Fanfic su attori > Altri attori/film
Ricorda la storia  |      
Autore: amy_m88    22/11/2010    3 recensioni
Mi addormento mano nella mano con lui. E quando mi sveglio è già troppo tardi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BLU ELETTRICO

 
Sono le nove e venticinque! Tra cinque minuti dovrebbe passare a prendermi Paolo. Citofonerà, e io sarò ancora in alto mare.
In attesa di una ciurma magnanima che, vedendomi, mi soccorra facendomi lavorare anche come mozzo.
Le montagne si spostano partendo da un sassolino.
Quattro minuti!
Sono ancora davanti all’armadio, indecisa su cosa indossare. Non che serva il vestito di gala, stasera! Paolo non ha voluto passare una serata tranquilla in un pub, no! Ha proposto una serata film: Orgoglio e Pregiudizio a casa sua. Orgoglio e Pregiudizio da lui.
Potevo declinare un invito del genere? Potevo negargli la visione di Orgoglio e Pregiudizio?
Sarebbe come chiedermi di rifiutare un ballo con Mr Darcy, o Adam Brody!
Tre minuti!
I miei occhi scorgono indumenti deposti nell’angolino sinistro dell’armadio. La ricerca ha dato i suoi frutti.
Due minuti!
Un vestito blu elettrico, la cui lunghezza superi di poco il ginocchio. Ecco cosa mi servirebbe. Lo troverei sicuramente se solo cercassi. Ma non nel mio armadio.
I miei occhi si illuminano alla vista di un paio di jeans; che giocano sull’effetto chiaro scuro; una camicia bianca e un maglione blu con una scollatura a V.
Un minuto!
Indosso il bracciale di caucciù che ho comprato con il mio primo stipendio; il Tau, che non dimentico mai; un girocollo; e sono pronta.
Le campane suonano la mezza e il rumore domina sul paese.
 
Osservo il canale scorrere lento. Osservo il lento continuo movimento di quel letto. E’ bello pensare al canale, come un fiume, un lago, il mare. E’ bello pensare che sono sempre in movimento. Proprio come noi.
Perché la Terra è un granello di sabbia ballerino nell’immensità dell’Universo. Proprio come noi. Semplici viaggiatori sulla coda del tempo.
Adoro la tranquillità del fiume, perché non è affatto tranquillo. Come il tramonto sul mare. Come l’infrangersi delle onde a riva. Come il rumore del vento. Come gli infiniti suoni di una natura silenziosa.
Una natura che a Milano è ben lontana dall’essere silenziosa.
Una natura che in quel di Milano è ben lontana dall’essere natura.
Esistono molti Scrooge; ma sono rare quelle persone che riescono a sentire il canto di un grillo. Poche persone riescono a sorridere al canto di un grillo in questa caotica quanto silenziosa cittadina.
E’ una questione di punti di vista. Come sempre, del resto!
La vita è un punto di vista. Il nostro!
Le campane suonano la mezza; nessun sms, nessuno squillo!
E’ in ritardo!
Piccola, scusami ho avuto un imprevisto!”
Okay, ci vediamo la prossima volta! Ciao!”  
” Ehi aspetta! Passerai sicuramente una bella serata, come promesso!”
“Dici?”
“Dico! Tra dieci minuti qualcuno dovrebbe suonare alla tua porta!”
“Ascoltami bene, sei stato tu ad insistere per vedere ‘Orgoglio e Pregiudizio’ ! Fosse stato per me avrei evitato!” ok, non è vero, ma lui non lo sa. “Anticipo le battute di quel film” mi giustifico, come se fossi io dalla parte del torto. “Per cui avrei potuto evitare benissimo di fingermi Miss Velocità, se solo avessi avvertito un’ora fa!”
Ehi, io mantengo le promesse, Alex!”
Adesso chiudo il telefono. “Ciao! Ci vediamo!”
Ma sei arrabbiata?”
“Dammi un motivo valido per cui debba essere arrabbiata con te!”
“Non ce ne sono!”
“Bene! Meglio! A risentirci, Paolo!”
“Ciao Alex!”
La conversazione cade.
Sono furiosa, non perché Paolo abbia rinviato il tutto: è stato lui ad insistere. Paolo mi ha chiesto se fossi arrabbiata, come sempre. Ogni volta che Paolo rinvia un appuntamento per solo lui sa cosa, mi ha paura che sia arrabbiata. Non lo sopporto!
Conosco persone con un perenne senso di colpa; ho conosciuto ragazzi con code di paglia chilometriche. Paolo rientra a pieno diritto in questa speciale quanto personalissima classifica; aggiudicandosi il terzo gradino del podio: i primi due sono occupati da mesi!
“Mamma esco!” senza aspettare risposte, prendo le chiavi della macchina e chiudo la porta.
 
Mentre aspetto che il cancello automatico si apra, noto una macchina scura parcheggiata sotto alcuni alberi. Un uomo alto quanto un giocatore di basket dovrebbe essere, sta leggendo i cognomi sul citofono. Mi incuriosisce, così richiamo la sua attenzione suonando il clacson.
L’uomo, vedendomi, si avvicina. Ha un’aria familiare.
“Buonasera Miss!”
“ ‘Sera, serve aiuto?”
“Mi è stato detto di passare a prendere la ragazza che abita al terzo piano!” risponde, indicando il balcone del primo palazzo. Ilmio!
“E con chi ho l’onore di parlare, mi scusi!” vorrei sapere almeno il nome, prima di imbarcarmi in chissà quale situazione paradossale!
“Mi perdoni, Smith!” ho la calamita per i fabbri, evidentemente. “Eric Smith!”
“E il motivo per cui la sta cercando, di grazia?”
“E’ una sorpresa!” mi piacciono le sorprese.
“Bene. L’ha trovata!” affermo porgendogli la mano, che stringe all’istante.
 Un parcheggio e un sms dopo, sto ascoltando Vertigo con Eric. Entrambi evitiamo di disturbare Bono.
Passando dalle Piscine mi viene da sorridere. Sono le dieci! Come quella sera. Nonostante siano passati mesi da quell’incontro, sembra ieri.
“Eccoci arrivati Miss! Le auguro una buona serata!”
“Grazie! Anche a lei!” scendo dalla macchina e mi ritrovo davanti alcune villette a schiera.
Niente e nessuno dovrebbe sorprendermi dopo l’incontro con Rob; eppure ho come uno strano presentimento.
“Lei deve essere la ragazza che stavamo aspettando!” afferma un’allegra donna sulla cinquantina. “Entri pure, aspetti in salotto!” continua, aiutandomi a togliere la giacca. “Le offro qualcosa? Vuole un libro? Del caffè?” scuoto la testa, sorridendo. “In sala, aspetti in sala!” continua senza pause respiratorie. Mi ci trascina, senza che possa aggiungere altro. Senza che possa chiedere spiegazioni.
Dopo aver alternato rispetto al colore e simmetricamente i cuscini sul divano, scompare. Improvvisamente il silenzio scende sulla stanza come lo Spirito Santo scese sugli Apostoli nella giornata di Pentecoste; e sento solo il mio sospiro.
Cerco di fare ordine nei miei pensieri. Nonostante la logica non mi abbia fatto visita, questa sera. Ordine: Paolo rinvia il nostro appuntamento; Eric Smith passa a prendere la ragazza del terzo piano, me; una donna logorroica sulla cinquantina mi invita ad aspettare in sala.
Meglio lasciare i miei pensieri nel disordine ordinato in cui si trovano.
 
Sono le dieci e venticinque!
E’ passata solo un’ora da quando ero Alex ‘post-doccia’ nella mia camera. Ora, sono seduta sul divano di una casa non mia. E sono tranquilla. Forse lui ha contribuito: nessuno potrebbe sorprendermi più di lui. Niente e nessuno potrebbe sorprendermi più del nostro incontro.
Alla mia destra noto una libreria e in meno di un secondo le sono davanti.
Il padrone di casa ha ottimi gusti: Alessandro Magno, Il Che, Napoleone, Joyce, Topolino, Shakespeare.
Il padrone di casa ha ottimi… Topolino? Una raccolta di Topolino? Il padrone di casa ha ottimi gusti! Adora i fumetti!
Accanto al Topolino 1748, noto un pacchetto confezionato con una carta regalo. Mi incuriosisce, lo prendo.
“Ehi, quanta curiosità!” chissà da quanto tempo si trova alle mie spalle.
Arrossendo come una bambina colta con le mani nella marmellata, ripongo la confezione sullo scaffale. “Scusa! Non volevo!”
“Chiudi gli occhi!” sussurra, ed io eseguo. Mi accompagna verso il divano e una volta seduti riprende. “Cosa vorresti ricevere?”
“Ogni regalo è sempre ben accetto!” rispondo con gli occhi ancora chiusi.
“Bene!” si alza, tornando poco dopo “Puoi aprire gli occhi!” e la prima cosa che vedo è una carta regalo blu elettrico con nastro argentato: il pacchetto che avevo preso poco prima. “E’ un piccolo pensiero da parte mia!” sussurra, temendo chissà quale reazione. Lo fisso sorpresa del suo imbarazzo.
La polo rossa e i jeans chiari che indossa, gli farebbero vincere il premio Casual Boy; mentre i ricci neri lo farebbero confondere con Johnny, il mio piccolo grande fratellino.
“Grazie!” riesco finalmente a dire, dopo la contemplazione silenziosa di almeno cinque minuti. “Fantastico!” continuo, giocando con il binocolo.
“Ti piace?”
“Adoro Paperino!” assicuro. “E poi, è un regalo da Cohen!” concludo, sorridendo.
“Già!” concorda divertito, abbracciandomi in modo che possa appoggiare la testa sul suo petto. Il suo profumo mi avvolge.
“Grazie Adam!” sussurro, come se avessi paura di sciogliere l’incantesimo.
“E’ stato un piacere Alex!” dice, baciandomi delicatamente sulla fronte.
Mi addormento mano nella mano con lui. E quando mi sveglio è già troppo tardi.
 
Mi sveglio in una camera non mia. Mi sveglio in un letto non mio, qualche ora e un’alba dopo. Apro gli occhi e vedo la mia stessa immagine riflessa nello specchio dell’armadio. Ho dormito in una casa non mia. Le occhiaie che mi danno il buongiorno da settimane però non ci sono: ho superato le sei ore di sonno. Finalmente!
Allungo la mano verso il comodino alla ricerca del cellulare: non ci sono novità! Nessuno mi ha cercato! Neanche Paolo! Sto scrivendo un sms quando qualcuno bussa alla porta della camera.
“Buongiorno! Dormito bene?” domanda un ragazzo dai ricci corvini e occhi neri. Un ragazzo che indossa una maglietta blu. Un ragazzo che mi fissa negli occhi come se fossi la sola persona presente nel suo universo.  
Oh cielo! Ecco la prima esclamazione da quando Logica mi ha dato il buongiorno. Ho dormito a casa di Seth Cohen! Ho dormito da Adam Brody! 
“Alex! Chi ti ha morso la lingua?” chiede divertito.
“Nessuno, o almeno credo!” non è possibile, cosa ho appena detto?
“Ehi, tranquilla tranquilla! Non è successo nulla! Ho avvertito io che saresti rimasta fuori!” io e le mie frasi ridicole. Perché non sto zitta alle otto di mattina? “Ieri ti sei addormentata sul divano tra le mie braccia, e ti dirò, la cosa mi ha fatto solo piacere, dormivi così bene che…” prende fiato. “ Dormivi così bene che… non volevo svegliarti, così…”
“Così?” ripeto incitandolo a proseguire.
“Così ho fatto preparare questa stanza! Non volevo svegliarti ma non volevo neanche spaventarti! Scusami Alex!” conclude voltandosi verso di me.
E’ più forte di me. Lo bacio di slancio. Ricambia quel bacio a fior di labbra sorridendomi. Ed è come se le nostre labbra fossero destinate ad incontrarsi.
Da sempre!
 
Così!
 
Sì, forse una persona potrebbe sorprendermi più di Robert Thomas Pattinson.
Lui, Adam Brody!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/film / Vai alla pagina dell'autore: amy_m88