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Autore: Maura85    23/11/2005    6 recensioni
Questa fic mi è stata chiesta da molti, dopo che ho messo in scena il personaggio di Kisala, figlia di Sesshomaru e Rin... è una creatura che apprezzo molto e che sto imparando a caratterizzare... quindi non aspettatevi un granché da questa storia, altro non è che un semplice esperimento, e una raccolta delle avventure che la fanciulla potrebbe vivere... che ne dite vi piace? E' da proseguire? Se avete suggerimenti, sapete che sono bene accetti! ;)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

Tre anni e mezzo dopo.

Sole che sorgeva, bagnando di calda luce foreste, prati, campagne, villaggi. E uomini.
Uomini che uscivano di casa, salutavano con un bacio le mogli, i figli, e si avviavano verso i campi. Vite. Vite di sofferenze, di stenti, ma di gioie incommensurabili. Quegli uomini vestiti di stracci possedevano i più grandi tesori del mondo, alcuni forse senza neppure rendersene conto.
Ti accorgi di quanto una cosa fosse preziosa solo quando la perdi.

“Nooo, ho perso un’altra vita!” Urlò da un’altra parte del tempo un demone, rabbrividendo. “Accidenti, avevo quasi raggiunto il bonus!”
“Ehm… figliola cara, mio tesoro… per quanto pensi si tratterrà con noi il tuo amico?”
“Lui?” Kuara voltò il capo verso il demone gatto che, appollaiato davanti al televisore del soggiorno, combatteva strenuamente per garantire una lunga vita al suo Super Mario Bros. “Non so. Sino a che non completerà almeno il primo livello, suppongo.”
Kagome scosse il capo, con finta disperazione. In realtà, quando aveva visto la figlia ritornare, anche se in compagnia di uno spostato, aveva fatto salti di gioia.
“Non hai ancora preso una decisione?” Sussurrò, fissando in lei i lineamenti così simili a quelli di suo marito. “Passato o futuro?”
“Ora che ho questa…” Kuara tolse dal colletto un medaglione dove era stata incastonata la scheggia di sfera contenuta nel tempio in mezzo al lago. “Suppongo un sano mix di entrambi, no?” Kagome l’abbracciò, ignorando il capo famiglia, un Inuyasha decisamente nero per la presenza del non troppo gradito ospite, che si lamentava per il ritardo della cena.

“Ehm. Perché va tutto a fuoco?”
“Che ci fai qui?”
“Il laboratorio è in preda alle fiamme… lo vedi?”
“Piccolo incidente di percorso. I miei schiavi di metallo stanno domando le fiamme: dunque, che ci fai qui? Non sai che i demoni cattivi gli umani se li mangiano?”
Korin finse un’espressione offesa.
“Pensavo che questa demone in particolari preferisse una torta alla carne umana…” Confessò, estraendo dalla sacca un dolce alle noci.
Il viso di Talana si raddolcì all’istante. “Potevi dirlo subito che eri qui per una visita di cortesia, no?” Scherzò, prendendolo a braccetto e conducendolo in un luogo un po’ più panoramico.
L’umano sorrise quando lei gli poggiò la testa sulla spalla. La cinse con un braccio.
Da due anni perseguiva nel suo intento, piombando nel territorio di Talana ogni volta che poteva: era attratto da quella demone, che poteva farci? E certamente anche lei, inconsciamente, ricambiava. Anche se l’orgoglio di razza le impediva di ammetterlo apertamente; e quei dolci che, impegnata a baciarlo, spesso non toccava neppure, continuavano ad essere utili per strapparle un’iniziale sorriso. E dopo quello, lei gli apriva sempre le porte del suo cuore.
Prima o poi, sarebbe andato da Talana senza nulla da mangiare. Allora, forse, lei avrebbe ammesso di volergli bene. O avrebbe assaggiato carne umana, chi poteva saperlo?

Sole, luce solare che bagnava il paesaggio. Che spettacolo spietatamente bello.
Si passò una mano sulla guancia, trovandola abbastanza ruvida; da quanti giorni era che non si faceva la barba? Sbuffò. E da quanti mesi era che non si procurava un cambio d’abiti? Sbuffò nuovamente, quindi si rialzò.
I capelli erano cresciuti parecchio, in quei tre anni di vagabondaggio selvaggio, e non si sognava neppure di impegnare il suo tempo a tagliarli. Adesso, quando entrava in un paese, i bambini lo fissavano con timore, e le donne tendevano ad allontanarsi prudentemente. E forse era proprio questo che voleva.
Che lo lasciassero solo. Che lo cercassero solo se bisognosi di qualcuno in grado di scacciare qualche spettro brutto e cattivo come lui.
Aveva provato, per qualche tempo, a restare in compagnia degli altri. Aveva persino seguito Kuara e Himoro in qualche gita nel futuro. Ma la realtà calava sempre su di lui come un masso: era fuori posto, ovunque. Forse sarebbe stato bene solo in una tomba.
E quale modo più veloce per morire, per il Detentore del Ciondolo del Sole, se non cacciare demoni? E così aveva ripreso la sua attività. Ed era molto rischiesto!
Anche quella mattina lo cercarono proprio per quel motivo. Lo comprese quando vide un bambino, un bambino di circa tre anni con un fazzoletto legato sul capo, che copriva una massa di capelli neri come la notte. Correva verso di lui, fissandolo con occhi che avevano un qualcosa di alieno; Makau comprese solo all’ultimo cosa fosse: un occhio era bianco, l’altro nero. Che cosa bizzarra.
Il medaglione divenne tiepido contro la sua carne: quel bambino portava certamente notizie di uno spettro; ne aveva l’odore addosso, e certi odori non sfuggivano a quel dannato oggetto.
“Signoe!” Parlò con voce acuta, storpiando le parole come solo un fanciullo così giovane sapeva fare. “Spettlo! Di là, di là!”
Makau non rispose. Si alzò, sovrastandolo con la sua altezza. Smise di fissare la particolarità dei colori del fanciullo, e si avviò verso il punto che aveva indicato con le sue piccole ma tozze dita. Non si preoccupò di rassicurarlo, né di spiegargli dove avrebbe potuto trovare un villaggio.
Prima avrebbe ammazzato il demone; lo spettlo, sì. E poi, forse, se ne avesse avuto voglia, avrebbe aiutato il marmocchio.
Ma il piccolo lo seguì senza invito. Spalancando i grandi, innocenti occhi, zampettò dietro i larghi passi dell’adulto, addentrandosi con lui nel folto degli alberi.
“Allora, dov’è?” Chiese Makau, spazientito. E poi perse il fiato.
Eccolo.
Una lunga chioma bianca come la neve, che scendeva mollemente lungo la bella schiena, e spargeva le sue punte sul masso ove la creatura si era accomodata. Una creatura elegantemente vestita, dai freddi occhi color oro, e una coda che, arrotolata, formava un paio di spire sulla coscia destra, lasciando ricadere a terra il resto.
“Ma…?”
Kisala si voltò verso di lui; sorrise con labbra che un tempo erano state color corallo, e erano adesso pallide. Anche se non meno attraenti.
“Makau.” Kisala fece un gesto verso il bambino, che corse verso di lei. Lo raccolse e lo strinse a sé. “Ti presento il mio nuovo fratellino. Kiton, saluta.” Il bambino gli rivolse un’infantile occhiata astuta, mentre la sorella gli liberava il capo del fazzoletto, rivelando due appuntite orecchie bianche. “Mamma me lo ha prestato per farti uno scherzetto.” Confessò, ghignando. “Sorpreso?”
“TU? Aspetto umano? Come…?”
Forse toccò un tasto dolente. Kisala, la nuova Kisala, che dell’antica conservava solo gli occhi e la bella spada, gli rivolse un’occhiata furente. Ma infine rispose con diplomazia: “Quando tu hai fatto… quello che hai fatto” Evitò di definire la deplorevole azione, dato che il solo ricordo la faceva stare male. “Mio padre è corso subito a cercarmi. E’ stato lui ad insegnarmi questo e molti altri trucchetti.” Come se volesse dare una dimostrazione delle sue parole, sollevò il fratello, gli stampò un bacio sulla fronte e lo fece sparire. “Vai a casa, sarai stanco…” Mormorò al vento. Quindi, si voltò di nuovo verso l’umano, con sincero intento di conversazione. “Allora! Cos’hai fatto in questo lungo tempo? Hai trovato una donna? Hai procreato?”
Makau scosse il capo. In realtà, aveva passato gli anni sperando di rincontrarla; e nella sua mente si era creato mille scene ove lui si prostrava a terra, implorando di perdonarlo, e snocciolando i perché e i per come le aveva fatto ciò. Ma adesso che l’aveva davanti agli occhi, ogni parola sembrava perduta.
“Sai che ho fatto io? Ho pensato. Molto.” Si alzò tra le ombre e le luci del bosco. Una fredda, maligna regina, ecco come appariva. In nome del cielo, cosa aveva mai fatto? “E ti ho odiato, sai? E ho lasciato che, solo, vagassi in solitudine. Forse a volte ho sperato che morissi.” Fece qualche passo verso di lui. “Ma sei ancora vivo, piccolo umano. E forse dovrei pensarci io a mettere fine alle tue sofferenze. Sarebbe poetico, non trovi?”
“Molto.” Gracchiò Makau.
“Non tiri fuori quel tuo… meraviglioso pendaglio?” Si fermò innanzi a lui; le sue vesti, semplici come le aveva sempre amate, ma fatte delle sete più preziose, lo sfiorarono.
“No.” In effetti, il medaglione aveva avvertito la pericolosità di lei. E bruciava, voglioso di distruggerla.
“Ah, e ti lasceresti uccidere così? Da me? So che in questo lasso di tempo hai polverizzato creature molto più…”
“Uccidimi, allora.”
Kisala lo circondò con lunghe, pallide braccia. Scivolarono su quel corpo umano, e lo trascinarono attaccato a quello della demone. “Perché lo facesti? Perché mi riportasti in vita, nonostante i rischi? E non dirmi che non potevi prevedere i rischi!” Alzò un attimo la voce, furente, poi la riabbassò a un sussurrò intangibile, ma letale. “Per cosa? Per amore, o per egoismo?” Ringhiò.
“Me lo sono chiesto. Forse per entrambe le cose.” Tremava, ma non di paura.
“L’egoismo lo si ricambia con la vendetta. Io ero venuta per questo.” Strinse la presa su di lui; non incontrò resistenza. Voleva morire, quell'umano, e proprio tra le sue braccia! “Ma l’amore…” Kisala si abbassò su di lui, sfiorando quel volto mal rasato con le soffici labbra. “L’amore… lo si ricambia con amore, credo.” Trovò quelle di lui; Makau, sempre più tremante, osò sollevare le proprie braccia, cingendo quella creatura così perfetta. Quella creatura che avrebbe potuto distruggerlo semplicemente stringendo un po’ troppo quell’abbraccio. E che eppure lo baciava.
Una scena davvero bellissima.
Peccato che Sesshomaru, alla ricerca della figlia sfuggita ai suoi insegnamenti, dovesse arrivare proprio in quel momento…

Il resto, è storia.



FINE?



Oddioooooo! Abbiamo finito! xD
Che ne dite? Spero di non aver deluso nessuno; certamente sono stata prevedibile, ma in fondo sono un cuor tenero. Ehm. Molto il fondo.
Voglio ringraziarvi di nuovo, uno ad uno. Questa storia è esistita grazie a VOI. Molte storie in questo sito potrebbero esistere grazie a voi, grazie a tutti coloro che si appassionano, scrivono, commentano, si emozionano, insomma vivono e fanno vivere la fantasia di chi scrive.
Mikoru : Mia sorella bovina, che hai letto questa storia con affetto per me... grazie mille! Con te ho scherzato su Himoro-chan, ho riso per le mie bave su Makau... insomma mi hai tirato su tantissime volte! ^^ Un abbraccio ^_^
Jinny: La mia allieva! Grazie alle nostre storie siamo diventato grandi amiche, e questa è una delle cose più belle che scrivere possa portare. Manu_Hikari: Spero ci sentiremo ancora! Sei simpaticissima! E spero che la storia ti abbia dato momenti lieti ;) bea:Non hai mao recensito sino a che non hai visto la mia folel pausa pubblicitaria... e allora non hai resistio! Grazie per avermi seguita.
Mao-chan91 Ti sei complimentata oltre che per la storia sul fatto che i miei personaggi non fossero delle noiose Mary Sue... questo è stato molto bello pe rme grazie!
Noesis2: Un'autrice che rispetto moltissimo... e che ha seguita la mia storia.. che onore ^___^
Ilune Willowleaf: La mia seconda sorella bovina che ha commentato solo una volta, ma che ha seguito tutta la storia! Un muggito e una leccata a te sorella xD
Dk86: Mi hai sempre dato ottimi consigli, e mi sembra che la storia ti sia piaciuta... sono conteta! ^^
Darth Bane: Un mito. Guarda, i tuoi commenti essenziali ma simpaticissimi mi facevano morire dal ridere! Sei un grande xD
Hita Segue dal primo capitolo, e la ringrazio per non essersi mai stufata! ^_____^ Mi ha sempre commentato senza fretta e con passione, mi ha fatto tanto piacere che tu seguissi la storia fino a questo punto.
Killkenny: Il sicario nazionale! Nonostante le continue minacce di morte, sono contenta che la storia ti sia piaciuta(se ti è piaciuta!) ^^
kaggy-chan Una sola recensione, ma fatta da una persona contenta della storia. Grazie ^^
ariel87 Ariel arriva sempre dopo qualche capitolos cusandosi del ritardo... non ti scusare! Sono felice quando arrivi, anche se in ritardo. Ti ho sempre vista appasionata dei pesonaggi, e mi ha sempre fatto tanto tanto piacere ^_^
rubin89 E' stata lei che mi ha dato la spinta a riprendere. Mi ha esortata, e io ho ripreso. Grazie ^____^
Lily 90 Segue dal primo capitolo, e anche se ultimamente non l'ho più vista sono certa che prima o poi leggerà il finale ^^
giodan Anche lui è sparito, ma la storia gli piaceva... quando tornate se avete voglia fatevi sentire ^^
Honey Grazie dei complimenti... gentilissima ^^
Kiba91 Mi ha recensita un paio di volte; credo ci stia ancora seguendo, e aprofitto di questo spazio per salutarla!
Alexia Un saluto! Grazie ancora per i commenti ^____^
Chuchu Grazie mille della recensione.. che hai poi deciso per la tua storia fantasy? erato Che mi fece i complimenti per la storia e per l'utilizzo dell'html ^^
meima Una fanciulla simpaticissima che mi ha commentato ^^ Grazie ^^
-Cric- Vedevo che la storia ti piaceva assai... e questo mi mandava avanti! Grazie!


Accidenti quanti siete ragazzi! Grazie, siete il mio gruppo! Il gruppo di Kisal! Mi mancate guà ç_ç
Infatti, aprofitto per mettere il mio contatto msn: forever_mukka@hotmail.com contattemi se avete voglia mi fa un MONDO di piacere!
Ecco, ora è davvero il momento dell'arrivederci. Anzi, no. Ho ancora un capitolo, una cosa comica che avevo scritto nel caso la storia fosse andata in un altro modo. Se ho tempo di coreggerlo per adattarlo a questa trama, lo metterò!
Per ora, mi congedo.
Grazie mille. A tutti. VI VOGLIO BENEEEEE ç________ç


  
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