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Autore: Amymesmerizing    21/11/2010    1 recensioni
[Tratto da una storia vera]
Ellie si era innamorata di Leonardo.
L'aveva visto un paio di volte e poi lui era sparito.
Ma lei non era riuscita a dimenticarlo.
Forse perché non voleva farlo, forse perché il Destino aveva scritto per loro una storia diversa.
Perché, spesso, non si è mai lontani abbastanza per non ritrovarsi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Premessa: lo scritto che (spero) presto leggerete è tratto da una storia vera: la mia!
Ho voluto provare quest'esperimento autobiografico e spero che il risultato sia di vostro gradimento. =)
Ho modificato nomi, email e altri dettagli dei personaggi, per rispetto alle persone che li rappresentano
(sebbene alcuni non lo meritino, ma questo lo vedrete voi stessi più avanti xD)
I capitoli saranno abbastanza brevi, quindi dovrebbe risultare scorrevole da leggere x3
Buona lettura! Un bacio,
Amy.



“Ora non piangere, ti prego, e ricordati che questi saranno la metà dei giorni che
 abbiamo già passato lontani. Passeranno in fretta vedrai... Ora vado a mangiare, ti
chiamo dopo. Ti amo.”
 
Chiudo mio malgrado la chiamata e resto immobile con il telefono in mano, cercando con tutte le mie forze di non piangere.
In genere mi fa stare meglio, ma, ora come ora, non farebbe che peggiorare le cose.
Mi ricorderei di ieri, mentre piangevo fra le sue braccia, con la testa affondata nel suo petto e penserei che ora,
purtroppo, non potranno esserci più i suoi baci e il suo calore a consolarmi.
Stesa con le braccia sopra la testa guardo il micino di peluche che tre giorni fa mi ha regalato
per il mio compleanno, passato ormai da più di un mese.
Avrei tanto voluto avere lui, quel giorno, come regalo e non nascondo il fatto che ci ho sperato fino all’ultimo,
quando ormai mi ero rassegnata al fatto che niente e nessuno lo avrebbe fatto tornare da me.
In fondo era solo il mio compleanno. Un evento stupido e banale.
A chi avrebbe dovuto interessare? 
Cos’era di tanto importante un compleanno per concedergli una licenza?
Niente, appunto.
Continuo a fissare il gattino e ad abbracciarlo, sperando che sprigioni come per magia un po’ della sua essenza,
quando inizio a cacciare tutte le lacrime che ho represso fino ad ora.
Le lacrime contenute in macchina per non farle vedere ai suoi genitori, a casa per non piangere davanti a mia madre,
alla stazione perché gliel’avevo promesso e perchè non volevo che stesse male ulteriormente il giorno della sua partenza.
Quelle lacrime, ora inizio a liberarle tutte, una ad una, quasi rabbiosamente, disperatamente.
Sono lacrime confuse, di rabbia, di sconforto, di afflizione, dolore, angoscia!
E pensare che tre giorni fa non avrei creduto di poter essere più felice!
Invece adesso mi ritrovo qui, a piangere, chiusa nella mia stanza, di nuovo sola!
Vorrei semplicemente che tutta questa sofferenza cessasse.
Perché non posso avere una vita allegra e spensierata come tutte le altre?
Comincio a pensare che forse, in fondo, aveva ragione: magari sarei più felice se stessi con un altro ragazzo.
D’altronde sono una persona fragile, ho bisogno di un uomo che mi stia vicino, che non mi abbandoni,
che possa difendermi qualunque cosa mi accada.
E se avessimo sbagliato tutto quanto?
Se la felicità, che ho sempre desiderato, con lui non la potessi mai avere?
Forse è qui che ho fallito.
Ho sempre puntato ad avere lui, era il mio unico obiettivo.
Non ho mai pensato alla felicità.
Può darsi che non siano fatti per convivere.
Magari la mia gioia non gli dipende assolutamente, contrariamente a come ho sempre creduto.
Forse in fondo quello che desideravo era solo un po’ di colore alla mia vita, che credevo lui avesse il potere di darmi.
Possibile che la mia felicità non gli dipenda e che in realtà tutto quello di cui ho sempre creduto aver bisogno non sia lui?
E, mentre penso a tutto questo, la mia mente comincia a viaggiare.
Distante, sempre di più.
Si allontana di settimane, mesi, anni... Finchè non si ferma, in un ormai lontano
inverno del 2008.
Mi ritorna un fievole sorriso sul volto rigato dalle lacrime.
Come potrei mai dimenticarlo, quell’ inverno.
L’inizio di tutto quanto.
   
 
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