Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: CillyScarlet    22/11/2010    4 recensioni
Attenzione contiene spoiler! visto che ci si avvicina al natale ho pensato di scrivere una ff di bleach su di esso, rispettando le tradizioni Giapponesi ovviamente... è ambientata dopo le vicende degli espada... buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Karakura Town, metà di dicembre, il freddo investe la città, con vento, neve e ghiaccio. Sembra quasi che una bufera si stia abbatendo su di essa.

Nella strada, quasi deserta per via della temperatura polare, si vede in lontananza un ragazzo dai capelli arancioni che cammina tranquillamente.

Kurosaki Ichigo, 18 anni; colore dei capelli: arancioni; colore degli occhi: castani; occupazione: studente delle superiori.

Cammina da solo, in mezzo alla strada che ormai è diventata candida e soffice, coperta da un sottile strato di neve. L'unico segno di civiltà è rappresentato dalle orme lasciate dal ragazzo il quale si sta dirigendo verso l'unico luogo di rifugio: Casa sua!

Anzi per meglio dire camera sua.

Il ragazzo entrò in casa, si tolse le scarpe, poi salì le scale, percorse il corridoio ed entrò in camera. Dopo essersi tolto la giacca si buttò a peso morto su letto e si sdraiò con le braccia aperte. Chiuse gli occhi e cercò di non pensare a nulla. Il silenzio pervase la stanza, e la sua mente si liberò da stupidi pensieri. Si sentì vuoto.

“Sono una ladra piuttosto sicura di me...”

Ichigo sbarrò gli occhi, Rukia! L'aveva sognato o l'aveva sentito realmente? Si tirò su e si sedette sul letto, chiuse gli occhi di nuovo e questa volta si concentrò cercando di vedere se poteva almeno sentire la sua presenza. Rimase immobile per un po' ma non riuscì a percepire nulla.

Nono sono mai stato bravo a percepire i Reiatsu.

Aprì gli occhi nel momento in cui Karin bussò alla porta chiamandolo per la cena.

“Karin! Puoi entrare perfavore?!”

La porta si aprì e la ragazza dai capelli scuri si avvicinò.

“Dimmi Ichi-kun!”

“Tu puoi vedere gli shinigami, giusto?”

La sorella lo guardò con aria interrogativa, aveva capito benissimo quello a cui voleva arrivare.

“Sì, ma se vuoi sapere se ho più visto Rukia ti rispondo già che non la vedo dal giorno in cui hai perso i poteri. In realtà non ho più visto nessuno di loro.”

Karin mentiva! Ma aveva promesso che non avrebbe dovuto dire ad Ichigo che si trovava a Karakura.

Ichigo rimase in silenzio per parecchi istanti, poi si alzo e scese assieme a Karin per la cena.

A tavola mangiò molto meno del solito, la sua mente vagava e ripensava alla frase che aveva avuto la sensazione di sentire poco prima.
La prima cosa che dissi a Rukia, non pensavo di potermi ricordare un dettaglio così insignificante; del resto non abbiamo mai parlato molto. Sono uno stupido.

Si alzò improvvisamente e salì in camera. Si addormentò.



La vita trascorreva tranquilla, i giorni passavano monotoni; sempre le stesse cose, le stesse facce, gli stessi posti.

Era la vigilia di Natale e tutti a scuola erano elettrizzati in quanto la sera sarebbero usciti a festeggiare. Ichigo non si scomponeva e come al solito non aveva intenzione di farsi vedere in giro. Odiava questo tipo di festeggiamenti.

“Kurosaki-kun?!” Il ragazzo si sentì chiamare mentre si stava dirigendo verso casa, si girò e vide il volto visibilmente imbarazzato di Inoue che lo osservava.

“Ascolta... tu esci già con qualcuno stasera?”

Ichigo rimase impietrito, non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere da parte sua.

“Ehm, no!”

Mentre rispondeva stava già cercando una scusa molto credibile per rispondere alla domanda che sucuramente la ragazza gli avrebbe fatto subito dopo.

“Che ne diresti di festeggiare con me?”

Il viso di Inoue prendeva sempre più colore, se prima era decisamente intuibile il suo imbarazzo, ora era palese, anche perchè i suoi occhi erano concentrati od osservare le stringhe delle sue scarpe.

Il ragazzo non aveva nessuna intenzione di uscire con lei, in primo luogo avrebbe rovinato la loro amicizia e secondariamente odiava queste feste consumistiche (si ichigo è un comunista). Mentre cercava in tutti i modi di trovare un'ottima scusa, cercava aiuto con gli occhi guardando Tatsuki, la quale rispose allo sguardo facendogli capire Se la ferisci ti ammazzo.

Ed ecco improvvisamente l'idea geniale, che poi tanto geniale in realtà non era:

“Non posso, mi spiace, Karin esce con uno e devo pedinarla per controllare che non accadano cose strane...”

Tatsuki sbarrò gli occhi, nel mentre il ragazzo iniziò a sudare freddo rendendosi conto che la scusa non era assolutamente credibile.

Orihime alzò la testa e con un sorriso da pesce lesso disse

“Oh peccato, allora magari facciamo un altra volta?!”

I due ragazzi la guardarono sconcertati, non è possibile che abbia creduto ad una palla così inverosimile.

Le due giovani si allontanarono salutandolo. Ichigo era ancora incredulo. Rukia non ci avrebbe mai creduto... mi domando perché ultimamente finsco sempre per pensare a lei, dal resto quella stupida non si è più degnata di farsi vedere...

Mentre camminava nella sua mente si era formata l'immagine degli occhi tristi della shinigami nel momento dell'addio. Rivedere quell'immagine lo fece incazzare e lo intristì. Non avrebbe mai pensato di poter sentire la mancanza di una shinigami saccente, arrogante e dispotica ma allo stesso tempo elegante e pacata come lei.

Il rientro fù abbastanza traumatico, il vedere la casa adornata per i festeggiamenti natalizi lo rese alquanto nervoso. Yuzu ed Isshin che saltellavano per tutto il salotto cantando canzoni natalizie era decisamente una scena inquietante e la cosa peggiore fù il vedere sua sorella Karin, la quale non aveva mai nascosto l'odio per questa festa, cercare invano di liberarsi dal costume da renna che si supponeva le fosse stato messo con la forza. Non sapeva se essere terrificato e divertito dalla situazione. Karin notò il fratello cercare di dileguarsi senza farsi coinvolgere da questa follia, così pensò bene di chiamarlo per farsi aiutare, il problema è che il grido d'aiuto fu sentito anche dai due folli che cercarono di saltargli addosso al fine di torturarlo con chissà quale assurdo rituale natalizio. Tutti gli anni la stessa assurda storia!

“Karin, mi dispiace, non riesco a salvarti. Ma, tranquilla, il tuo sacrificio non sarà vano!” e con queste parole si dileguò nell'oscurità delle scale.

Quando arrivò davanti alla porta della sua stanza esitò prima di aprire, aveva la sensazione che ci fosse qualcuno all'interno. Aprì lentamente, ma rimase deluso. Si sedette e accese la Tv.

Intanto al piano di sotto la situazione stava tornando alla normalità grazie alla forza che Karin era riuscita a trovare per liberarsi e picchiare suo padre finendo poi per minacciare la sorella. Dopo qualche ora la casa si svuotò, tutti uscirono ad eccezione di Ichigo, il quale rimase da solo a giocare ai videogiochi.

DIN-DON. Ora chi è che è arrivato a rompere le palle. Scese al piano di sotto, si avvicinò alla porta e l'aprì.

“Auguri!”

Rukia era in piedi davanti alla porta, indossava un vestito meraviglioso e lo guardava dal basso con i suoi grandi occhi blu.

Ichigo rimase immobile, non ci credeva, continuava a fissarla ma non diceva nulla. Rimasero lì entrambi, sull'orlo della porta, a guardarsi. Rimasero lì entrambi, per istanti lunghissimi, sempre a guardarsi.

Finalmente il ragazzo prese coraggio.

“Cosa ci fai qui?”

Lei non rispose.

“Perchè sei venuta?”

Lei distolse lo sguardo sentendosi colpevole.

“Perchè ora?”

Le scese una lacrima.

Lui la osservò con attenzione, sapeva che non avrebbe risposto a nessuna delle sue domande.

Le afferrò dolcemente il viso con una mano, con l'altra le asciugò le lacrima.

“Non piangere!”

“...Non sto piangendo...!”

Disse Rukia sottovoce, lui sorrise.

“Non lo hai mai ammesso.”

Lei abbozzò un sorriso

Ichigo continuava a tenere il viso di Rukia per il mento con la mano destra. Lei gli mise una mano attorno a collo, lo afferrò e lo avvicinò a sé.

I loro nasi si sfioravano. Rukia alzò lo sguardo, sorrise e disse.

“Siamo sotto il vischio.”

“Bisogna rispettare le tradizioni...”

Si guardarono negli occhi ancora per qualche istante. Sorrisero.

Si baciarono.

 

 



-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



Grazie a Harira e a Caipirina per le bellissime parole!!! Mi ha fatto molto piacere leggere i vostri commenti, soprattutto non mi sarei aspettata dei commenti così positivi per la mia FF di debutto!!! ahahaha grazie mille ancora XD
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: CillyScarlet