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Autore: Luine    26/11/2010    3 recensioni
«Cavolo, Nathan, se vuoi un consiglio, non fidarti di un ladro! Sono la peggior specie di essere umano che esista sull'intera faccia della Terra! E poi mi chiedi perché preferisco i computer? E tu...» puntò il dito contro Parker. «se credi nel karma, fidati che ti si ritorcerà contro!» tornò a fissare Nathan. «Mai, eh? Mai, amico mio, mai fidarsi!»
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ladri

Nathan rientrò in casa e fu travolto come un'onda da Hardison che gli puntò un dito contro, con gli occhi che scintillavano di quella che pareva vera indignazione. Non ebbe bisogno di chiedergli cosa fosse successo.
«Cavolo, Nathan, se vuoi un consiglio, non fidarti di un ladro! Sono la peggior specie di essere umano che esista sull'intera faccia della Terra! E poi mi chiedi perché preferisco i computer? E tu...» puntò il dito contro Parker. «se credi nel karma, fidati che ti si ritorcerà contro!» tornò a fissare Nathan. «Mai, eh? Mai, amico mio, mai fidarsi!»
«Okay. Se lo dici tu, sarà vero.» rispose Nathan, sarcastico.
Hardison se ne andò sbattendo la porta e di fronte a Nathan rimasero solo Parker e Sophie, la prima con le braccia conserte e la faccia scontenta e la seconda, del tutto indifferente, seduta sul divano a leggere qualcosa.
Analizzò la situazione e decise che voleva sapere che cosa cavolo fosse preso ad Hardison. «Che è successo?»
«Quell'idiota pensa che io gli abbia rubato una caramella.» rispose Parker, inviperita. Nathan abbozzò un sorriso e infilò la mano in tasca. «L'aveva posata qui, dice lui, ma io non l'avevo vista! Non l'avevo vista, lo giuro!» esclamò, in risposta all'occhiata di bonario rimprovero apparsa sul volto di lui, che continuò a giocherellare con quanto aveva in tasca. «E poi che me ne facevo di una caramella, quando ne ho preso un pacco intero da camera tua la settimana scorsa?» chiese, come se la cosa avesse dovuto essere ovvia. «Quindi, tecnicamente, è stato lui a rubarne una a me!»
«Ah, ora è tutto...» no, non era tutto chiaro. «Hai frugato nei miei cassetti?» guardò di nuovo l'indifferente Sophie, prima di passarsi una mano sulla fronte. «No, non importa. Colpa mia: avrei dovuto immaginarmelo.»
Parker si piazzò di fronte a lui, le mani sui fianchi. Gli rivolse un'occhiata penetrante e arricciò le labbra, mettendo su un cipiglio severo. «Tu ti fidi di me?»
«Certo, Parker, anche quando ti intrufoli nei miei spazi privati.»
«Bene.» replicò lei, spiccia, prima di fare un inquietante sorriso soddisfatto. Seguì Hardison, senza dire un'altra parola, lasciandolo leggermente interdetto: più la frequentava e più Parker gli sembrava più matta di quello che era.
Solo allora alzò lo sguardo, colpito dal rumore di qualcosa che veniva scartato. Sgranò gli occhi. «Sophie?! Sei... no, non tu, ti prego!»
Lei alzò finalmente gli occhi su di lui, e con aria innocente chiese: «Che c'è? Dato che Parker aveva il tuo sacchetto poteva anche offrirne una ad Hardison, no?» e si infilò in bocca la caramella che lei aveva preso dal tavolo.
Nathan tolse di tasca le chiavi di casa e le posò sul tavolo della cucina. Ladri, pensò, sconsolato.

  
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