostituirlo e pensarlo solo come al giorno in cui tu te ne sei andato.
Ero lì, sola. A chiedermi se te ne saresti ricordato, se saresti venuto.
Volevo solo te.
Così come oggi, così come ogni – dannatissimo – giorno.
Niente è più la stessa cosa. Se credi di avermi liberata da un peso ti sbagli, cretino.
Mi hai solo condannata a qualcosa che non posso affrontare né tanto meno vincere. Non c'è modo e forse neanche mi interessa cercarlo. Non mi interessa svegliarmi domani se non ci sei tu a dormire accanto a me. Non mi interessa tornare a casa la sera e rilassarmi in un bagno caldo se non ci sei tu a coccolarmi dentro, ad abbracciarmi, a fare l'amore con me.
Credo di avere solo un rimpianto in fondo sai?
Uno o due “marmocchi”, come li chiamavi tu.
Non ho dimenticato le tue parole, quella notte, prima che distruggessi il mio mondo dicendomi che te ne saresti andato.
Dicesti che se fossi rimasta incinta, avresti voluto far nascere quel bambino; che ce ne saremmo occupati. Lo avremmo amato e coccolato. Gli avremmo dato quell'infanzia che a noi non è stata concessa e a cui ogni bambino avrebbe diritto.
Saremmo stati felici. Lo so.
Ma che senso ha adesso tutto questo se tu non ci sei a condividerlo con me?
Te l'ho detto tante volte Ren e te lo ripeto ancora.

Sei uno stronzo egoista... e io ti amo, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

La strada davanti a me si snoda in una curva. C'è il mare oltre quel guard-rail ed è davvero splendido al tramonto.
Sai Ren, sono davvero stanca di seguire una strada che non voglio. Una strada che non potrebbe mai portarmi alla felicità. Non è questa la vita che immaginavo.
Mi sento sola, rinchiusa in un percorso che non mi appartiene, obbligata come quest'auto a seguire una via già prestabilita da qualcuno. Io invece vorrei cambiare, vorrei andare fuori.
Volare via, come te.
E per questo ho deciso. Ho deciso che se tu non mi hai dato una scelta, allora me la prendo da sola.

Che tu voglia o no, io vengo con te.

Lascio cadere il mozzicone fuori dal finestrino e affondo ancora sul pedale.
Osservo quel mare così bello, libero e ripenso a quante volte siamo stati insieme al porto, ore ed ore a fissarlo.
Lascio le mani scivolare giù, abbandonando il volante.
Poi un tonfo.
Il guard rail si piega e si arrende all'auto, lasciandola passare. Il mio destino si arrende a me.
Sento una forza spingermi giù; davanti a me c'è solo il blu del mare adesso che si avvicina.
E' assurdo, ma non ho paura.
Percepisco uno strano calore sulla guancia, come una mano che mi sfiora, che mi accarezza dolcemente.
Sei tu, Ren?
Per un attimo mi sembra di vederti. Sei qui, vicino a me, e sorridi.
Ci sei sempre stato, ma non me ne sono mai accorta. Eri sempre con me.

<< Ti amo, Ren. >> sussurro.

Il tuo sorriso si allarga, bellissimo come sempre, poi la tua voce. Quella splendida voce calda che ho sperato di sentire ancora, ogni giorno: << Mi sei mancata tanto. >>

 

*

 

E' una splendida giornata di sole oggi, sai? Ottima per venire a farti visita.
Non ho portato i bambini, siamo solo io e Nobu.
Neanche Shin e Yasu sono potuti venire, ma mi hanno detto di salutarti anche da parte loro.
Sai, Yasu è sempre impegnato con il lavoro, Shin invece chissà che combina, ne inventa sempre una.
E' un po' come avere tre figli con lui intorno.

Tolgo la carta dai fiori e lì sistemo nel vaso. Sono splendidi.
<< Nana, vado a prendere l'acqua. >> Nobu mi sorride e si avvia verso la fontana.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermelo fatto incontrare. Non so che farei senza di lui.
Soprattutto da quando tu non ci sei.

Sfioro con una mano la fredda lapide, nel tentativo di lasciare una dolce carezza.
Un impercettibile sorriso attraversa il mio volto quando poso gli occhi sulla foto.
Ricordo perfettamente il giorno in cui l'abbiamo scattata. Eravamo a casa nostra a giocare a Mahjong. Ci divertivamo così tanto insieme. Eri così felice vicino a lui.
Tu e Ren eravate davvero una cosa sola.
Ren, alla fine l'hai portata via con te. Non è servito a niente pregarti di non farlo. Ti ho odiato un po' per questo, perché anch'io avevo bisogno di lei.
Adesso però, mi rendo davvero conto di come sarebbe stato impossibile, per entrambi, vivere separati. Nessun posto al mondo sarebbe stato adatto per uno se l'altro non fosse stato al suo fianco.
La casa è ancora come l'abbiamo lasciata, è tutto esattamente come allora. Non riesco più a viverci, ma non posso neanche permettere che qualcuno ci entri e contamini tutti quei bellissimi ricordi.
Continueremo a pagare l'affitto. Ce lo dividiamo, perché anche gli altri sono d'accordo con me.
Quel posto sei tu, Nana. E' Ren. E' tutti noi.

Nobu torna con l'acqua e mi aiuta a metterla nel vaso. Anche lui sfiora la lapide e sorride guardando la foto.
Mi accompagna sempre, ogni domenica. Non c'è mai stato giorno in cui sia mancato. E' forse la persona che capisce meglio come mi sento.
Vi amava e vi ama anche lui, almeno quanto vi amo io.
Afferra la mia mano e la stringe. << E' ora di andare. >> dice lui, posandomi un bacio sulla fronte.
Poso nuovamente la mano sulla pietra fredda. Vorrei tanto abbracciarti.

Mi manchi Nana, e mi manchi anche tu Ren. Tanto.

Ci avviamo verso l'uscita, mano nella mano, come due ragazzini.
Mi volto ancora una volta verso la lapide, e sei lì.
T'immagino lì, con Ren che ti abbraccia da dietro e ti stringe forte, e mi sorridi felice.
Ti sorrido a mia volta e poso un bacio nell'aria, perché ti possa raggiungere.

<< Ciao Nana, Ciao Ren. >>

 

FINE.

 

 

*

 

Non so se molti di voi l'apprezzeranno ma, per quel che mi riguarda, era l'unico finale possibile per una storia d'amore come quella tra Nana e Ren, dato che, PURTROPPO, la nostra Ai ha deciso di far passare a miglior vita il ragazzo.
Ho voluto così fare un tributo anche al mio adorato Sid Vicious e alla sua tanto tormentata storia con Nancy. Come sapranno, chi di voi lo conosce, Sid ha raggiunto la sua Nancy, per questo ho deciso che anche Nana avrebbe fatto la stessa cosa.

CHEERS.

 

..__SidRevo.


   
 
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