PASSAMI IL SALE

Della serie “Erede” =)

NOTE: Ringrazio vivamente coloro che hanno recensito la mia scorsa fanfiction di questa serie Possiamo tenerlo? Vorrei aggiungere che non aspettatevi niente da quest'ultima storia: è solo qualcosa che ho scritto in un momento in cui mi sentivo particolarmente leggera =) Kiss a tutte

P.S. CERCASI ESPERTA DI COMPUTER!!!!! Contattatemi, please =(

Nella stanza il silenzio era immobile. Aranel entrò. Cominciò a camminare verso il proprio posto a tavola, prima di essere fermata dalla voce divertita e imperiosa di Arthur.

-Aranel! Ti sembra questo il momento di arrivare? Sei in ritardo! E per di più non hai bussato! Esci e ribussa. Subito.

Il tono non ammetteva repliche. Aranel uscì, seguita dallo sguardo strafottente di Emrys. Bussò.

-Entra.

La porta si aprì, rivelando ancora la figura della principessa. Quando si mise seduta, tutti cominciarono a mangiare. Emrys divorava il proprio pasto con voracità. Quel giorno aveva lavorato molto e una ricarica gli ci voleva proprio! Il papà lo guardava sbigottito, spostando lo sguardo da lui al proprio marito, che mangiava con la stessa velocità il povero manzo all'interno del piatto. Merlin si mise ancora un po' di insalata, mentre Aranel fissava disgustata il fratellone, portandosi alla bocca un pezzo di mozzarella fresca. Il silenzio riempiva la stanza, interrotto solamente dal rumore dei morsi del ragazzo e del padre. Merlin sbuffò, ricominciando a masticare lentamente la verdura, mettendo da parte gli ossi di oliva. Certamente non era un bello spettacolo quello che gli si parava davanti! Arthur finì la carne, bevendo un po' d'acqua per aiutarsi a mandare giù l'ultimo boccone. Emrys finì dopo poco, battendosi un pugno sul petto. Aranel guardò sconsolata il suo pasto, farfugliando qualcosa su quanto fosse disgustoso il fratello, che ridacchiava, pensando allo scherzo che il giorno prima aveva fatto all'allenatore. L'aveva fatto perchè così l'avrebbe sostituito Arthur. E si sapeva che entrambi amavano allenarsi insieme!

-Rys, mi passi il sale?

Il ragazzo la fissò, leggermente infastidito da quella vocina gentile e acuta. Gli occhi cambiarono colore per un secondo, prima che un paio di pizzichi della sostanza richiesta dalla sorella volassero in aria, andando a finire nel piatto. Arthur quasi non si strozzò col vino che stava bevendo. Ancora non si era abituato a vedere intorno a sé chi praticava la Magia: a volte gli veniva in mente quello che si ripeteva quando Uther, il nonno di Emrys e Aranel, era ancora vivo... “Non dire niente Non dire niente Non dire niente”. Merlin guardò contrariato il figlio, che usava i suoi poteri con una leggerezza inaudita. Tuttavia fece finta di niente, chiudendo un occhio per una volta. Ma quando Aranel chiese altro sale con insistenza...

-Passami il sale, Rys!

Basta! Questo era troppo per le povere orecchie del povero povero Emrys. Quella voce fastidiosamente femminile, quella sottospecie di stridio! L'intera ciotola contenente il sale volò, centrando la sorella in pieno viso.

-Emrys Balinor Pendragon, sei nei guai seri!

La principessa anticipò il papà che si era già alzato per sgridare il figlio. Improvvisamente, gli occhi color cielo di Aranel si tinsero d'oro. Due degli ossi delle olive finirono misteriosamente nel naso del povero ragazzo, che, con gli occhi in fiamme, già mandava dell'acqua addosso alla sorella, che si ritrovò completamente bagnata dalla testa ai piedi in pochi secondi. Merlin a quel punto, prese per le orecchie entrambi i figli, portandoli fuori dalla sala da pranzo, borbottando qualcosa sull'immaturità, mentre Arthur li guardava serissimo.

-Emrys Balinor Pendragon e Alaner Ygraine Pendragon, cosa state facendo?!

I due abbassarono lo sguardo sotto quello  indagatore del papà che, severo, li fissava, meditando una bella punizione.

-Allora?

I due ragazzi abbassarono ancora di più la testa: sembravano veramente pentiti. Ma se credevano di prendere in giro Merlin, erano dei poveri illusi. Infatti l'uomo li portò fino al corridoio dove dovevano essere le loro camere, indicando le rispettive porte.

-Tu. Vai ad asciugarti! Tu. Togliti quella roba dal naso! Rendetevi presentabili.

Detto questo, Merlin si allontanò, vedendo Arthur davanti alla porta della sala da pranzo ad aspettarlo. Appena il papà sparì alla vista, i due fratelli si fecero una linguaccia, attraversando il corridoio evitando sgambetti vari e pezzi delle armature posizionate vicino al muro. Appena arrivati alle rispettive porte, i due si guardarono, misero il broncio ed entrarono nelle loro stanze. Gli occhi di entrambi si tinsero d'oro. Subito si ritrovarono lindi e profumati. Quindi, uscendo, si diressero ancora verso la sala da pranzo.

-Arthur?

-Sì?

-Non sono stato troppo severo con loro, vero?

-Se il tuo intento era quello di traumatizzarli, penso che tu ce l'abbia fatta.

Dell'acqua volò fino ai capelli biondi del re, bagnando anche il leggero accenno di barba. I due videro i figli davanti alla porta a bocca aperta.

-PAPA'!!!

Commento della scrittrice di questa storia:

1) sembra di stare a Cluedo! Insomma, la sala da pranzo, il corridoio, le stanze... manca solo la serra e la sala da biliardo!

2) è proprio da -.-"

3) non ha nè capo nè coda =(

Recensite, please =D (non... non fate quelle facce... lo so che non lo merita!!!! Ma abbiate pietà!)