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Autore: rannie    22/11/2010    1 recensioni
Tra una lezione e l'altra, i Weasley e i Potter vanno, con i figli, a trovare i nonni alla Tana.
E in ogni stagione la numerosa famiglia trova un modo per passare il tempo.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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L’enorme albero di fronte alla Tana aveva incominciato a perdere le foglie. Per qualche giorno, i piccoli Weasley e i piccoli Potter avevano guardato le foglie gialle, rosse e arancioni cadere dolcemente a terra.
Il 31 Agosto il clima in casa era diverso. Infatti il giorno dopo Rose e Albus sarebbero andati per la prima volta, a Hogwarts. Per tutta l’estate avevano costantemente tormentato genitori, fratelli, nonni e zii sulla famosa Scuola di Magia e il giorno prima della partenza, avevano iniziato a preparare diligentemente i loro bagagli insieme ai loro fratelli.
La sera di quell’ultimo giorno di vacanza, l’intera famiglia Weasley e Potter, sedeva attorno a una lunga tavolata ricoperta dal meglio che la signora Weasley avesse mai potuto cucinare.
Rose, fino all’ultimo, aveva provato a fare incantesimi (tutti riusciti) con la suo nuova bacchetta, sotto lo sguardo meravigliato dei parenti e specialmente di Ron.
- Wow, Rose. Neanche tua madre faceva così bene gli incantesimi prima di andare a Hogwarts. – le disse il padre orgoglioso. Poi aggiunse subito, impacciato – Ovviamente tu eri fantastica Hermione. Cioè, Rose sei bravissima, non ti preoccupare. Anche tu Hermione… oh, per le mutande di Merlino, avete capito. No? –
Una risata si sollevò dal tavolo.
- Certo Ron. Sei sempre stato bravissimo nel fare i complimenti. – rispose Ginny ironicamente al fratello, le cui orecchie erano diventate di un rosso acceso.
Intanto Albus era rimasto in silenzio, mordendosi nervosamente le unghie. James se ne accorse e si avvicinò al fratello.
- Al, facci vedere un bel sorriso. Non mi dire che sei così teso perché domani andrai a Hogwarts!
Albus annuì lentamente.
- Dai, di che cosa hai paura? Spero solo non di quelle stupide scale mobili. Certo, a volte hanno schiacciato qualcuno, ma Madama Chips l’ha rimesso subito a posto. Io avrei paura di più del Cappello Parlante. Sai, dicono che a volte dà dei grandi morsi a chi non è bravo. A me non è mai capitato, ma c’è sempre la prima volta! –
James studiò attentamente la reazione di Al, il quale, sul punto di piangere, corse subito da Ginny. A quel punto, il sorriso furbo scomparve dalla faccia del ragazzo e diventò improvvisamente seria.
La madre arrivò a grandi passi dal figlio maggiore e con le mani sui fianchi, lo sgridò – Cosa ti è saltato in mente di dire a tuo fratello? –
- Ho detto solo quello che ci potrebbe essere. – rispose James.
- E da quando il Cappello Parlante morde le persone?-.
 
La mattina seguente, la Tana si svegliò presto. C’era chi non trovava la pergamena di Pozioni o una piuma, oppure chi, come James, si era curiosamente dimenticato di mettere i libri nel baule e al loro posto c’erano una serie di scherzi dei Tiri Vispi Weasley.
La colazione era stata così abbondante che Ginny aveva dovuto ricordare alla madre che anche a Hogwarts si mangiava.
Alla fine, verso le dieci, una ventina di persone usciva frettolosamente per dirigersi alla stazione di King’s Cross, calpestando le foglie secche cadute dall’enorme albero di fronte alla Tana.
  
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