Fire

Era la fine di una giornata inconcludente che Damon Salvatore aveva passato cercando di trovare un modo per salvare Elena nel suo solito stile perverso e triste; aveva lanciato frecciatine velenose e sorrisi sarcastici a chiunque gli avesse rivolto la parola.
Se ne stava silenzioso e concentrato a guardare il fuoco del camino ardere lento bevendo dalla sua solita bottiglia dell'immancabile bourbon. Con le ciglia corrucciate in un pensiero malinconico, il vampiro era, come ultimamente succedeva spesso, alla ricerca di un modo per spegnere il fuoco dell'amore e di quella leggera e costante sofferenza che gli bruciava dentro, in fondo al cuore; come quella che corrodeva il legno nel camino, la fiamma che sentiva in sé cancellava prepotentemente tutto quello che incontrava per la sua strada fino ad arrivare al culmine della sua esistenza e poi spegnersi lentamente, dolorosamente.

Ma ormai al dolore Damon ci era tristemente abituato e sapeva che sarebbe impazzito sempre di più, per Elena. Era comunque grazie a lei che aveva imparato che c'erano molti sentimenti stupendi al mondo e riusciva ancora a vedere la speranza, a pensare che un giorno sarebbe stato felice anche lui, meritatamente; sapeva che l'amore era bello, anche se talvolta doloroso, perché lei era in grado di donargli il sorriso.

Mentre si accostava a queste riflessioni, Rose entrò nel salotto di casa Salvatore; la vampira era una delle tante persone che ormai entravano ed uscivano rapidamente nella sua vita a Mystic Falls a causa della situazione sempre più complicata di Elena, Katherine ed altri esseri a loro collegati.

- Scusami per oggi, non sapevo che sarebbe successo. - disse Rose.
- Ti credo. - rispose Damon senza voltarsi e disegnando con le labbra un sorriso beffardo.
- Vorrei che potessimo salvare Elena. So che tu lo vuoi. -
- E lo farò. - replicò convinto di quello che diceva. Era sicuro, avrebbe salvato la ragazza che amava, anche a costo della vita.
- Mi ricordi Trevor. -
- Perché? Perché lui? -
- Perché faceva sempre il presuntuoso e cercava sempre di fare i suoi interessi...ma sotto sotto, era il migliore amico che si potesse desiderare. - Era vero, gli assomigliava. Però quasi nessuno capiva mai quanto in fondo Damon sapeva essere un amico.
- E questo dove l'ha condotto? -
- Alla morte. - finì tristemente la vampira, che intanto si era avvicinata all'altro e lo guardava negli occhi. - E la mia lealtà nei suoi confronti ha quasi fatto morire anche me. -
- All'amicizia. - brindò ironico Damon, pensando che comunque l'amicizia fosse splendida, come quella che aveva avuto con Elena e che si era pian piano spenta, a causa dei suoi sbagli.

- Fai bene a combatterli...i tuoi sentimenti nei suoi confronti. - si riferiva ad Elena ovviamente; Damon sapeva che era la cosa migliore che potesse fare per l'umana, che di problemi ne aveva già abbastanza, ma per lui? Era giusto nei suoi confronti?
- E perché? - chiese il vampiro.
- Perché se vogliamo sopravvivere non dobbiamo tenere a nessuno. -
- Tenere a qualcuno ti fa morire, eh? - pronunciò quelle parole perplesso: che senso avrebbe sopravvivere, o vivere, senza amore? Una vita senza amore è priva di significato, vero spaccone?
- Potrebbe essere il momento giusto per premere il pulsante e spegnere le tue emozioni. - proseguì Rose.
Era proprio quello che lui cercava quella sera: voleva un modo per spegnere il suo fuoco o per lasciarsi andare, così come aveva fatto dichiarando ad Elena il suo amore, per poi farglielo dimenticare.
Damon si girò verso di lei: - Lo farò se lo farai anche tu. - disse, e si abbandonò alla ragazza...

- E' una bugia, sai...non c'è nessun pulsante da premere. Certo quando sei un novellino...ma dopo qualche centinaia di anni...si deve solo fare finta. - esordì lei.
Certo, lui aveva iniziato ad impararlo anni prima, ma la consolazione che poteva scorgere nella possibilità di spegnere il suo fuoco, anche per poco, era molto forte.

Ed ora, mentre sedeva sul divano accanto a Rose, concluse che amava Elena con tutta l'anima e che quel sentimento non poteva essere spento: era certo che avrebbe dovuto indossare ancora quella sua maschera da duro senza cuore per poter andare avanti.



 

Ecco la mia seconda one-shot, sempre su Damon. Scrivo di lui perchè è l'unico che mi ispira realmente e spero di poterlo descrivere felice presto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, sinceramente, perchè mi servirà per migliorare: è da pochissimo che scrivo.
Saluti,

Noemi.