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Autore: Jordan Cullen    27/11/2010    2 recensioni
ciao ragazzi...
ecco a voi una nuova ed emozionante storia in stile Yaoi, tutta per i miei fans! Due ragazzi pieni di vita che si perderanno in mille avventure con sempre un'accenno di sottile erotismo e soprattutto comicità...
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'inizio è sempre devastante

cap.2

Fabian

Sapevo già da quando aprii gli occhi, quella mattina, che non sarebbe stata una buona giornata. Come faccio a dirlo? Beh ma è facile...sveglia alle otto e in men che non si dica avevo un bel segno rosso dovuto al frontale con la mensola che avevo proprio sopra il letto, come se non bastasse la colazione era volata... letteralmente... sul pavimento per colpa di un esperimento di mio padre, che nel tempo libero si divertiva a costruire modellini di robot meccanici che giravano per casa come se fossero animati da soli. Per fortuna il tragitto fino alla macchina era sgombro di pericoli o minacce per la mia salute. Ebbi un fremito su per il collo quando posando la mia borsa sentii una presenza, sul sedile della macchina. Guardai nello specchietto retrovisore ma niente. Misi in moto e pregai che almeno fino a scuola non mi succedesse niente.


Daniel era come al solito seduto sulle scale d'entrata della scuola, quando mi avvicinai a lui per salutarlo gettò via la sigaretta ed entrammo. L'ora di Biologia non era un granché di interessante, infatti mi persi nei miei disegni e mondi immaginari... ne fui ridestato una volta che la campana suonò per il cambio dell'aula.

“Fabian che segui adesso?” mi chiese nel corridoio mentre camminavamo attorniati da milioni di studenti che parlavano, urlavano, si rincorrevano...

“Letteratura... aula 3C” gli dissi avvicinandomi a lui per farmi sentire meglio, aveva un profumo così dolce che non riuscii a fare a meno di inalare estasiato

“ah ok... allora ci vediamo più tardi io devo andare nell'aula di musica!” mi disse e con un rapido movimento girò nel corridoio di sinistra.

Intanto tra il trambusto della gente che spingeva riuscii a trovare la mia aula “3C” urlai nella mia mente. Entrai e cercai un posto a sedere. Seconda fila di fronte al prof. Perfetto!!! gioii sarcasticamente nella mia mente. Mi guardai un po' in giro una volta che mi fui seduto e notai che posti liberi non ce ne erano più e poi sarebbe stato troppo tardi perché il docente era appena entrato e si richiuse la porta alle spalle.

“buongiorno ragazzi miei... sono il professore Wilson” dichiarò lui ad alta voce “e quest'anno vi darò qualche dritta sulla storia della nostra letteratura!”

oddio ma come parla pensai “dritta” e chi lo diceva più!!! sprofondai nella sedia e appoggiai la testa sullo schienale chiusi gli occhi e cercai di farmi passare quella forte emicrania che mi stava attanagliando da un paio di minuti le tempie. All'improvviso sentii uno squittio... un rantolo che proveniva dalla mia destra.

ciao... scusa... mi potresti prestare la penna?” mi disse un ragazzino della mia età che aveva un non so che di famigliare: occhiali da vista alla anni '80, bretelle e capelli a spazzola, faccia da completo imbecille... O MIO DIO!!! assomigliava a Steve della serie televisiva di “8 sotto un tetto

“no mi serve...” gli risposi non degnandolo di uno sguardo

“ma ho visto che non stavi scrivendo quindi ho pensato che non ti servisse...” lo interruppi subito cercando di limitare al minimo la sua parlantina

“se ti do questa penna... puoi evitare di parlarmi fino a quando non finisce la lezione?” gli chiesi con gli occhi chiusi. Non ci fu risposta da parte sua e gliela porsi.

Finalmente nessuno mi disturbò fino a quando non riaprii gli occhi per un picco di voce del prof. Lo guardai con profondo odio e poi mi voltai verso Steve. La scena mi diede il volta stomaco: quell'essere immondo stava mangiucchiando la mia penna con quei denti gialli e quelle labbra leporine!!! non ce la facevo più dovevo uscire di lì se no avrei vomitato su qualcuno... e non sarebbe stata la prima volta che succedeva. Presi tutto dalla mia postazione, a parte la penna, e uscii dall'aula quasi correndo.

Una volta fuori tirai un sospiro di sollievo, mi avvicinai alla piccola fontana che spuntava da un angolo del muro e mi sedetti sulla panchina lì vicino. Chiusi gli occhi mettendomi la testa tra le mani e presi più aria possibile nei polmoni, poi riaprii gli occhi. Davanti a me c'era una specie di nano, o satiro, non riuscivo a capirne bene la natura. Mi strofinai gli occhi più di una volta e mi guardai intorno. Non c'era nessuno... eravamo solo io e lui.

“ciao Fabian...” inizio il satiro. Rimasi a bocca aperta a guardarlo “... che c'è non hai mai visto un Aatze?”

“un cosa?!?” chiesi io con la voce stridula e guardandomi sempre in giro per controllare che nessuno potesse vedermi parlare con quel coso

“un Aatze... sono uno spirito mutaforma” il satiro mi sorrise e fu avvolto da una nube di fumo.

Dissolta la nuvoletta intorno a lui, mi si presentò agli occhi un esserino non più grande del mio indice che aleggiava nell'aria come un piccolo genietto della lampada.

“va meglio così?” mi chiese

“ma tu sei così piccolo?” gli chiesi... fu l'unica domanda sensata che mi venne in mente in quel momento

“si... il mio nome è Saphy” mi disse lui con la classica vocettina stridula degli esserini dei cartoni animati. Continuava a fissarmi con i suoi occhi completamente neri, quando la campanella suonò. Una massa informe e vociferante si mosse fredda e frenetica nei corridoi dell'istituto. Un ragazzo mi venne in contro per poi bloccarsi pochi metri prima per svoltare subito dopo a sinistra, una ragazza appoggiata ad un muro di mattoni fissava insistentemente il mio viso impaurito dalla possibilità che qualcuno potesse vedere Sapo... o come diavolo si chiamava. Una ragazza mi passò vicinissimo e andò a sbattere con il folletto che si dissolse come zucchero nell'acqua. Con un accentuato nervosismo mi fiondai nel corridoio, e mi fusi con il resto della massa. Ad un certo punto quando mi voltai indietro per controllare che l'esserino non mi seguisse, fui spintonato e caddi per terra. Alzai gli occhi e Daniel era lì a fissarmi.

“ahia cretino... mi hai fatto male! Fai attenzione a dove vai...” gli dissi

“scusami... ma sei stato tu a venirmi addosso a dirla tutta io ero fermo eri te che ti muovevi!” mi rispose lui e mi aiutò ad alzarmi. Ci trovammo uno davanti all'altro. A pochi centimetri.

Ah allora è lui colui che ti interessa? Cattivone... mi disse una voce nella mia testa, ma sapeo benissimo a chi appartenesse.

“basta smettila...” sussurrai

“non ho fatto niente...” mi disse. Avrebbe avuto un grosso punto interrogativo sulla testa, se fosse stato un manga

“no! Non era con te che parlavo... era con lui”

“con la tua spalla?” mi chiese lui ancora più confuso

“no no con lui”

“Fabian non c'è nessuno dietro di te!”

“come no!?!” mi girai e il corridoio era quasi deserto a parte qualche gruppetto di studenti appoggiati al muro. Nessuno mi può sentire o vedere a parte te...

“ah bella fregatura!” dissi nuovamente ad alta voce. Forse fin troppo alta poiché una ragazza a pochissimi metri da me si girò.

“bene... penso di dover andare!” mi disse Daniel senza darmi possibilità di replicare.

Rimasi solo con un grande mal di testa. E la consapevolezza di essere sembrato un pazzo totale al ragazzo che avrei tanto voluto vicino a me. Per quella mattina ne avevo avuta abbastanza, decisi di andare via. Mi misi il giubbotto di pelle e cercai nella borsa le chiavi della macchina.


A casa la situazione non migliorò. La vocina dello spiritello continuava imperterrita a seguirmi: in bagno, in cucina e persino in camera...

“smettila una volta per tutte!” urlai nel corridoio che portava alla mia stanza “... mi sta facendo impazzire!”

Saphy mi si materializzò davanti sorridente. Che c'è già non mi sopporti più... eppure dobbiamo passare moltissimo tempo insieme! Mi disse lui sempre tramite pensiero.

“sai potresti anche parlare mi farebbe più piacere dato che mi sembra di essere pazzo!” gli dissi chiudendomi in camera mia. Ma nessun ostacolo fisico sembrava fermarlo. Era come un fantasma, i suoi occhi completamente neri continuavano a fissarmi.

“la finisci di seguirmi?” gli urlai

“impossibile... sono il tuo genio addestratore!” mi disse lui

“tu cosa sei?” gli chiesi

“il tuo genio addestratore...” mi ripeté lui “... faccio in modo che tu sia pronto ad ogni evenienza!”

“pronto a quali evenienze? Non so se tu te ne sia reso conto ma la mia giornata è abbastanza tranquilla e poi non so in cosa mi dovrei allenare!”

Hai delle doti nascoste che non sai di avere, potremmo iniziare a scoprire come utilizzarle. Partiamo con il definire cosa sei: la tua famiglia appartiene a una antica famiglia di maghi della Cina sud orientale, il tuo trisnonno si trasferì all'età di 30 anni in Giappone dove cercò di apprendere l'antica arte della magia occulta unita alle arti marziali, ci riuscì è fondò il suo ordine di guerrieri chiamati “Seven Hearts”. Tua madre e tuo padre facevano parte di quest'ordine; in meno di un mese la congrega contava già quaranta adepti. Naturalmente i sette maestri delle arti marziali si divisero il territorio: il tuo bisnonno decise di prendere il Giappone, con lui rimasero tua madre e tuo padre, uno dei sette prese la Turchia, un' altro l' Egitto, poi Cina, Italia, Brasile e infine India. Tua madre una volta finito il suo allenamento in Giappone si sposò con Constantine e si trasferirono qui in America; dove sei nato.

“perché mi stai dicendo queste cose adesso? Che senso ha?” chiesi

ha più senso di quanto tu ne possa immaginare... le forze del male si stanno riorganizzando e non abbiamo più molto tempo oramai. Abbiamo bisogno dell'intera Seven Hearts al massimo della loro forza! Quello che ti chiedo è di trovare i discendenti e di unirli per l'ennesima volta contro il male, così come fece una volta tanto tempo fa il tuo bisnonno.

“tu sei pazzo... come lo spiego agli altri?” feci per proseguire la frase ma il folletto mi interruppe

Non ce bisogno di spiegarlo... una volta che sarai pronto creerò un tuo doppione, che ti sostituirà. Le sue parole non mi convinsero molto, ma decisi di accettare comunque, avevo sempre immaginato di dover compiere qualche missione per salvare il mondo... proprio come gli eroi Marvel conclusi il mio discorso con una frase d'effetto “bene! sono pronto...”

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ciao a tutti al secondo capitolo di questa nuova avventura.... fatemi sapere se vi stà piacendo e se magari ci sono cose che non vanno in ogni capitolo! aspetto tanti vostri commenti e consigli... 

grazie per l'attenzione alla prossima...

  
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