Serie TV > The Mentalist
Ricorda la storia  |      
Autore: soarez    18/11/2010    7 recensioni
Chi le aveva fatto fare di uscire di casa, quella sera?
Non voleva pensare alla sua condizione di single-per-scelta-degli-altri.
Sii un pochino più obbiettiva, Teresa. Non è tutta colpa degli altri. Ci metti anche del tuo
/// che posso dire? Non ha un senso preciso, questa One Shot
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di una bambola'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non sono ancora morta, per vostra sfortuna XD
Che posso dire? I discorsi che faccio su facebook con le altre pazze sono altamente allucinogeni.
Quello che accade su facebook rimane su facebook.
Vi prego ditemi che non ho sprecato una buona citazione.
(i personaggi potrebbero essere un pochino OOC >_>)
 
 
 
A Claudia, Alice, Greta, Giulia e Sonia.
 
 
 
 
Seduta al banco del bar osservava le coppiette immerse nella semioscurità. Tutte sorrisi e moine.
Rigirò irritata il suo drink, abbassando lo sguardo sul piano di legno.
Chi le aveva fatto fare di uscire di casa, quella sera?
Non voleva pensare alla sua condizione di single-per-scelta-degli-altri.
Sii un pochino più obbiettiva, Teresa. Non è tutta colpa degli altri. Ci metti anche del tuo.
“Si, vabbè. Dettagli”
Adesso che il suo amico Wayne si era rimesso con la rossa Grace, non aveva nessun altro con cui passare la serata.
A parte il bicchiere.
Che le venne sottratto da sotto il naso.
"Ma che diavolo...?"
-Per stasera è abbastanza- disse una voce pacata.
Alzò gli occhi verdi ad incontrare quelli neri e orientali del barista.
Si accigliò e fece una smorfietta.
-Avanti, Kim...l'ultimo-
-No. Se vuoi ti preparo un cocktail alla frutta, ma basta alcolici-
Sbuffò.
Poi posò gli avambracci sul banco e si sporse in avanti, facendo scivolare una spallina del vestito di raso verde.
-Per favore- miagolò, mordicchiandosi le labbra rosse.
Kim la fissò impassibile. Poi allungò una mano, e con due dita le risistemò la spallina.
-Sto lavorando. Non puoi sedurmi-
Sorrise divertita, guardandolo allontanarsi per rispondere ad un cliente e prendere varie bottiglie da sotto il banco.
Teresa si chiedeva sempre come facesse a creare drink così buoni. Lui era astemio.
Eppure ogni volta che andava al Cbi, sul menù del pub c'era sempre un cocktail nuovo.
Era affascinante stare a guardarlo lavorare.
Era bravo in quel che faceva.
Le bottiglie e i bicchieri sembravano prendere vita tra le sue mani che lanciavano, afferravano, shekeravano, e servivano con un'abilità invidiabile. Il suo datore di lavoro pensava di assicurarle.
Chissà se sono abili anche in altri ambiti...
“Oh, smettila!”
Smettila tu. Non fare la santarellina, per favore. Ti sono sempre piaciute le sue mani.
“Si, ma che c’entra?”
E ha anche un bel culo.
“Ohw…”
E in effetti, fasciato nei pantaloni neri, con la camicia rossa della divisa da barista e il lungo grembiule porpora che gli cingeva la vita, Kimball Cho faceva la sua porca figura.
Che avesse sempre apprezzato il suo fisico fin dalla prima volta che l’aveva visto, era indubbiamente vero.
All’inizio l’aveva personalmente soprannominato Mr Gelo Dal Bel Culo, cambiato in seguito in Mr Bel Culo.
Ora era Kim.
Teresa ridacchiò pensando al loro primo incontro…o meglio, scontro. Letteralmente parlando.
Avevano fatto un incidente. Auto contro moto.
Ricordò che si insultarono a vicenda per una buona decina di minuti. Poi si erano scambiati i dati delle rispettive assicurazioni, e Kim se n’era andato in sella alla sua Ducati.
Ad oggi Teresa doveva ancora capire come mai la moto aveva riportato danni minimi, mentre la sua povera macchina era destinata allo sfascio.
Mentre aspettava che Rigsby la venisse a prendere, aveva sperato di non rivedere mai più l’idiota in moto.
-Voglio presentarti un mio amico- le aveva detto Wayne, una volta che avevano portato la macchina dal meccanico.
Il destino, si sa, è un vecchio infame bastardo.
E per la seconda volta nella giornata, Teresa incontrò l’idiota in moto.
Rise da sola pensando a quanto erano cambiati in quegli anni.
All’inizio si odiavano apertamente a vicenda, ma per la felicità di Wayne accettavano di uscire in gruppo.
Andando avanti con il tempo, avevano scoperto di avere molte cose in comune, sviluppando una certa complicità.
Dichiararono ufficialmente cessate le ostilità la prima volta che Grace aveva lasciato Wayne.
Si presero cura del loro amico.
Okay okay, che bello, siamo tutti amici hurrà….Quand’è che passi ai ricordi meno sdolcinati?
“Ma si può sapere che vuoi?”
Gli occhi scattarono a catturare l’immagine della schiena di Kim.
Lo sai cosa voglio…cosa vuoi.
“Ti prego, smettila”
Come vuoi, ma negare l’evidenza non ti servirà a nulla, mia cara ragazza frustrata.
“Tu si che sai smontarmi”
Che vuoi da me? Stai parlando con te stessa, ricordatelo.
-Omaggio della casa-
Teresa accettò il cocktail alla frutta che le porgeva.
-Tu mi vizi-
-E tu ti lasci viziare, bambina-
-Solo da te, mio bel coreano-
Kim fece un sorrisetto, prendendole il mento tra due dita.
-So che non vedi l’ora di portarmi a letto, piccola pervertita-
Lei ghignò.
-I clienti ti reclamano, tesoro-
Lui si allontanò, lasciandola ridacchiante.
Dopo il periodo bellico, il loro rapporto si era sempre basato sulla seduzione un-po’-sul-serio-un-po’-per-finta.
Si punzecchiavano a vicenda, esaminando i loro limiti, considerando fin dove potevano arrivare.
Non avevano mai osato andare oltre. Non riuscivano a capire quando finiva la finzione e se cominciava la realtà.
Certe volte lei era seria, mentre lui scherzava…certe  volte il contrario.
Oppure scherzavano entrambi.
Sembravano spaventati. Ma perché?
Quel che è certo è che lei non aveva mai avuto il coraggio di essere seria quando lo era anche lui.
Forse aveva paura. E di cosa?
Peggio dell’ultima volta non poteva certo andare.
Walter Mashburn, signore e signori, ricco, egocentrico, seducente. Al secolo il suo uomo.
Ora profondamente impegnato in una solida relazione con nientepopodimenochè Patrick Jane.
Beh, almeno non sei stata mollata per una donna.
“Ancora qui?”
E dove vuoi che vada?
Dal juke-box partirono le note di Hotel California.
Sorrise rilassata.
Kim sapeva che adorava quella canzone, e la metteva ogni volta che lei era al pub.
Lo ringraziò con gli occhi, quando si avvicinò.
-La smetti di guardarmi il sedere?-
-Io non ti sto guardando il sedere-  cinguettò innocente Teresa.
Lui la incatenò con lo sguardo.
-Pensi che non mi accorga che ogni volta che mi giro, prendi a fissarmi, provando ad immaginare cosa potresti farmi? a quante e che cose potrei fare io a te? Come potrei prenderti?-
Voce ridotta ad un sussurro roco.
Panico. Era serio o scherzava?
Si era abbassato verso di lei, la camicia rossa che incantava, la cravatta nera allentata attorno al collo lasciva; gli occhi scuri ancora più in ombra eppure brillavano, il sorriso era il solito del serpente tentatore nel giardino dell’Eden.
Nel complesso doveva essere illegale.
Tersa si ritrovò la gola secca e il desiderio a mille.
-St-stai lavorando.- balbettò -Non puoi sedurmi…-
-Ho appena finito il turno- si slacciò il grembiule dalla vita, uscendo da dietro il banco –Posso eccome-
La prese per mano, trascinandola via.
“Oddio…non sta succedendo davvero”
Grazie, Dio! Sta succedendo davvero!
Uscirono dal pub con il ritornello della canzone che li inseguiva.
 
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place (such a lovely place)
Such a lovely face.
Plenty of room at the Hotel California
Any time of year (any time of year) you can find it here

 
Scoprì che, come aveva sempre sospettato, era dannatamente bravo con le mani.
 
 
 
 
 
 
 
Ogni volta che finisco di rileggerla, l’unico commento che mi viene in mente è: LOL
Ho qualcosa che non va U_U sono di strafrettissima e non riesco proprio a rispondere ai commenti per Red Hot.
Sappiate solo che ho apprezzato tantissimo tutte le recensioni.
Alla prossima!
POLVERE FOR PRESIDENT, LA SENSITIVA RESTI COM’E’, CHOvsJANE FOREVER, W CHISBON, NICK WIN, LIN DOCET E LUNGA VITA ALLA STIRPE MICE.
Soarez
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: soarez