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Autore: Drew    27/11/2005    15 recensioni
La capacità di ricordare anche i momenti più terribili e angoscianti della vita di Hermione... La voglia, il desiderio di trovare il proprio amore... La paura e il timore di perderlo...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa

Premessa

 

Non mi capita spesso di scrivere premesse vere e proprie per la mie fanfiction, ma questa volta, se pur io scriva una cosa piuttosto breve, mi sento in qualche modo in obbligo. Ho il dovere di comunicarvi per chi è stato scritto questo racconto e in quale periodo della mia vita. Non mi sono mai raccontata molto a nessuno (fortunatamente per voi!) e credo che sia giunto il momento per spiegarvi qualcosina in più di me, più che altro per comprendere il modo in cui scrivo.

Pochi anni fa è venuta a mancare una delle persone più importanti e buone della mia relativamente breve vita. In quel momento io ero piuttosto piccola, ma il dolore che ho provato e che, purtroppo, provo tuttora, è ancora vivo dentro di me. Questo malessere è riaffiorato qualche giorno fa, quando una persona molto importante per la prima delle mie più grandi amiche è venuta a mancare. Questa ragazza ha voluto rendere nota la cosa abbastanza pubblicamente, in particolare per specificare il fatto che probabilmente dovrà riprendersi dal duro colpo e che, quindi, il tempo e la voglia per scrivere le manca. Si tratta infatti di una bravissima (e non lo dico solo perché tengo a lei) scrittrice di fanfiction e la sottoscritta deve a lei la scoperta di questo sito.

Lo scopo di tale premessa, oltre alla possibilità di capire qualcosa in più di me, è quello di dire a questa persona che io ho iniziato a scrivere grazie alla mancanza della nonna, che amavo con tutta me stessa e che, in qualche modo, devo a questa perdita la grandissima quantità di soddisfazioni che lo scrivere mi ha portato in questi anni, grazie soprattutto alle persone che mi seguono più o meno costantemente nel sito.

Volevo solo dire grazie ai recensori di questa fanfiction e a chi ne recensirà altre. Volevo ringraziare Irene per l’affetto che mi ha dimostrato in questi anni e dirle che la comprendo e la sostengo fino in fondo.

Un grazie particolare lo dedico a Michela, che (parlo seriamente) è una delle più grandi auror e un’amica importante.

Infine, dedico questa one-shot alle persone che conosco da quando ho imparato a ricordare i loro volti, a coloro che amo da una vita: a Irene, Elisabetta, Sonia, i miei genitori e, in particolare, a mia nonna.

Scusate se mi sono dilungata.

Un bacio a tutti

Sara (alias Drew)

 

 

Frammenti del Passato

 

I tuoi capelli… i tuoi zigomi… le tue mani… ricordo tutto come se fosse ieri. Come dimenticarti?…

Perché ti scrivo? Semplicemente perché so che non avrò mai il coraggio di spedirti questa lettera.

 Se ti dico dove sono e dove sei tu, non ci crederai mai… Stai dormendo sul mio letto della casa dei miei zii, mentre io sono seduto alla scrivania, forse a scriverti un mucchio di scemenze, Hermione.

Voglio che tu sappia che non ti dimenticherò mai, che avrai sempre un posto importantissimo nel mio cuore.

Perché ora ti trovi a casa mia? Perché hai scoperto quanto io abbia sofferto per la morte di tutti i miei cari ed ora sei qui, sentendoti responsabile per tutto quello che è accaduto fino ad ora… ma sai di non esserlo.

Ti adoro quando ti preoccupi per me… Anzi… forse ti adoro e basta…

Vorrei dirti mille cose… vorrei finalmente metterti a confronto con i miei sentimenti… vorrei parlarti di ciò che provo…

Ti amo, Hermione… non esiste altra spiegazione che dia un senso a quello che sento adesso… Amo ogni singola parte di te… amo quando mi sgridi, quando hai paura per me, quando mi stai accanto, quando litighiamo e quando facciamo pace.

Amo quando sei spaventata, quando sei indecisa, quando sei determinata…

Amo quando ti dedichi totalmente a me… Amo persino quando litighi con Ron e quando dopo, al primo sorriso, fai pace… amo quando lo chiami “Ronald”… anche se forse non dovrei…

Ho parlato con lui… credo che provi qualcosa in più per te che una semplice amicizia, ma non vuole confessarlo: ha paura di dividere il trio.

Ed io mi sento uno stupido: oggi avrei voluto finalmente dirti tutto e so che è meschino da parte mia, non prenderti per mano, sfiorare il tuo viso e baciarti confessandoti il mio amore.

Non hai idea di quante volte avrei voluto farlo, ma la paura di perdere tutto ciò che abbiamo condiviso in tutti questi anni è troppo grande.

Purtroppo non conosco un altro modo per esprimere al meglio i miei sentimenti e ti prego di perdonarmi per tutto ciò che non avrò mai il coraggio di fare.

Ho deciso di fartela trovare queste lettera, magari tramite qualcun altro.

Spero, un giorno, di riuscire a condividere con te solo una parte di ciò che provo.

Con amore,

Harry

 

Hermione posò la missiva sulla lastra di marmo ai suoi piedi. Il ricordo del suo amore con Harry le riaffiorò alla mente:

 

Erano nella sala comune dei Grifondoro. Tra appena una settimana sarebbe terminato il loro ultimo anno nella scuola di Hogwarts. Hermione ed Harry erano già stati accettati come futuri aurors, mentre Ron avrebbe aperto un negozio di cioccorane e altri dolci ad Hogsmaede.

-Ho parlato con la McGrannitt.- se ne uscì Harry, mentre gli amici erano intenti a finire di leggere chi la lettera di ammissione, chi la licenza per il negozio.

-Cosa ti ha detto?- chiese Ron poggiando il pezzo di carta sul pavimento e andando a sedersi sulla poltrona affianco al divanetto su cui si trovava Harry.

-Solo quello che sapevo già…- rispose cercando di attirare l’attenzione di Hermione, che però continuava a ignorarlo immergendosi apparentemente nella lettura.

-E sarebbe?- continuò Ron, stavolta seriamente preoccupato.

-Ora tocca a me. Devo riuscire io a sconfiggere Voldemort: non esiste altra soluzione.- sentenziò scandendo bene ogni parola.

Ron era rimasto scioccato a quella rivelazione: significava che lui doveva partire, andarsene… e magari morire per sconfiggere il male…Avrebbe potuto perdere il suo migliore amico!… Ma cosa ne pensava Hermione?

Si voltò verso di lei, convinto che avrebbe detto ad Harry che era una follia, che non sarebbe mai potuto andare da solo contro la morte!… ma il completo disinteresse dimostrato lo mandò su tutte le furie:

-Diamine, Hermione! Cosa ti prende così tanto da infischiartene totalmente?! Hai sentito quello che ha appena detto Harry, eh?!- alzò la voce.

-Sì…- sibilò, Hermione senza distogliere gli occhi dalla lettera.

-E quindi?!- continuò Ron, irato come non mai, -Non hai niente da dire? Harry potrebbe morire se va a combattere, te ne rendi conto?!-

-Perfettamente- rispose pacata, stando bene attenta di non incontrare gli sguardi dei suoi amici.

-Cosa devo fare per farti…- iniziò Ron furibondo, ma la voce di Harry lo bloccò:

-Fai qualcosa Hermione… qualsiasi cosa, ma fai qualcosa, ti prego.- la supplicò nascondendo il viso sotto la frangia nera e scompigliata. Era seduto, con le mani congiunte e le braccia poggiate sulle gambe.

-Cosa dovrei fare, Harry?- se ne uscì la ragazza, lasciando violentemente la lettura sul tavolo e sedendosi accanto al moro.

La sua domanda non ebbe risposta: Ron era frastornato e impaurito dalla reazione di Hermione, Harry non di mosse minimamente e la ragazza era stravaccata sul divano accanto all’amico, fissando con attenzione un punto imprecisato.

-Io devo andare.- concluse Harry con un filo di voce.

-No, tu non devi affatto!- la rabbia in Ron era tornata, -Non puoi andare senza di noi almeno…vero Hermione?- chiese sperando nella complicità dell’amica.

-Noi non possiamo, Ron… non stavolta…- era stato durissimo ammetterlo, ma Hermione sapeva che Harry non poteva permettersi la responsabilità di portare in battaglia le uniche persone importanti che erano rimaste nella sua vita.

Il rosso si ammutolì, non sapendo se scagliare in aria ogni cosa o se mettersi a piangere come un bambino.

-Io vi ringrazio tanto, ragazzi.- commentò Harry, rivolgendosi ad Hermione.

-Siamo qui per te, lo sai.- lo rassicurò la ragazza, che si precipitò sul ragazzo sedutole accanto, abbracciandolo forte a sé.

Rimasero così per infiniti secondi, uniti come non mai in quel momento di perfetto silenzio. Non si era mai sentiti così insieme: la paura in quel momento, la condividevano tutti.

 

Dopo le rivelazioni di quel pomeriggio, Hermione non aveva ancora trovato il coraggio di muoversi dal divano. Era sera e lei si trovava sola nella sala comune: Ron era andato agli allenamenti di Quidditch, ed Harry li aveva saltati per riordinare le sue cose.

Stava male, Hermione. Si sentiva impotente, non più padrona del suo destino, e provava terrore per quello che sarebbe potuto succedere ad Harry.

-Tutto bene?- era lui… era la sua voce. Hermione si distolse dai suoi pensieri:

-Dimmelo tu come deve andare…- replicò lei, cercando di mostrare un sorriso. Harry le si inginocchiò ai piedi, prendendole le mani gelide:

-Non devi avere paura per me.- disse piano, mentre lo sguardo di Hermione si opacizzava lentamente.

-Non posso… non ci riesco…- balbettò lei, mentre la prima lacrima le solcava il viso, -Ho provato ad essere forte, a non piangere come te e Ron, ma è inutile…- concluse sconfitta.

-E perché dovresti fare come me e Ron? Tu sei speciale perché sei Hermione. Sei la nostra mente, la parte logica che rende tutto più confuso e più eccitante.-

-Sai, vero, che è una contraddizione quella che hai appena detto?- scherzò la ragazza con quel briciolo di speranza che le era rimasta in corpo.

Harry non rispose, ma si limitò ad asciugarle le lacrime con un fazzoletto candido che estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni e l’abbracciò forte.

Hermione si coccolò in quel contatto:

-Ti prego, non andare.- lo supplicò tra le lacrime, stringendosi ancora di più a lui, -Non puoi lasciarci soli… non me… se ci vuoi bene e se mi vuoi bene rimani… ti scongiuro…- disse tra un singhiozzo e l’altro.

La spalla di Harry era inondata dalle lacrime della ragazza, ma lui non riusciva a distaccarsene e le parole che lei aveva appena pronunciato, gli diedero il coraggio per dire:

-Tu sai quanto bene voglio ad entrambi…- iniziò staccandosi leggermente, in modo tale che potesse prenderle il viso tra le mani, mentre lei gli afferrò i polsi istintivamente, come a significare di non lasciarla, -… ma non posso sottrarmi e sai anche questo… Forse la mia intera esistenza è servita per arrivare ad oggi… se solo io…- si bloccò, realizzando ciò che stava per confessarle.

Hermione lo fissava: il suo sguardo, per quanto carico di dolore fosse, era oltremodo dolcissimo.

-Se solo tu?- riprese la ragazza, incoraggiando il moro ancora inginocchiato.

-Io…-iniziò sicuro, -io… mi sono innamorato, Hermione… di te…- pronunciò in tono dolce e deciso. –Se solo non ti amassi io partirei tranquillo e non mi importerebbe della mia morte, ma… ma ti amo e so che non posso proteggerti standoti accanto.-

Ora la ragazza era in lacrime, davanti allo sguardo dell’uomo che amava. Sì, un “uomo”, non esisteva altro nome per descrivere Harry in quel momento.

-Allora perché non mi baci?- cercò di sorridere Hermione. Gli occhi di Harry sprizzarono luce e gioia, e delicatamente cadde sulle labbra morbide della persona che amava…

Il bacio andò ad approfondirsi lentamente e le lacrime non ebbero più spazio in quei momenti. Poi, incoronarono il loro amore nel letto di Harry.

 

Erano felici, sereni, nudi sotto le coperte. Abbracciati e contenti come mai lo erano stati prima. I capelli nocciola di Hermione ricadevano delicati sul petto di Harry, che le accarezzava morbosamente la pelle lungo la spalla. Poi Harry, muovendo solo il braccio libero, estrasse una lettera dal comodino.

-Questa è per te.- disse porgendola ad Hermione. –Non aprirla, a meno che io non…-

La felicità di quel momento sparì: la ragazza si rigirò nel letto, osservando con timore gli occhi speranza del suo uomo.

-Non devi neanche pensarlo, Harry.- disse secca, prendendo la missiva.

-Tu promettimi che aspetterai me per leggerla e nel caso in cui non dovessi farcela, la leggerai e la terrai con te, va bene?-

Hermione annuì a malincuore, assaporandosi gli ultimi momenti d’amore con la persona che amava.

 

Adesso fissava il marmo gelido che aveva davanti, piangendo lacrime amare. Si portò una mano alle labbra, baciò due dita e tocco con le stesse dita la lapide luccicante. Staccò la mano, poi si voltò piangente. Alle sue spalle, sullo stesso marmo che aveva baciato c’era inciso: HARRY JAMES POTTER, COLUI CHE HA SALVATO IL MONDO MAGICO, I SUOI AMICI E IL SUO AMORE.

 

Fine

  
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