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Autore: ENSIGN    25/11/2005    1 recensioni
Dopo gli eventi accaduti nel Settore Dei Misteri, Harry Potter torna a 'casa', dai Dursley, dove acquisisce qualche cosa di inaspettato, poteri nuovi, ad un prezzo...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Harry Potter and the walkers

Harry Potter and the walkers

di ENSIGN

 

tradotto da fatafatale

 

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter. Se fosse mio, questa non sarebbe una fic di un fan, e ci sarebbe un nuovo libro, tra i milioni presenti, intitolato Harry Potter and the walkers. Oh bene, uno può avere dei desideri.

 

XXXXX

 

Capitolo 00

 

Prologo-At home, so we thought

 

I giorni più caldi d’estate stavano finendo in Privet Drive. Gli occupanti delle case diedero il benvenuto al cambio di atteggiamento di Madre Natura e, o stavano uscendo dalle case per stirarsi o crogiolarsi nelle calde, meravigliose brezze. La maggior parte degli occupanti, salvo un ragazzo. 

Al momento, il ragazzo in questione, si era chiuso nella camera da letto più piccola del numero 4 di Privet Drive,con le finestre chiuse. Si, questo non era certo il modo più intelligente di essere comodo con il caldo afoso dei giorni passati. Come una questione di fatto, era un atteggiamento davvero poco sano, e la stanza nella quale il ragazzo detto risiedeva, era soffocante. Poi di nuovo, una stanza soffocante, era l’ultima delle preoccupazioni di questo particolare ragazzo.

Ah si, Harry Potter, il ragazzo-che-visse. Diversamente da ragazzi normali, che in questo momento sarebbero stati fuori, conversando con coetanei, giocando giochi al computer o solo leggendo un libro per passare un poco di tempo, questo particolare ragazzo stava steso in giù sul suo letto, che fissa il soffitto.

Ad un primo sguardo, avrebbe potuto essere un comportamento normale di adolescente. Un adolescente che mostra segnali che la sua testa era nelle nubi, che volteggiavano fuori. Pensando, magari, ai suoi problemi con le ragazze, compiti o il trovare un poco di soldi. Ma no, questo era Harry Potter, e non era un ragazzo normale.

Dire che Harry Potter aveva visto molto era l’attenuazione del secolo. Anche i suoi primi undici anni di vita spesi in un armadio a muro, poteva essere considerata tale.  Diamine, Harry Potter aveva visto troppo, nella corta durata della sua vita. In corto, Harry Potter aveva visto dannatamente troppo negli ultimi cinque anni. Davvero troppo.

Adesso Harry Potter non stava avendo, definitivamente, dei pensieri felici; sempre per restare nelle dichiarazioni attenuate. La mente di Harry Potter, al momento, era una confusione di pensieri, incubi in realtà.

Quindi, chi è Harry Potter? Lui è il ragazzo-che-visse. Bene, quello dice molto. Si, accade che Harry Potter sia un mago. Un mago che frequenta la Scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts.

‘E ti è servito molto, una grande opportunità.’ Ora, da dove venne quel pensiero? Oh si dal nostro residente ragazzo-che-visse. Bene, perchè non diamo uno sguardo a quello che c’è nella sua mente al momento?

‘Perchè?’ Al momento, la mente di Harry era un’insieme di dolore, davvero era un uragano. ‘Perchè? Cosa ho fatto? Tutto quello che io facevo , era per loro. Ho sconfitto Voldemort ad un anno; bene, in realtà era mia mamma a farlo. Ma in un certo modo, anche io lo facevo. Poi lo feci di nuovo, ad undici anni, con la pietra filosofale, oh e non dimentichiamo il basilisco e Voldemort quando avevo dodici anni.

Questi, erano alcuni dei pensieri che volavano attraverso la sua testa al momento. Nessuno potrebbe documentare tutti i suoi pensieri, al momento. Non pari Lord Voldemort, non Dumbledore. ‘E, maledizione, neppure Snape.’

‘Snape.’ Tutti i suoi pensieri giunsero ad una fine, nella testa di Harry, e tutto si concentrò su quel particolare percorso. ‘Snape, Occlumency, il Settore Dei Misteri, Sirius...Sirius...Sirius Black...Settore Dei Misteri...morto...Per colpa mia...Tutto per colpa mia.’

“Si, solo per colpa mia.” Disse a bassa voce Harry, lacrime che scendono dai suoi occhi e rotolando in giù, dalle sue guance.

Si. L’incidente al Settore Dei Misteri. Harry era stato imbrogliato da Voldemort, che lo spinse ad andare al Ministero alla fine del suo quinto anno. Sfortunatamente, era solo una trappola.

‘Lo specchio...Avrei potuto usare lo specchio...Colpa mia...Sirius...Morto...’

Ad Harry e ai suoi amici, era stata tesa una trappola da un gruppo di dodici mangiamorte. Era scoppiata una lotta, che finì all’intervento dell’Ordine della Phoenix, Dumbledore e Voldemort. Una volta o l’altra durante l’evento di Sirius, il padrino di Harry aveva sfidato suo cugino, un mangiamorte ad un duello. Il risultato, Sirius era stato colpito da un incantesimo che lo sbatté indietro, attraverso un velo nero. Il Velo.

‘La profezia...Voldemort...L o uccida...O ucciso...Assassino...Io...Voldemort...Profezia...

Dumbledore...Tradito...Sangue Magico...Dursley...

Bene, possiamo vederlo tutti, no? Il treno di pensieri di Harry era e non è molto sano. Poi, con le condizioni della stanza di Harry, si capiva che non poteva essere molto sano. Vero alla loro parola, l’Ordine della Phoenix, stava osservando la casa n.4 di Privet Drive. I Dursley, erano restati lontano da Harry per la maggior parte dell’estate. Lo incontrarono solo al momento di consegnargli il suo cibo, attraverso la falda per gatti nella sua porta o sua zia Petunia che lo pungolava per svegliarlo da uno dei suoi molti incubi.

Il cibo in oggetto, non veniva toccato affatto. In qualche modo, miracolosamente, Harry Potter non toccava cibo già da due settimane. Come fosse possibile, non n’abbiamo idea. L’ordine, non controllò su lui, dato che riceveva le sue lettere ogni tre giorni con ‘Io sto bene. Harry.’ L’ordine stette lontano dal giovane quanto possibile, per permettergli di lavorare fuori il suo dolore. I Dursley, non informerebbero certamente l’Ordine dello stato di malnutrimento di Harry. Considerando tutto, Harry, non era un ragazzo sano.

‘Sirius...Morto...Sirius...Morto...Sirius...’

Il processo dei pensieri di Harry, gratamente, presto finirebbe.

TAP TAP TAP

Il treno dei pensieri di Harry ruppe, e il giovane spostò gli occhi alla finestra. Fuori, vi era appollaiato un’aquila, intenta a beccare sul vetro. Alzandosi dal letto, inciampando, si avvicinò alla finestra. Harry sentì gli schiocchi rumorosi nella sua schiena con una piccola soddisfazione.

L’aquila si posò sulla scrivania, depositando una lettera, prima di prendere nuovamente il volo.

Harry, in modo assente, fissò la lettera per almeno un minuto, prima di spostare lo sguardo sopra il sigillo. Era familiare. La sua testa si alzò leggermente, mentre trattò con queste informazioni, Almeno, ora stava facendo qualcosa.

‘Il ministero.’

Le sopracciglia di Harry si alzarono in confusione. “Che cosa potrebbero volere?” Harry ruppe il sigillo, estraendone la lettera. La fissò, in modo assente, per un altro minuto prima che iniziò a leggerla.

 

Caro Sig. Harry James Potter,

A causa della sua notevole perseveranza per la verità, rimanendo vero ai suoi ideali, incurante delle calunnie ed i suoi conseguimenti passati, siamo orgogliosi di dargli l’Ordine di Merlino di Seconda Classe...

 

Harry si fermò là, e guardò al fondo della lettera.

 

Cornelius Oswald Fudge

Ministro della Magia

 

Harry restrinse lo sguardo al nome. Cornelius Fudge...Ministro...’

Quello era come lontano come quel treno di pensiero andò, prima che un ammontare incommensurabile d’altri lo congiungano. Harry chiuse gli occhi La sua mente era una confusione di pensieri e voci. Ricordi, alcuni del passato e del presente, volarono attraverso la sua visione.

 

“Harry, tu sei un mago.” Disse Hagrid.

“Ricordo ogni bacchetta che ho venduto, sig. Potter. Ogni singola bacchetta...Perchè io ricordo che è stata la sorella della sua, che le diede quella cicatrice. La voce esile del sig. Ollivander disse.

“Posso insegnarvi ad imbottigliare la fama, tramare la gloria e anche ad imbottigliare la morte... Il bisbiglio mortale di Snape echeggiò.

“TROLL, TROLL NELLE PRIGIONI SOTTERRANEE.”

“Non è facile, prendere un unicorno. Sono creature magiche e potenti. Non ricordo sia mai successo prima, che qualcuno di loro subì dei danni.

“Non c’è buono o cattivo, c’è solo potere, e quelli troppo deboli perché lo cerchino. Sibilò Voldemort.

“Lascialo! Lascialo! Il ragazzo è dietro di te! Posso sentirlo! Uccidilo!” Gridò Tom Riddle.

“Voldemort,” disse Riddle, leggermente, “è il mio passato, presente e futuro.”

“Padrone lo gettò e Dobby lo prese, Dobby...Dobby è libero.”

“HARRY, QUESTO NON E’ TEMPO PER ESSERE UN GENTILUOMO, SBATTILA VIA DALLA GINESTRA, SE DEVI!”

“Tredici muggle assassinati, con solo una maledizione.

“Non mentire,” urlò Sirius. “Stai Passando Informazioni A Lui Da Almeno Un Anno Prima Che Morissero James E Lily! TU SEI LA SUA SPIA!”

“Chiaramente, posso capire se preferisci restare con tua zia e tuo zio, ma...bene...pensaci su. Una volta che il mio nome è chiarito...se tu volessi una...una casa diversa...”

“Sirius...Mi spiace...non sei mai riuscito a darmi una casa...Perdonami...per favore... Una lacrima rigò la sua faccia, mentre bisbigliava.

Crucio!” Harry gridò la maledizione che desiderò non aver usato.

“Potter, ti darò un’opportunità!” Gridò Bellatrix. “Dammi la profezia...ora falla rotolare verso di me...ed io salverò la tua vita!”

“Dovrai uccidermi, perché è distrutta! E lui lo sa!” Gridò Harry, di nuovo, con una risata arrabbiata ed alienata.

Harry, guardò la maledizione colpire Sirius, in piedi di fronte al velo. ‘Sirius! No! Muoviti! spostati!’ Ma nonostante le sue parole, il suo padrino, restò in piedi lì, con un’occhiata scioccata sul viso. La maledizione lo colpì, e Sirius fu spinto attraverso il velo in un moto lento. ‘Devo arrivare a lui, io devo, non posso permettergli di andare.’ Harry tentò di muoversi, ma fu tenuto fermo da una forza con la quale non poteva contendere.

“Sirius è andato Harry. Non ritornerà.” La voce di Remus echeggiò.

“Andato...”

“Per sempre...”

Harry chiuse gli occhi, volgendo il viso al soffitto, “Sirius...scusami...

Il dolore riempì il suo corpo e la mente. Harry si sentiva come se qualcuno stesse tagliando, con un coltello, nella sua mente e anima per asportarne via dei pezzi. Harry aveva sentito prima gli effetti del cruciatus. Questo, era molto peggio. Era dolore infinito, puro.

Ricordi e pensieri erano lacerati da lui. Ricordi che Harry amava, ricordi che odiò e ricordi che considerava tesori, più della sua stessa vita. Tutti erano lacerati via, come se volessero che li rivivesse.

Sua madre, che lo culla al petto. Suo padre, che gli mostrava un modello di scopa su di un giornale. Sua madre che colpisce suo papà con lo stesso periodico. Sirius che gli fa boccacce per farlo ridere. Remus che gli accarezza la fronte. Il suo primo compleanno. La torta. La sua famiglia che lo tiene, portandolo, amandolo.

Notte di Hallowen. Voldemort. La voce di suo padre che dice a sua mamma di correre. Sua madre che si offre di proteggerlo. Le parole di morte, il flash di luce verde ed un corpo che precipita, esanime, al pavimento. Gli occhi di sua madre, occhi della felicità e tristezza, che lo fissano dal pavimento, su cui era posata, di fronte a lui. Le parole, di nuovo, di morte, il flash di luce verde e finalmente il grido tormentato di Voldemort, vinto.

La sua vita coi Dursley. La sua vita a scuola. Duddley e la sua banda. La sua magia fortuita. La stanza nell’armadio a muro. La visita allo zoo. Il ricevimento della lettera di Hogwarts. Il viaggio all’isola. Hagrid. Hedwig. King Cross Station. Ron. Hermione. Il cappello selezionatore. Il troll. Quidditch. Fluffy. La Trappola del Diavolo. Il gioco degli scacchi. Le chiavi volanti. L’indovinello con le pozioni. Voldemort.

Dobby. La macchina volante. La barriera bloccata. Il salice picchiatore. Il Bludger vagabondo. Dobby. L’incantesimo di Lockhart. Hermione pietrificata. I suoi occhi esanimi che lo fissano.

Harry non poteva sopportarlo più. I ricordi erano suoi. E non intendeva perderli. Harry resistette. Dolore attraversò il suo corpo. Tagliò la sua mente. Arrivò ai suoi ricordi. Harry non poteva più sentire le gambe. Non sapeva se stava ancora stando in piedi o era precipitato.

Il dolore aumentò.

Myrtle malcontenta. La Camera dei Segreti. Il basilisco. Tom. Ginny. Fawkes. Il cappello selezionatore. La Spada di Gryffindor.

‘No!’ Quelli erano i suoi ricordi, Harry ne faceva tesoro. Non li perderebbe. Il dolore aumentò. Non voleva perdere nessuna parte della sua vita. Il dolore aumentò. Poteva sentire le braccia perdere forza. Harry si morse la lingua. Non riusciva più a sentire le braccia. Il dolore crebbe di intensità, lacerandogli il petto. Poteva sentire il proprio batticuore.

Harry sentì il petto lacerarsi in due. Il dolore crebbe.

Non ancora. Harry non poteva sopportarne altro. Sopprimere i ricordi ed il dolore era troppo. Harry si arrese. Si arrese al dolore e al frugare nella sua mente. Rilasciò un alito che inconsapevolmente, aveva trattenuto.

Un sorriso apparve sul suo viso. Harry stava morendo. Lo sentiva. Lo sapeva. Stava per incontrare i suoi genitori. Il suo padrino. La sua famiglia. Nonostante il dolore, Harry si sentiva a suo agio. Non ci badò. Era in pace.

Gli occhi di Harry si spalancarono, e il ragazzo lanciò un grido, che raccolse tutto il dolore. Anni di sopportare Malfoy, tutte le lotte che Harry aveva con Ron, tutte le intimidazioni di Dudley dentro di lui, la morte di Sirius, la morte di Cedric, il tradimento di Peter, il tradimento di Dumbledore, Volder, tutto. Lanciò fuori tutto. Quindici anni di sofferenza e ira, li rilasciò tutti in quel grido, tutta la sua sofferenza, tutto il suo dolore, tutto quello che aveva, anche la sua magia.

Harry Potter, il ragazzo-che-visse, fu sentito per miglia. All’interno di quel raggio, ogni pezzo di vetro si ruppe. Ogni fiore sbocciò. Ogni danno fu guarito, Ogni malattia fu guarita. Uccelli si alzarono in volo. Animali uggiolarono e si nascosero. Esseri senzienti, rabbrividirono. Tutti l’avevano sentito, sia che fossero bestie o esseri umani, Harry Potter aveva rilasciato un fiotto magico, uno così forte che fu sentito in tutto il mondo.

 

XXXXX

 

I membri dell’Ordine della Phoenix continuavano a proteggere la casa, fin dal ritorno di Harry, ed ora era il turno di Alastor Moody, ad essere in servizio. Sotto di un mantello d’invisibilità, sedeva, guardando la casa con il suo occhio normale, il magico che analizzava lo spazio attorno a lui per eventuali assalitori. Allungò una mano all’anca, per prendere un sorso dal suo fiasco.

I fascini e le custodie sulla residenza dei Dursley erano buoni. Doveva ammetterlo. Nessuna persona magica o creatura che intendessero far danno a Harry, sarebbe permesso di entrare in casa. Anche Harry, resterebbe protetto da qualsiasi danno, finché passasse qualche settimana all’anno li. Per non menzionare il fascino di riserbo, così forte che neppure il suo occhio magico, poteva vedere nella casa. Se solo, riuscisse a convincere Albus a fare lo stesso con casa sua. Prese un sorso.

Poi, rivolse la sua attenzione alla formica che stava strisciando sulla sua gamba, ma fu presto attratta altrove dal penetrante grido che proveniva dalla camera di Harry.

“Dannazione.” Bestemmiò lui. Era in ore come queste, che il fascino di riserbo era più un ostacolo che aiuto. Alastoe si alzò in piedi, pronto a correre in aiuto del ragazzo, quando inciampò.

Ora, per Mad Eyes Moody Ex Auror, inciampare, era come chiedere a Voldemort di accettare di vestirsi in un tutù rosa o Snape diventare un fan di Gryffindor ed un anticlericale di Slytherin. Quindi, questo era un evento abbastanza interessante.

Incidentalmente era alquanto strano che, Moody non stesse bestemmiando verbalmente o magicamente, ma forse dipendeva dal fatto che stava osservando ad occhi spalancati nubi temporalesche che stavano raggruppandosi sopra la casa al n. 4 di Privet Drive. Lampi stavano, ora, colpendo il giardino della casa. Non riusciva a capire ciò che stava accadendo, e un brivido involontario, corse lungo la sua spina dorsale.

Alastor non poteva neppure muoversi, o far sparire la sorpresa che era fissa sul suo volto, quando una colonna di lampi si innalzarono dalla casa verso il cielo. L’aria attorno a lui, iniziò a diventare più calda, quando un temporale entrò realmente in azione.

Così come velocemente era iniziato, il temporale e gli strilli, finirono, e la colonna di luce formata da una miscela di colori che andavano dal bianco al nero. Tornando alla realtà, corse alla casa. Se Snape o chiunque l’avesse visto, non gli avrebbe permesso di dimenticarsene, alla faccia del suo motto di vigilanza continua. gratamente, non c’era nessuno in vista.

“Maledetto Potter, il ministero avrà un lungo giorno, per questo.

 

XXXXX

 

Dumbledore sedeva alla sua scrivania, controllando le domande per il posto di insegnante di Difesa Contro Arti Scure, quando lo sentì. Un fiotto magico. Uno potente. Sedette diritto come una freccia. Fawkes saltò dal suo trespolo e volò all’angolo della stanza, piegando la testa sotto l’ala. Dumbledore rabbrividì, fissò l’uccello e poi fuori della finestra.

‘Qualcosa non va.’ Fu il suo pensiero.

Fu in quel momento che nel suo focolare, scoppiò un fuoco di verdi fiamme, e la testa di Alastor si presentò.

“Albus, è meglio che tu venga rapidamente da Harry.

Albus Dumbledore non badò al fatto che Alastor avesse dimenticato di presentare la parola d’ordine, afferrando una manciata di polvere di Floo. Gettandolo nel focolare, gridò “Residenza Figg.

 

XXXXX

 

Voldemort, al momento, era seduto sul suo trono, intento ad indirizzare i suoi mangiamorte ad un’ubicazione non svelata, quando sentì lo steso fiotto magico che stava sentendo ognuno. Guardò in quella direzione e non riuscì a notare che ogni mangiamorte stava facendo lo stesso.

Involontariamente rabbrividì e si rivolse di nuovo ai mangiamorte. Sfortunatamente per loro,erano tutti ancora intenti a fissare nella direzione precedente. Le maledizioni di Cruciatus furono elargite a tutti, per disattenzione e il fallire nel mostrare abbastanza lealtà.

 

XXXXX

 

Albus Dumbledore, entrò nella residenza del Dursley. Ignorando i Dursley accovacciati in un angolo del soggiorno, salì i gradini fino alla camera da letto che sapeva di Harry. Dentro trovò Alastor, in attesa, in piedi nel centro di una grande bruciatura superficiale.

“Bene, dov’è?”

Alastor gli sparò un’occhiata, addentando contro lui. “Se lo sapessi, si troverebbe in piedi accanto a me.

“Dumbledore immediatamente avviò a sventolare la sua bacchetta in un moto complicato, compiendo un incantesimo di vicinanza. Un’occhiata di confusione attraversò le sue caratteristiche.

“Bene?” Ringhiò impaziente Moody.

La porta si aprì con una botta, e la stanza si riempì dei membri dell’Ordine, con tutte le loro bacchette alzate.

Dov’è il ragazzo?” Chiese Kingsley Shacklebolt, con voce bassa. “Harry è qui, ma lui non è qui e lui è dappertutto. Disse Dumbledore, con voce confusa.

Ora, questa era una vera vista. I membri dell’Ordine fissarono Dumbledore, come se gli fosse cresciuta una seconda testa. Non succedeva spesso di vedere Dumbledore, il mago più potente vivente, confuso; davvero, mai nessuno aveva visto Dumbledore sembrare anche lontanamente confuso.

“In inglese, se è possibile, Albus.” Ruppe il silenzio Moody.

“Come ho detto prima, Harry non è qui ed è dappertutto.”

Huh?” Furono le esclamazioni di tutti i presenti. “Spiegati.” Interrogò McGonagall, con espressione confusa sul viso. Apparentemente, lei era la più veloce nel riprendersi dalla vista del direttore confuso.

“Quello che facevo prima che arrivaste tutti, era un fascino di vicinanza molto potente. Sono i suoi risultati, che stanno confondendomi. In qualche modo, a parte Moody, tutto il resto dell’Ordine sembrò come alunni sgridati, quando il direttore menzionò la loro esplosione nella stanza, senza pensare che era parte del loro lavoro. “Come?”

“La natura di questo incantesimo è, diversamente da altri incantesimi di vicinanza che mostra la firma magica di alcun oggetto magico o persona nella stanza, questo può essere adattato precisamente ad una particolare persona nel vicinato e mostra dov’è. La cosa che mi confonde è che, apparentemente, la firma magica di Harry è dappertutto per un raggio di 10 miglia.

Ma quello è impossibile.” Lupin era confuso.

“Davvero è strano, ma non impossibile.”

Huh?” Fu la replica collettiva, di nuovo.

Ho una teoria, una che se vera, mi preoccupa molto. Harry ha dovuto rilasciare la sua magia in quell’onda magica.

“Chiaramente Harry rilasciò la magia, era un fiotto magico. Disse determinata, Tonks.

Dumbledore replicò. “Harry non rilasciò la sua energia magica. Per un evento di tale magnitudine, deve aver rilasciato tutta la sua essenza magica. Prese qualche secondo per gli altri per comprendere che Harry Potter, il ragazzo-che-visse, ora non era nulla di più di un muggle.

“CCCCCCCCCCCCCCCCCCOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!”

Lo scoppio si sentì in tutta Privet Drive.

 

  
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