Che posto è questo? Mi giro verso la bara. Immacolata,bianchissima,quasi accecante. Mi avvicino ancora un po’,raccolgo il giglio e lo poso sul legno bianco. All’improvviso capisco: il mare era la morte,il giglio la vita che scorrendo tra le onde svanisce piano piano. Il giglio era una giovane viata strappata dal male alla realtà terrena. Ma affianco a quella giovane esistenza negata c’erano centinaia di bare bianche,tutte con un giglio bianco sopra. Ora capisco. Una voragine mi si apre nel petto. Scoppio a piangere. Mi coglie un dolore insopportabile.Non riesco a respirare. Possibile che sia tutto vero? La vita è davvero così crudele? Diabolica a tal punto da vendere le anime di ragazzi e bambini innocenti alla morte,così,per puro divertimento?Inizia a piovere. Piove sui corpi di quelle povere vittime di una sfida. La sfida più grande di tutte: vita contro morte. Mi accascio vicino alla bara bianca. Continua a piovere,incessantemente,continuamente,ad un ritmo regolare. All’improvviso però spunta un raggio di sole. Lo stesso raggio di sole. C’è pur sempre un sorriso,una speranza.Ecco chi era quella ragazza.Lei era la speranza,il sorriso che torna dopo il temporale.Dopo la pioggia,torna sempre il sereno.