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Autore: elfin emrys    19/11/2010    4 recensioni
Morgana pensa a cosa sta facendo. Non sa se compiacersene o piangere. Scusate per averla messa =)
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Morgana
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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Rabbia.

Mi sento prigioniera di questo circolo vizioso di finta allegria e odio.

Così non andrò avanti.

Quando ho lanciato in un buco la mia anima,

non mi sarei mai aspettata di trovarmi così.

Ero così sicura che fosse la cosa giusta!

Eppure adesso sono qui,

nel profondo del cuore,

a cercare con disperazione ciò che ho perso.

A volte sento le lacrime negli occhi,

voglio che scendano,

che finalmente scendano,

che mi lascino in pace.

Ma no, sono troppo orgogliosa per ammetterlo:

non mi piace come sta andando la storia,

no,

non doveva andare così.

Sento qualcosa che si muove al mio interno,

divorando con disgusto quello che è rimasto di me.

Già.

Cosa è rimasto?

Un mucchio di ossa e carne che non è neanche capace di pensare da sé.

Che segue la propria sorella,

il carattere impulsivo e vendicativo.

E io soffro per questo.

Soffro perchè sto perdendo piano piano le uniche possibilità di riscatto.

Ma non ce la faccio.

Mi sembra di soffocare,

come se fossi rinchiusa in un pozzo

dove in continuazione buttano acqua gelida e fredda.

E quell'acqua mi affoga,

mi trascina giù giù, sempre più giù.

Ma sento così forte il richiamo del potere...

Sono confusa.

Non so più che fare e non so più con chi prendermela.

Non è giusto.

Come mi sono ridotta così?

Spesso mi guardo intorno, sperando in...

una via d'uscita...

Forse.

Ma quando mi sembra di vederla,

essa si sposta,

lasciando solo un fosso nero,

pieno di lamenti e di nuove lacrime.

Non ce la faccio più a resistere.

Voglio fuggire, lontano.

Lontano da Morgause, da Cenred, da Arthur, Merlin e mio padre.

Li voglio veder morire a tutti e cinque,

sotto una egual tortura,

nello stesso identico modo,

sotto i miei occhi, che si sazieranno di quella visione,

di quegli esseri ormai ridotti a pezzi di carne privi di vita.

Da macello.

Forse è ribellione, forse è un cambiamento normale per me,

ma...

ma mano a mano che mi sembra avvicinarmi alla meta tanto agognata,

mi sembra di essere come coloro che sto cercando di cacciare.

Via!

Tutti via dalla mia vita!

Non è vostra, non la potete comandare,

né con stupidi piani di potere e vendetta,

né con veleni dati per la salvezza di qualcun altro,

né con sorrisi fraterni non meritati,

né con felicità negata, falsa e beffarda.

Guardarmi allo specchio fa male,

ma uscirne ormai non è possibile:

posso solo andare avanti,

confidando continuamente nei colpi di fortuna dei miei nemici,

sperando ancora nel profondo di me nel loro appoggio,

nel loro appoggio che, sì, ricordo, io non ho voluto

e che adesso non merito di certo.

Mi dico che devo andarmene,

fuggire.

Ma fuggire è una parola che significa scappare,

lasciare il resto del mondo a combattere,

mentre io vedo solo quello che voglio vedere:

un posto migliore.

Ma se per averlo devono morire tante persone,

sarà veramente la cosa giusta da fare,

la cosa esatta e vera che cerco,

che voglio ottenere?

Predico tanto che non si condanna per ciò che si è,

ma allora non dovrei condannare neanche Uther, neanche Merlin.

Né tantomeno nessuno degli altri.

Non dovrebbero subire la rabbia che si riversa solo su un certo numero di persone,

no,

non dovrebbero.

No...

E' un singhiozzo quello che mi sono fatta sfuggire?

O forse è solo una mia impressione?

Devo piantarla di stare dietro a una causa così masochista e dannata.

Ma faccio buon viso a cattivo gioco.

Mi mostro sicura di me, sicura che tutto quello che faccio possa cambiare tutto.

Ma davvero, Morgana?

Sei solo un'illusa,

catturata da una visione lontana cui tu non contribuirai veramente.

Ma non lo vuoi capire, vero?

Non vuoi lasciare quello che hai cominciato...

Bene, forse morirai così, Morgana.

Sola, spietata e arida,

esattamente come morirà tuo padre,

quello stesso padre che per tanto tempo si è negato a te.

Ma cosa mi sto dicendo?

Sono forse impazzita?

Sì, sicuramente.

O no?

 

 

E improvvisamente una luce.

 

E poi buio eterno.

 

 

 

NOTE:

Notare l'agilità con la quale questo raro esemplare di Autricia da cagaere in secula seculorum (lo so, nome lungo) sta evitando con abili mosse i forconi delle Lettricae Infuriatae. Notare come l'esemplare femmina di Autricia stia spiegando nei classici versi della sua specie che questa qui sopra sarebbe la mente di Morgana che combatte contro la coscienza. Ecco, visto? Guardate guardate! Stiamo assistendo a un classico Autriciae uccisionum, con tanto di torce e forconi. Ecco la Autricia che si scusa ed ecco le Lettricae che la riempiono di insulti. Ammirate lo spettacolo delle classiche Neutrae Lettricae che in punta di piedi attraversano il campo di battaglia per scrivere un bigliettino e inserirlo nell'appisito spazio. Non si capisce se è una Neutrae Lettricae Recensionibus o se è uno Sputtanamentum... c'è da pensarci sù. Appena finita la rissa chiamiamo gli scienziati. Bene, è finito il turno. Tutti fuori tutti fuori (Tu! Non buttare la carta a terra, sennò ti faccio pulire tutto con la lingua!). Ovviamente è tutto finto latino (grazie per la mancia, signore!). Possiamo andare avanti con il prossimo turno? Grazie.

   
 
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