“Napoleone era vivo durante il Congresso di Vienna?”

Queste poche parole erano scritte disordinatamente su un pezzo di carta appallottolato così tanto da essere diventato grande quanto un chicco di riso, arrivato davanti a lui.

Jude sospirò, mentre David lo guardava implorante dal suo banco. Possibile che non studiasse mai?

Gli fece cenno di sì, stando attento a non farsi sorprendere dal professore, e si rimise al lavoro per completare il suo test. Gli mancava solo uno stupido esercizio in cui c’era da inserire delle date che finì in un istante. Aveva consegnato circa mezz’ora prima dello scadere del tempo, così iniziò a guardarsi intorno: tutti erano chini sui loro fogli, compreso David. L’unico che sembrava indifferente al fatto che ci fosse una verifica in corso sembrava Joe.

Infatti si stava dondolando avanti e indietro sulla sedia, ignorando completamente le occhiate truci del prof. Jude calcolò che quello sarebbe stato il dodicesimo zero che il portiere avrebbe preso in due mesi. Proprio un bel record! Nella squadra della Royal Academy, tutti erano sopra il settanta, tranne Joe, che aveva una media così bassa che non era stato bocciato per un soffio, l’anno prima. Si era salvato solo grazie ai crediti dategli dalla squadra di calcio.

-King!-

-Sì?-

-Dì la verità: tu non hai studiato-

-Oh, ma come è perspicace...-

La voce ironica di Joe fece andare su tutte le furie il professore, che iniziò a sbraitare come un ossesso sul fatto che i giovani non avevano più rispetto, che erano solo dei figli dell’epoca del consumismo... Insomma, le solite cose che gli adulti continuano a ripetere, ma che non tentano neanche di correggere, limitandosi a lamentarsi.

-Lo sai quale sarà il tuo voto, vero King?-

Joe sbadigliò.

-Mi illumini, prof...-

-Questo è uno zero!-

-Ma no, prof!- intervenne David –Lo zero viene dato quando non si completa niente!-

-E King che cosa avrebbe completato? Su, Sanford, parla!-

Anche David iniziò a dondolarsi sulla sedia.

-Be’, ha scritto giusto il suo nome! E magari anche la data!-

-Sanford! Ma mi prendi in giro?!-

-Faccia lei...-

-Ora basta! Entrambi dal preside!-

-Tanto non c’è...- disse Joe con aria annoiata.

Lo avevano mandato dal preside un mucchio di volte, ma non era mai successo niente: il signor Dark era perennemente via!

-Ora basta! Voi due mi avete stufato! E’ dall’inizio dell’anno che vi comportate in questo modo con tutti i professori! Non vi interessa proprio niente del vostro andamento scolastico?!-

-A dire il vero... No-

-Idem-

-Ma quest’anno io voterò per la vostra bocciatura! E scommetto che gli altri saranno tutti d’accordo con me!-

-Noo... Perchè ci vorrebbe bocciare?- chiese con aria fintamente meravigliata David.

Il professore non si accorse che lo stavano prendendo in giro e gonfiò il petto come un tacchino, fiero di averli spaventati.

-Perchè King ha la media sotto lo zero e tu Sanford hai due in comportamento!-

-Oh! Ho due in comportamento?-

-Sì!- fece il prof, ancora ignaro dello scherzo.

-Allora posso anche comportarmi peggio!-

-Sanford! Mi stai prendendo in giro, per caso?!-

-Ah, e lei se n’è accorto adesso? E’ deprimente...-

-Cosa?! Qui siamo alla Royal Academy! Ci vole un po’ di rispetto verso gli insegnanti!-

A quel punto intervenne Joe.

-Noo... Ma siamo alla Royal Academy? Pensavo fossimo al porto!-

-Ora bastaa!!!-

-Prof!- continuò David con un tono di rimprovero, tappandosi le orecchie –Lei deve badare alla salute dei suoi alunni! Non può rovinare il loro udito con queste grida da lirico!-

-Sanford! Hai esagerato! E anche tu King! Per punizione scriverete quattrocento volte “Devo portare rispetto agli insegnanti”-

-Scrivere “quattrocento volte devo portare rispetto agli insegnanti”?- chiese Joe stupito.

-Sì!- confermò l’uomo, trionfante.

-Ne è sicuro? Non è gran che come punizione...- affermò David, con le sopracciglia corrugate.

-Poche storie, Sanford! Esegui!-

I due chinarono la testa sui loro quaderni e dopo qualche secondo finirono.

-Ecco fatto- annunciò Joe riponendo la biro.

-Ma come...?-

Il professore guardò i due compiti di punizione: i fogli erano completamente bianchi. C’era solo una scritta all’inizio della pagina:

Quattrocento volte devo portare rispetto agli insegnanti

-Ora bastaaaaaa!!!!! Questo è troppo: mi licenzio!!-

Il prof uscì dalla classe sbattendo la porta.

Tutta la classe si scambiò un’occhiata complice e iniziò a fare confusione come se non fosse successo niente.