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Autore: michiyo1age    27/11/2010    9 recensioni
Gli ultimi avvenimenti hanno scosso Naruto, che si accorge solo ora guardando la piccolo Hinata che lei gli ha fatto una dichiarazione. Quale sarà il comportamento del eroe del villaggio?
Mia prima naruxhina, per il giorno a loro dedicato ^//^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Comme les cheveux de maman

La stava fissando con uno sguardo insistente da un po' di minuti, infatti Hinata aveva tirato le spalle all'indietro muovendo di un millimetro la coscia.

Sarebbe fuggita in maniera più vistosa se tutti non stessero ascoltando, sull'attenti, le parole dell'Hokage prima della partenza.

Il neo-eroe di Konoha aveva incatenato i grandi occhi azzurri proprio a lei. Lei in un primo momento aveva abbassato lo sguardo, la pelle si era imporporata e aveva cercato di mormorare qualcosa che era svanito subito nell'aria tesa del concilio.

Probabilmente Naruto-kun stava ripensando alla sua sfacciataggine durante lo scontro contro Pain. Oddio, non avrebbe dovuto farlo. Ma proprio quel momento le era sembrato perfetto: non si conoscevano gli esiti della battaglia era stato il classico “ora o mai più”. Naruto-kun non aveva riabbassato lo sguardo. Ora.

No.

Mai più.


Hinata non aveva sbagliato di molto. Nella matassa impossibile dei pensieri di Naruto stavano apparendo le scene di quella confessione inaspettata e subitanea.

Stava pensando a lei e a Sasuke.

Perchè lui che non riusciva a far cambiare idea al suo migliore amico, lui che non l'aveva portato a casa, come poteva suscitare dell'amore?

Aveva sempre avuto un problema con quella parola, per la mancanza, per l'estraneità, per tutto. Ma lui si era innamorato di Sakura, ne era certo.

O forse no

Come si poteva essere sicuri di qualcosa che non si è mai provato? Amava o non amava Sakura?

Era solo amicizia, affetto fraterno? Si, probabilmente ora quella cotta dei suoi dodici anni si era cristallizzata in un profondo sentimento di amicizia. Era come con Sasuke, solamente che con lui era partito dalla rivalità.

Non avrebbe più disturbato Sakura, ma Sasuke...Sasuke

Bisognava salvarlo da sé stesso, dal suo destino. Lui non credeva nel destino. Sasuke è Sasuke, nulla di più, deve riuscire a vivere la sua vita non quella del suo clan.

Chissà che senso aveva la vita ora per Sasuke.

Forse era colpa sua? Cosa avrebbe potuto fare per non farlo partire?

Cosa aveva fatto per far si che Hinata gli dicesse quelle parole?

Lei così timida, indifesa, insicura aveva raccolto il coraggio e non solo aveva confessato i suoi sentimenti, ma aveva affrontato Pain. Perchè?

Perchè aveva fatto quelle cose?

Perchè dichiararsi. Forse si aspettava una reazione da lui. Una sua confessione. Cosa? Cosa?

Naruto arrossì di colpo, abbassando finalmente gli occhi da Hinata con suo grande sollievo.

Lui cosa provava per Hinata? Cosa aveva mia fatto per Hinata? La piccola, stramba Hinata. Lei non parlava mai, non lo guardava mia, ma era sempre lì.

Se lui aveva avuto bisogno di aiuto, si ricordava sempre la timida Hinata in ombra.

Lui voleva bene ad Hinata. Non voleva che si facesse male, voleva proteggerla. Se qualcuno le faceva male voleva vendicarla. Prima Neji, poi Pain.

Quando Pain aveva osato toccarla, farle del male. Sbatterla per terra come se fosse stata di pezza. La rabbia una grande furia lo aveva invaso e aveva voluto ridurre in brandelli quell'essere apatico che non capiva la santità di ciò che aveva toccato.

Ma questo allora cos'era?


Finita la riunione gli 11 se ne andarono a mangiare nel padiglione designato per gli shinobi. Naruto era tornato a essere il solito casinista anche se veniva preso da degli strani momenti di malinconia che pochissimi coglievano e che nessuno si sapeva spiegare.

Poco a poco tutti se ne andarono, chi chiamato dai capi squadra, chi invece dalle guardie del corpo dei kage.

Il destino volle che rimanessero su quella panca umida solo Hinata e Naruto. Quest'ultimo stava fissando le lunghe dita intrecciate sulle gambe della ragazza.

-Naruto-kun io, io....anch'io me ne vado- e detto questo un po' barcollante si cominciò ad alzare.

Sentì la manica bloccata, che la portava verso il basso.

-Hinata puoi restare ancora un po' qui co-con me-

Ci aveva messo un bel po' a prendere il coraggio per dire quella semplice frase che gli era uscita così malsicura.

-Hmm- rispose la ragazza e quasi con sfacciataggine da parte sua si sedette ancora più vicino all'oggetto del suo perpetuo amore.

Ma ora Naruto non sapeva come doveva proseguire. E poi proseguire per che cosa? Cosa le voleva dire?

Tutte queste domande erano come un martello pesante in una testa che non era mai stata abituata a pensare troppo ma agire tanto.

-Posso?- chiese indicando un punto indefinito.

-Si- squittì Hinata che non sapeva neanche cosa volesse. Il ragazzo voleva solamente posare la testa sulle gambe, quasi in grembo alla ragazza, che era lì lì per fuggire per lo spavento.

Ma non lo fece, emise un profondo respiro e appoggiò la mano desta sulla fronte del ragazzo. Le era sempre sembrato più carino senza il coprifronte.

Le sue mani erano calde. Le sue gambe erano calde. Tutto la sua persona emanava un calore rassicurante e faceva crescere nel petto di lui uno strano tepore. Così avvolto chiuse gli occhi e cercò di svuotare a mente.

La giovane era diventata molto rossa e viveva il momento con crescente sorpresa, stupore e timore. Ma quanto le piacevano quelle sensazioni non lo sapeva dire.

Povero piccolo, era così dolce. Lui era forte e nel contempo debole.

Lei era debole, ma nel contempo forte.

Si, questo Naruto lo sapeva.

Ci fu uno scoppio e Hinata girò di colpo la testa sbattendo i lunghi capelli scuri in faccia al ragazzo che non si mosse.

-Esercitazione! Esercitazione!- si sentì gridare da gente con uno strano accento.

Che bei capelli lunghi. Pensò Naruto catturando una ciocca e stringendola fra le falangi.

Lunghi, lunghi come quelli della mamma.

Ecco cosa sembrava Hinata, una madre. Una dolce persona che riusciva in questo momento, solamente con la sua presenza, a ridargli il senso di una famiglia.

Che lisci quei capelli. Che belle bande di raso scuso che si infilavano tra le sue dita.

-Hinata...-

La mamma aveva detto che papà amava i suoi capelli.

-...hai davvero dei bei capelli-

-G-grazie, Naruto-kun-

E poi papà cosa aveva fatto? L'aveva sposata e aveva creato lui.

Arrossì di colpo, si rizzò sulla panca tossendo violentemente.

Troppo.

La ragazza allarmata invece poso una mano sulla schiena del ragazzo battendola leggermente.

-Cosa ti succede?-

-N-niente- e dicendo così si girò verso il viso preoccupato della ragazza.

Ancora preoccupata. Gli occhi sbarrati, le labbra serrate dal timore.

Naruto fu preso da una scarica elettrica che lo spinse a gettarsi contro Hinata.

Poggiò la sua bocca su quella di lei. La rabbia lo aveva invaso di colpo: perchè disturbava sempre la sua vita tranquilla per lui? Perchè ogni volta lo faceva?

Aveva voluto coprirle, scioglierle, impedirle di rovinarsi la vita con lui.

La sua vita non era mai sembrata migliore. Questo stava pensando Hinata, che non aveva neanche il coraggio di muovere le labbra.

Ma voleva muovere le labbra.

E lui non le muoveva.

Però gli piaceva il calore del viso della ragazza. Mise una mano sulla guancia sinistra.

Lei lo imitò, incantata dal viso di Naruto.

Hinata cercò di aprire la bocca per parlare, ma scoprì qualcosa a metà via.

Naruto aveva un buonissimo sapore.

Così forte fu la sua golosità che fece aderire bene le labbra a quelle sue e anche lui si accorse di una cosa.

Non doveva pensare in quel momento, non doveva dare impulsi al cervello per fare qualcosa, doveva solamente vivere l'attimo.

Lui, per la prima volta un passo indietro a lei, strinse il suo labbro inferiore fra le sue. E poi si staccò di colpo con se avesse preso una scossa. Le scostò dal viso quei bei capelli fluenti che l'avevano tanto affascinato.

Lei non era sua madre, quelli non erano i capelli rossi di sua madre. Lei era Hinata.

Le diede un bacio a fior di labbra. E un altro e un altro ancora. La sua testa tornava sempre meno indietro e rimaneva sempre più incollata a lei, persa in un mondo sconosciuto. Teneva stretti i capelli del ragazzo avvicinandolo al suo seno.

Aveva sentito le grida: si sarebbero separati di lì a poco, lui da una parte lei dall'altra.

Il ragazzo si bloccò fermandosi sulla guancia di lei. Annusando il suo profumo, cercando di memorizzare il sentore di lei, la sua presenza.

-Naruto yo! Dove ti sei cacciato! E ora di andare! A sminuzzare! I nemici degli shinobi! Yeah !- Killer Bee gridava in cerca di Naruto.

Lo shinobi allora finalmente si separò dalla kunoichi.Dovevano rientrare nei loro ruoli. E l'avevano capito. Il biondo di alzò senza neanche guardarla tanto era il timore e l'imbarazzo, ma poi fece qualcosa di fulmineo come gli era abituale.

Afferrò il viso della giovane e la baciò con tutta la forza e l'irruenza di cui era capace, cogliendo tutto in un secondo. E poi...

E poi si diresse verso l'uscita della tenda, si voltò a metà e sorridendo di quel sorriso che l'aveva fatta impazzire per dodici anni e disse: -Quando tutto questo sarà finito, ci si vede Hina-chan. Buona fortuna-

E sparì in un lampo.

Lei chinò il capo, rossa di vergogna e di emozione, pronunciò le stesse parole di sempre: -Buona fortuna, N-Naruto-kun- 

Gambatte ne N-Naruto-kun

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Salve gente!

si lo so, è molto strano che io scappi dal mio porto sicuro qual è lo shikaxtema, ma ci ho provato per questo naruxhina day! Volevo vedere se ero capace di riuscire a scrivere una fic così e allora sarete voi a dirmi se ce l'ho fatta. Siate sincere/i mi raccomando

Ringrazio Tikkia per avermi fatto partecipe di questo e evento è la mia amica Kumiko per aver controllato tutto è solo per lei che avete qualcosa di leggibile.

   
 
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