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Autore: Yume94    26/11/2010    0 recensioni
Non so davvero da dove sia uscita,comunque spero vi piaccia!
Julie
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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speranza Una giornata come tante altre.Il cielo è nuvoloso,ma uno spicchio di sole riscalda l’atmosfera con il suo alone dorato. Mi guardo intorno e vedo soltanto automobili che sfrecciano sull’asfalto,non so bene dove mi trovo,ma so che questa non è la mia città,non è il mio solito mondo. Qui non si ferma nessuno,neanche una persona sorride,è tutto triste e cupo,tranne quel raggio di sole. Gli oggetti che mi circondano non sono reali,non assomigliano a quelli che conosco. Comincio a camminare e vedo solamente una cosa:tristezza. Donne vestite di nero con veli neri in testa,uomini con occhiali scuri che le tengono per mano. Continuo a camminare,sento l’odore salmastro dell’acqua salata,sento il suo rumore quando sfiora gli scogli,anzi no,li aggredisce,con una forza che non ho mai sentito prima. C’è una ringhiera,mi affaccio e trattengo il respiro per una manciata di secondi dallo stupore e dalla tristezza:il mare non è del suo solito blu intenso,ma è nero. Acqua nera che sbatte sugli scogli,bianchissimi scogli appuntiti. Vedo una barca che galleggia,ma non mi fermo a pensare chi ci sia sopra,continuo a camminare,sempre più curiosa,non riesco proprio a capire dove sono. Una ragazza di circa vent’anni mi passa accanto e i nostri sguardi si incrociano,si uniscono in un unico specchio di tristezza e desolazione. Lei mi prende la mano e mi accompagna,mi porta con se,per mostrarmi qualcosa. Io la seguo senza fiatare,quasi non respiro. La mia non è paura,non so nemmeno come descrivere una sensazione così. Camminiamo ancora per una mezz’ora,il paesaggio è immutato,non c’è un dettaglio diverso da un altro,tutto spaventosamente identico. Lei si ferma e mi indica con il dito indice un punto in mezzo al mare nero. Io non vedo bene,ma mi sembra un giglio bianco che galleggia. Si,ora ne sono certa,è un fiore. Lei mi guarda e io faccio lo stesso. Mi porge un foglio,ma io non riesco a leggerlo,la lingua in cui è scritto non la conosco. Lei mi sussurra:” Usa la fantasia”. Io sono sconcertata,non ho idea di cosa volesse dire. Provo a parlare,ma non ci riesco,la voce non esce dalla bocca,le corde vocali non si muovono. Lei sparisce. Non la vedo più,ma percepisco la sua presenza,la riesco a sentire affianco a me. All’improvviso sento un tonfo. Il giglio è sparito e sta sparendo tutto,il mare,gli scogli,la strada,le automobili,le persone. Intorno a me c’è il vuoto. Chiudo gli occhi. All’improvviso mi ritrovo in un cimitero. Vedo tutte tombe bianche. Mi sento sempre più stranita. Ma che razza di posto è mai questo?Perché ci sono capitata dentro?Perché proprio io? Vagando per questo incubo,mi ritrovo davanti ad una bara bianca.Nuovo legno.Mi accorgo che c’è un giglio bianco appoggiato sopra.Lo riconosco.Lo stesso,si è proprio lui.Lo stesso che galleggiava sul mare oscuro.Lo raccolgo per osservarlo meglio.Intatto.I petali  sono vigorosi,giovani,vitali.Ricordo di avere qualcosa nell’altra mano. Il foglio che mi era stato dato prima,nel luogo precedente. Lo leggo.Si ora ci riesco. C’è una frase sopra: “Questa è la vita”. La vita? Mi domando. Giro il foglio. Bianco. Due domande mi frullano nel cervello: Chi era quella ragazza?
Che posto è questo? Mi giro verso la bara. Immacolata,bianchissima,quasi accecante. Mi avvicino ancora un po’,raccolgo il giglio e lo poso sul legno bianco. All’improvviso capisco: il mare era la morte,il giglio la vita che scorrendo tra le onde svanisce piano piano. Il giglio era una giovane viata strappata dal male alla realtà terrena. Ma affianco a  quella giovane esistenza negata c’erano centinaia di bare bianche,tutte con un giglio bianco sopra. Ora capisco. Una voragine mi si apre nel petto. Scoppio a piangere. Mi coglie un dolore insopportabile.Non riesco a respirare. Possibile che sia tutto vero? La vita è davvero così crudele? Diabolica a tal punto da vendere le anime di ragazzi e bambini innocenti alla morte,così,per puro divertimento?Inizia a piovere. Piove sui corpi di quelle povere vittime di una sfida. La sfida più grande di tutte: vita contro morte. Mi accascio vicino alla bara bianca. Continua a piovere,incessantemente,continuamente,ad un ritmo regolare. All’improvviso però spunta un raggio di sole. Lo stesso raggio di sole. C’è pur sempre un sorriso,una speranza.Ecco chi era quella ragazza.Lei era la speranza,il sorriso che torna dopo il temporale.Dopo la pioggia,torna sempre il sereno.
   
 
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