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Autore: Poppy    23/11/2005    2 recensioni
Un modo come un altro per non studiare ^^. kei-rei
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Rei Kon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COSA SI FAREBBE PUR DI NON STUDIARE

COSA SI FAREBBE PUR DI NON STUDIARE

"A partire dal 1400 a.C. l'India fu sottoposta all'invasione dei popoli Ariani. Gli Ariani erano pastori nomadi di pelle chiara che venivano dal Turkestan e dalle steppe dell'Asia Centrale. Essi giunsero in India infiltrandosi nella pianura dell'Indo, poi in quella del Gange. Gli invasori dell'India erano parenti stretti degli Elleni, degli Italici...."
-Oh, cielo...- sospirò Rei, appoggiando la testa sul libro -Non penso esisti nulla di più noioso...-
Senza alzarsi da quella scomoda posizione cercò a tentoni di acciuffare il cellulare.
Ok, c'erano poche possibilità che gli avesse già risposto ma la speranza è sempre l'ultima a morire: o almeno erano questi i suoi pensieri, a cui tentava di credere disperatamente, quando raggiunta la trappola elettronica vide che sul display non c'era niente.
Nessun "nuovo nessaggio" oppure "chiamata senza risposta"... solo la tenera scritta che il suo ragazzo gli aveva mandato per san Valentino qualche giorno prima: un bellissimo "Ti amo" con una tigre da una parte e una fenice dall'altra.
Ma uffa! Cosa doveva fare lui per ottenere un minimo di attenzione da quello lì? Doveva per forza impugnare un beyblade? Accidenti!
Rei scaraventò sul letto il maledetto marchingegno traditore e si rimise a studiare, con la voglia dimezzata.
Ragazzi, quando uno non ha voglia di fare qualcosa sono cavoli amari... soprattutto se si trattava di geografia.
Ma a chi interessava se c'erano tre grandi correnti buddiste?
A lui no sicuramente... ma forse ai buddisti si.
Rei sbuffò, sfogliando le pagine senza eanche vederle realmente.
Pensava al suo Kei, al suo dolce e amato ragazzo. Anche testardo, però, scorbutico e dal cellulare mai acceso!
Un improvviso suono lo risvegliò.
Rei scattò in piedi, fecendo quasi cadere la sedia, e buttandosi sul letto. Era stato il caratteristico "bip" del cellulare o aveva sbagliato?
-Dove sei, maledetto? Dove cavolo ti sei nascosto?- esclamò agitato togliendo il piumone e spostando tutti i cuscini.
Quasi disperato stava per guardare sotto il letto quando la suoneria del cellulare lo portò sulla giusta direzione.
Lo ripescò sotto il lenzuolo (ma come aveva fatto ad infilarsi lì?) e lesse con trepidazione il messaggio.
Si, era lui!
Diceva: "Ciao amore scusa se non ti posso chiamare ma ci stiamo allenando. anche tu mi manchi tanto. maledetta verifica di geografia!! pagherei per averti qui con me... ti amo immensamente."
Rei si stava quasi per mettere a piangere: quanto era dolce il suo ragazzo!
Era tutta colpa della sua stupida professoressa di italiano che, nonostante il campione mondiale di beyblade in persona glielo avesse chiesto in ginocchio, non aveva battuto ciglio e non aveva lasciato il permesso di partire a Rei insieme al resto della squadra.
Solo perché doveva fare la verifica,accidenti!
E adesso loro due dovevano stare separati per tre lunghi giorni.
Quanto gli mancava quel bel viso tenebroso, i suoi occhi splendenti, i capelli morbidi, la sua pelle profumata.
Rei si sedette sul letto, un piano che si stava lentamente formando nel suo cervello.
Secondo quanto gli aveva detto Kei, ci volevano come minimo quattro ore per raggiungere il luogo impervio che i Beybrakers avevano scelto come posto per il ritiro.
Beh, non era mica troppo distante...
Il cinesino sorrise malignamente.
-Alla faccia della prof!-
E incominciò a fare la borsa.
Gli bastavano poche cose, solo il minimo indispensabile e sarebbe partito immediatamente. Appena ebbe finito spense la lampada della scrivania, dando una veloce occhiata al libro che abbandonava.
Uscì e si chiuse la porta dietro le spalle, scese le scale e con un breve saluto ad uno stupito Nonno J corse fuori in strada.
Finalmente libertà!
Chiamò un taxi e si fece portare il più in fretta possibile alla stazione: ancora pochi minuti e il treno sarebbe partito senza di lui e Rei non poteva permettersi di sprecare ancora un paio d'ore per aspettare quello dopo.
Arrivò appena in tempo e, dopo aver pagato il tassista, corse e prese per un pelo il treno.
Ok, adesso dovevano solo passare quattro ore.
Durante il tragitto, che a Rei parve interminabile, il cinesino ebbe modo di riflettere su quello che aveva appena fatto. Si era comportato come un bambinetto a cui non avevano dato la caramella promessa, ma cosa ci poteva fare lui se era innamorato pazzo e se neanche la minaccia di un'arcigna insegnante poteva fermarlo?
Amava Kei e amava ogni singolo istante che passava con lui e sentirlo per telefono o con dei magri sms non gli bastava. Rei voleva sentire il contatto tra la loro pelle, voleva percepire il suo dolce profumo nel vento, voleva baciarlo fino a non avere più fiato.
Il treno si fermò; era la sua fermata.
Rei scese e si incamminò lunga la strada, chiedendo indicazioni per riconoscre facilmente la casa dove si erano stabiti i Beybrakers: era un'abitazione vecchia e dal grande giardino, non molto fuori dal paese.
Ecco era quella lì! Rei si mise a correre, agitatissimo e appena ebbe notato la figura del suo amato un gran sorriso si dipinse sul suo viso.
Buttò a terra la sacca senza badarci molto e lo raggiunse: era di schiena, a differenza dei suoi compagni che ora guardavano Rei come se fosse tornato dall'oltretomba.
Gli si gettò addosso portandogli le braccia al collo.
-Mi sei mancato, mi sei mancato tantissimo.-
Kei si girò incontrando il suo sguardo.
Dire che aveva un'espressione sbigottita e sorpresa era poco, ma dopo un attimo di incertezza un sorrise si accese, riscaldando l'animo di Rei.
-E tu che ci fai qui?-
-Te l'ho già detto, mi mancavi troppo...-
Kei scosse la testa, stringendogli la vita.
-Sei un bambino... non riesci neanche a starmi tre giorni lontano.-
-Beh, diciamo così- sussurrò allora Rei al suo orecchio -avrei fatto qualsiasi cosa pur di non studiare.-
e scoppiò a ridere seguito dal suo ragazzo che alla fine gli strappò un bacio, mormorando:
-Anche tu mi sei mancato tanto.-


Allora, cosa ne dite?
Mi è venuta in mente perchè anch'io i questo preciso istante dovrei essere a studiare...
Mi recensire, per favore?çç
1 bacio

  
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