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Autore: SgF    17/11/2010    1 recensioni
Sembra una normalissima giornata nelle Tokyo primaverile. Eppure...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Nota: colgo l'occasione per ringraziare chi commenta la fanfiction e chi ha il coraggio di leggerla ogni volta anche se non recensisce. Mi è stato fatto notare che per i cadetti di Magellano uso sempre il maschile nonostante alcuni si presentino come donne: su Magellano sono tutti asessuati per un motivo che verrà rivelato più avanti (non è quindi un errore o perché sono tutti uomini). Buona lettura!


L'alba giunge lentamente da dietro le abitazioni ancora stanche e assonnate. I raggi del sole irradiano lievemente le finestre della camera di Felix che si rigira nel letto ad occhi chiusi continuando a sperare che quei cinque minuti non passino mai. La sveglia suona nuovamente. Felix si alza controvoglia e, una volta vestitosi, si dirige in bagno per lavarsi. Si sciacqua la faccia con acqua fredda, si spazzola i denti con accuratezza e scende da basso per fare colazione. La madre di Felix è intenta a riempire alcune brioche di crema pasticcera.
"Buongiorno, mamma!" saluta Felix, con la voce impastata dal sonno.
"Buongiorno a te, Felix! Stamattina ti ho preparato un'ottima brioche alla crema, con del succo di frutta: una combinazione perfetta per affrontare una giornata di scuola, non credi?".
"Hai ragione" taglia corto Felix.
La madre porge una brioche al figlio e lo osserva attentamente con aria malinconica. Felix morde affamato la sua colazione.
"Ah, bimbo mio, stai diventando così grande!" commenta la madre portandosi una mano al cuore.
"Mamma, non sono più un bambino! E poi continui a dire la stessa cosa da un mese ormai!".
"Ma tu resterai per sempre il mio pargolo, amore mio!" risponde lei portandosi al petto la testa del ragazzo.
Felix lancia un'occhiataccia alla madre scocciato dalla sua iperprotettività.
"Va beh, adesso è meglio che vada altrimenti farò tardi".
Felix si alza dopo aver finito di fare colazione, prende lo zaino preparato la sera precedente e, dopo aver salutato sua madre, esce di casa andando verso scuola.
È una giornata soleggiata ma l'aria fredda mattutina non vuole andarsene dalla ormai inoltrata primavera. Lungo la strada incontra bambini che corrono verso la fermata dell'autobus, una vecchietta intenta ad attraversare la strada, i primi uccelli che tornano a popolare i rami in crescita degli alberi e una gatta nera con una mezza luna sulla fronte.
"Ciao, gattina!" saluta Felix accarezzando il felino sulla testa.
Il gatto in risposta miagola dolcemente strusciandosi sul braccio del ragazzo. In lontananza Felix scorge una ragazza che sembrerebbe Morea. Questa gira l'angolo e sparisce.
"Ma cosa…?" sussurra il ragazzo spaventato.
Il gatto si gira come se fosse stato in grado di capire l'ansia di Felix.
"Alla prossima, gattina!".
Felix riprende la strada verso la scuola ammettendo di aver avuto un'allucinazione bella e buona.
In anticipo come sempre, si siede al suo banco aspettando l'arrivo dei suoi compagni e l'inizio delle lezioni.
Il rumore dei passi degli studenti che camminano per i corridoi è sempre più intenso. Osserva il cielo che continua a schiarirsi sempre più fino a raggiungere una colorazione cerulea innaturale. Il prato qualche piano più sotto è mosso da un leggero venticello. Sotto un albero, incurante dell'imminente inizio delle lezioni, è tranquillamente seduta…
"Morea!" sbotta Felix alzandosi di scatto e uscendo dall'aula travolgendo un paio di ragazzi.
Corre verso l'entrata della scuola e, arrivato davanti all'albero, non c'è più traccia della ragazza.
"Me la sono sognata? Per la seconda volta?" pensa titubante mentre un gruppetto di studenti rimane a guardarlo incuriositi dalla sua rapida uscita dall'edificio.
Felix si guarda intorno trascurando le facce attonite dei compagni di scuola. Da lontano scorge Marta che arriva a passo spedito e si ferma anche lei a fissare Felix come se fosse un fenomeno da circo.
"Felix! Che sta succedendo?" domanda Marta una volta riconosciuto il ragazzo.
"Marta! Niente, sono corso fuori perché pensavo di aver visto…", si blocca timoroso.
"Di aver visto cosa?".
"Nulla. Sono solo molto stanco e… me lo sono sognato" conclude sorridendo.
Una volta tornato in aula attende l'inizio delle lezioni.
La giornata vola tra mille pensieri e anche dopo il suono della campana, Felix rimane seduto al proprio banco con lo sguardo perso nel nulla. L'aula ormai deserta fa intendere che Felix non ha ancora stretto amicizia con nessuno dei suoi compagni forse perché timido o forse perché troppo intento a pensare solamente a se stesso. Passano i minuti ma rimane lì immobile come incantato da un tramonto spettacolare. Osserva l'erba investita dall'ultima luce del giorno che gode della tranquillità del mondo che la circonda. E proprio lì, in quel momento, passa Morea. Felix si alza di scatto ribaltando la sedia. Qualche istante dopo passa Bunny correndo dalla parte di Morea.
Felix corre fuori dall'aula e proprio mentre sta per raggiungere il portone principale, cade e perde i sensi.

Morea è accasciata al suolo e si tiene stretto al petto un braccio.
"Morea!" esclama Bunny correndo in soccorso dell'amica.
"Bunny…" sussurra la ragazza.
"Parla! Cos'è successo?".
Bunny stringe l'amica a sé come per constatare la sua effettiva presenza fisica. Un ghigno malefico compare sul volto di Morea che scompare lasciando posto a una robustissima fune nera che avvolge il corpo e la bocca di Bunny impedendole di chiamare aiuto. La ragazza scompare nel nulla.

"Bunny! Bunny!" chiama preoccupata Marta.
"Bunny, dove sei?".
Marta, Rea ed Amy cercano di trovare la ragazza nel cortile della scuola mentre Heles, Milena, Sydia e Ottavia perlustrano l'interno dell'edificio.
Da lontano giunge Bunny correndo incontro alle amiche che tirano un sospiro di sollievo.
"Ma dov'eri finita, Bunny?" domanda scocciata Rea.
"Scusatemi, ma è successa una cosa stranissima. Laggiù mi è sembrato di vedere Morea!" spiega Bunny indicando un punto oltre il cancello della scuola.
Marta, Rea e Amy si girano per osservare il luogo indicato da Bunny e senza neanche il tempo di dire una parola vengono legate saldamente e scompaiono nel nulla.
Poco dopo le altre quattro ragazze raggiungono il cortile e, non trovando le compagne cominciano ad agitarsi guardandosi nervosamente intorno.
"Qui c'è qualcosa che non va" commenta Heles intimorita.
"Pensate sia una trappola del nemico?" chiede Milena avanzando verso il centro del giardino.
"Forse sarebbe meglio separarsi per cercare le altre" suggerisce Ottavia preparandosi al peggio.
"O forse sarebbe meglio rimanere compatte in modo tale che il nemico non possa sorprenderci mentre siamo sole" ribatte Heles guardandosi alle spalle come se fossero sotto attacco.
"C'è sicuramente lo zampino del nemico. Conviene trasformarsi!" replica Sydia.
All'improvviso esce dall'edificio Felix un po' intontito che cammina a passo veloce verso le ragazze.
"Felix! Cosa ci fai ancora qui?" domanda Heles riponendo la fonte del suo potere.
"Sto cercando Bunny! L'ho vista correre all'impazzata verso il cortile qualche minuto fa e… non l'ho più vista" spiega velocemente Felix intento a osservare il cortile come se fosse un campo di battaglia.
"La nostra amica Bunny sarà sicuramente corsa a prendere qualcosa da mangiare, conoscendola! Non ti devi preoccupare per lei" mente Heles cercando di liberarsi del ragazzino che rimane tuttavia sulla scena.
"Io non credo!" esclama con un velo di rabbia.
"Che cosa stai…?", Heles viene interrotta dalla voce di Milena che chiede di raggiungerla poco più in là dove giacciono svenute le amiche.
"Che cosa è successo qui?" domanda Ottavia impaurita.
Sydia e Ottavia si piegano sulle ragazze cercando di farle rinvenire.
D'un tratto vengono catturate anche loro e scompaiono nel nulla sotto gli occhi di Heles, Milena e Felix.
"SYDIA! OTTAVIA!" urlano in coro Heles e Milena.
"Ah ah ah ah ah! Sciocche ragazzine senza cervello! Mi ci è voluto così poco per ingannarvi. Un gioco da ragazzi catturarvi. E ora mancate solo voi due. Ma prima voglio fare un gioco: avete tre minuti di tempo per trovarmi. Se vincerete riavrete le vostre compagne" commenta una voce proveniente dall'aria.
"E se perdiamo?" chiede Heles in posizione di difesa.
"Se perderete vi intrappolerò come ho fatte con le altre portando così a termine la mia missione. Ma sono sicura che presto otterrò la mia vittoria!".
"Perché ci dai questa possibilità di scamparla?" domanda Milena scettica.
"Per due motivi: il primo perché catturarvi come ho fatto con le vostre amiche sarebbe impossibile visto che il mio attacco va a buon fine solo quando il nemico abbassa la guardia; il secondo perché tanto so che non ce la farete mai!" squittisce Aldebaran da qualche parte intorno a Heles e Milena.
"Va bene, ma il ragazzo deve restarne fuori!" commenta Heles riferendosi a Felix che guarda in aria.
"Non preoccupatevi: per ora mi interessa catturare voi. Diamo inizio alle danze!".
Le due ragazze cominciano a muoversi a destra e a manca in cerca di qualcosa di strano. Il tempo passa e Heles e Milena cominciano ad avvertire una stanchezza schiacciante.
"Ma cosa…?".
"Oh, non ve l'ho detto! Ogni vostro movimento implicherà una drastica perdita delle vostre energie. Secondo me vi converrebbe usare solamente gli occhi".
"Questo è sleale!" sbotta Milena fermandosi e sedendosi a terra stremata.
"Non parlare: consumi energia utile! Non dimenticare che le tue amiche sono in pericolo".
Felix continua ad osservare il cielo in cerca di Aldebaran. Ad un tratto si volta verso le ragazze che man mano perdono l'energia anche solo per guardare in aria.
"È impossibile trovare un mutaforma all'aria aperta!" pensa Felix innervosendosi.
"Qualcosa non va? Non vorrete mica deludere le vostre benamate compagne! Loro contano molto sul vostro aiuto!" commenta la voce che continua a cambiare posizione.
"Aldebaran è capace di utilizzare illusioni di qualsiasi tipo. È anche probabile che lei non sia qui in questo momento e che la stiano cercando invano. Eppure non sarebbe da Aldebaran che ha sempre cercate di ingannare il nemico nel modo più ovvio. Quindi…" riflette Felix portando lo sguardo alle ragazze svenute.
Si avvicina di soppiatto osservando i corpi apparentemente senza vita delle ragazze e subito nota una macchia nera sulla maglia di tutte loro a livello del cuore.
"Heles! Milena!" chiama Felix cercando di indicare le ragazze svenute.
Le due ragazze si girano con molta fatica verso il ragazzo e comprendono subito.
"Ti abbiamo scovata!" sbotta Heles con le ultime energie che le sono rimaste in corpo.
"Mi spiace, ma il tempo è scaduto giusto un secondo prima che tu dessi la risposta esatta. In questo caso avete perso!" conclude Aldebaran.
Le ragazze svenute si anneriscono e si sciolgono dando forma ad un essere senza un'anatomia precisa.
Il mostro si smaterializza e dopo pochi istanti compare alle spalle delle due ragazze e, bloccandole con robuste corde, le tiene in possesso.
"Ora Sua Maestà sarà contenta del mio operato e sarò finalmente…".
Felix si avvinghia alle funi tentando di spezzarle.
"Stupido scocciatore, levati subito!" ordina Aldebaran.
La creatura si libera del ragazzo sbattendolo a terra. Felix si rialza e salta nuovamente addosso al nemico che cerca in ogni di modo di scrollarselo di dosso. Il ragazzo, con una forza smisurata, colpisce la tempia del mostro che molla la presa sulle ragazze e comincia a vacillare premendosi con una mano l'occhio sinistro.
"COME HAI OSATO? SECCATORE!" urla il mostro che, riprendendosi dall'affronto, si precipita su Felix e gli porta una mano al collo tentando di soffocarlo.
Heles e Milena si rialzano riprendendo le forze delle quali erano state private.
"Andatevene! Dovete mettervi in salvo!" ordina Felix con la poca voce che gli rimane.
"NO! Non possiamo permettere a questo mostro di farla franca!" ribatte coraggiosa Milena.
Le due ragazze tentennano un momento. Si lanciano sul nemico cercando di distoglierlo dal suo tentativo di soffocare Felix. La creatura si toglie agilmente dal suo obiettivo per schivare gli attacchi delle ragazze e si spezza in tre formando tre grossi anelli neri che vanno a stringersi attorno all'addome di Heles, Milena e Felix.
"Ora mi avete veramente scocciato!".
I tre anelli cominciano a stringersi indebolendo notevolmente i tre.
Tre rose rosse spezzano gli anelli che tornano a costituire il nemico.
"Il gioco è bello quando dura poco, Aldebaran!" commenta Milord d'alto di un albero.
"Heles! Milena! Presto, dovete agire! Non potete più temporeggiare! Le sorti delle altre ragazze dipendono solo da voi due!" incita Milord mentre il mostro si riprende dall'attacco del cavaliere mascherato.
Le due si guardano consapevoli che trasformandosi avrebbero rivelato la loro identità a Felix. Milord intanto si intrattiene con il nemico per prendere tempo.
"Potere di Urano, vieni a me!".
Una potente scintilla circonda Heles generando una spirale incandescente che la avvolge dando vita alla guerriera dei venti.
"Potere di Nettuno, vieni a me!".
Un delicato cerchio d'acqua si genera ai piedi di Milena dal quale si innalza un vortice che la avvolge dando vita alla guerriera dei mari.
"Il mio nome di battaglia è Sailor Uranus e vincerò con la forza!".
"Il mio nome di battaglia è Sailor Neptuno e vincerò con la grazia!".
La creature si prepara ad attaccare le guerriere.
"Bomba di Urano, azione!".
"Maremoto di Nettuno, azione!".
Una palla infuocata e una d'acqua si scagliano contro il nemico che agilmente schiva l'attacco.
"Che cos'è questa pagliacciata? Forse avete bisogno di schiarirvi un attimo le idee" commenta sarcastica la creatura cambiando forma.
"Bunny!" esclama Milena.
"Non lasciarti ingannare, Milena! Questa non è Bunny, è solo un'assurda illusione. Come puoi credere che cascheremo nuovamente nelle tue trappole?" replica Heles stizzita.
"Amiche, salvate le altre: non pensate a me! Se non agite subito non avrete più speranze di liberarle dalle grinfie del nemico!" incita Bunny.
"Non ci faremo raggirare dai tuoi giochetti!" sbotta Heles guardandosi intorno come se temesse un attacco del nemico da un istante all'altro.
"Amiche! Vi scongiuro! Non potete restare a guardare!".
"Smettila di seccarci e combatti faccia a faccia!" ordina Heles spazientita.
"Come potete essere così insensibili? Le nostre amiche sono in grave pericolo e voi ve ne state lì con le mani in mano" commenta triste la ragazza dai capelli biondi.
"BASTA! Hai scherzato fin troppo! Non ho più intenzione di farmi prendere in giro! È nostro dovere salvare le guerriere del sistema solare e in particolar modo proteggere la principessa dal nemico".
Milena e Heles si avvicinano. Si mettono schiena contro schiena e alzano un braccio ponendolo a contatto con quello della compagna.
Un'aura straordinariamente potente si propaga dai corpi delle due guerriere.
"Tempesta…" pronunciano in coro.
"…di Urano…".
"…e Nettuno…". Le braccia scendono lateralmente.
"…AZIONE!" urlano all'unisono indirizzando l'attacco verso il nemico rimasto nel frattempo immobile.
Un vento incontrastabile si scaglia furioso sul nemico che riassume le sue vere sembianze. La creatura rimane imprigionata nell'ira del vento che dopo poco si trasforma in un'immensità d'acqua che stringe senza via di scampo il mostro il quale rimane privo di forze inginocchiato a terra.
Poco distante dal nemico oramai sconfitto riappaiono le ragazze tenute in ostaggio dal nemico compresa Morea.
"Non avete vinto, guerriere sailor! Tornerò presto!" commenta Aldebaran alzandosi con estrema fatica, ma prima di scomparire compare una figura.
"Aldebaran, non avrai mica fallito la missione?".
"Mizar, ti ho detto che non devi intrometterti nei compiti che sono stati assegnati a me!".
"Se fossi in te non tornerei a mani vuote da Sua Maestà: lo sai che è tremendamente irascibile. Io ti consiglio una via di fuga dalla sua rabbia", Mizar butta a terra Aldebaran e gli pesta un braccio.
"Che cosa stai facendo, Mizar?" domanda Aldebaran sofferente.
"Scomparirai dalla volta celeste per mano mia, sei contento? Di' pure addio alla tua inutile esistenza!".
Mizar chiude gli occhi per qualche istante e li apre di scatto per poi scomparire nel nulla come il corpo di Aldebaran.
  
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