Ed eccomi qui…
Le braccia del mio grande amore mi tengono stretta a se e sento le sue emozioni accavallarsi con le mie.
Mi guarda e io lo guardo. Ci sorridiamo come se il tempo, che scorre invisibile ma con una sorta di presunzione sopra di noi, sia lì ad attendere la fine di un amore. Il tempo è l’unico nemico che cerca di ostacolarci in questo momento.
Rivolgo un debole sorriso al mio Stefan. So cosa sta accadendo e conosco, anche, la verità: è arrivato il momento del vero e proprio addio. Mi sono stati concessi altri tredici giorni di vita, se così la si può chiamare, dopo la mia “morte da umana”, ma adesso è ora di andare via… completamente.
Stefan è qui e mi culla tra le sue morbide braccia che, in questo momento, sono la piccola nuvola a cui sto cercando disperatamente di aggrapparmi, prima di volare via. Lui mi stringe a se con dolcezza e mi accenna un languido sorriso che mi da la forza di resistere per altri, pochissimi, minuti.
Non voglio lasciarlo…
Ma devo! Non ho potuto dire addio alle persone che amo di più, ma so che Stefan lo farà al posto mio. Prima o poi il mio momento sarebbe arrivato. Certo, non lo immaginavo in questo modo. Ho sempre desiderato avere una vita felice con un marito, dei figli, una bella casa, per poi, divenire un’anziana signora che aspetta di concedersi al lungo oblio che è la morte ma, in fin dei conti, quando ho scelto di stare con Stefan sapevo che questo non sarebbe potuto succedere. Invece…sono qui. Sono morta, sono ritornata in vita per via dei continui scambi di sangue con due vampiri e, adesso, sto per abbandonarla definitivamente. Che fregatura che è la vita di una persona…io non mi lamento per il fatto di morire così presto, ma ciò che mi affligge l’anima è sapere che dovrò rinunciare per sempre a lui…a loro.
Nel frattempo un’altra persona si è trascinata sul pavimento dietro a Stefan. Il suo volto è tremendamente devastato, con strisce di sangue che gli colano per tutto il viso, ma i suoi occhi neri rimangono quelli di sempre. Damon se ne sta dietro e mi sta fissando con la sua solita aria che non tradisce alcuna emozione, ma io so cosa sta provando in questo momento.
È arrabbiato con me…
Lo sento nella sua mente, lo sento in ogni parte del suo corpo, lo sento dentro di me. Non si perdonerà mai il fatto che io abbia deciso di sacrificare la mia vita per salvare lui e Stefan. Non si perdonerà mai che non sia riuscito ad impedire che ciò accadesse e non si perdonerà mai di avermi persa…
Ritorno a guardare Stefan che non ha smesso di sorridermi, con quelle lacrime amare agli occhi, nemmeno per un istante.
Tutto, attorno a me, comincia a farsi più scuro, ma riesco a tenere gli occhi ben fermi su quelli di Stefan. Avverto un dolore bruciarmi nel petto. Non ho paura, ma mi dispiace pensare alle cose che perderò e alle cose che avrei voluto fare.
Perché è così facile venire al mondo, ma così tanto difficile andare via?
Mi sento molto stanca. Non riesco quasi più ad impedire a quella luce così radiosa di entrare. Non voglio più impedirle di entrare.
Non ho paura…
Riesco a trovare, nuovamente, il volto di Damon. Allungo una mano, lo sfioro. Sento l’umido delle lacrime sulla punta delle dita. All’improvviso, un pensiero si fa spazio nella mia mente.
Adesso chi si prenderà cura di Damon? Chi cercherà di comprenderlo? Chi riuscirà a scoprire cosa c’è davvero dentro di lui?
So che c’è un’unica risposta a questa domanda: Stefan. Lui farebbe qualsiasi cosa gli chiedessi di fare, in questo momento. So che non è giusto chiederlo proprio adesso, ma è l’ultimo aiuto che posso dare loro, prima di andarmene. Per quanto riguarda il parere di Damon, be’ se gli chiedo di mantenere una promessa, non si tirerà mai indietro.
Cerco di trovare un po’ di forza necessaria per questo ultimo sforzo. Mi sento come un albero a fin di autunno, in cui le ultime foglie rimaste appese sono continuamente percosse dal vento.
«Dovete avere cura l’uno dell’altro». Stefan e Damon mi guardano come se avessi vaneggiato qualcosa di impossibile. «Promettetelo». I due si scambiano uno sguardo fugace, ma capace di far intendere a chiunque quale fosse la loro risposta. Annuiscono entrambi.
Vorrei dire a Stefan che lo amo, ma non posso ferire Damon perché…amo anche lui, ma, dopotutto, non riesco più a parlare. Mi sento profondamente stanca.
Un’ondata di torpore mi sommerge. L’entrata si è fatta molto vicina che riesco quasi a toccarla.
Chissà se i miei genitori mi stanno aspettando.
Adesso posso andare. È ora di andare a casa. Improvvisamente il buio e le ombre sono svanite e tutto quello che riesco a vedere, adesso, è solo luce.



Note d'autore:

Bene, eccomi con una Missing Moments. Era da tanto che volevo scrivere qualcosa sulla morte di Elena nel terzo libro "La Furia" e, finalmente, l'ho fatto.
Quando, un bel pò di tempo fa, ho letto la fine di questo libro, mi sono sentita male. E' stato davvero traumatico.
Lo so, molti di voi non sopportano la Elena che viene descritta nei libri della Smith e preferiscono quella del telefilm. Io penso, invece, che questo personaggio si sia evoluto in una maniera sorprendente nel corso dei libri fino a divenire qualcuno da ammirare.
Ho voluto raccogliere gli ultimi attimi di vita di Elena ed esprimerli soltanto con pensieri suoi, raccontati in prima persona da Elena stessa.
Spero vi sia piaciuta e spero, anche, di trovare l'ispirazione per qualche altra Missing Moments =)
See you later...thank you!