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Autore: parresia    29/11/2010    9 recensioni
Se sei Luna Lovegood, e lo sei da tredici, lunghissimi anni, dovresti sapere che ci sono alcune cose che sarebbe saggio tu non facessi.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Non so di preciso come mi sia venuta questa shot, però bò, è venuta, quindi vi tocca
sorbirvela u_u

È ambientata durante il quarto libro, prima del Ballo del Ceppo, come mi pare si evinca piuttosto chiaramente dalla lettura, ma non si sa mai.
È da una vita che non scirvo su HP, però spero – anche se non ci credo troppo – di essere riuscita a mantenere i personaggi abbastanza IC. Che poi, i personaggi!, cioè, alla fine, oltre a Luna non c'è molto >.>
Il titolo lo odio, ma è normale: odio sempre i miei titoli. È che non sono proprio capace a darli, ecco u_u
E poi basta, non ho più nulla da dire, quindi divertitevi! ♥

 

 

 

 

Galeotto fu il diario.

 

 

 

Se sei Luna Lovegood, e lo sei da tredici, lunghissimi anni, dovresti sapere che ci sono alcune cose che sarebbe saggio tu non facessi.
Come – per dirne una – tenere un diario segreto sul quale annoti con scrupolosa dovizia tutto ciò che accade in quell'infame anfratto nella tua gabbia toracica, all'interno del quale qualche sadico essere superiore ha avuto la sciagurata idea di piazzare un inutile e pulsante muscolo cardiaco.
Te ne rendi conto troppo tardi, ma d'altronde succede sempre così: è quando tutto è perduto che con sagacia frustrante le umane sinapsi danno il loro massimo e mostrano quanto disarmantemente facile sarebbe stato evitare la fine.
È mentre fissi lo sguardo sulla figura sottile di Pansy Parkinson, che con gli occhi scintillanti legge a squarciagola la tua anima alla piccola folla che lì intorno si è radunata ed assieme ad essa con trionfale compiacenza se ne fa beffa, che ti viene in mente, infatti, che forse avresti potuto lasciare il diario al sicuro nel tuo dormitorio, invece di infilarlo nella borsa, ti viene in mente che, meglio!, avresti potuto ingoiare il vortice di emozioni che ti pesava nel petto, invece di vomitarlo senza pudore su quella scellerata pergamena.
«Oh, Merlino!» ruggisce ilare Pansy Parkinson «Sentite questa: quanto vorrei che George si accorgesse di amarmi e mi invitasse al Ballo del Ceppo. Oh, lui è così bello! Quanto Godric Griffondoro, forse di più! Lo so cosa pensi, che lui e Fred sono uguali e che io non posso distinguerli, ma non è vero! I capelli di George hanno quell'adorabile sfumatura color corno di Ricciocorno Schiattoso e anche il profumo è diverso: George sa di menta e burrobirra e ogni volta che lo vedo mi sento la testa piena di gorgosprizzi...» e senza pietà la serpe prosegue, variando il tono ed immedesimandosi nella parte, dimostrando, per l'altro, un notevole talento recitativo.

George, fra la folla, ti pugnala col suo sguardo.
Sei abituata alle prese in giro, agli scherzi, alle cattiverie di ogni risma. Prima d'ora non ti era mai pesato essere il loro zimbello: spesse volte, anzi, ti trovavi ad ammirata il loro ingegno, che con estremi ed encomiabili slanci di fantasia macchinava impensabili assurdità solo per il tuo ludibrio. Eri convinta di essere vaccinata contro il loro veleno, ormai. Pensavi non potessero farti più nulla, perché Luna Lovegood non condivide lo stesso universo triste e meschino dei suoi aguzzini, Luna Lovegood vola sopra le teste di tutti fra nargillli e gorgosprizzi, in un mondo dove George Weasley ha i capelli con sfumature color corno di Ricciocorno Schiattoso e si accorgerà presto di essere innamorato di lei.
Ammettilo, non pensavi di poter essere raggiunta anche qui, dove ti sei sempre rifugiata, eppure sono riusciti ad espugnare anche questa tua fortezza. Ti hanno trovata, ti hanno presa di peso e di nuovo ti hanno buttata in mezzo a loro, sulla terra.
Se sei Luna Lovegood ed hai il fortissimo presentimento che a breve scoppierai a piangere devi far finta di nulla ed allontanarti sorridendo fra i dileggi per raggiungere al più presto un posto sicuro in cui poterti arrendere. 

***

Luna avvertì dei passi titubanti alle sue spalle.
Non si voltò subito, prima prese un bel respiro e con discrezione si asciugò gli occhi.
George Weasley stava in piedi di fronte a lei e la fissava in modo strano.
Senza dire una parola, con gesto lento e misurato, allungò alla ragazza il diario galeotto che, pochi attimi prima di tuffarsi al suo inseguimento, aveva strappato dalle grinfie di Pansy.
Luna lo prese e se lo strinse saldamente al petto.
Seguì il silenzio sospeso di quando si ha la certezza che sta per accadere qualcosa di molto, molto importante.
«Ti va di venire al Ballo del Ceppo con me?» domandò, senza poterne fare a meno, George Weasley, sorpreso di stare facendo una simile richiesta.
«Mi piacerebbe molto, George» rispose calma Luna, mentre il suo sguardo, ancora un po' arrossato per il pianto, si scontrava a mezz'aria con quello del giovane Weasley e da quella collisione scaturiva, quasi tangibile, un lampo.
Passarono così uno degli istanti più lunghi di tutta la loro vita. 

 «Davvero mi trovi bello più di Godric Griffondoro?» non riuscì a trattenersi dal chiedere George.
Le labbra di Luna si distesero in un placido sorriso e gli occhi si illuminarono d'un guizzo sibillino.
«Oh, cielo!» cinguettò ridente «Un Ricciocorno schiattoso!» e proferito ciò sparì all'inseguimento della fantomatica creatura.

  
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