Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Ricorda la storia  |      
Autore: meggie681    20/11/2010    0 recensioni
QUINTO EPISODIO DELLA SERIE ANP CON PROTAGONISTI IN VESTE DI ATTORI JARED LETO E COLIN FARRELL, QUESTA VOLTA A NEW YORK
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ANPNYORKFRAGOLE A.N.P. - NEW YORK CORIANDOLI E FRAGOLE











In un anno degli anni del 1980-1990









Tre pulsanti accesi e lampeggianti sul telefono di destra sulla sua scrivania, mentre quello a sinistra era stato direttamente staccato da Colin Farrell, responsabile del settore marketing di una multinazionale di proprietá del futuro suocero.Si affossó ancora un minimo nella poltrona dirigenziale, scelta dalla promessa sposa, Lidia Grey, nella speranza di scomparire.Si aggiunse anche l'interfono interno."Sí Gloria, cosa c'é ancora..?" - domandó sconfortato, mentre lo sguardo cadeva sulle quotazioni della borsa, sul quotidiano sempre aperto sotto al suo naso."Il wedding planer mr Farrell.." --"Il cosa..? Ah sí.. Ma sono giá le undici..?" --"Sí, manca un minuto.." --"Che puntualitá.. lo faccia passare. Grazie.." --Un'idea glamour, cosí la definí Lidia, sull'onda di un entusiasmo monotematico e strettamente personale.Colin fissó l'andamento della Grey sul mercato europeo e sentí la porta aprirsi e chiudersi con molta cura."Salve.. sono Jared Leto, avevamo un appuntamento.. per il suo matrimonio mr Farrell.."--Lui appoggió la fronte sui pugni chiusi - "Niente di personale, ma a me questa sembra una stronzata, quindi.." - alzó finalmente gli occhi, ritrovandosi di fronte un giovane di bell'aspetto, un sorriso simpatico, lo definí mentalmente ammaliatore, che stava in piedi, con in mano dei cataloghi ed una penna d'oro - "Posso sedermi?" - domandó cortese - "Sí.. sí certo, piacere di conoscerla.. Mi scusi, ma é un momento pessimo.." --"Panico pre nozze?" - sorrise."Sí.. puó darsi.. É come trovarsi imbarcato su di una nave a forza e soffrire il mal di mare appena arrivati al largo.." --"Questa me la segno ahahah.. Ok, le faró perdere pochissimo tempo." --"Ormai per oggi non ho piú voglia di fare niente.. Ci facciamo una birra? Cosí ti ascolto.. posso..?" --"Darmi del tu? Certo.. se posso anche io.." --"Sicuro, mi chiamo Colin.." - e gli strinse la mano."Finalmente un sorriso, non deve preoccuparsi per la cerimonia, penso a tutto io.." --"Sí Lidia me lo ha detto.." --"Sposa incantevole.." --"Scommetto che lo dici per tutte le spose.." --"Quando sono carine sí.. Siete una bella coppia.." -- disse fissando una loro foto insieme, che anche Colin guardó con fare svogliato - "Oh sí.. certo. Allora questa birra Jared..?" --"Ok, andiamo pure."



Jared parlava come una macchinetta, peró aveva un tono sempre un'ottava sotto, tanto da sembrare una cantilena, dove a tratti emergeva un ".. il sarto, servono le misure... i fiori, dovete scegliere i colori.. vuoi anche il viaggio di nozze, posso prenotare tutto io..."--Colin si ritrovó a seguire ogni suo lineamento, fermandosi sulle labbra, che sembravano danzare, tra quella cascata di parole, che ormai non ascoltava piú da dieci minuti.Jared indossava una Lacoste nera, i bottoni sotto al collo aperti, aveva un buon profumo ed un ciondolo che si illuminava a seconda dei respiri e di come si muoveva, nel prendere un plico o scrivere un appunto."Colin... sei qui con me o..?" --"Eh?! Sí scusami.. non sono proprio in vena.. Un'altra birra..?" --"No grazie.. faccio fatica a finire anche questa.." --"Mangiamo qualcosa?" --"Sí.. ho visto dei dolci, una fetta di sacher sarebbe perfetta.." --"Ok.. signorina ci porta due fette di sacher? Grazie.." --"Se vuoi rimandiamo questa nostra riunione strategica.." --"É.. é davvero la parola giusta, strategica.. la mia vita lo é, un'eterna strategia.." --"Tipico di questa cittá.. Io vengo da Los Angeles, ma qui é tutto piú divertente.." --"Sí, questa cittá di possiede.. anche quando non vuoi.. Sono nato a Dublino e vorrei morire lí, non certo in mezzo a tutto questo casino.." --"Morire.. pensare alla morte cosí giovane.. è.. assurdo Colin.." --"Credi?.. meno di quello che pensi." -- si strofinó gli occhi."Ah ecco la torta.. senti, facciamoci questo giro dal sarto.. dal fiorista, cosí non ti faccio perdere un'altra giornata dietro alle mie crisi esistenziali, cosa ne pensi Jared?" --"Perfetto.. del resto mancano solo due settimane, avete aspettato troppo a chiamarmi oppure.. avete deciso di sposarvi all'improvviso e.. non vedete l'ora?" --"All'improvviso?.. no.. no, sono due anni che ne parliamo.. Mi ha preso per stanchezza.." - rise mestamente."Ho come l'impressione che tu non stia scherzando Colin." - replicó seriamente.Colin lo turbó nel guardarlo, in risposta a quell'affermazione - "Ho perso la voglia di scherzare da un sacco di tempo."--"Ne avevo .. il sospetto.." --"Ne vuoi un'altra fetta Jared?" --"No, andiamo pure."



Una casa di moda italiana, personale cortese, quasi servizievole.Presero decine di misure, per l'abito da cerimonia di Colin, che subí perplesso quella procedura."Hai la faccia di uno che sta subendo una tortura ahahahah.."- mormoró complice Jared, nell'andirivieni delle lavoranti.Colin rise, specchiandosi - "Sí.. ma non é poi cosí sgradevole.. Ma anche i fiori, devo sceglierli io?" --"No.. se vuoi dare un'opinione, Lidia preferisce rose bianche e gerbere rosa.. o pesca.. E poi vassoi d'argento con coriandoli e fragole"--"Coriandoli e fragole...?" --"Sí, coriandoli di stoffa bianca ed argento, in tono con le tovaglie.. e fragole, sono dei portafortuna..cultura giapponese.."--"A me va bene tutto Jared.." --"Sí." - disse puntandosi sui piedi e sollevandosi, con le iridi blu scuro spalancate, che divertirono ulteriormente Colin, ormai a proprio agio insieme a quel ragazzo, che gli ispirava simpatia ed interesse.Tornarono sull'auto di Farrell."E adesso..?" --"Per i fiori abbiamo fatto.. per il menú ci pensa tua moglie?" --"Non é ancora mia moglie." - ribatté infastidito."Ok.. per oggi direi che ho abusato abbastanza della tua pazienza Colin.." --"No, non é vero, mi hai regalato qualche ora.. spensierata? Posso dire cosí..? Oh cazzo scusami Jared, anche per.. Lidia é una brava ragazza, ma.." --"Ci hai.. ripensato? Hai un'altra?" -- domandó intimidito."Un'altra`? ahhaha.. no..no.. me ne basta una.. Tu sei sposato?" --"No." --"Fidanzato?" --"No." --"Sei solo? Che fortuna.. strano, peró.." --"Perché strano Colin?" -- sorrise.Lui tiró giú l'aletta parasole, con tanto di specchietto - "Ma ti sei visto?" - rise, nell'indicarlo in quel rettangolo lucido e pulito, come tutto il resto."Mi.. vedo ogni mattina allo specchio.. Mi apprezzo molto, se é questo che ti preoccupa, faccio anche il modello e delle foto pubblicitarie, quando capita. Le persone che mi hanno amato non perdevano occasione di ripetermi allo sfinimento quanto fossi bello, ma era come un ronzio.. avevo bisogno di altro.. Spesso mi esibivano.. L'amore é un'altra cosa." --"Ti.. esibivano?" --"Sí. Lo so a cosa stai pensando, si fa spesso ed ingiustamente con le donne, ma negli ambienti che frequento io sono stato trattato anche peggio..." --"E quali ambienti frequenti?" -- chiese imbarazzato."Molto lontani dai tuoi Colin.. Mi riporti all'auto?" --"Sí.. sí va bene." --Si salutarono scambiandosi i numeri di telefono.Colin rimase in macchina, guardandolo andare via, ormai era sera.Provó una strana sensazione, pura curiositá si disse, cosi decise di seguirlo.Jared si mosse veloce per tre isolati, poi si fermó davanti ad un negozio di dischi.Scese e si appoggió alla sua berlina, incrociando le braccia sul petto, un fare impaziente ed un'aria triste.Colin parcheggió in un punto dal quale poteva osservarlo, senza farsi vedere."Ma che cazzo sto facendo..?" - pensó ad alta voce.Stava quasi per andarsene, quando vide un ragazzo uscire dalla porta scorrevole di quella rivendita di cd, con in mano un borsone, che passó subito a Jared, buttando il bagaglio sul sedile del passeggero, mentre lui gli passó un mazzo di chiavi; il viso di quel giovane era quasi contorto per quanto era arrabbiato, gli gridó qualcosa, dandogli anche una spinta.Jared cercó di ribattere, con poca convinzione, poi l'altro lo afferró per le spalle, baciandolo con irruenza, ricevendo in cambio uno strattone ed uno schiaffo.Ricambió con una sberla e se ne andó, senza che Jared reagisse ulteriormente.Colin era pronto ad intervenire, ma la situazione sembrava risolta.Jared risalí e si appoggió allo schienale, asciugando un pianto, che sembró tanto improvviso, quanto irrefrenabile.Farrell decise di scendere e raggiungerlo, non voleva che guidasse in quello stato.Bussó al finestrino e Jared fece quasi un salto, per lo spavento.Aprí lo sportello e scese - "Colin.. ma cosa..?" --"Cosa ci faccio qui..? Ci compro la musica che.. no, é una balla, ti ho seguito.. Va tutto bene?"--"Mi hai seguito?!... Ah ..grandioso.." --"Hai rotto con quell'idiota?" --"Quale..? Ma hai visto tutto allora.." --"Sí, ma ascoltami.." --"A proposito stronzo!" - una voce alle loro spalle interruppe la conversazione. Era di nuovo quel ragazzo, tornato all'attacco, con un altra sacca."E questo chi é?" --Era furioso, Jared non gli rispose, mentre Colin si mise in mezzo, temendo che gli alzasse di nuovo le mani."Tu chi cazzo sei?! Ti sei fatto scopare da questo bastardo?! É per questo che mi hai piantato in asso?!" --"Jared non ti deve niente, tanto meno delle spiegazioni su chi si porta a letto, ok? Ora vattene, prima che ti prenda a calci in culo!"--Lo prese per la maglia, ringhiando quasi.L'altro si arrese e se ne andó.Colin riprese fiato, mentre Jared sembrava svuotato per la tensione - "Ehi.. come ti senti..?" - gli domandó, ma lui non parlava."Jared.. ascoltami, te la senti di guidare..? Hai voglia di seguirmi?" --"Dove.. dove andiamo..?" --"A casa mia.. cosí ti calmi.." --Jared annuí, sfiorando con una carezza la barba di Colin, come a ringraziarlo per averlo aiutato.



Era un piccolo loft, al trentesimo piano, sopra Central Park.Colin accese una piantana ed una lampada a forma di uovo."Ma.. sul tuo biglietto da visita risulta un altro indirizzo Colin.."--"Sei un ottimo osservatore Jared.. Questo é il mio.. rifugio.. Non é un pied a térre comunque.."--"Un rifugio..? É un posto fantastico.." --"Tu ce l'hai un posto dove tornare..?" --"No Colin.. Ho restituito le chiavi a Mattew.. a proposito si chiama cosí.."--"Ora non ha piú importanza Jared, giusto?"--"Sí, giusto. Mi dai qualcosa da bere..?" --"Sí, torno subito." --Jared osservava ogni dettaglio di quel posto accogliente.C'era un caminetto, sovrastato da una mensola, con molte foto.L'angolo era mal illuminato, quindi ne prese in mano un paio, portandole verso la luce.Ritraevano Colin da solo e poi insieme ad un ragazzo, dai capelli scuri, corti ed ondulati, occhi azzurro cupo, sorridente, anzi raggiante, abbracciati.Jared alzó un sopracciglio, dubbioso, forse era suo fratello, ma la somiglianza era nulla."Si chiamava Marco.." --"Colin..?! Io non volevo.." --"Nessun problema. Era bellissimo, vero?" --"Sí.. era.. un tuo amico?"--"Sei troppo intelligente Jared, per non averlo ancora capito." - replicó passandogli un bicchiere con una bibita fresca."Ok.. ho capito.. ma.. é una vera sorpresa.. insomma.." --Colin si appoggió alla parete, dove rimanevano le altre cornici, che rese visibili puntando un faretto, dopo averlo acceso."Lavorava sulle piattaforme petrolifere, era un ingegnere.. é morto un anno e mezzo fa.. In Norvegia.. ce lo avevo accompagnato io, era un affare che il padre di Lidia voleva concludere, quindi serviva la mia presenza, un'ottima occasione per stare il piú possibile con lui.."--"Eravate innamorati.. si vede.. Colin mi dispiace, per Marco.. E per tutte le scelte che hai dovuto subire.. o sbaglio?" --"No, non sbagli Jared."--"Perché ti sei messo con la figlia del tuo capo?" --"Per una serie di circostanze.. è davvero una bella ragazza, le voglio bene, non é poi cosí superficiale come sembra.. Anche lei é incastrata in un meccanismo ed io forse.. forse é stata la mia reazione al dolore per avere perso Marco.. Ho fatto una stronzata, una dopo l'altra, poi la carriera.. Il cinismo e l'ipocrisia che ho voluto imporre a me stesso, alla fine mi hanno soffocato ed.. ucciso.." --"Vivevate qui?" --"Sí.. era tutto perfetto ed il colmo é che il lavoro alla Grey me lo ha trovato Marco, appena tornai in cittá.. Ci eravamo messi insieme in Irlanda, durante una vacanza dai miei genitori.."--"Per le persone come noi la vita é sempre complicata.."--"Sí, la é. Puoi restare qui se vuoi, porta la tua roba e sistemati.." --"Non posso permettermi l'affitto di un alloggio su Central Park.."--"Quale affitto..? Non voglio niente, ho bisogno di fare qualcosa di buono, dopo tanto tempo.."--"Grazie.. hai bisogno solo di questo?" --"Non voglio portarti a letto, non mi devi niente, te lo ripeto Jared.. Ora, peró.. vado di là, sono stanco, puoi dormire qui sul divano, solo per questa notte, é comodo.." --"Ok.. scendo a prendere le mie cianfrusaglie.." --"Fai pure, tieni, qui ci sono le tue chiavi. Buona notte Jared."



Quando Jared risalí, soltanto la lampada a forma di uovo era rimasta accesa.Le stanze erano silenziose, Colin era andato giá a dormire.Jared riprese fiato, si sentiva a disagio, ma anche elettrizzato per quell'opportunitá.Colin gli aveva risolto un problema enorme, visto che non disponeva di molto denaro, quindi sarebbe finito in qualche ostello, visto che anche il soggiorno in un albergo era fuori dalla sua portata.Si spoglió completamente e cercó il bagno.Era spazioso, cosí il box doccia.Facendo meno rumore possibile si lavó, trovando anche un accappatoio nuovo.Il parquet sotto ai suoi piedi cigoló in un paio di punti, passando davanti alla camera dove Colin stava dormendo, con una rivista ancora aperta ed una piccola abat jour rimasta accesa.Jared sorrise ed andó a spegnerla."Grazie.." - mormoró, teneva solo gli occhi chiusi, in un leggero dormiveglia."Colin.. ho fatto troppo casino.." --"No, affatto.. sono cosí stressato che non riesco a prendere sonno.." --Jared si passó le mani nei capelli, tirandoli indietro e scoprendo il viso, avvolto in un chiarore proveniente dalla grande finestra."Posso.. posso restare qui con te Colin..?" --"Non so se é una buona idea.." - disse con tono incerto."Vorrei solo.. stare qui con te.." --"Lo vorrei anch'io.. ok.." - si spostó, facendogli posto.Jared si infiló nudo, trovando cosí anche Colin, che lo prese tra le braccia, con spontaneitá e dolcezza."Era.. era il momento che aspettavo durante tutta la giornata.. il momento in cui stringevo Marco e ritrovavo la pace.. Vorrei fare l'amore con te.. ti dispiace se non lo faremo..?"--"Sí mi dispiace Colin.. ma non importa.. sono giá cosí felice che.." --"Sei felice.. davvero?" - sorrise."Sí. Dormi bene.." -- Gli diede un bacio, sfiorando le labbra di Colin, che si aprirono piano, per accoglierlo completamente e sentire il sapore di quel giovane, che lo faceva stare bene, in un modo che credeva dimenticato.



I giorni volarono, cosí i preparativi.Ogni sera Colin tornava da Jared, mangiava con lui e poi si addormentava, tenendolo sul proprio cuore.Gli voleva bene, era la prima cosa che gli diceva al risveglio e l'ultima prima di cadere in sogni, che poi gli raccontava a colazione.Lo desiderava, da morire, nello stesso modo in cui accadeva a Jared, anche nel solo vederlo, ma non andavano oltre a baci intensi e continui.La sera prima del matrimonio Colin accettó l'invito di amici e colleghi per un addio al celibato chiassoso ed ad alta gradazione alcolica.Jared lo trovó sullo zerbino verso le cinque di mattina, ubriaco fradicio."Cazzo Colin! Vieni dentro, ma cosa hai fatto, tra meno di sei ore ti sposi! Accidenti..."--Lo trascinó sotto all'acqua gelida, poi una brocca di caffé fece il resto.Colin aveva un aspetto orribile."Non me ne frega un cazzo.. Jared.. vieni qui.." -- "Colin stammi a sentire.. hai avuto tutto il tempo per chiarirti con Lidia e non lo hai fatto.. Cosa pretendi..?!" - "Abbassa la voce Jared.. non sono in vena di prediche..!"--"Non voglio farti prediche, in fondo chi sono io per fartele? Anzi cosa siamo noi..? Vorrei proprio saperlo.." -- i suoi occhi si riempirono di lacrime, gli zigomi tremanti le fecero scendere copiose.Colin lo strinse, piangendo a propria volta - "Non volevo che finisse cosí Jared.. io.. perdonami."--



Padre Stewart fu puntuale. Il cattering era operativo, i musicisti accordavano gli strumenti, gli invitati quasi tutti seduti, le damigelle inciampavano nel lungo tappeto rosso, le corbeilles di fiori splendide.I genitori degli sposi agitati, i testimoni e lo sposo ingessati davanti all'altare.Colin si era dato una sistemata, dopo un paio di ore di sonno.Aveva preso un calmante, mentre Jared se ne era andato via quasi subito, per portare a buon fine il suo incarico.Era sempre stato molto preciso nel lavoro e non voleva deludere le aspettative di nessuno.Desiderava solo vomitare, ma cercó di calmarsi, incrociando le iridi scure di Colin ogni dieci secondi.Finalmente si fermó su di una poltroncina, accanto ad una buffa e minuta signora, che stava litigando con una spilla, che non voleva saperne di stare diritta sul risvolto della giacca nei toni pastello."Signora vuole una mano?" - domandó Jared, con la sua solita educazione discreta."Figliolo puoi evitare che faccia volare questa serpe in testa a qualcuno? Ti ringrazio!" - sorrise."Certo.. aspetti.. ecco fatto.." --"Sei una benedizione! Mi chiamo Ester Farrell, piacere.." --"La signora.. la nonna di Colin.." - disse lui sorridente.Era la matriarca, 94 anni, da Dublino."É venuta sino a qui.. é davvero in gamba signora.. Io sono Jared.. Ho organizzato il matrimonio... Wedding planner.." --"Jared? Wedding cosa..? Lascia perdere! Ottimo lavoro. Certo che mio nipote ne ha spesi di soldi per questa.. buffonata.." - l'ultima parola gliela sussurró, strizzando l'occhio destro."Prego..?"--"Tu sei amico di mio nipote?"--"Sí.. siamo amici." - la voce di Jared era incrinata, non riusciva proprio a nasconderlo.La signora Ester lanció un'occhiataccia a Colin, accorgendosi che stava fissando proprio nella loro direzione."Amici eh...? Tu gli somigli." --"A chi signora..?" --"Diciamo.. gli occhi.. anzi, la veritá é che mio nipote ti sta fissando come faceva con Marco."--Jared rimase interdetto."Il tuo silenzio, ragazzo, dice piú di mille parole." - sembró un proclamo, suggellato dalla sua mano ingioiellata, che gli stringeva il polso; poi tornó a guardare Colin, sibilando un inaspettato - "Sei un imbecille!" - che lui sembró capire, nonostante il caos e la distanza tra di loro."Miss Farrell.. ma.. Arriva la sposa.."--"Come, cosa? Ah quella.. Bella ragazza, secondo te fa la finta tonta oppure é molto scaltra? Colin non é affatto male, siamo sinceri!" - e ridacchió.Jared a quel punto non riuscí a trattenere una risata, amara e rassegnata, quel donnino era irresistibile e molto piú sveglia di tutti i presenti."Eccola lí.. mmm ora la solita barba, la vuoi, lo voglio e tu, io boh fammici pensare, ma sí ti prendo come moglie, fedele bla bla, Dio quante fandonie!"--Colin sentí un rivolo di sudore scendere dalla tempia al collo, come una lama di coltello pronta a fendere una tela immaginaria, segnando per sempre il suo destino.Lidia era concentrata sui dettagli, indispettita da qualche piccola imperfezione, il padre la stava accompagnando ed alla fine si lamentó per quella morsa all'avambraccio sinistro - "Cara.. vuoi calmarti? Cosa ti importa del colore delle candele, accidenti!" - disse il vecchio Grey, abbozzando un sorriso forzato e di circostanza."Papá deve essere tutto perfetto oggi!" --"Perfetto..? Come il tuo sposo? Sbaglio o é pallido come un cencio..?" --"Va tutto bene, é solo l'emozione.. Guarda quei fiocchi.. tutti storti!"--"Basta!! Siamo arrivati.. Dio ti ringrazio.. Ciao Colin.. bene.. prego principessa, vai da tuo marito!" - la spinse, con un gesto quasi comico.Jared chiuse gli occhi - "Vorrei evaporare miss Ester.." --"Non dirlo a me! Ho un solo nipote, per di piú infelice.."--"Lei rimedierá a questo.." - disse senza convinzione.Colin prese la mano di Lidia, poi la lasció andare, allentandosi la cravatta, senza riuscirvi.Il pastore disse qualcosa, ma era come una voce lontana, come un ronzio, lo paragonó a quello di cui gli aveva parlato Jared pochi giorni prima.Jared, con le sue risa, la pelle arrossata dopo la doccia, il corpo armonioso e statuario, poi quegli occhi.. Dio se li amava, amava tutto di lui."Colin..?! Colin!" -- quel rumore di fondo era il celebrante, che richiamava la sua attenzione per la pronuncia delle promesse.Lidia lo stava incenerendo, non riusciva neppure ad immaginare quanto potesse essere distante sino dall'inizio."É.. é assurdo..." --"Cosa..? Cosa é assurdo Colin?!"--"Noi due.. non siamo .. niente.." --"Ma.. sei impazzito?" --"No. Assolutamente no Lidia." - la voce era ferma e chiara.Nonna Ester diede una gomitata secca a Jared, che emise un "Auh!! Miss Farrell...!" --"Non ci posso credere ragazzo!"--In effetti nessuno riusciva a credere a quanto stava succedendo.Jared si ritrovó davanti Colin, dopo un istante di attonito silenzio dei presenti: "Vuoi venire con me?" --"Colin.. ma.." --"Vuoi venire con me Jared?" - domandó nuovamente, prendendolo per le braccia.



"Agnello con le patate e.. broccoli al vapore.. mmm"--Miss Ester Farrell posó le teglia sul grande tavolo della sua cucina."Ragazzi! Uscite dall'acqua! Ora basta, il pranzo é pronto!"--Colin rise, mentre Jared faceva il morto al centro del piccolo lago davanti al cottage della nonna."Tesoro vieni.. ci uccide se facciamo tardi anche oggi.." --"Ok.. Colin aspetta.."- si alzó di scatto, abbracciandolo e baciandolo."Riesci ad aspettare dopo il pranzo Jared..?" - domandó staccandosi da lui con un sorriso."Quando la nonna fa finta di togliersi l'apparecchio acustico e dormire in soggiorno?.. Sí, credo di sí.. Sempre se non fai tutto il casino di stamattina all'alba..." - un altro bacio - "E.. di ieri sera.." - ed ancora un piccolo bacio, di infinito amore.





T H E E N D












   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: meggie681