Crossover
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Autore: Eragon9    27/11/2010    1 recensioni
Cinque delle più celebri "eroine" di telefilm soprannaturali riunite in una nuova avventura: Melinda Gordon (Ghost Whisperer), Buffy Summers (l'Ammazzavampiri) e le sorelle Halliwell (Streghe) dovranno collaborare insieme per far fronte ad una nuova minaccia che rischia di capovolgere gli equilibri dell'universo in modo irreversibile.
La mia prima FF!
Genere: Azione, Commedia, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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            La ragazza si avvicinò a passo svelto davanti alla fermata dell’autobus, come le era stato detto. Tra le mani stringeva ancora il biglietto che le era stato recapitato qualche giorno prima, lanciandogli rapide occhiate di tanto in tanto e guardandosi ripetutamente attorno per essere sicura che si trovasse nel luogo giusto, e che la persona che le aveva dato appuntamento non fosse già lì. Ma come avrebbe potuto riconoscerla se non l’aveva mai viste prima?
            “E’ l’unica fermata della strada. Non posso essermi sbagliata” si disse infilandosi il biglietto nella tasca dei jeans, continuandosi a guardare intorno.
            Il biglietto le era stata recapitato cinque giorni prima, in una busta da lettera sigillata e affrancata. Era proprio questo il dettaglio che aveva incuriosito Buffy Summers non appena ricevuta la lettera: chi mai avrebbe potuto sapere il suo indirizzo preciso? Da quando aveva sconfitto il Primo e il suo esercito (sette anni prima) Sunnydale era stata letteralmente distrutta e rasa al suolo, sprofondata in quello che ormai appariva come un enorme e inquietante cratere di un vulcano, e Buffy non aveva fatto altro che spostarsi continuamente di città in città con il signor Giles, le potenziali Cacciatrici e il resto della “Scooby-gang” – come amavano chiamarsi tra di loro – alla ricerca di eventuali minacce demoniache.
Non si trattava di un errore: il nome sul retro della busta era proprio il suo. Il testo del messaggio era breve, conciso e misterioso: “Una nuova minaccia sta per arrivare. Per fermarla non potrai contare solo su te stessa e sui tuoi amici. Incontriamoci a …” – seguito dalle indicazioni per raggiungere il luogo d’incontro e dall’orario. Giles e Buffy erano concordi sul fatto che non si potesse trattare di una trappola: nessun essere malvagio avrebbe mai tentato un approccio del genere! La ragazza era lì, vicino a una fermata degli autobus a San Francisco, per far luce sulla vicenda.
Con la coda dell’occhio, Buffy vide una donna avvicinarsi lentamente a lei. Pensando che si potesse trattare del misterioso mittente, si voltò di scatto verso di lei.
“Decisamente no.”
Si trattava di una donna anziana, alquanto malvestita e che sembrava avere molto freddo (nonostante la temperatura piuttosto elevata) considerando il cappello di lana sulla sua testa. Notando che Buffy la stava fissando, ricambiò lo sguardo con un sorriso.
“Poteva almeno mettersi la dentiera…” pensò Buffy voltandosi in un’altra direzione. Poi analizzò il quadrante del suo orologio da polso: erano le quattro e un quarto. La persona misteriosa era in ritardo di ben cinque minuti. “Un altro po’ e me ne vado.”
“Mi scusi, è questa la fermata della linea 4B2?” chiese una donna alla signora anziana accanto a Buffy, la quale mugugnò qualcosa di incomprensibile e faceva cenni col capo in segno di assenso. “Ok. Grazie mille,” rispose la donna sforzando un sorriso: probabilmente, anche lei aveva notato che l’anziana si era dimenticata di mettersi la dentiera prima di uscire di casa. Ammesso che ne avesse una.
La donna appena arrivata si guardava intorno nervosamente, consultando un foglietto che stringeva tra le mani. Dapprima non ci fece caso, ma dopo un po’ Buffy si accorse che si trattava di un biglietto molto simile al suo: il materiale era lo stesso (cartoncino doppio), e dalla sua posizione riusciva anche a intravedere il testo del messaggio – stessa calligrafia, stesso contenuto. “Possibile che io non sia l’unica invitata alla festa?” si chiese pensando rapidamente a come agire. Quindi si fece coraggio, e si avvicinò alla donna. “Mi scusi,” le disse, “ho sentito che stava cercando la fermata della linea 42B.”
“In realtà cercavo la 4B2, ma penso proprio di averla trovata” rispose la donna, sorridendole con fare gentile.
“4B2. È quello che intendevo dire!” si corresse Buffy. “Sì, la fermata è proprio questa. Ma mi stavo chiedendo…” aggiunse avvicinandosi di qualche passo alla donna e abbassando il tono di voce, “sta per caso aspettando qualcuno?”
“Ah, quindi sei tu la persona che mi ha spedito questo biglietto,” rispose l’altra sventolando la lettera per aria. “Come facevi a sapere che sarei stata a San Francisco per tutta la settimana? E di che minaccia si tratta?” Notando l’espressione interdetta di Buffy, la donna aggiunse in un sussurro “Sei un fantasma?”
“C-Cosa?” balbettò incerta Buffy, “No, no, io non sono un fantasma! E non sono nemmeno la persona che ti ha inviato questo messaggio. Vedi,” disse estraendo il suo biglietto dalla tasca, “anche a me ne è stato recapitato uno identico.”
La donna studiò rapidamente il biglietto della ragazza. “La cosa si fa ancora più interessante. Vorrà dire che aspetteremo ancora per un po’. Comunque piacere di conoscerti, mi chiamo Melinda Gordon” disse poi porgendole la mano. “Vengo da una piccola città al nord del paese. Mi trovo a San Francisco con mio marito da pochi giorni, chiamiamola una piccola vacanza.”
Buffy le strinse cordialmente la mano. “Io sono Buffy. Buffy Summers. Vengo da Sun… Veramente non so nemmeno io da dove vengo. Fino a ieri mi trovavo a San Rafael. C’è molto lavoro da sbrigare, se sai a cosa mi riferisco!”
Melinda la guardò con aria interrogativa.
“Ecco…” riprese Buffy, incerta su come spiegarle la sua frase precedente “nel biglietto si parlava di una nuova minaccia, quindi pensavo che si trattasse di qualcosa di… soprannaturale… e che, dato che dobbiamo collaborare, tu avessi le mie stesse… capacità.”
“Ah, ora capisco! Anche tu vedi i fantasmi?”
La signora anziana si girò incuriosita verso di loro.
“Forse sarà meglio proseguire il discorso abbassando il tono della voce”, propose Buffy.
“Hai ragione, scusami. Sai, è che oltre al mio amico Eli non conosco molte altre persone che possiedono il dono.”
“Il dono…” ripeté Buffy sconcertata.
“Sì, è così che lo chiamo” le spiegò Melinda. “Anche mia nonna lo possedeva e l’ha sempre chiamato in questo modo. Confesso che spesso ne farei volentieri a meno, soprattutto quando interferisce con le mie vicende personali, ma non posso fare a meno di considerarlo un dono, in ogni caso!”
“Quindi il tuo… dono è vedere i fantasmi?”
“Non solo vederli: gli parlo, e cerco di capire qual è la loro questione in sospeso. Cerco di risolverla e poi li convinco a farli passare oltre.
Buffy annuì, inarcando le sopracciglia.
“Perché? Tu come ti comporti con gli spiriti?” le chiese Melinda, notando l’incertezza nello sguardo della ragazza.
“Oh, gli spiriti, ecco… In realtà non ne ho visti molti. Anzi, forse non ne ho visti per niente. Però una volta ho lottato contro una donna invisibile.”
“Quindi non vedi i fantasmi.”
“Esatto. No, non vedo i fantasmi, e non li aiuto a passare oltre. Piuttosto, cerco di far passare oltre demoni, vampiri, e tutte le altre creature che non vogliono saperne di morire – anche se sono già morte! Sono una Cacciatrice.”
“Una cosa?!” chiese Melinda sbalordita.
“Ne deduco che non hai idea di cosa stia parlando.”
“Vuoi dire che tu vedi creature come demoni e vampiri? E vuoi dire che esistono?”
“Non solo li vedo: li impaletto. O decapito, a seconda dei casi.”
Melinda rise nervosamente, allontanandosi di qualche passo da Buffy. “Perché ci hanno fatte incontrare? Io non ho nessuna di queste capacità. Se per nuova minaccia intendono demoni o vampiri, io non ho idea di come affrontare la situazione.”
Buffy sospirò. “Mi piacerebbe tanto poter dire lo stesso.”
“Demoni e vampiri: mi sa che voi due avete qualcosa in comune con noi” disse una voce femminile alle loro spalle.
Melinda e Buffy si voltarono di scatto: davanti a loro c’erano tre donne sulla trentina, che le fissavano con sospetto e curiosità al contempo.
“Non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare” disse una di loro. “Siete voi che ci avete spedito il messaggio? Cosa volete?”
“No, noi…” risposero all’unisono le due. Buffy fece cenno a Melinda di proseguire.
“Noi abbiamo ricevuto lo stesso messaggio che è stato recapitato a voi. Ci siamo incontrare pochi minuti fa, ma il nostro personaggio misterioso non si è ancora fatto vivo.”
Una delle tre guardò l’ora dal suo orologio da polso. “Beh, chiunque sia farebbe meglio a darsi una mossa. Faccio ancora in tempo a passare in tintoria, se si sbriga.”
“Piacere, io mi chiamo Phoebe” disse un’altra. “E queste sono le mie sorelle Paige e Piper – che a quanto pare ha un appuntamento in tintoria.”
“Certo che ho un appuntamento!” ribatté Piper. “Quelle tende stanno lì da giorni. Vorrei ritirarle prima che si scoloriscano – di nuovo. Comunque piacere di conoscervi, ragazze.”
“Io sono Melinda e lei è Buffy. Qualche idea sul perché siamo state riunite qui?”
“Parlavate di creature soprannaturali,” disse Paige, “probabilmente condividiamo tutte e cinque qualcosa di… soprannaturale. Anche voi siete delle streghe?”
“No,” rispose Buffy, “io sono una Cacciatrice: ammazzo vampiri, demoni e creature malvagie di vario tipo. Lei invece, a quanto pare, fa passare oltre i fantasmi.”
Le tre sorelle annuirono, fissando Melinda con aria accondiscendente.
“Ed è considerato un potere?” chiese Piper.
“Lo considera un dono” replicò Buffy con fare ironico.
“D’accordo, d’accordo” disse Melinda. “Il mio dono non è eccitante quanto il vostro. E di cosa si occupano delle streghe, piuttosto?”
“Non siamo poi così diverse dalla biondina,” rispose Piper, “anche noi contribuiamo alla lotta contro il male. Solo che uccidiamo demoni, più che altro.”
“Io sono per metà Angelo Bianco” intervenne Paige. “Sono una sorta di guida per le altre streghe o per coloro i quali sono destinati a diventare Angeli Bianchi come me.”
“Una specie di grillo parlante, quindi” tagliò corto Buffy. “Bene. Ora che ci siamo presentate e che abbiamo capito di possedere ognuna un… dono…” disse guardando Melinda, che alzò gli occhi al cielo, “pensate che il nostro amico si presenterà entro la fine della giornata?”
“Spero prima dell’orario di chiusura” ironizzò Piper.
Improvvisamente si udì una specie di tuono in lontananza, e tutto ciò che circondava le cinque (passanti, automobili, piccioni) si fermò di colpo, come se qualcuno avesse premuto il tasto di pausa nel bel mezzo di un film.
“Piper, sei stata tu?” le chiese Paige con tono allarmato.
“Mi hai visto sollevare le mani, per caso? No, non sono stata io. Il mio potere non riuscirebbe mai a coprire un raggio d’azione così ampio.”
“Tu puoi fermare il tempo?” le chiese Buffy. “Forte! Ho un’amica strega: i suoi poteri fanno cose incredibili, ma controllare il tempo dev’essere eccitantissimo.”
“Ma se non è stata lei, allora chi è stato?” chiese Melinda.
Un attimo dopo, avvolti da una luce giallognola, si materializzarono davanti a loro tre individui. Indossavano delle tuniche bianche con un cappuccio, e la loro pelle era così pallida che quasi sembrava essere un tutt’uno con i loro vestiti.
“Penso che siano stati proprio loro…” disse Buffy fissando i tre personaggi misteriosi, chiedendosi chi fossero e cosa volessero da loro.
  
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