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Autore: lella23    17/11/2010    3 recensioni
Tenendo ben stretto a se il fagotto toccò l'oggetto, sentì il famigliare strattone all'ombelico e si ritrovò in un parco. Guardò il cielo stava imbrunendo, presa da un nuovo entusiasmo continuò la sua ricerca.
Dal carico che teneva fra le braccia all'improvisso di levò un lamento. La donna cullò cercando di farlo riaddormentare.
-Shhh piccola mia... tra poco sarai al sicuro- sussurrò.

Halinor aveva sempre vissuto con suo nonno, senza sapere niente dei suoi genitori...
Il giorno del suo copleanno fa un incontro molto insolito che le apre la mente a delle domande a cui non aveva mai lontanamente pensato...
Perchè tutti quei segreti? Perchè suo nonno non aveva mai parlato dei suoi genitori?
Chi era veramente?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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28 Ottobre 1981 ~ Beginning

28 Ottobre 1981, Londra

L'oscurità della notte era scesa sulla città garantendo protezione da sguardi indiscreti, il silenzio la faceva da padrone non si udiva che il vento, fatto molto insolito in quei giorni di guerra. Nelle vie più nascoste di Londra un'ombra si muoveva cercando di non produrre alcun suono, aveva il fiato corto e teneva tra le braccia un fagottino. Doveva trovare al più presto il passaggio, si appoggiò al muro cercando di calmarsi.

Doveva restare lucida, aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, sarebbe andato tutto bene. Dopo aver fatto un respiro profondo rimoniciò la sua corsa. Arrivò nel posto prestabilito e attese. Cullò un pò il fagotto tenendo all'erta i suoi sensi e con la bacchetta sempre a portata di mano. Guardò l'ora... erano le 3 di notte, doveva già essere lì!

Si morse il labbro inferiore agitata, non poteva fallire!

All'improvviso però apparve dal nulla una teiera dall'aria malconcia e alla vista dell'oggetto la donna incapucciata quasi pianse per il sollievo. Tenendo ben stretto a se il fagotto toccò l'oggetto, sentì il famigliare strattone all'ombelico e si ritrovò in un parco. Guardò il cielo stava imbrunendo, presa da un nuovo entusiasmo continuò la sua ricerca.

Dal carico che teneva fra le braccia all'improvisso di levò un lamento. La donna cullò cercando di farlo riaddormentare.

-Shhh piccola mia... tra poco sarai al sicuro- sussurrò.

Poco dopo la bambina si calmò e lei arrivò davanti ad un casa.

"Deve essere questa..." pensò stringendo a sè la creaturina.

Bussò con un groppo in gola, sperava con tutto il cuore di riuscire nell'impresa, non poteva pensare di fallire... non l'avrebbe permesso!

La porta si aprì poco e lei riuscì a intravedere un uomo che la esaminava.

-Chi sei? Che ci fai qui?- chiese bruscamente.

Dopo un attimo di esitazione di fronte a quell 'accoglienza rispose.

-Sono io... la figlia di Alcestis-

-Diaspro?- pronunciò sorpreso.

Aprì del tutto e si trovò davanti una donna con in braccio un bambino. Lei entrò di corsa e chiuse la porta dietro di sè.

-Che ci fai qui? Penso fossi a Londra! Chi è questo bambino?-

-Edward ti spiegherò tutto, ma adesso ho bisogno di un attimo di respiro- disse esausta, tutte quelle emozioni l'aveva sfiancata più di quanto avesse immaginato.

Andarono in salotto dove Diaspro si sedette stancamente stringendo ancora a sè la bambina. Edward portò qualcosa di caldo per la donna e lei gli sorrise riconoscente, la guardò per un attimo e si soprese di quanto assomigliasse a sua madre: gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi verdi... distolse lo sguardo sentendo il famigliare dolore al petto di quando ripensava ad Alcestis.

-Ho bisogno di aiuto Edward... di un grosso aiuto-

L'uomo la ascoltò con attenzione, di cosa aveva bisogno?

-Edward... voglio che tu prenda con te mia figlia, Halinor- disse guardandolo con gli occhi lucidi.

-C-cosa?!- esclamò allibito.

-Ti prego... a Londra c'è una guerra! Voldemort sta prendendo sempre più potere e io non voglio che Halinor rischi la vita come me-

-Ma Diaspro... non posso-

-Ti prego! Sono disperata! Anche i miei amici... i loro figli sono in pericolo! Halinor non deve rischiare! Non posso permettere che mia figlia muoia!- stava per scoppiare in lacrime, un comportamento che lei non aveva mai avuto, ma avrebbe fatto di tutto pur di proteggere la sua bambina.

Vedendo con quanta foga la donna gli stesse dicendo quelle cose Edward non potè non considerare quella richiesta. Guardò nel fagotto e vide una splendida bambina con capelli d'oro e occhi grigi, argento quasi. Poi fissò Diaspro, ormai in lacrime, e prese la decisione che avrebbe per sempre cambiato la sua vita.

-Va bene... Halinor starà qui con me-

-Oh Edward! Grazie! Grazie!- sorrise tra le lacrime, finalmente Halinor sarebbe stata al sicuro, ma insieme a quello era arrivato anche il momento dell'addio. Guardò la sua piccola mentre lei ricambiava lo sguardo, quasi stesse capendo la situazione.

-Piccola... starai bene e la mamma verrà a prenderti quando tutto sarà apposto, va bene? Verrà anche papà! Non preoccuparti, non ti lasceremo!- le baciò la fronte e diede la figlia in braccio ad Edward.

Un dolore al petto la prese, ma sapeva che quella era la cosa più giusta da fare, Halinor non correva pericoli e lei sarebbe ritornata a riprenderla appena Voldemort fosse stato eliminato.

-Abbi cura di lei-

-Lo farò sicuramente!-

Diaspro annuì e uscì dalla casa, cercò disperatamente di non voltarsi, di non tornare indietro e riprendersi sua figlia. Strinse i pugni e l'aria pungente di Ottobre le colpì il viso, qui a Salem Halinor sarebbe stata al sicuro, lontana dalle lotte dei Mangiamorte contro l'Ordine.

Tirò sù il suo cappuccio, percorse alcuni metri quando sentì una presenza che la seguiva, il cuore le fece un balzo nel petto. Fingendosi tranquilla continuò a camminare tenendo la bacchetta stretta tra le mani.

Senza nessun preavviso si girò e pronunciò -Stupeficium!-

-Protego!- rispose l'altro -Diaspro! Sono Tristan, non voglio farti del male!-

Diaspro rimase sbigottita, Tristan? Come era possibile? Non sentiva più suo cugino da anni ormai era convita che fosse morto.

-Tristan?!- disse lei incredula.

-Si... sono veramente io. Sono scappato, non morto-

-Finalmente hai capito dove sta la ragione?-

-Può essere, ma non voglio essere coinvolto, per questo sono qui a Salem-

-Il solito codardo- sibillò Diaspro.

-Non mi sembra che tu sia a Londra in questo momento- disse infastidito.

-Sto ritornando a Londra adesso per tua informazione-

-Allora che ci facevi qui?- chiese dubbioso.

-Tristan non penso siano affari tuoi...-

-Davvero? Lo scoprirò prima o poi, abito qui-

Diaspro si voltò di scatto verso di lui, furiosa.

-Tu non hai il diritto di sapere niente chiaro!? Dopo quello che hai fatto mi chiedo con che coraggio ora vieni a parlarmi!-

-Diaspro...- disse addolorato Tristan, perchè? Perchè doveva essere sempre così?

-Addio Tristan...-

Diaspro sparì smaterializzandosi, quella fu l'ultima volta che Tristan la vide.



















Ecco qui la mia prima LongFic su Harry Potter, so di avere altre storie in corso, ma questa FanFic mi girava in mente da molto tempo... da quando avevo letto per la prima volta questo stupendo romanzo e non avevo mai provato a trascriverla. Adesso però è tornato prepotente la voglia di scrivere qualcosa di nuovo e farò di tutto per aggiornarla regolarmente visto però che ho altre storie in corso sarà difficile... 

Adesso magari sarete un pò confusi, ma andando avanti si capiranno molte cose!

Ditemi cose ne pensate ^^ 

Baci^^

   
 
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