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Autore: Andrea90    23/11/2005    3 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction e aspetto con ansia le vostre recensioni alle quali risponderò il prima possibile. Spero che la mia piaccia sin dall'inizio perchè vi aspetterà una fine incadescente.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e

Era notte fonda quando Harry si svegliò improvvisamente a casa dei perfidi zii Dursley.

Infatti Harry aveva sentito degli strani rumori in salotto e con i tempi che giravano non poteva assolutamente restare tranquillo.

Harry subito s’infilò le pantofole, prese in mano la bacchetta e scese giù in salotto per vedere cosa era successo.

Ma niente, giù era assolutamente tranquillo.

Harry dopo la morte di Sirius era diventato un’altra persona, infatti era sempre tanto tranquillo e quieto che gli zii non trovavano più la scusa per rimproverarlo.

In ogni caso l’odio degli zii verso Harry rimaneva sempre lo stesso e non avrebbero cambiato opinione su di lui neanche se egli salvasse loro la vita.

Harry Potter sin dal primo giorno che era giunto nella casa dei Dursley, era stato trattato come un panno vecchio che veniva gettato in qualunque posto della casa senza preoccuparsi della salute del nipote.

Sfortunatamente questi erano gli unici parenti rimasti a Harry dopo la morte dei propri genitori in uno scontro a sorpresa con Voldemort, aiutato da Codaliscia, Silente fu costretto a mandarlo da loro perché prima che Voldemort attaccasse lo stesso Harry, la propria madre fece un incantesimo che lo riparò dal temibile attacco e perciò l’unico posto dove poteva essere sicuro era vicino ad un parente dello stesso sangue della madre, infatti Petunia era la sorella della madre di Harry.

*

                                                                 

Harry dopo essere ritornato nella propria stanza si mise a letto e aspettò di prendere sonno, ma niente, non riusciva a dormire, fino a quando non sentì una piacevole sensazione nella cicatrice. Harry aveva quella cicatrice sin da piccolo, quando Voldemort cercò di attaccarlo.

“No!!!”. L’ultima volta che Harry ha sentito questa sensazione fu quando Voldemort resuscitò e perciò egli fu contento.

Questo significa che in quel momento Voldemort stava programmando qualcosa di terrificante.

“Spero che non sia niente di grave, anche se con Voldemort non si scherza perciò domani informerò immediatamente i Weasley”.

Così dicendo Harry s’immerse nelle calde coperte del suo letto.

*

 

La mattina, dopo che i raggi del sole avevano avvolto il proprio viso, Harry si svegliò di colpo e con un fulmineo gesto vide che ore erano. “Per tutti i maghi del mondo! Sono le 10:30, devo andare immediatamente ad inviare il gufo ai Weasley!!”

Velocemente Harry si vestì e scese in Soggiorno per sentire la solita ramanzina dello zio Vernon sul fatto che bisogna alzarsi prima delle 8:30.

Arrivato, chiuse gli occhi per riaprirli solo dopo che lo zio lo avesse rimproverato, ma non fu così, infatti giù non c’era nessuno.

Dove potevano essere a quest’ora i Dursley? Forse Vernon aveva una riunione importante di lavoro, Petunia era andata a fare la spesa, Dudly era andato a giocare con i suoi amici.

Queste sono solo supposizioni, ma sicuro è che non avrebbero mai lasciato Harry da solo nella loro casa, sempre se non ci fosse insieme a lui la signora Figg.

Velocemente Harry andò a controllare nella stanza da letto degli zii, ma lì non trovò niente. Il letto era al suo posto e le lenzuola erano ben sistemate.

La stessa cosa nella stanza del cugino Dudly, a parte che la sua stanza era molto più confusionaria e piena di giocattoli e oggetti di qualunque tipo.

Risceso in salotto Harry prese il cellulare che era vicino alla nuova televisione di Dudly da 64”, un vero schermo gigante!

Provò a chiamare la zia Petunia, ma subito rispose la segreteria telefonica dicendo che il telefono era spento.

Dopo decise di chiamare Vernon, ma niente, il telefonino era anch’esso spento.

“Chissà, forse avranno traslocato e si sono scordati di dirmelo!”

Harry non preoccupandosi più di tanto risalì le scale per la sua cameretta e incominciò a scrivere la lettera ai Weasley.

 

Cari Weasley

Ieri notte la cicatrice ha incominciato a solleticarmi e a farmi sentire un senso di piacevolezza.

Penso che Voldemort c’entri qualcosa, perciò bisogna tenerci pronti.

Oggi è successo anche un altro avvenimento strano, infatti i miei zii sono spariti e non li trovo più!

Finalmente ho la casa a mia disposizione, ma cercate di ritrovarli.

 

Saluti da

Harry

 

Dai, vola! Dai questo messaggio ai Weasley!!!”.

Così disse Harry a Edvige dopo avergli avvolto nella zampa il messaggio.

Harry all’improvviso pensò subito a una persona che sicuramente aveva visto tutto.

La Signora Figg.

 

Si. La signora Figg doveva aver visto tutto.

Velocemente Harry si vestì, fece una veloce colazione e subito si avviò verso la casa della signora Figg.

La signora Figg era sempre stata poco stimata da Harry prima che sapesse che era lì solo per proteggerlo; infatti successivamente dopo aver svelato che lei apparteneva all’Ordine della Fenice i loro rapporti diventarono sempre più amichevoli fino a quando quest’estate Harry le diede il soprannome di Nonna Figgy.

Ormai il loro rapporto era tanto stretto che per lei Harry era come un nipote e andava a trovarlo dai Dursley ogni giorno per aiutarlo negli compiti delle vacanze.

Harry arrivato sotto casa suonò il campanello. “Niente, non risponde nessuno.

Non credo che la signora Figg mi avrebbe lasciato solo, sapendo che i miei zii non erano a casa. Forse non ha sentito, riproviamo”. Driiiiiiiin. “Niente nessuno risponde”.

La strada era vuota non volava una “scopa”, il cielo era cupo pieno di nuvole minacciose. “Questo è stranissimo. Prima il rumore in salotto, dopo la cicatrice e la scomparsa dei miei zii, e ora la scomparsa della Signora Figg. Qui c’e indubbiamente lo zampino di Lord Voldemort”. Pensando questo Harry decise di aprire la porta.

 “Alohomora” pronunciò Harry, e all'istante si aprì la porta della casa.

 Era sicuramente successo qualcosa. Vasi a terra, gatti morti, mobili distrutti, lampade rotte.

 Dentro era successo il pandemonio.

 Harry preoccupato corse subito alla ricerca della Signora Figg.

“Nonna Figgy! Dove sei? Rispondi!” gridava perpetuo Harry.

Egli dopo aver cercato in tutta la casa non trovò nulla, però mentre passava dal salotto si ricordò del passaggio segreto che una volta la Signora Figg gli aveva accentuato.

Si, doveva essere da qualche parte.

Dopo aver visto lo stato della casa, Harry finalmente capì perché Voldemort se la rideva così.

Aveva attaccato la Signora Figg e forse uccisa.

Toccando i vari candelabri e oggetti della stanza Harry cercava un oggetto con cui questa porta poteva aprirsi.

Mentre cercava, vide che il quadro della Strega Dolores Baggesi era in una posizione assai strana. Infatti era girata all’ incontrario.

Subito si diresse verso il quadro e notò che dietro il quadro c’era un piccolissimo pulsante.

Senza pensarci due volte Harry lo premette.

All’instante il muro che c’era davanti a lui si spostò, come nei celebri film dell’orrore, in modo da consentirne il passaggio.

“Eccolo!”. Così dicendo subentrò nel corridoio che portava giù direttamente nei misteriosi sotterranei.

Harry non sapeva se stava facendo bene ad addentrarsi così in questo posto senza nessuno che poteva aiutarlo in caso di pericolo.

Ma il suo coraggio superò tutte le sue paure e pensando a quello che forse era successo alla Signora Figg afferrò la bacchetta e proseguì in avanti con passi autorevoli.

Il corridoio era abbastanza pulito, questo faceva pensare che la Signora Figg la puliva spesso.

Sceso fino a una decina di metri sotto terra, Harry si trovò di fronte in un avviluppato incrocio.

Le strade si dividevano in otto vicoli più stretti. Harry di fronte a questi vicoli non aveva neanche una minima idea di dove potrebbe essere la Signora Figg. Sempre se era lì.

Mentre Harry pensava a quale vicolo prendere, sentì in lontananza delle voci in uno dei vicolo alla sua destra.

“Si! Questa deve essere senz’altro la voce di Nonna Figgy, perciò è ancora viva” disse felice Harry.

 “Dimmi dov’è Harry Potter, vecchia strega dei miei stivali”. “No, no, non te lo dirò mai, potresti pure uccidermi Lucius, ma io proteggerò Harry fino alla morte”. “Nonna Figgy non è da sola. E’ insieme a Lucius Malfoy” disse preoccupato Harry.

“Maledetto tu Malfoy! Che morissi tu e tutta la tua generazione!”. Così dicendo Harry fece un lungo respiro e si addentrò nel vicolo per aiutare la Signora Figg.

Lentamente e a piccoli passi, Harry camminava nel lucente pavimento di marmo che adornava i sotterranei. Avvicinandosi Harry sentì meglio la discussione fra loro due. “Allora Lucius, ora che il padrone è risorto sei ritornato al tuo vecchio e putrido lavoro, eh! Uccidere degli innocenti”.

“Si, Certamente è da molto che non uccido degli innocenti e credo che inizierò proprio da te, vecchia strega”.

“Nooooooooooo!” gridò Harry.  Se è me che vuoi lascia stare la Signora Figg!”.

“Ah, guarda il giovane Potter è venuto a trovarci, saluta la vecchia strega”. Così disse Malfoy quando vide che Harry si era lanciato per andare a salvare la Signora Figg.  

Harry infatti non resistette più alle acide parole di Malfoy e corse subito in suo aiuto.

A primo sguardo della stanza Harry capì cosa era successo.

L’intera stanza era coperta di sangue. La Signora Figg era distesa a terra, nell’angolino della stanza, disarmata, invece Malfoy era con la bacchetta in mano pronto a mandare la maledizione Avada Kedavra proprio alla Signora Figg.

“Sei arrivato alla fine del film Harry, in cui i migliori amici e familiari muoiono, oh scusa già i tuoi sono morti, comunque uccideremo tutti coloro che ti stanno accanto, senza pietà per nessuno. Guarda!!!”. Senza pensarci due volte Malfoy, indirizzò la bacchetta verso la Signora Figg e con un rapido gesto disse “Avada Kedavra!!!”.

Dalla sua bacchetta uscì una saetta verde che la colpì in pieno e la uccise definitivamente mettendo fine alle sue sofferenze. “Lucius Malfoy”, in tono molto furente così Harry pronunciò il suo nome.

Harry a quel punto era tanto furibondo che neanche Voldemort lo avrebbe fermato.

“Te ne pentirai amaramente di quello che hai fatto. Dai, non sei venuto qui per me? Dai, uccidimi!”. A queste parole di rabbia Malfoy rispose tranquillamente “Caro Harry, tu sai meglio di me che io ti potrei ucciderti anche con solo un Schiantesimo, ma il mio padrone Tu-Sai-Chi mi ha ordinato solo di trovarti, e alla fine c’è lo fatta, con l’aiuto di quella ripugnante vecchia strega”.

“No!” rispose Harry “Tu hai ucciso lei e perciò te la vedrai con me!”.

“Non essere sciocco Harry, non sprecare così la tua vita. Il giorno in cui il mio padrone ti ucciderà ricordati di me”.

Con queste parole Malfoy si smaterializzò. Harry subito dopo raggiunse il corpo senza vita di Figg e cercò di riportarlo fuori dai sotterranei. Dopo un grande sforzo finalmente riuscì a riportare la salma della Signora Figg nella stanza da letto dove la distese e curò le enormi ferite su gran parte del corpo. In seguito ritornò a casa in cui ricevette un’altra pessima notizia. Infatti trovò appesa al muro una lettera, con il nome del mittente sottoscritto dall’ Egregio Signor Lucius Malfoy, per il Signor Harry Potter.

 

Caro Harry Potter

Avrai senza alcun dubbio notato la scomparsa dei tuoi zii.

Ebbene si, li ho rapiti io e sono pronto a far di loro quello che è successo con la vecchia strega Figg.

Perciò pensa bene alla mia proposta.

Al calar della notte di questo Natale, quando sarai a Hogwarts, dovrai recarti da solo al vecchio castello di Poisonsnake.

Ti darò più informazioni con il passare del tempo.

Si. Del Tempo.

 

Saluti dall’egregio sig.

Lucius Malfoy  

 

 

“Me lo aspettavo. Ero sicuro che erano stati rapiti da Voldemort. Devo subito riferire tutto a Silente”.

 

 

 

  
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