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Autore: lifeisagame    21/11/2010    0 recensioni
questa one-shot la dedico alla mia migliore amica,ciò che sarà descritto sotto non è ciò che voglio per lei,anzi. con questa oneshot le ho mandato un messaggio,che per lei farei tutto. DI TUTTO. ho usato come canzone everywhere di michelle branch,perchè è la canzone che le ho dedicato. con ciò.. spero vi piaccia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente le storie tutte rose e fiori? Bhè non credo questa lo sia.. tre mesi prima.. Il mio sogno sin da piccola ero quello di ballare,e quando iniziai a frequentare dei corsi iniziai a pensare che i sogni si avverassero davvero. Ma avevo una sola paura: fallire. In verità sino in quinta elementare questa paura era inesistente,ma la danza mi provocò la paura di fallire,e così iniziai a fare attenzione in tutto. Era così fantastico essere sicuri di se stessi,ma non sapevo ancora che avrei fallito in futuro.. Bhè,ma ritorniamo a quel giorno che non dimenticherò mai. Ero una tipa che amava molto le feste e non ne perdevo mai una. Non ero la tipa popolare della scuola,però stranamente m'invitavano a qualsiasi festa. Quel giorno la mia migliore amica,Judith "Jude" Mayer,bussò alla mia porta e quando la feci entrare iniziò a saltare per tutto il soggiorno urlando "Siamo state invitate ad una festa". Sì,le feste le mettevano allegria,molta. E la sua felicità era la mia felicità. Come previsto passammo tutto il pomeriggio tra negozi e casa mia a prepararci,e quando fummo pronte arrivammo in quel posto che era molto di più di una normale villa a tre piani con piscina e giardino sul retro. Fummo scortate da un qualche cameriere,che io ringraziai con lo sguardo ed un sorriso e quando arrivammo sulla scalinata del retro del giardino tutti si voltarono a guardarci. Mi voltai verso di lei e la guardai. Sentivo tutti gli sguardi addosso,e ciò anche se mi piaceva,mi faceva sentire terribilmente in imbarazzo. Cercai da lontano un viso amico e lo vidi parlare con dei ragazzi,così sorrisi e scesi con Jude. Ci avvicinammo all'organizzatrice della festa,Taylor Jane Mason,la migliore amica di una ragazza che conoscevo.. La serata passò tranquilla,anche se Jude non smetteva di ridere e parlare con un ragazzo. Mi aveva piantato con uno "scusa" ed era corsa via con lui. Presi da bere,quando ad un tratto sentii una mano calda sulla mia spalla sinistra. Mi voltai e sorrisi «Sei bellissima.» mi disse il mio migliore amico «Anche tu lo sei. E devo dire che anche questa volta hai scelto l'abito adatto.» dissi riferendomi allo smoking nero e alla camicia bianca. Lui sorrise e mi abbracciò «Se non fossi il tuo migliore amico abuserei di te.» rise ed io alzai un sopracciglio «Joseph,no. Mai.» risi con lui «Io ti voglio bene,ma sai già che quell'argomento è off-limit per noi.» lui annuì «E' okay.» mi cinse il fianco sinistro con una mano ed andammo lontano dalla confusione,andandoci a sedere sul prato. Sospirai guardando le stelle «Cosa c'è?» chiese,ed alzai le spalle «La mia vita fila fin troppo liscia,Joe.» «E con ciò? A te piace..» «Sì,è così. Amo la mia vita,ma ho paura. Paura che tutto ciò finirà,e che non sarà come prima. Non ho ancora avuto problemi,e il futuro mi spaventa molto lui mi guardò,poi mi fece sistemare tra le sue gambe «Ci sarò io,Faith. E ci sarà anche Jude. Noi ti sosterremo sempre. Lo giuro.» lo guardai seria e lui mi baciò la fronte «Ridillo.» dissi chiundendo gli occhi. Lui si abbassò piano sulle mie labbra e ridisse quelle parole. Aprii gli occhi e li incrociai con i suoi,e non sò cosa mi spinse a farlo,ma lo baciai. Mi staccai solo un attimo per prendere aria,poi ripresi a baciarlo lentamente «Grazie.» sussurrai,lui mi abbracciò e quello sembrò il momento più bello della mia vita. Dopo poco sospirai e mi staccai da lui,mi alzai per aggiustarmi il vestito,poi camminai verso la festa e lui mi seguì fino ad un certo punto,dove si allontanò verso un gruppo di ragazze,e mi sentii una cretina. Infondo non dovevo,ero solo la sua migliore amica. Scossi la testa e mi fiondai da Jude. Stava ridendo come una matta,la presi per un braccio e la trascinai verso me «Andiamo?» chiesi e lei si lamentò «Faith è presto!» poi anche lei si allontanò ed io rimasi sola seduta su un divanetto. D'un tratto Jude ed un ragazzo si avvicinarono,mi alzai e mi misi al fianco della mia migliore amica «SEI UBRIACA!» le urlai e lei rise «Sì,lo sono!» la presi sottobraccio «Vieni,ti accompagno io.» dissi,ma lei si lamentò come prima «C'è Josh che mi accompagna.» sbuffai «Sei sobrio?» lui annuì ed io li seguii «Sto per fidarmi di uno sconosciuto. Fammi tornare salva a casa.» dissi entrando in macchina,e quando lui mise in moto io mi addormentai. Mi svegliai qualche ora dopo,non capendo dove mi trovassi,ma sentendo un dolore atroce alla testa e alle gambe e alle braccia «Dove sono?» chiesi confusa alle persone che mi circondavano «Signorina ricorda il suo nome? L'età? E dov'è stata poco fa?» «Mi chiamo Faith Ricardo,ho 17 anni ed ero ad una festa con la mia migliore amica. Perchè?» «Avete subito un incidente. Il conducente era ubriaco e drogato.» mi venne voglia di urlare «Quel bastardo..» sussurrai a me stessa,poi risentii quel dolore alla testa e vidi il nero.. Mi risvegliai forse qualche ora dopo o forse qualche giorno dopo,ma non lo sapevo. Controllai l'ora,e l'orologio segnava le tre del pomeriggio. Mi guardai bene attorno ed era tutto bianco. Quel colore che odiavo quando mi trovavo in quel posto. Guardai me stessa: avevo un gesso al braccio sinitro e un altro alla gamba destra. Sentii delle urla provenire da fuori. Provai ad alzarmi,ma quel coso pesante me lo impediva «Dannazione!» urlai. Poi ad un tratto entrò un medico per controllarmi,anche se la sua faccia era tutt'altro che serena. Chiesi di portarmi fuori,e così gli portarono una sedia a rotelle. C'erano i genitori di Jude,i miei genitori,Joe e la sua famiglia. Sui loro volti c'era rabbia e tristezza,e c'erano lacrime. Capii tutto e mi alzai di scatto provando a correre verso la stanza della mia migliore amica,ma fallii e caddi per terra. Urlai. Non per il dolore che il gessò mi provocò nel cadere,ma perchè sapevo benissimo che lei non c'era più. Sbattei il pugno per terra e sentii i medici avvicinarsi,ma li cacciai via. Cercai di alzarmi e sistemarmi vicino a quel muro. Il muro che mi separava da lei. Guardai il vuoto e così iniziai a sentirmi.. vuota. Oramai la mia vita non aveva più un senso senza di lei. Lei dava un senso a tutto ciò che mi circondava. Lei era il senso della mia vita,ed ora quel senso non c'era più. Era scomparso,in parte per colpa mia. Mi sentii morire dentro,volevo non essere lì. In quel posto che odiavo. In quel posto dove la mia vita era finita,morta. Judith Mayer era ciò di cui avevo bisogno in quel momento,ma lei non c'era. E non avevo la forza di piangere,mi sentivo insensibile ed inutile. Mi guardai intorno e vidi quei volti scrutarmi e guardarmi. Scossi la testa «Mi dispiace.» seppi dire soltanto,poi chiusi gli occhi e mi appoggiai la testa al muro.. «Mi dispiace Jude. Mi dispiace che tu sia lì,dovrei esserci io al tuo posto. Tu sei una persona fantastica,lo sarai sempre,e la morte non doveva portarti via. Mi piacerebbe essere con te,e ti prometto che un giorno molto vicino staremo ancora insieme. Io e te. Jude e Faith. Non ti lascerò mai,perchè tu sei la mia vita,perchè la mia vita ti appartiene. E ricorda che sarai sempre la migliore tra tutte,e nessuna prenderà il tuo posto. NESSUNA,amica mia.» il giorno dei funerali non sò cosa mi diede la forza di farlo,ma andai lì per darle un ultimo saluto. Ma non sarebbe stato l'ultimo. Guardai il foglio che avevo in mano «Cause you're everywhere to me,and when I close my eyes it's you I see. You're everything I know that makes me believe. I'm not alone..» cantai,come feci quel giorno di due settimane prima a casa mia. E dopo il silenzio un applauso invase la chiesa. Passarono i giorni e non avevo voglia di fare niente. Lo studio andava malissimo,non mangiavo,mi chiudevo nella mi stanza sola a guardare il soffitto,non rispondevo alle chiamate di Joe,e quando un giorno risposi gli urlai tantissime cose confuse e lui non mi richiamò più. Non seguivo le lezioni di danza perchè oramai anche in quello ero fallita. Fallita in amicizia. Fallita nella danza. Fallita in tutto e con tutti. Così un giorno mi chiusi nel bagno,non c'era nessuno in casa. Sbattei con violenza la porta e mi guardai allo specchio. Non ero più Faith,quella che tutti ammiravano. Ero cambiata. Aprii un cassetto per prendere delle pillole per il mal di testa,e quando vi trovai una lametta.. non vi racconto cosa successe,potete solo immaginare. Mi sedetti vicino la vasca da bagno e chiusi gli occhi. Vidi il viso di Jude che sorrideva «E' per te che lo faccio,amica mia.» mi dissi. Risi nervosamente,poi compii quel gesto. Mi sentii libera. E da quel giorno ci presi gusto nel farlo. Stavo male,e quando toccavo quella lametta mi sentivo libera,come se le sofferenze del passato non esistessero più. Sentivo dolore nel tagliare e veder uscire sangue,ma poi tutto passava. Nessuno sospettava nulla. Forse perchè tutti ci avevano fatto l'abitudine e avedermi piangere ogni giorno,che quasi non se ne curavano più. Un bel giorno mi venne a far visita Kevin,il fratello maggiore di Joe. Era seriamente preoccupato per me,ed io riuscii ad aprirmi con lui. Riuscii a sfogarmi,fin quando lui non notò i segni sul polso e lungo il braccio.. «Cosa stai combinando Faith?» mi chiese accigliato e io alzai le spalle «Sono caduta.» mentii,ma sentii un groppo alla gola «Non sono segni di caduta!» mi rimproverò,poi annuii «Hai ragione.» sospirai ed aprii il cassetto vicino al mio letto,così gli mostrai l'oggetto della sofferenza «Tu non puoi..» iniziò e buttò per l'aria la lametta «Mi dispiace Kevin. E' che sto male,sto male da morire. E lei mi manca,ogni giorno.» sospirai. Sentii le lacrime salire «Anche noi stiamo male,ma non ci tagliamo,Faith. Non facciamo queste cose. Ci piangiamo anche noi su,ma non soffriamo facendoci del male. E dovresti smetterla.» mi disse,poi mi abbracciò. Ne avevo tanto bisogno,scoppiai a piangere e lui mi strinse di più. Mi staccai per guardarlo «Non dirlo a Joe.» lui scosse la testa «Non sò se lo farò..» si alzò dal letto,e mi diede un bacio sui capelli «Ti voglio bene,Faith.» e anche lui mi lasciò. Qualche settimana dopo mi venne a far visita Joe. Cercai di opporre resistenza,ma non ci riuscii. Mi guardò con le braccia conserte,era arrabbiato con me «Cosa vuoi?» chiesi scontrosa «Voglio capire perchè ti fai del male. Io non voglio credere a ciò che Kevin mi ha detto,ma è mio fratello e lo faccio.» «Non credo siano fatti tuoi,sai?» «Perchè no?» «Non siamo più amici.» «Faith..» «Faith niente,Joseph. Tu mi avevi promesso che ci saresti stato,ma no. Non ci sei stato. Non ci sei mai stato. E non puoi venire qui un giorno per vedere come sto. E anche tu sei il responsabile di questo.» gli urlai contro,poi gli mostrai il braccio. Lui si avvicinò e me lo strinse piano «Io volevo esserci,ma tu non rispondevi mai. Soffrivi da sola. Volevo aiutarti,ma tu non volevi. E non dire che sono IO il responsabile,perchè quando mi hai risposto quel giorno ci sono stato male in un modo esagerato.» mi guardò ed io abbassai lo sguardo «Non hai mai capito nulla,Faith. E mi dispiace. Mi dispiace del fatto che ora potevo starti accanto,ma siamo qui a discutere.» mi lasciò il braccio e si allontanò verso la porta «Credi che io non provi lo stesso,Joseph? Credi che io me ne freghi di te? No,non è mai stato così.» sussurrai. Lo sentii avvicinarsi e mi alzò il viso per guardarlo «Ciò che fatto è fatto.» disse. Io annuii e abbassai lo sguardo «Ciò che è fatto è fatto.» ripetei. Lui si avvicinò e mi diede un bacio veloce «Ti ho voluto bene e lo farò per sempre.» mi disse,poi si avvicinò di nuovo alla porta e quando l'aprì io parlai «Lo farò anche io per sempre.» lo sentii annuire,poi uscì di casa. E' un nuovo giorno. Mi guardo allo specchio e controllo se sono in ordine. Prendo i fiori che sono sul letto ed esco di casa. Mi avvio verso il cimitero. Siedo vicino a quella tomba. La tocco. E' fredda,come il ghiaccio. Poi sospiro e chiudo gli occhi «Sai che giorno è oggi..? Oggi è 10 Marzo. Ricordi cos'è successo 11 anni fa? Ci siamo conosciute in quell'aula. Eri così fiera di te e di quello che facevi. Ricordo che ballasti quella canzone con tanta grazia. Eri felice,perchè dimostrasti a tutti che eri brava e che riuscivi in ciò che amavi di più al mondo. Ricordi cosa successe poi? Mi avvicinai e ti chiesi come facevi ad essere così brava e così aggraziata. Tu sorridesti e mi mettesti un braccio attorno le spalle dicendomi che ce l'avrei fatta. E ce l'abbiamo fatta. Sempre. Insieme in ogni momento.» sospiro prendendo aria «E come ti ho promesso quel giorno brutto,io sarò di nuovo vicina a te.» sorrido «Sai Jude,sono successe un paio di queste cose questa settimana. La professoressa di matematica mi ha premiato nel suo compito dopo mesi,ah.. non me lo sarei mai aspettata. Joseph ha detto di amarmi,finalmente dopo tantissimo tempo. E ovviamente gli ho confessato tutti i miei sentimenti. E Kevin ha incontrato una ragazza favolosa,un giorno la farò venire qui così la conoscerai. E.. niente. Mi manchi come sempre.» dò un bacio alla lapide «Ti voglio bene,davvero. Tu mi hai fatto capire cos'è davvero l'amicizia e ti devo ringraziare per ogni cosa. Sei la mia migliore amica infondo,no?» sorrido tristemente «La vita qui non è la stessa senza te,e ho provato a dimenticarti,ma tu sei la mia migliore amica.. mia sorella.. la mia famiglia.. il mio tutto.» sospiro. Sento dei passi ed apro gli occhi «Hey..» dico alzandomi «..sono venuta a salutarla,mi mancava troppo.» spiego. Il ragazzo vicino a me annuisce e si piega sulla tomba. Lascia i fiori lì e tocca la lapide con la mano,poi si alza e e si mette di fronte a me «Stessa cosa con me.» dice,annuisco. Sospiro e mi guardo le scarpe «Come stai,Nicholas?» chiedo e lui alza le spalle «Come un ragazzo che ha perso la ragazza che amava,tutto qui.» «Era la tua migliore amica,è ovv..» «Non l'amavo come migliore amica,Faith. Lo sai benissimo.» «Già.» «E' che mi manca. Non riesco a spiegare in che modo,ma mi manca. Era la parte che mi completava,in tutto.» sospira e si appoggia per terra. Annuisco e mi metto al suo fianco «Sì,Nicholas. Lei era tutto ciò di cui avevo bisogno e ne ho bisogno ora,ma.. lei è qui con noi.» gli metto una mano sul petto all'altezza del cuore «Proprio qui.» guarda prima la mano e poi me «Sì,è qui.» mette la sua mano sulla mia e fa un sorriso triste..
  
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