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Autore: Falling_Thalia    22/11/2010    1 recensioni
-... Scusami... Ho avuto un raptus... –
- Ho notato... va bhe capita a tutti. –
-... Già, capita. –
Dico con un sorriso. Lui mi sorride a sua volta. Come al solito il suo sorriso è stupendo. Dopo qualche secondo lo vedo abbassarsi lentamente verso di me...che vorrà fare? Baciarmi forse? Bhe io non oppongo di certo resistenz...
- Ops, c'era un ragno sulla tua spalla... –
Mi pietrifico. Un ragno? ...No scusa UN RAGNO?!?!?!?!?! Ok Vale trattieniti...non prenderlo a ceffoni... almeno non era una zanzara...
- Oh, hai una zanzara sulla guancia ferma che la prendo... –
Mi mollo uno schiaffo così potente che se non ci fosse il muro dietro di me cadrei a terra. Va bene tutto ma anche la zanzara no!!!! Mi riprendo e gentilmente (leggi: quasi a calci in culo) lo scorto fino al cancelletto e lo butto fuori.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono riuscita a concludere anche il terzo episodio!!!! Yatta!! Ovviamente devo ringraziare la mia amica Sara che mi ha sollecitata ( ç__ç mi ha minacciato di morte ç__ç) a concludere questa storia assurda!!
PS:
Questa fic riprende direttamente dalla fine di Corri che c'è Gonnella! 2 - Quando arrivano i pantaloni che potete trovare sul profilo di EffieRiot!
è tutto, buona lettura!

Per fortuna dietro di me c’è un Albero, altrimenti credo sarei caduta per terra a ridere.
Inutile dire che appena i fratelli del destino stile Sailor Moon ma non vestiti alla marinara e più fighi [cit.] fanno la loro apparizione tutti gli sguardi sono rivolti a loro. Mi riprendo quasi subito e faccio le presentazioni del momento.
- Ehm...noi due ci conosciamo già, quindi non hai bisogno di presentazioni – dico riferendomi a Gonnella. – Ma noi no. Piacere mi chiamo Valery, sono la mente di questo progetto. –
Dico sorridendo alla ragazza davvero mascolina ma affascinante che mi trovo davanti.
- Piacere mio, io sono sua sorella, gli amici mi chiamano Lu. –
- Perfetto, corto e facile da ricordare – dico sorridendo –mentre, questa ragazza qui si chiama Francesca, lei fornisce “la base” e il cibo. - rido indicando la Fra che ancora non sa se sotterrarsi per aver sportellato Gonnella con il cancelletto o morire disidrata perché è troppo presa a sbavare davanti al suo idolo, alias Lu. Con fare da vera padrona di casa che non sono, li faccio entrare in casa e scendere in taverna dove tutti gli altri mi seguono ridacchiando. I primi momenti di convivenza sono spesi per presentare tutti ma, alla fine, devo faticare per ottenere l’attenzione dei presenti e mettermi a spiegare il progetto. Fortunatamente all’alba delle 19.30 tutto ( la breve spiegazione dell’anime e l’assegnazione dei personaggi) è concluso. Io, stanca a furia di parlare, mi sono lasciata cadere sul divano al calduccio davanti al camino. Tengo gli occhi chiusi perché in questo momento chiunque mi guardasse negli occhi capirebbe una cosa: sono stra felice di aver accettato la parte di Haruhi anziché quella di Renge visto che Gonnella è stato obbligato a fare Tamaki così come Lollo non ha potuto protestare quando gli abbiamo detto che avrebbe fatto Honey.Mi riprendo solo quando sento qualcuno urlare “Pizza!!!” dalle scale. Il mio stomaco si lamenta, segno che abbiamo tanta fame (si, io e il mio stomaco, avete capito bene v.v ). Mi precipito al tavolone assalendo la donna delle Pizze ( la Miranda - diversa) e sedendomi strategicamente a capotavola così da poter osservare i soppiatto (leggi: sgamone assurdo. XD) Gonnella che si trova esattamente davanti a me. Alla fine della serata, verso mezza notte, mezza notte e mezza arrivano i taxi (leggi: genitori) a riprendere i fedeli membri dell’Ouran High School. Tutti fanno per andarsene tranne me, che rimango a dormire dalla Fra. Ad un certo punto, mentre sto animatamente discutendo con lei su chi sia più adatto a fare l’Uke trauna coppia di amici realmente esistenti mi arriva un messaggio.
- Oh un messaggio... -
Come d’abitudine lo leggo ad alta voce senza preoccuparmi del contenuto...
- Sto tornando a casa. Vero che mi vieni a prendere in aeroporto? –
- Uhm? Chi è? –
- È lui... T-shirt sta tornando da Dallas! –
- OMG o.O –
Già, è una notizia scioccante. Chi l’avrebbe mai detto che il predecessore di Gonnella avrebbe fatto la sua ricomparsa proprio adesso? Era passato un anno e mezzo da quando se ne era andato in America e adesso, proprio in tempo con l’evento Cosplayer dell’anno lui stava tornando. Questo misterioso ragazzo non era altro che Thomas (sì, stavolta mettiamo in chiaro l’identità di questo figaccione ù.ù ), anzi veramente si chiama Andrea ma èla copia perfetta di un personaggio di un vecchio anime che ho adorato e per questo ha iniziato ad essere motivo delle mie attenzioni durante il mio primo anno di scuole superiori ( T-shirt deriva dalle magliette fighe che indossava sempre, per questo quando la Fra lo ha conosciutoha cominciato a chiamarlo così). Misteriosamente, nemmeno io ho ancora capito come, siamo diventati buoni amici: lui si è convertito all’Otakuesimo e io alla musica rock. Nel giro di soli sei mesi è diventato il fratello maggiore che avrei voluto e non quello che mi sono ritrovata. Sono stata malissimo quando è partito ma, con la comparsa sulle scene di Gonnella ero quasi riuscita a passare oltre.
Guardo la Fra con un’espressione che dice tutto. Sono preoccupata, mi sento per fino in colpa per essermene quasi completamente dimenticata.
- Oddio... Oddio... Oddio... Oddio... –
- Vale respira!! –
Gonnella che sta in quel momento varcando la soglia per uscire mi fissa in un modo strano. Ok, chiunque avrebbe fissato in modo strano una che respira come se dovesse partorire oltretutto abbracciata ad uno stipite della porta, ma non fa nulla.
- È tutto ok? –
- Ehm...secondo te? Certo che no! Lui sta per tornare! C’è sta per tornare! –
Sono impazzita, sul serio. Solo una malata di mente prenderebbe Gonnella per la maglietta senza l’obbiettivo di strappargliela via anziché scuoterlo come fosse un peluche! Bhe io lo sto facendo, lo sto scrollando come fosse una coperta. Lui poverino, è ancora più confuso della prima volta quando, mesi fa, è andato vicino dall’essere catturato e “violentato” da me stessa medesima. All'improvviso, come se qualcuno mi avesse tirato in faccia un secchio d'acqua gelata, lo mollo e gli sistemo la maglia.
-... Scusami... Ho avuto un raptus... –
- Ho notato... va bhe capita a tutti. –
-... Già, capita. –
Dico con un sorriso. Lui mi sorride a sua volta. Come al solito il suo sorriso è stupendo. Dopo qualche secondo lo vedo abbassarsi lentamente verso di me...che vorrà fare? Baciarmi forse? Bhe io non oppongo di certo resistenz...
- Ops, c'era un ragno sulla tua spalla... –
Mi pietrifico. Un ragno? ...No scusa UN RAGNO?!?!?!?!?! Ok Vale trattieniti...non prenderlo a ceffoni... almeno non era una zanzara...
- Oh, hai una zanzara sulla guancia ferma che la prendo... –
Mi mollo uno schiaffo così potente che se non ci fosse il muro dietro di me cadrei a terra. Va bene tutto ma anche la zanzara no!!!! Mi riprendo e gentilmente (leggi: quasi a calci in culo) lo scorto fino al cancelletto e lo butto fuori.
La Fra mi fissa divertita.
- Era una scena familiare… -
La guardo in malo modo…
- Non paragonare la mia vita a un Manga Yaoi per favore. –
- Come vuoi, come vuoi. Però è stato divertente. –
- Grazie… ._. –
- Di niente. –
Ce ne torniamo di sotto e alle tre ci mettiamo a dormire.
 
È lunedì, e l’irritazione per gli avvenimenti di sabato sera non mi è ancora passata. Sono inquieta. Continuo a fare su e giù per le scale, dentro e fuori dalla mia classe. La mia compagna di banco mi prende e mi ferma.
- Vale, mai stai bene? –
- Per niente. –
- Come mai’? –
- Domani tagliamo? –
- Non posso –
- Ok –
- Vale ripigliati –
- tirami uno schiaffo per favore. –
- No. –
- Dai! –
- The Game! –
- D’ho! Questo è un colpo basso anche per me! –
- Capita. –
Sorrido. Almeno mi sono sollevata il morale.
All’intervallo mi sono calmata del tutto, in pace con me stessa me ne sto seduta sulla cattedra della bidella con la musica nelle orecchie e gli occhi chiusi. Il mal di testa mi attanaglia ma non me ne importa. Suona la campanella che segna la fine della pausa.
“ Uffa, non ho voglia di farmi due ore di inglese…”.
Mi guardo in giro. Nel giro di due minuti sono rientrati tutti in classe. Io non ne ho voglia e mi metto a girovagare per la scuola. Mentre scendo le scale ad occhi chiusi, cosa molto normale devo dire, vado addosso a qualcosa o a qualcuno.
- Ehi. –
- Wow. Ci mancavi giusto tu. –
- Sei di cattivo umore anche oggi? –
Alzo lo sguardo e lo fisso dritto negli occhi verdi con un’espressione che esprime tutta la mia irritazione.
- Noooo. Figurati. Sono solo diversamente felice non si nota? –
Faccio finta di sorridere. Mostro i denti più che altro.
- Uhm, carino. –
- Fottiti. –
- Grazie. –
- Prego. –
- Di niente. –
- Non mi viene come rispondere. –
- Meglio. –
Gli faccio un “pat, pat” sulla spalla e passo oltre andando verso le macchinette.
- Non dovresti essere in classe a quest’ora? –
Che fa ora, mi segue pure?
- Già, ma non ne ho voglia. –
- Non dovresti saltare le lezioni. –
- Senti chi parla –
- Io sono in quarta posso permettermelo. –
- Come vuoi. –
- Piuttosto, questa storia non doveva essere una nonsense? –
- Già, in teoria. –
- Però non lo è. –
- Io dico di si. I dialoghi sono messi a muzzo. –
- E non seguono una logica precisa. –
- Oltretutto. –
- Ma non doveva essere centrata su T-shirt? –
- Tagliamo domani? –
- Ok. –
- Wow. –
- Che c’è? –
- Niente. –
- Ciao. –
- Perché mi saluti? –
- Io non ti ho salutato. –
- Ciao. –
Mi giro e mi ritrovo davanti T-shirt, alias Thomas, alias Andrea. Si bhe chiamatelo come vi pare. No è problema mio.
- Ah! –
- Ehi. –
- Ah! –
Corro come una scema e mi butto tra le sue braccia, mi era davvero mancato.
- Ehi piccola pervertita, come ti vanno le cose? –
- Bene ma, ehi, domani tagliamo? –
- Che? –
- Domani tagliamo? –
- Ah bhe ok. –
- Grande. –
A fine di giornata, salgo sul pullman guardo la Fra e le dico:
- Domani tagli con me, Gonnella e T-shirt? –
- Ok. –
- Ti stimo donna. -
   
 
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