Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: b r i c i o l a    23/11/2010    3 recensioni
[Dalla Shot]
Voleva scappare, tornare a casa sua, nel suo mondo babbano, ma la mano di Harry afferrò la sua, e le paure svanirono.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di nuovo insieme … io e te.

Estate …. Bramata estate.

Il sole splendeva, rondini e passeri volavano nel cielo, incontrandosi nelle loro forme strane. Gridavano, giocavano, sbocconcellavano le briciole di pane che i bambini gli lanciavano.

Tutto ero perfetto.

O meglio … quasi tutto. Il suo cuore piangeva, ferito, amareggiato, distrutto. È vero, quella di andarsene era stata una sua scelta ma … saperlo lontano, perso in chissà quale ufficio del ministero, magari con una moglie al suo fianco, le toglieva il respiro.

Lei invece era sola.

Lavorava nello studio dentistico dei suoi genitori, ma stava cercando di prendere la laurea. Era rimasta la so tutto io di sempre.

In quel momento era seduta su una panchina verde, ma tra pochi minuti si sarebbe dovuta recare a lavoro. Le piaceva, il pomeriggio, andare lì e sedersi sempre sulla stessa panchina, un album da disegno in mano e gli acquerelli accanto.

Era molto migliorata con il disegno e ciò la rendeva felice. Come a suo tempo era stata la magia, adesso era il disegno a rilassarla, a farla sentire, in qualche modo, speciale.

- Meredith! Meredith per l’amor del cielo, vieni qui!-

Una voce femminile, alta, squillante, la scosse dai suoi pensieri. Era una mamma, una giovane mamma, che tentava di far fermare la sua piccola. La donna era alta, con una chioma fluente di capelli rosso fuoco.

Era lo stesso colore dei suoi capelli. E di quelli della sua migliore amica.

Le mancavano così tanto.

- Meredith Potter vieni qui o non ti faccio mai più volare!- disse la donna, riuscendo ad afferrare per il giacchino la piccola peste.

Hermione scattò su, lasciando cadere il foglio e il pennello appoggiati sulle sue gambe. Quella donna aveva proprio detto Potter.

Potter.

Potter.

Weasley.

Weasley.

Harry, Ginny e … Ron.

I suoi migliori amici.

Le lacrime le inondarono gli occhi, mentre la donna si girava, sorridendo per la vittoria, tenendo tra le braccia la sua piccola. Si, era proprio lei. Ginny.

Ed Hermione decise di chiamarla. Certo, aveva scelto di dare un taglio netto al passato, ma il dolore di essere sola non accennava a sparire neanche dopo tre anni e lei non ne poteva più.

- Ginny!- la chiamò, stringendosi nelle sue stesse braccia, avvicinandosi a passo lento, circospetta, la paura di essere respinta o si essersi sbagliata.

La giovane donna alzò lo sguardo verso di lei, e gli occhi si illuminarono, se possibile ancora di più.

 

La sua migliore amica che era diventata moglie e madre. Il tutto senza avere lei accanto.

Ma non sarebbe stato più così.

- Herm … non sai che bello rivederti … io …- lacrime calde presero a scorrere sulle loro guance, mentre per l’ennesima volta si stringevano in un forte abbraccio.

La piccola Meredith guardava la sua mamma e la sconosciuta con un faccino dolce, che aveva, prepotentemente, fatto nascere in Hermione la voglia di diventare madre. Anche lei voleva un piccolo fagottino come quella bimba, voleva tenerlo tra le sue braccia, guardarlo sorridere e consolarlo quando piangeva.

- Ci sei mancata tanto amica mia. Troppo …. Da quando te ne sei andata Ron e Harry non sono stati più gli stessi … gli ho visti sorridere solo alla nascita di Mer, in questi tre anni …- disse Ginny, asciugandosi le lacrime.

- Io … non volevo Gin. Mi dispiace per tutto il male che vi ho fatto passare, se ce n’è stato … e mi sono resa conto che io senza voi, senza la magia sono solo un corpo che cammina …- rispose Hermione, distogliendo lo sguardo dagli occhi dell’amica.

- E allora torna. Torna da noi Herm … fai le valigie e vieni a Villa Potter … saremo tutti di nuovo insieme, come prima … fallo per me … fallo per lui.-

Gli occhi della rossa mandavano scintille di speranza. Voleva indietro la sua migliore amica, e l’avrebbe riavuta.

 

Villa Potter era enorme. Una villa di quattro piani, in mezzo al verde della campagna, con le facciate sui colori del rosa antico e i balconi decorati di bianco.

Hermione, con le sue valigie, si sentiva in qualche modo, a casa. era tornata nel suo mondo, quello magico, che aveva caratterizzato la sua vita fin da quando era una neonata.

- Gin? Amore sei tornata! Mer!-

Harry Potter, il salvatore del mondo magico, apparve nel salotto di casa, bello come sempre. I capelli neri come l’ebano spettinati e in disordine, la cicatrice a forma di saetta che svettava sulla fronte, gli occhi verdi dolci e brillanti come quelli di un bambino. Era lui. Tale e quale a tre anni prima.

Guardò la moglie, la figlia e poi i suoi occhi si fermarono su quella figura minuta e bella della sua migliore amica.

Harry non poté credere ai suoi occhi. Hermione era lì, davanti a lui, e gli sorrideva. In quel momento gli sembrò di essere tornato bambino.

- ’Mione?- sussurrò, gli occhi lucidi, il cuore in gola.

- Si Harry … ‘Mione.- disse lei, correndogli in contro e abbracciandolo forte.

- Mi sei mancata …-

- Anche tu Harry …. Anche tu.-

Si staccarono, solo per guardarsi negli occhi e sorridere insieme. A entrambi sembrava di essere tornati bambini, quando un abbraccio bastava a far passare la paura.

Harry notò subito le valigie, e senza farsi dire nulla, le prese entrambe e le portò al piano superiore, in una favolosa stanza.

- Accanto c’è il bagno … puoi darti una rinfrescata se vuoi .. ma poi scendi giù … ho bisogno di passare del tempo con te!- disse, posando le valigie ai piedi del letto e uscendo, con qualche lacrima di gioia che scivolava sulle guance rosse.

 

Erano seduti tutti e tre in salotto. La piccolo Meredith dormiva nel lettino della sua camera, accoccolata ad un orsacchiotto di peluche.

- Cos’hai fatto in questi anni?- le chiese Harry, giocherellando con la frangia di un cuscino.

- Ho lavorato …. E ho studiato. Come quando eravamo a scuola … ah! ho imparato a dipingere con gli acquerelli …-

- Davvero? Fa vedere!-

- No … riderai.-

Harry scosse la testa. Il suo orgoglio da Griffyndor era ancora dentro di lei, con radici profonde, che nessuno avrebbe mai reciso.

- Harry, te li farà vedere quando vorrà …-

Ginny non ebbe il tempo di finire la frase, poiché suonarono al campanello. Scusandosi si alzò, per andare a vedere chi fosse.

Era la sua famiglia naturalmente.

Tutti i Weasley.

Hermione, non appena sentì il vocio, ebbe brividi di paura. Non sapeva cosa dire, cosa fare.

Non voleva incontrare il suo sguardo, poiché pensava che vi avrebbe trovato disgusto e odio. Voleva scappare, tornare a casa sua, nel suo mondo babbano, ma la mano di Harry afferrò la sua, e le paure svanirono.

- Sta tranquilla … lui non ti odia.-

Come aveva fatto? Era riuscito a capire cosa le stesse succedendo solo guardandola. Ed era riuscito anche a calmarla. Poteri da migliore amico.

L’allegra famiglia Weasley spuntò in salotto. Il signore e la signora Weasley erano più vecchi dell’ultima volta che li aveva visti, e ciocche grigie iniziavano a far capolino nelle loro chiome rosse. Fred e George, impeccabili nei loro vestiti da direttori, abiti che non smettevano mai. Percy e Penelope, con i loro gemellini. Charlie abbronzato come sempre. Bill e Fleur che tenevano per mano la piccola Evelyn.

E lui …. Bello … e solo.

- Harry caro! Ti vedo bene!- esclamò la signora Weasley, avvicinandosi al genero e stampandogli due sonori baci sulle guance.

- Grazie Molly … Arthur!-

- Oh ma Ginny! Avete un’ ospite! Potevi dircelo così non vi disturbavamo!-

- Mamma … non è un ospite!-

Molly rimase interdetta. Da quando sua figlia era diventata così maleducata? Eppure … eppure sorrideva, e così la giovane castana. Il suo sguardo di soffermò su di lei. Era famigliare … molto famigliare. Quando poi, lei alzò gli occhi le venne un colpo …

- Hermione!- urlò, sbracciandosi per stringerla forte tra le sue braccia.

Ron scattò subito sull’attenti.

Hermione.

Hermione.

Hermione.

Hermione era lì. Davanti a lui. E lui non riusciva a muovere un passo. Voleva correre ad abbracciarla, a prendere il posto della madre, ma le gambe non rispondevano ai suoi ordini. Poi lei si girò, e il mondo ricominciò a girare.

Era sempre lei. Quello sguardo orgoglioso, ma dolce allo stesso tempo. I capelli crespi che tante volte aveva sognato di accarezzare come un amante. Gli occhi castani, capaci di pietrificarlo.

- ’Mione …- sussurrò, riuscendo finalmente a muoversi. - ’Mione.-

Lei si staccò da Molly, camminando verso di lui. Il suo passo era incerto, quasi come quello di un bambino che impara a camminare.

Finalmente furono vicini, e lui le toccò la guancia, sfiorandola a malapena. Lei gli sorrise, afferrandogli la mano.

- Mi sei mancato.- disse, scoppiando a piangere silenziosamente.

- Anche tu .. e non sai quanto!-

Poi impazienti si abbracciarono, suggellando quell’incontro con un bacio.

Il loro primo bacio insieme.

Il bacio che si sarebbero scambiati ogni giorno per tutto il resto della loro vita.

Perché loro …. Loro si Amavano.

 

--------

M Y  S P A C E

Non la volevo postare, inizialmente. (C’avresti fatto un piacere, starete dicendo nelle vostre  testoline!)

Però … ieri sono andata a vedere il film … Diamine, gente, se non l’avete ancora visto correte. È qualcosa di spettacolare, credetemi!

Ecco … vedendolo, ho visto i due piccioncini eh … boh. No, forse è meglio se la smetto di blaterare e vi lascio liberi. Si, molto meglio.

Anche perché se continuo a parlare non si capisce molto, visto che sono ancora rimbambita dopo la visione.

Beh … fatemi sapere se vipiasce, ok?

Baciotti!

E piovescappa~

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: b r i c i o l a