Film > Cenerentola
Ricorda la storia  |      
Autore: Harumin    18/11/2010    3 recensioni
Tutti voi credete che sia andata così come si racconta, ma in realtà...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avvertenze: anche questa storia non è mia, ma sempre di questa mia amica, chiamatela Ella. Commentate in tanti, ciao!
 
Tutti voi credete che sia andata così come si racconta, ma in realtà...
La vera "Cenerentola" sono io, Anastasia, una delle due "sorellastre" che, secondo la storia, vessava, invidiava e torturava psicologicamente la povera Cenerella. Niente di più falso. Se c'era qualcuno invidioso era proprio lei, si lei Cenerentola. Innanzitutto non era orfana, sfatiamo questa leggenda. La madre aveva lasciato il marito perchè si era innamorata di un certo cavaliere Saint Pauly ed era andata ad abitare in una casa nella  campagna  circostante dove aveva avuto almeno altri due figli. Il padre per la vergogna di essere stato lasciato aveva fatto credere che fosse un ricco vedovo, in realtà non era ne l'una ne l'altra cosa. Mia madre, invece, era vedova del mio povero padre che in gioventù era stato amico del padre di "Cenerentola" e per carità cristiana   lo aveva ospitato in casa nostra con la figlia e da cui non si erano più schiodati. Il vero nome di "Cenerentola" era Satine, ma persino lei lo ha dimenticato. Satine in casa nostra fu accolta amorevolmente e studiò e gioco come tutti i bambini, se qualche volta svolgeva dei piccoli incarichi lo faceva spontaneamente e sempre dietro una piccola ricompensa.  Noi, mia sorella Genoveffa, che Dio l'abbia in gloria è mancata qualche mese fa, ed io invece lavoravamo molto di più, del resto la casa era la nostra! Immagino che sorga spontanea a questo punto una domanda? Perchè allora inventare una storia così pietosa? Perchè   vivevamo in un piccolo reame,  diventare principessa essendo solo una semplice ragazza non era possibile. Ci voleva qualcosa di romantico, di triste che catturasse la simpatia dei sudditi.  Le storie di orfani maltrattati dalle famiglie adottive hanno sempre successo e sono sicura che in  futuro scriveranno fiumi di storie con questo soggetto.
 Voglio sottolineare un altro punto, la bellezza. Satine era una bellissima ragazza bionda con gli occhi chiari, una vera rarità da queste parti, in cui la maggior parte delle donne sono brune con gli occhi scuri, ma mia sorella ed io eravamo ambedue belle, Genoveffa aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, io i capelli neri e gli occhi castani. Eravamo belle ed avevamo i nostri corteggiatori infatti ci siamo fidanzate e sposate felicemente e a differenza di Satine abbiamo scelto liberamente i nostri innamorati. La stessa cosa non è stata per lei che è stata abbagliata dall'idea di diventare principessa e che forse ha visto in quel matrimonio una rivalsa contro tutti, il brutto della faccenda che è stata ingiusta con noi che l'abbiamo sempre aiutata. So che la gratitudine non è di questo mondo, però a volte da' proprio fastidio essere sfruttati.
  Mia madre però non volle che ci allontanassimo da lei, sosteneva che Satine era troppo debole ed aveva bisogno del nostro aiuto . So che i suoi fratellastri andarono spesso a batter cassa e il patrigno, il cavaliere Saint Pauly, si fece donare delle terre dove visse come un signorotto. Noi da questa storia non abbiamo ricavato beni materiali, del resto non era ciò che ci interessava, ma abbiamo trovato la spinta per voltar pagina, per perseguire ideali migliori, abbiamo seguito un po'   il motto del vostro poeta più famoso "Non ti curar di lor, ma guarda e passa".
Io ho sempre amato suonare il piano, anche se so che mi hanno descritta come una ragazza senza alcuna sensibilità musicale e ho creato qui nella mia casa una piccola scuola di musica, aperta a chi non ha la possibilità di pagarsi degli studi. Ho anche creato con i soldi delle mie rendite un piccolo gattile dove raccolgo i gatti randagi e bisognosi. Ho sempre amato gli animali e quando ero piccola avevo creato con l'aiuto di mia sorella un piccolo ospedale per gli animali dove avevo anche dei topolini che a Satine facevano leggermente ribrezzo.  Avrei altre cose da raccontare, ma mi sono stancata, del resto ho una certa èta e le mani non le muovo più come una volta. Volete sapere se la favola è continuata? Io credo di no, succede quando si è troppo deboli, credo che Satine alias Cenerentola abbia vissuto i sogni del suo altolocato marito più che i suoi, ma non credo che lo ammetterà mai.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Cenerentola / Vai alla pagina dell'autore: Harumin