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Autore: ey_ju    21/11/2010    1 recensioni
Un piccolo Kaname sfugge dall'attaco di Rido, ma è piccolo, solo e disperso e non sa cosa fare. Riuscirà l'incontro con uno strano ragazzo dai capelli argentei riuscire ad aiutarlo?
ok, io ho messo sentimentale comegenere ma non saprei se è proprio il termine adatto... in ogni caso è una storiella simpatica, con un piccolo, tenerissimo, dolcissimo Kaname prima che vada sotto la custodia di Ichijou e diventi il pureblood che tutti noi conosciamo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lost aNd Found

Ciao a tuttiii!!xD

Questa è la prima fanfic che pubblico su Kaname e Zero (anche se è l'ultima che ho effettivamente scritto... xP è semplicemente la più corta al momento!!) è una cosa da niente, che mi è venuta voglia di scrivere leggendone un'altra... in ogni caso, prima di lasciarvela leggere devo fare delle premesse potrei dire essenziali per farvi capire cosa succede e spiegare come mai i personaggi sono OC:

Innanzitutto Kaname è Kaname, nessun antenato o robe varie (xP) ed è ancora molto piccolo, perciò non ha ancora risvegliato del tutto i suoi poteri e non ha abbastanza controllo su di essi. non specifico l'età semplicemente perché non ho idea di quanti anni dargli dato che lo voglio fare piccolo ma non troppo distante dall'età di Zero. Lui e Ichiru in questa fic hanno sui 12 anni, e non erano presenti quando Shizuka ha ucciso i loro genitori, così che Zero non è stato cambiato ne è rimasto shockato per averli visti morire davanti ai suoi occhi. si suppone che Ichiru non sia coinvolto nell'accaduto e abbia continuato a vivere con Zero, Yagari, Cross e Kaito (in ogni caso non cito l'acaduto, quindi volendo potete anche vedere la cosa in modo che Ichiru semplicemente non abbia reso il suo coinvolgimento evidente)

Un'altra cosa importante è che Yuuki in questa storia non esiste. non è la sorella di Kaname e il pureblood non la conosce nemmeno. magari la metterò dentro più avanti...sono indecisa(voi cosa ne dite??xD)

ora credo di aver detto tutto l'importante, e se c'è qualcos'altro che non vi è chiaro basta chiedere!;D

bene, adesso avanti con la lettura!! spero vi piaccia ^^

quelli in corsivo sono i pensieri


CHAPTER 1:

-Ka-sama!!-

Il grido disperato di un bambino si librò nell'aria, rimbombando ancora una volta nello stretto passaggio.

-Ka-sama, andiamo via, non tornare di la...!- Kaname alzò lo sguardo cercando di trattenere le lacrime. Una mano attaccata alla veste di sua madre in un vano tentativo di trattenerla.

-Kaname..- mormorò la donna dolcemente, l'espressione triste e colpevole mentre stringeva quasi disperatamente le piccole spalle di suo figlio.

-Ti prego Kaname vai avanti, tu non puoi stare qui. Io ti sarò subito dietro e anche Haruka ci raggiungerà, vedrai..-

-Ka-sama, no!-

Una lacrima ribelle si fece strada lungo la guancia di Kaname, sfuggendo al suo controllo, mentre un piccolo sob strozzato gli scappò dalla gola.

Sapeva che gli stava mentendo. Poteva sentire fino a lì il sangue di suo padre e per la quantità che sembrava essere stata versata sapeva che anche per un Pureblood sarebbe stato molto improbabile riprendersi da tale ferita.


Sapeva che suo padre non li avrebbe mai raggiunti e non poteva permettere che anche sua madre lo seguisse in un destino che avrebbe portato molto probabilmente a morte certa.

-Non mi lasciare..perché mi stai lasciando solo?- Riuscì in qualche modo a dire lui tra un singhiozzo e l'altro.

Calde lacrime presero a scorrergli sulle guance liberamente, incapace di trattenerle. Non ci riusciva, semplicemente erano troppe, come la sua disperazione in quel momento.

-Non te ne andare anche tu per favore...scappa con me, ka-sama..-,     per favore...     continuò, praticamente pregandola.

Lo sguardo di sua madre s'intristì ancora di più a quelle parole.

-Oh, tesoro..-, mormorò. Lo baciò sulla fronte prima di stringerlo in un forte abbraccio per l'ultima volta.

-Mi dispiace Kaname, non sai quanto mi dispiace lasciarti, davvero, ma non posso...non posso venire con te. Io devo tornare indietro-, disse scostandosi leggermente per guardarlo in volto, e anche nei suoi occhi a quel punto era visibile una silenziosa preghiera.

Lentamente lo liberò dalla sua stretta, mentre lui ancora si rifiutava di lasciarle andare la veste.

-Sob..sob..-

Due grandi occhioni dal colore del vino rosso si riempirono di nuovo di lacrime vedendo lo sguardo della donna. Sapeva che non l'avrebbe mai seguito, non avrebbe mai lasciato suo padre. Ma lui non poteva lasciarla andare...non poteva perdere anche lei.

-Ka-sama...-

-Non piangere...-, mormorò la donna alzando una mano per asciugare teneramente le lacrime dal suo viso.

-Promettimi che te ne andrai il momento che mi girerò Kaname, io cercherò di guadagnare un po' di tempo. Corri via il più in fretta possibile e non cercarmi. Vedrai che quando tutto sarà finito ti troverò io-

Juri guardò per un'ultima volta suo figlio, sentendosi quasi spezzare il cuore mentre contemplava la tristezza in quei suoi grandi occhioni. Gli stessi suoi e di Haruka...Non c'era più tempo, doveva tornare indietro.

Kaname fece per dire qualcosa, ma dopo aver osservato bene gli occhi di sua madre capì di non avere nessuna speranza nel convincerla. Lentamente, cercando di non lasciar cadere le lacrime che continuavano ad appannargli gli occhi, liberò il soffice tessuto che teneva in quella manina ancora così piccola. Se fosse stato più grande..se soltanto fosse stato più grande e più potente avrebbe potuto dare una mano e non sarebbe dovuto scappare! Pensò amareggiato e fu davvero difficile a quel pensiero trattenere le lacrime che minacciarono di scappare al suo controllo. Ne sfuggì soltanto una, che scivolò solitaria sulla sua guancia.

Un triste sorriso si fece strada sul volto di Juri nel vedere la sua espressione.
-Ti voglio bene Kaname, ricordatelo sempre-, mormorò fieramente.
Poi, arruffandogli i capelli un'ultima volta, si girò e con la velocità che solo un purosangue poteva raggiungere corse indietro da suo marito. Non si voltò neanche una volta.

-..Ka-sama!-, un ultimo grido strozzato si fece strada nella sua gola, la mano con cui aveva stretto la veste di sua madre ora tesa nell'aria. Con un ultimo sob se la strinse forte al petto come se in quel modo potesse sentire la donna più vicina, poi corse nel passaggio.

- o -

-Zero, è tardi non devi andare adesso-, affermò Kaito. -Nessuno di noi morirà perché non ha mangiato il piatto preferito-, cercò di farlo ragionare nonostante il tono sarcastico che gli era uscito.

-Puoi andarci domani, ormai è tardi è già passata mezzanotte-

-Ma tu ogni volta diventi intrattabile quando non mangi i tuoi pancakes-, gli rispose Zero alzando un sopracciglio. -diventi anche insopportabilmente miserabile, cosa che fa arrabbiare Yagari sensei e Cross, cosa che ti fa ancora più miserabile e allora inizi a provocare Ichiru...-

-Va bene, va bene, dannazione! Quindi è tutta colpa mia, giusto? Ugh, vai a prenderti il tuo latte se proprio ci tieni,- brontolò appoggiando il mento nella sua mano e voltando la testa con scherzosa petulanza. Sentendo la leggera risata di Zero mentre si allontanava lungo il corridoio, le sue labbra si alzarono in un piccolo sorriso.


In fondo gli piaceva davvero l'attenzione che Zero aveva per i dettagli, specialmente riguardo le loro abitudini e interessi. Probabilmente il giovane vampiro conosceva più dettagli della loro vita privata di quanto avrebbe fatto loro piacere. Da quando avevano iniziato a vivere insieme era diventato più o meno la loro madre sostitutiva. Era proprio come diceva il detto: nessuno ti conosce meglio di tua madre. Kaito si lasciò scappare un sorrisetto beffardo. Se Zero avesse saputo cosa pensava di lui molto probabilmente Kaito si sarebbe già trovato una pistola puntata alla testa.


Ma in fondo era vero. Nonostante non lo sembrasse, Zero era una persona davvero gentile e si preoccupava degli altri molto più di quanto avrebbe potuto fargli bene. Decisamente più di quanto si preoccupasse per se stesso comunque.

Anche se sembrava sempre distaccato e scontroso con quelli che non lo conoscevano bene, l'hunter davvero si prendeva cura delle persone a cui teneva, e sapeva sempre cosa dire e come prenderti quando eri di cattivo umore o giù di morale. Sembrava sempre sapere esattamente cosa fare per farti spiattellare tutti i tuoi segreti.

Ovviamente non aveva sempre una soluzione da darti, ma ti ascoltava davvero e a volte anche solo lasciarti andare con qualcuno davvero interessato a restare a sentirti era sufficiente. Inoltre non era per niente indiscreto e se volevi sfogarti senza quello che dicevi si sapesse in giro, Zero era la persona giusta da cui andare. L'hunter ascoltava sempre e non faceva mai commenti. Quello che gli confessavi se lo sarebbe portato nella tomba a meno che il diretto interessato non gli dicesse che poteva parlarne liberamente.


Ma c'erano delle volte in cui Kaito trovava la sua gentilezza quasi irritante. Non poteva fare a meno di notare come l'hunter si facesse manipolare da Ichiru. Bastava che il gemello minore dicesse qualche parolina giusta e gli facesse gli occhioni lucidi per far si che l'altro facesse fosse del tutto ai suoi piedi.

Ovviamente sapeva che anche Ichiru voleva bene a suo fratello, ma c'erano delle volte in cui lo trattava davvero crudelmente secondo lui. Non tanto con quello che faceva ma con quello che diceva. Ovviamente Ichiru sapeva che Zero non si era mai perdonato per aver causato la sua debolezza, e ogni tanto sfruttava il suo rimorso per fargli fare qualcosa o per farlo soffrire un poco. Il ragazzo in fatti aveva praticamente il cuore di Zero in mano. Aveva il potere di ferirlo  ferirlo davvero con qualche semplice parolina e allo stesso modo, quando voleva, poteva mandarlo al settimo cielo.

Rimaneva sempre sbigottito dal modo in cui il viso di Zero si illuminava di gioia non appena l'altro gli rivolgeva un sorriso. E pure dal modo in cui Ichiru sembrasse così fiero e contento ogni volta che otteneva prova dell'amore del fratello nei suoi confronti.

Andava contro tutti i principi che aveva e tutte le scelte che aveva fatto. Lui non era il tipo da indulgere e ancora meno da viziare nessuno.

Non capiva come poteva Ichiru domandare senza vergogna l'attenzione di Zero così insistentemente, ne come poteva quest'ultimo dare un potere così grande su di lui nelle mani di qualcun'altro. Anche se questo qualcun'altro era suo fratell (la sua filosofia era: “sopravvive il più forte” e “tieniti sempre stretta l'arma che può distruggerti”).

Però non poteva negare che gli faceva piacere quando quella gentilezza era usata nei suoi confronti.

-Sono stato viziato-, disse Kaito sorridendo tra sé, mettendo così fine al circolo dei suoi pensieri.

Lentamente si avvicinò al frigo, tirando fuori una confezione di budino. Zero non gli avrebbe mai permesso di mangiare così tardi ma..lui non c'era, quindi..


- O -


Zero sospirò. Davvero, perché dovevano vivere così lontano dal resto della civiltà proprio non lo capiva!

Va bene che con il lavoro che facevano dovevano stare attenti, ma nonostante quella fosse la scusa che gli avevano dato Cross e Yagari sensei non gli sembrava molto realistica...non è che andassero in giro ad uccidere vampiri in casa loro dopotutto!

Aveva il sospetto che ci fosse qualcos'altro sotto ma i due hunter non avevano dato nessun possibile indizio e a lui non interessava poi così tanto. Non gli piaceva molto stare in mezzo alla gente in ogni caso, l'unica cosa che gli dava fastidio era che ogni volta che gli serviva qualcosa doveva farsi tutta quella strada e siccome Zero era ancora troppo piccolo per avere un mezzo di trasporto più veloce, doveva farsela a piedi o al massimo in bici.

Quella sera decise di farla a piedi. Era una bella serata e l'hunter aveva voglia di camminare dopotutto.


Aveva già fatto più di metà strada quando all'improvviso i suoi sensi di hunter gli mandarono un brivido lungo la spina dorsale. Zero si fermò di botto all'inconfondibile sensazione: c'era un vampiro vicino.

Con cautela estrasse la sua Bloody Rose dalla cintura, tenendola attentamente davanti a sé.

La pistola gliel'aveva data Cross quando erano andati per la prima volta in una missione insieme, notando che il ragazzo non aveva un'arma propria, e da quel giorno Zero la portava sempre con se, già carica degli speciali colpi che avrebbero ferito solo i vampiri.


La presenza che sentiva in quel momento però era diversa da quella dei soliti level E che erano mandati ad eliminare. Era più chiara e più potente nonostante sembrasse piuttosto disturbata.

Non sembrava affatto un level D, e neanche un vampiro di basso rango, probabilmente un nobile.

Non ci mise molto a farsi un'idea di cosa potesse cercare un vampiro fuori a quell'ora: sangue.

Era vero che avevano creato quelle capsule di sangue di recente, ma di certo non avevano lo stesso sapore del sangue vero e non tutti i vampiri le utilizzavano. C'era sempre chi preferiva andare a... caccia di qualche umano per soddisfare la loro sete.

Alla prospettiva di affrontare un vampiro di livello b, lucido e affamato, Zero strinse più forte la presa sulla sua pistola, affilando ancora di più i sensi mentre si faceva vicino a dove percepiva essere la presenza.


-C-c'è qualcuno?..sob...per favore, aiuti kaa-sama!-

Un...un bambino?Zero si fermò, perplesso. La voce era arrivata da un punto non molto distante davanti a lui ed era sembrata proprio quella di un bambino. E neanche molto felice a considerare dal tono e dal piccolo sob che aveva spezzato le sue parole. Probabilmente i suoi occhi non dovevano essere molto asciutti.

L'hunter, perplesso, abbassò leggermente la pistola. Cosa ci faceva un bambino lì da solo? E perché stava piangendo?

Nonostante ciò, non abbassò la guardia, non ancora. Per quello che aveva visto anche da bambini i vampiri erano piuttosto temibili se ci si mettevano, per non parlare di un nobile. Inoltre poteva essere tutto solo un trucco per attirarlo in trappola, non doveva abbassare la guardia.


-Per favore..-, ripeté la voce, ancora più struggente.

Zero si avvicinò un po' di più, finendo davanti ad un piccolo santuario in cui era sicuro il bambino si nascondesse (no, l'ironia non gli era sfuggita... xD).

Si, poteva essere una trappola, ma come poteva il puro dolore emanato solo da quella voce poter essere finto? Come i piccoli sob che ora che era più vicino sentiva rompere il silenzio quasi ininterrottamente?

Zero non credeva di essere particolarmente bravo a giudicare i caratteri e nemmeno tanto sicuro di riuscire a vedere bene attraverso le bugie, ma quel bambino sembrava davvero preoccupato riguardo sua madre.


Un'immagine di suo fratello, chinato sul pavimento con il volto rigato dalle lacrime, gli attraversò la mente.

Zero scosse la testa, cercando di mandarla via. Non doveva simpatizzare con un vampiro. Soprattutto, se lo associava in un qualsiasi modo a suo fratello, sapeva che non sarebbe più riuscito a rimanere distaccato.

Però...


Silenziosamente maledicendosi da solo (Yagari sensei lo avrebbe come minimo preso a calci se lo avesse saputo), fece un altro passo avanti.

-Cos'ha tua madre?-

-Lei...lei...-, iniziò il bambino, ma poi le sue parole si persero in un mare di sussurri interrotti da incessanti singhiozzi e pianti.

Zero a quel punto abbassò del tutto la pistola, rimettendosela alla cintura.

-Hey-, disse dolcemente cercando di attirare l'attenzione del bambino, ma quello non sembrò nemmeno sentirlo.

-Kaa-sama..-, ripeté di nuovo tra un singulto e l'altro.

Zero passò il peso da un piede all'altro inconfortabilmente. Ormai pensava di aver capito cosa fosse successo alla donna e la simpatia per il piccolo vampiro non poté che aumentare.

-Hey-, ripeté Zero, questa volta un po' più forte. -puoi venire fuori?-, chiese.

Ci fu un singhiozzo un po' più forte seguito da altri sob.

-Ma...Ka-sama...-

Zero strinse le labbra, affatto compiaciuto dal tono deteriorante in quelle parole.

-Va bene se ci tieni puoi raccontarmi di lei da li, così vedrò se posso far qualcosa per aiutarla-

Il bambino scoppiò a piangere di nuovo.

-No...ormai è troppo tardi lo so..l-lo so che se n'è andata..-

Zero spostò di nuovo il peso del suo corpo, non volendo affatto sapere come la donna se ne fosse “andata”, sapeva che una naturale morte prematura per un vampiro, soprattutto se di alto rango, era molto difficile. Non si ammalavano e di certo non c'erano molte cose che potevano ucciderli. L'unica possibilità era che...

-E tuo padre?-

Chiese, immediatamente sapendo di non volere la risposta quando sentì un altro violento sob scappare dalle labbra del giovane vampiro, certo di sapere la risposta anche a quella domanda.

-Lui..è insieme ka-sama-

...I see...

Quindi aveva visto giusto, quel bambino era esattamente come lui e Ichiru. Aveva qualcuno per prendersi cura di lui? Era evidente che al momento fosse sperduto e ferito (almeno emozionalmente).

L'hunter sospirò. Davvero a volte era troppo buono per il suo stesso bene...

-Vieni fuori adesso-, ordinò. -ti porto con me al negozio per prenderti qualcosa di caldo da buttare giù in gola. Piangere fa diventare tutti stanchi, assetati e affamati-, fece una pausa aspettando una risposta, ma il bambino restò in silenzio -- anche i sob più silenziosi e un po' meno frequenti ora.

-Ti do un minuto per uscire, poi me ne vado. Devo andare anch'io al negozio e non ho molto tempo. Se vuoi puoi star qui a continuare con la tua bella festicciola di pianti, io non tornerò una seconda volta-


Beh, l'ultima parte non era affatto vera, ma sperava che servisse al bambino come incentivo. -Decidi tu, qualcosa di caldo da mangiare e bere oppure restare qui, da solo, a piangere in mezzo al nulla-


Il silenzio continuò.

Zero grugnì, poi alzò le spalle tornando verso dove era arrivato. I suoi passi lenti e misurati mentre contava nella mente fino a 5.

E proprio quando arrivò a 5, la porta del santuario si aprì con un cauto stridio.

Zero sorrise leggermente, continuando però a camminare.

-Um...-

Lui lo ignorò.

-Um, aspetti per favore!-

per favore..”

Zero non avrebbe mai pensato di sentire pronunciare quelle parole da un vampiro in un tono così sincero, e in quei pochi minuti quel bambino non sembrava avergli detto altro.

Zero si fermò senza voltarsi (questo gli avrebbe rimediato sicuramente un altro calcio dal suo maestro se non qualcosa in più: mai dare la schiena ad un vampiro. Neanche se in miniatura).

-M,mi piacerebbe venire con lei, non mi lasci qui da solo...-, continuò il bambino.

Zero non riuscì a trattenersi dal lanciargli un'occhiata da dietro la spalla al dolore che sentì in quelle parole. Era solo ormai. Zero sapeva che schifo ci si sentiva dopo aver perduto qualcuno di caro, ma..lui almeno non era stato solo. Lui aveva avuto Ichiru.

Nonostante ciò non gli sfuggì il tono cortese che il bambino aveva usato. Si, veniva definitivamente definitivamente da una famiglia di nobili.

Non appena girò il volto il suo sguardo venne subito catturato da un paio di enormi occhi dal colore del vino rosso, pieni di lacrime a malapena contenute. Il dolore, la sincerità e la disperazione che trovò in essi quasi minacciò di fargli perdere la sua compostezza, e di certo attirarono la sua attenzione.

Shit       imprecò nella mente. Ok, si era davvero fottuto. Ora non sarebbe proprio riuscito lasciare il bambino indietro per quanto ci avrebbe provato. Non finché era in quelle condizioni almeno.

Sospirò, scuotendo la testa e dopo essersi girato di nuovo del tutto sulle sue labbra si allargò un sorriso.

Il suo sensei l'avrebbe sicuramente disonorato come allievo.

-Va bene, puoi accompagnarmi ma... voglio che tu faccia qualcosa per me-

-Y,yes?-

-Ascolta attentamente tutto quello che ti dico quando arriviamo in città; so cosa sei. Non ho bisogno che le persone là lo vengano a sapere a loro volta, e penso che neanche tu lo voglia-

Il bambino suussultò leggermente a quelle parole ma gli diede un cenno affermativo.

Zero annuì. -Ora voglio qualcos'altro e questa volta è qualcosa di grosso. Veramente complicato. Estremamente difficile. Puoi farlo?-

-Um...-

Zero trattenne un ghigno. -voglio che tu mi dica il tuo nome.-

Una pausa incredula calò prima di un -W-what?- farfugliato in tono sorpreso.

-Ma avevi detto...avevi detto che era difficile!-

Zero finalmente si girò, offrendo un sorriso disarmante.

Sgranati occhi di vino rosso brillarono mentre si aprirono su di lui da un viso sottile.

-Beh?-

-Il...il mio nome è Kaname.-

-Io sono Zero.-, rispose sempre sorridendo.

Prima di continuare però, guardò attentamente la piccola figura davanti a lui per un secondo, studiandola. Erano abbastanza vicini ad un lampione e la luce gli permetteva di vederlo più chiaramente: aveva capelli di rame della sfumatura del cioccolato, pelle nivea, che sembrava ancora più pallida sotto quella flebile luce e due grandi, sinceri occhi del colore del vino rosso. La sua figura era piccola e minuta, e sembrava così fragile che unita con allo sguardo sperduto nei suoi occhi non poteva che suscitare in Zero un senso improvviso di protettività anche se sapeva in realtà quella piccola creatura fosse di gran lunga più forte di lui. Il suo viso era rigato di lacrime e i suoi occhi arrossati dal troppo pianto.

Sospirò ancora una volta alla sua debolezza di spirito (provare compassione per un vampiro!roba da matti...), poi allungò una mano verso Kaname.

-Bene, ora se vuoi venire con me dovrai camminare un po' perché non ho un mezzo di trasporto e di certo non posso correre veloce come te-

La piccola figura fissò la sua mano tesa, esitante di stringersi ad un umano, ma quando Zero diede un'alzata di spalle e si voltò per andarsene lui gli corse dietro, afferrandogli la mano destra con fermezza e notando, con uno strano piacere, che era una mano calda e grande quella che lo strinse a sua volta.    


Fine primo capitolo!!!! 

Finalmente mi sono decisa a postarlo, lo avevo già pronto da un pezzo ormai, ma non avevo voglia di fare gli ultimi controlli...xP

In ogni caso....allora? cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto, in quanto a me io adoro chibi Kaname!! è troppo tenero...

Beh, ci terrei molto a sapere cosa ne pensiate voi, quindi recensite!! xD

Ho già pronto il secondo capitolo però non so quando lo posterò... beh, ovviamente, se me lo chiederete nelle vostre recensioni lo faro immediatamente!! ;D

Comunque questa fic dovrebbe essere piuttosto corta... anche se (ovviamente però questo dipenderà da come la finisco) credo che farò un seguito di quando loro due sono cresciuti...

Bene, credo di avervi trattenuto anche troppo a lungo, ora vi saluto e... spero di rivedervi al prossimo capitolo!!;D Bye Bye...

  
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