Twilight, 'La mia lettera d'amore per te...' di Harumin su EFP Fanfiction

Sono due giorni che sei partito; e sono due giorni che mi manchi, mi manca il tuo sorriso, i tuoi capelli, i tuoi occhi scuri, tutto di te mi manca. Ma perché sei dovuto partire. Tu e le tue stupide ricognizioni. Ci sono altri tredici licantropi che possono proteggere La Push in modo impeccabile e tu devi andare solo perché sei il lupo alfa. Non che la cosa non mi faccia piacere, anzi. Stare con te ha anche i suoi vantaggi. Da quando i nostri occhi si sono incontrati tutti hanno cominciato a considerarmi. Prima ero una semplice ragazza che viveva a La Push. Nessuno mi notava. Nessuno mi sentiva. Nessuno mi vedeva. Tu non mi avevi mai visto. Ma io avevo visto te. Ti ricordi di quando andavamo alle medie? Tu stavi una classe avanti a me. la mattina mi ricordo che venivi a piedi. Lo zaino sulle spalle, tutto tranquillo. Ancora inconsapevole di ciò che eri. E io stavo semplicemente a guardarti. Durante l’intervallo mangiavi certe pizze con il prosciutto che mi facevi sempre venire fame. Ma non mi vedevi, mai. Lo stesso all’uscita. Potevo benissimo passare per la ragazza invisibile. Poi hai cominciato a non venire più. Ho cominciato seriamente a preoccuparmi. Quando sei tornato eri diventato più alto e anche più muscoloso. Ma eri sempre irritato. Poi un giorno ti ho seguito. E ho visto che ti trasformavi in un enorme lupo color sabbia. Ho cercato di non muovere un muscolo. Ed a funzionato. Non mi hai visto ne sentito. E te ne sei andato via. Tornata a casa ho cominciato a riflettere. Non sono venuta a scuola per giorni. Poi quando ho avuto il coraggio di farlo, mi sono resa conto che non eri molto diverso da prima. Anzi eri anche più affascinante. Ho capito che dovevo dirtelo. Un giorno ti seguii nel bosco. Ricordo che avevi cominciato a tremare. Feci un passo in avanti. Pestai un piccolo ramoscello. Io divenni di ghiaccio. Paralizzata. Ti sei girato in un attimo. E in quel attimo mi sono persa nei tuoi occhi. È come se il mondo avesse smesso di girare. Esistevi solo tu. Solo la tua faccia. Ti sei avvicinato a me, lentamente. Mi hai chiesto chi ero, che ci facevo li tutta sola. Ricordo che mi dissi di non avere paura, che non mi avresti toccato. Io a quel punto ti avevo guardato dritto negli occhi e con un sorriso ti avevo spiegato che mai avrei potuto aver paura di te. Al suono di quelle parole così determinate la tua faccia si era un po’ rassicurata, ma non aveva perso la sua calma e bellezza. Mi avevi chiesto dove vivevo. Non appena avevi ricevuto l’informazione mi avevi preso la mano e diretto verso nord. Dopo un po’ ti sei fermato e davanti a noi sono cominciati a venire altri lupi. Mi sono subito nascosta dietro di te. Ricordo che tutti gli altri lupi non appena mi avevano visti si erano diretti verso le fratte ed erano tornati subito dopo con qualche vestito addosso. Il ricordo della tua voce che spiegava agli altri chi ero e cosa ero per lui è ancora impresso in me. poi mi avevi preso per mano e mi avevi sussurrato di mostrarti casa mia. Quel pomeriggio lo passasti da me, e mi tempestasti di domande. Non ne eri mai sazio. Ad un certo punto era entrata mia madre. Lo sguardo era indecifrabile. Puntato sulle nostre mani unite. Ti mandò via senza neanche darmi il tempo di salutarti. Non appena te ne fossi andato mi cominciò a rimproverare del mio comportamento disdicevole. Ma se non avevamo fatto nient’altro che parlare? Ma quando spiegai a mia madre l’intensità del mio amore per te, si calmò. Da quel giorno divenimmo inseparabili. Ogni istante possibile lo passavamo insieme. Conobbi la tua famiglia. Tu la mia. Non riuscivo a fare a meno di te neanche un giorno. Ora però basta ricordare il passato. Per quanto dolce possa essere. Il punto è questo: senza di te non resisto. Quindi ti prego, torna da me.

Con tutto il mio cuore,
Soy

P.S. Ricorda una semplice cosa. Seth, ti aspetto.