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Autore: HarryJo    23/11/2010    7 recensioni
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Era la mattina di Natale, e Ronald Weasley si trovava in una piccola stanza accogliente di Villa Conchiglia.
Era la prima volta dopo sei anni che passava quel giorno senza il suo migliore amico: il famoso Harry Potter.
Ormai famoso era a dir poco, visto che tutti i giornali ne parlavano di continuo da quando quel ragazzo si era fatto vedere nel mondo magico. Dapprima si parlava di lui come del Prescelto, l’unico in grado di sconfiggere Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, mentre adesso era stato etichettato come “Indesiderabile numero uno”.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: Here comes goodbye (Qui arriva l’addio)
Personaggio: 02 - Ronald Weasley
Tematica: Nostalgia

 

 

 

Here comes goodbye

 

 

Era la mattina di Natale, e Ronald Weasley si trovava in una piccola stanza accogliente di Villa Conchiglia.

Era la prima volta dopo sei anni che passava quel giorno senza il suo migliore amico: il famoso Harry Potter.

Ormai famoso era a dir poco, visto che tutti i giornali ne parlavano di continuo da quando quel ragazzo si era fatto vedere nel mondo magico. Dapprima si parlava di lui come del Prescelto, l’unico in grado di sconfiggere Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, mentre adesso era stato etichettato come “Indesiderabile numero uno”.

Gli anni che i due amici avevano trascorso a scuola erano stati molto diversi da come Ron se li era immaginati prima di partire per quella grande avventura. Di certo non avrebbe mai potuto immaginare di affrontare un troll, di far parte di una scacchiera gigante, di rischiare di perdere la sorella nella Camera dei Segreti, di combattere con i Mangiamorte prima al Ministero e poi anche a Hogwarts. No, lui si era semplicemente illuso che avrebbe passato sette anni tranquilli, a imparare le formule magiche e raggiungere i livelli dei suoi fratelli maggiori, iniziando con un lungo viaggio in treno e finendo con il festeggiamento della Coppa delle Case.

Ma quando era salito sull’Espresso per Hogwarts per la prima volta era cambiato tutto.

Si era seduto vicino a quel ragazzino con gli occhiali e i capelli che gli coprivano una certa cicatrice a forma di saetta, cicatrice che aveva affascinato tutti i maghi e le streghe del mondo. E con quel gesto, apparentemente innocuo, aveva cambiato tutte le redini della sua vita.

Era diventato il migliore amico del ragazzo più ricercato del mondo, e questo aveva portato a non poche sofferenze da parte sua.

Si era visto eclissare e nascondersi sotto l’ombra di quel ragazzo: le persone lo identificavano come l’amico del Prescelto, piuttosto che come Ronald Weasley.

Era evidente e palese che tutti preferivano stare con Harry, che tutti cercavano Harry, che tutti amavano Harry, convinti che avesse chissà quale potere soprannaturale, in grado di sconfiggere il temutissimo Lord Voldemort.

Ma alla fine anche il fantomatico Prescelto era una persona normale, con i suoi dubbi, le sue preoccupazioni, con le sue incertezze. Incertezze che avevano portato Ron a stargli lontano il giorno di Natale dopo sei anni che lo festeggiavano sempre insieme.

Si rigirò nel letto, cercando di trattenere le lacrime che spingevano per uscire, perché si rendeva conto di aver sbagliato tutto.

Per invidia, perché pensava che non sapesse quello che faceva, aveva abbandonato il suo migliore amico in balìa di un destino ben più difficile e duro di quanto l’avesse mai considerato.

Harry poteva avere tutti i difetti di questo mondo, ma era l’unico vero amico che Ron avesse mai avuto, e a cui avesse mai voluto davvero bene tanto da rischiare la sua vita.

I ricordi dei momenti passati insieme gli si affiorarono nella mente prima che lui potesse impedirlo, e una strana malinconia si impossessò di lui.

Immaginò di aprire i regali nella torre di Grifondoro come ogni anno passato, con lui a ridere e scherzare, mangiando qualche Cioccorana o Gelatine Tutti i Gusti+1, commentando i regali di Hermione e indossando insieme il maglione fatto a mano da sua madre che faceva loro ogni anno.

La nostalgia dei Natali passati lo avvolse sempre di più, provocando in lui una serie infinita di rimorsi per l’aver lasciato Harry a combattere il suo destino da solo. Certo, ci sarebbe sempre stata Hermione per lui, ma Ron aveva il bisogno di credere che entrambi sentissero in qualche modo la sua mancanza. Doveva crederci per non buttarsi nello sconforto e perché quella nostalgia diventasse quasi piacevole, all’idea di condividerla con i suoi due amici.

Sentiva talmente tanto la mancanza dei momenti passati insieme che se avesse saputo come fare, non avrebbe esitato un minuto a tornare da loro a invocar perdono. Così, quando sentì la voce di Hermione bisbigliare “Ron”, fece scattare il deluminatore e da questo uscì una strana luce azzurrina che, entrandogli nel petto, gli fece capire che l’avrebbe riportato da loro e non ci pensò due volte a metter da parte ogni rancore, preparare quelle poche cose che gli potevano servire per il viaggio e smaterializzarsi.

Non voleva che quella nostalgia significasse l’arrivo di un addio, doveva riuscire a riparare i suoi errori.

   
 
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