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Autore: Lady Moonlight    20/11/2010    3 recensioni
“S-Sasuke!” mormorò la ragazza tra lo sbalordito e lo spaventato.
Il ninja traditore di Konoha la degnò di una sola occhiata, per poi puntare lo sguardo fuori dalla finestra di quella piccola casa nascosta tra le nebbie della foresta.
“L’alba sta per sorgere.” bisbigliò allungando la mano come per poter afferrare uno spicchio di cielo. [...]
Sakura fece dei passi in avanti ed appoggiò il capo sulle spalle di Sasuke, che imperterrito continuava a guardare fuori dall’abitazione all’incessante ricerca di qualcosa che solo lui conosceva.
“Perché hai permesso che ti trovassi?” domandò la kunoichi ricordando il loro incontro, avvenuto solo un paio d’ore prima.
“Volevo vederti.” furono le uniche parole che pronunciò, mentre con la mano afferrava una ciocca dei capelli di Sakura e se la portava al volto.

Accenni SasuSaku e NaruSaku
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Memories of a damned soul-Prima parte

 

 


Sakura sospirò di beatitudine, sentendo la pallida mano di Sasuke sfiorarle gentilmente la guancia.
Non si chiese il motivo di quell’insolito gesto, semplicemente rimase con gli occhi fissi in quelli di lui, che rispecchiavano con estrema chiarezza il suo volto.
La sua mano si mosse istintiva, andando a poggiarsi sui morbidi capelli di Sasuke, che in quegli anni erano cresciuti di qualche centimetro di troppo.
Un brivido le corse lungo la schiena quando le labbra dell’Uchiha sfiorarono con esasperante lentezza il suo collo delicato.

S-Sasuke!” mormorò la ragazza tra lo sbalordito e lo spaventato.
Il ninja traditore di Konoha la degnò di una sola occhiata, per poi puntare lo sguardo fuori dalla finestra di quella piccola casa nascosta tra le nebbie della foresta.

L’alba sta per sorgere.” bisbigliò allungando la mano come per poter afferrare uno spicchio di cielo. La ragazza si morse nervosamente il labbro e s’avvicinò all’uomo che amava.
Loro stanno arrivando.” spiego l’Uchiha mentre uno stormo di corvi prendeva il volo. Gli uccelli fecero un breve giro intorno alla piccola casa di legno dove i due ragazzi si trovavano e in meno di due minuti sparirono all’orizzonte.
Sakura fece dei passi in avanti ed appoggiò il capo sulle spalle di Sasuke, che imperterrito continuava a guardare fuori dall’abitazione all’incessante ricerca di qualcosa che solo lui conosceva.

Perché hai permesso che ti trovassi?” domandò la kunoichi ricordando il loro incontro, avvenuto solo un paio d’ore prima.
Volevo vederti.” furono le uniche parole che pronunciò, mentre con la mano afferrava una ciocca dei capelli di Sakura e se la portava al volto.
All’inizio, quando ci siamo rivisti, ero sicura di poterti uccidere!” esclamò la ragazza andandosi a sedere sull’unico letto presente in quella vecchia baracca fatta di solo legno. Il profumo delle rose, riposte malamente in un piccolo vaso di vetro, l’assalì all’improvviso, provocandole per un istante la perdita di tutte le sue precedenti certezze.
Sasuke fece per avvicinarsi, ma lei lo fermò con un gesto della mano. Sotto il suo peso le assi del pavimento scricchiolarono, come a voler evidenziare il distacco che nel corso degli anni si era formato tra i due.

Eppure sono ancora vivo.” replicò Sasuke, il cui viso era una maschera di totale indifferenza.
All’esterno il verso di alcuni animali che fuggivano spaventati indusse Sasuke a stringere maggiormente la presa sulla propria katana.

Sembra che dopotutto sia rimasta la bambina ingenua che non aveva altri sguardi e pensieri che per il suo compagno di squadra.” disse la ragazza con una smorfia che in principio voleva assomigliare ad un sorriso. “Perché non riesco ad ucciderti?” urlò disperata con gli occhi pieni di lacrime. “Io ti odio!” gridò con tutto il fiato che aveva in gola. “Tu hai ucciso Naruto e la maestra Tsunade!”
In guerra è normale che qualcuno prima o poi muoia!” commentò Sasuke, mentre lo sguardo vagava sul piccolo locale che costituiva il loro rifugio. “Devo forse ricordarti che se Naruto è morto la colpa è anche tua?” domandò con un sorriso beffardo stampato sul volto.
Per un istante il cuore di Sakura si fermò. Era la seconda volta che accadeva. La prima era avvenuta la notte in cui Sasuke aveva abbandonato il villaggio e aveva infranto ogni suo sogno. Paura, rimorso e dolore. Erano principalmente quelle le emozioni che provava in quel momento.
Tuttavia quelle parole così dure ed ingiuste che aveva pronunciato Sasuke erano vere. Era stata lei, nel suo immenso egoismo, che aveva chiesto a Naruto di andare a combattere contro il loro vecchio compagno di squadra. Era stata lei ad averlo spinto in quello scontro, pur sapendo della gravità delle ferite che da giorni affliggevano il suo corpo, tutto affinché potesse veder realizzato il suo sogno. Il sogno di assistere alla fine di quella dannatissima guerra. Aveva sperato che tutto si sarebbe risolto quel giorno, ma si era sbagliata. Un errore che avrebbe continuato a perseguitarla per il resto dei suoi giorni.

Io l’ho ucciso tanto quanto te!” esclamò stanca e sofferente.
Sasuke rimase in silenzio e assunse un atteggiamento distaccato da ciò che aveva detto Sakura. Lui aveva ucciso Naruto per sopravvivere. Nel corso degli anni aveva capito fin troppo bene che era necessario dimenticare ogni legame e sentimento per poter riuscire a rimanere in vita in quel mondo costruito su interminabili guerre. Per questo l’iniziale rimorso che lo aveva sopraffatto quando Naruto lo aveva fissato con i suoi occhi, due pozze di acqua limpida, era svanito poco dopo che essi s’erano chiusi per sempre.
Eppure mentre guardava quelli verdi e lucenti di Sakura si chiese se sarebbe riuscito ad uccidere pure lei. Lei che era stata l’unica persona che lo aveva mai amato veramente. E inaspettatamente, si ritrovò a domandarsi se anche lui in una piccola parte del suo cuore spezzato l’amasse o l’avesse mai amata.
Ricordava fin troppo bene la sensazione che aveva provato qualche tempo prima, quando aveva baciato con delicatezza il collo della ragazza.
Senza accorgersene si ritrovò a pochi passi da Sakura che aveva chinato la testa di lato e lo guardava incuriosito.

Madara è morto.” mormorò con noncuranza, all’improvviso. La ragazza annuì, come se avesse sempre saputo che in realtà un Uchiha poteva essere sconfitto solo da un altro Uchiha. Sasuke non aggiunse altro e Sakura rimase a fissare le travi sopra di lei.
Forse, pensò tristemente, tutto il dolore che aveva provato in quegli anni non era stato vano. E mentre osservava il corpo rilassato di Sasuke e la piccola abitazione in cui si trovavano un sorriso le sorse spontaneo sulle labbra.
Sakura posò la mano sul vecchio materasso ricoperto di polvere e rimase a fissarlo pensierosa. Per un istante si chiese come sarebbe stato passare la notte in quella baracca con Sasuke. Scosse la testa imbarazzata e s’alzò uscendo nella radura. L’Uchiha la seguì in silenzio, contemplando l’esile figura della ragazza.
Nello stesso momento un gruppo di farfalle si levò al passaggio di Sakura che ridendo, come una bambina, sparì, inghiottita da quel vortice di mille colori.
Sarebbe stato un momento perfetto se solo qualche minuto più tardi non si fosse levato il grido d’orrore e d’angoscia uscito dalle labbra di Sakura.
Sasuke afferrò la sua katana, attivò lo Sharingan e si gettò in quell’innaturale gruppo di farfalle. Nella sua mente si susseguivano le diverse fasi che l’avevano portato all’uccisione del suo migliore amico e le immagini spensierate di una bambina di otto anni che lo seguiva ovunque andasse.
Sasuke proseguì deciso, mentre attorno a lui le farfalle si disperdevano sempre più velocemente. Poi la sua vista scorse il corpo di Sakura steso a terra con la lama di una spada conficcata nel petto.
L’Uchiha si lanciò su di lei e si chinò per sostenerle il capo.
Sakura sorrise, un sorriso stanco ed affaticato, ma i suoi occhi non si staccarono da quelli di Sasuke. Poi con voce debole avvertì Sasuke del pericolo che stavano correndo rimanendo lì.
L'Uchiha portò la ragazza dietro al tronco di un albero e l'appoggiò a terra. Inorridito osservò la pozza di sangue che si stava allargando sempre di più sotto il corpo della ragazza.
Sakura fece una smorfia e il suo sguardo vagò sopra i rami della foresta. Per un istante s'immobilizzò alla vista dei numerosi shinobi che stavano puntando i kunai contro di loro.

Ho avuto quel che meritavo.” mormorò premendosi una mano sulla ferita.
Sasuke non rispose, ma strinse i pugni ed estrasse la katana. “Perché non ti guarisci?” mormorò l'Uchiha.

Q-Questo... è lo stesso dolore che ha dovuto sopportare Naruto?” domandò. Sasuke annuì socchiudendo gli occhi. Non voleva ricordare quel giorno...
Allora sono felice di morire.” tossì e del sangue le macchiò il volto. “È la punizione che merito per averlo tradito. Forse potrò finalmente raggiungerlo... r-resterò con lui, questa volta.”
L'Uchiha osservò che il respiro della ragazza s'era fatto più faticoso.

Tsk” commentò girandosi verso i nemici. Riuscì ad individuare alcuni dei suoi vecchi compagni di Konoha. C'erano Kiba, Neji, Hinata... Tutti e tre lo guardarono con odio, lo stesso che lui aveva provato per suo fratello.
Bhe... io non intendo morire!” gridò, più indirizzato a se stesso che a Sakura.
La ragazza si limitò a sorridere, mentre il suo volto le scivolò sulla spalla e gli occhi, ormai privi di vita, cercavano tra l'oscurità la figura di un ragazzo biondo.

 

 


*Fine prima parte*

 


Inizio con il dire che domani o nei giorni prossimi posterò anche il finale che però non mi soddisfa molto u.u Spero ugualmente che la prima parte vi sia piaciuta^^
Ho inserito sia accenni SasuSaku che NaruSaku.
Dedico la ff a Nihal per il compleanno (scusa il ritardo u.u) e a _BlackRose_ che è stata tanto paziente nel attendere una mia ff per la nostra raccolta in comune! Scusa Ale T.T
A presto!


By Cleo^.^ 

   
 
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