Cosa diresti?

Avrei dovuto sapere che questo non avrebbe potuto essere reale, avrei dovuto saperlo, ma non volevo ammetterlo e combatterlo e combattere per realizzare quel sogno, quel desiderio, quella speranza che in fondo ero convinto di poter rendere reale mi faceva andare avanti. 

Ma che cosa importa ormai?

Ora siamo qui, in questa valle, di nuovo riuniti sotto lo stesso cielo.

Che avevi solo buone intenzioni?

Ogni cosa che tu senti e provi mentre stai ascoltando ogni singola parola che tento di dirti, ma che non ho la forza per farlo, ogni parola che giunge alle tue orecchie, ogni lacrima versata è per te fonte di dolore.

Il cielo piange, i miei occhi fissano le nuvole scure che ci sovrastano, mi sembra di sentire la tristezza che emanano.

Beh, certo che le avevi.

Quante volte ho creduto di capirti, quante volte abbiamo creduto di essere ancora nei tuoi pensieri, nei tuoi ricordi.

Questo sentimento che tu provi non è tristezza, questo sentimento che tu porti dentro non è gioia, io capisco veramente.

Cosa diresti?

Ogni volta soffri, ma non ti chiedo di cambiare, non lo faresti.

Una parte della tua anima sa fin troppo bene ciò che ti aspetta, ed è qualcosa di indefinito nascosto nella penombra.

Ho creduto fino alla fine di poter mantenere quella promessa fatta, ho creduto e ci credo ancora.

Che va tutto per il meglio?

Sono qui con queste parole provando a dire qualcosa che non riesco, qualcosa che non riesco a dirti.

Ma non ti importa niente vero? Eppure, sono certo di sentirti ancora gridare.

Ti ricordi? Ti ricordi di tutti quei momenti passati insieme, noi tre, noi che eravamo il team sette.

Probabilmente la tua brama di vendetta ti ha accecato, ma noi non abbiamo mollato, abbiamo continuato a lottare, per te, per noi.

Certo che è così.

Tutte le grandi cose se ne vanno, finiscono. Senti il freddo arrivare dietro l’angolo e tutto cambierà di nuovo.

Volevo che fossimo di nuovo una squadra, volevo che potessimo di nuovo ridere tutti insieme come un tempo, volevo tante cose.

Cosa diresti?

I miei occhi si sentono come se stessero sanguinando, ma sto solo piangendo.

Inutile dire che poteva andare diversamente, sarebbe comunque finita in questo modo, lo sapevo già da tempo e mi dispiace che non sia finita come avrei voluto.

Che è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.

Ora è finita, è finita, perché è finita?

Abbiamo avuto la possibilità di farcela, eppure ora siamo qui stesi con la pioggia che cade lenta su di noi.

Ma tu hai deciso così.

Perché è tutto sbagliato?

La tua lontananza ci ha resi vulnerabili, noi avevamo bisogno di te, eri parte di noi, eri parte del Team sette.

Cosa dici? cosa diceva lei?

Giorno dopo giorno ho visto i nostri incubi farci a pezzi.

Se solo ci avessi dato il modo di starti vicino, di capirti, di aiutarti, forse ora non saremmo qui a respirare il nostro ultimo attimo di vita.

Ti vedo, come vedo lei, a terra, il sangue attorno a noi, gli occhi ormai spenti, grigi, vuoti, di noi e di quello che eravamo è rimasto soltanto un debole filo che ci unisce, un legame che nonostante tutto non si è spezzato.

E alla fine l’unica certezza che mi resta è quella promessa che avevo fatto, quella promessa che ci ha fatto ritrovare qui ora.

Te lo ricordirdi? ho promesso che ti riporterò a casa.

Cosa diresti ora? Tornerai a casa?