Oggi sono troppo magnifico, come al solito. La cosa strana è che Elizaveta mi sta evitando. Così sono andato a indagare.
 

 

Gilbert riprese l’inseguimento. Era da quella mattina che la ragazza si comportava in modo strano e aveva quell’aria distrutta stampata in faccia. Sospirò e continuò a perseguitarla.
 

 

È un vero peccato che quella ragazza sia convinta di essere un maschio. 
 

 

Nascosto dietro all’angolo, la vide guardarsi intorno con circospezione prima di entrare nella propria stanza. Attese qualche minuto prima di uscire allo scoperto. Posò l’orecchio sulla porta. Non sentiva più i suoi passi. Afferrò il pomello e lo girò lentamente, quando senza nemmeno accorgersi come, si ritrovò una padella a 2 cm dal naso. 

“Gilbert, non sono dell’umore. Ti consiglio di sparire.” disse una Ungheria con voce rabbiosa.

Il ragazzo preso di sprovvista, cadde all’indietro. “Elizaveta, ti prego, calmati.” borbottò indietreggiando.

Elizaveta lo guardò, incerta su cosa fare. “Entra” disse alla fine, e si trascinò barcollando dentro la camera. “Ho un problema”
 

 

Credo di aver già sentito una frase del genere.
 

 

“Beh?”

“Ti ricordi di quella volta in cui mi hai chiesto se avevo il pene?” disse sedendosi sulla poltroncina più vicina alla porta. Gilbert rimase sorpreso della domanda. Si chiuse la porta dietro e si unì alla ragazza. “Si, perché?”

“Beh. Comincio ad avere i miei dubbi sul fatto che cresca con gli anni”

Gilbert scoppiò a ridere. “Finalmente lo riconosci! Io ho tentato di dirtelo. Piuttosto, ora che vorresti fare?”

“Proprio niente, Gilbert. E ora esci dalla mia stanza.” rispose lei rabbuiata.

“No, aspetta” reclamò lui, prima di guardarla e di accorgersi dei suoi occhi lucidi. “Ma che ti succede?”

“Perdo sangue da là sotto. Non so cosa fare.” rispose lei scoppiando del tutto a piangere. 

Gilbert non seppe che fare. Disperato si alzò dal divano. Si inginocchiò davanti a lei, e dopo una lunga esitazione si avvicinò al suo orecchio. “Senti, mi dispiace per prima. Ma io sono un uomo e sinceramente in questi momenti non so che fare.”

I singhiozzi della ragazza cominciarono ad attenuarsi. Sollevò lo sguardo e si trovò davanti un Gilbert imbarazzato. Decise di non farlo preoccupare troppo. Lo afferrò in un batter d’occhio per il colletto, l‘aria triste del tutto scomparsa per far posto a un‘espressione vendicativa. “Piuttosto, tu sapevi che ero una ragazza fin da quella volta? Quante porcate ti son passate per la testa in questi anni?”

 

Quante, mi chiedi? Troppe, Elizaveta.
 

 

Il ragazzo deglutì e cercò di tirare indietro la testa, lontano da quella furia. “Senti, io te lo volevo dire, ma non mi ascoltavi! E comunque io…” fu interrotto da una padellata in testa. Il colpo lo fece svenire sul colpo.
 

 

 

 

Mi sono risvegliato nella stanza di Elizaveta, magnifico come sempre, tranne per quel grosso bernoccolo che avevo in testa. Lei non c’era e mi aveva lasciato di fianco la padella con cui mi aveva colpito. Appena sono uscito dalla sua camera, me la sono trovata davanti, con un vestito verde e bianco che, devo ammettere, le donava molto, e un fiore tra i capelli. Da quel giorno ha cominciato ad assumere certi atteggiamenti femminili, e ad avvicinarsi a quel damerino di Roderich. Solo nella mia mente però “le porcate su di lei” sono passate sia quando era un maschiaccio, che quando parlava con quella vocina falsa.







 

L'episodio di cui parla Liz (del pene che cresce col passare degli anni) non è compresa nell'anime. È l'episodio esclusivo dell'Hetalia Fan Disc che parla dell'infanzia di Prussia e Ungheria. Il titolo "problemi adolescenziali" è nato dal fatto che.... non sapevo che titolo dare xD