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Autore: Kikyo91    29/11/2010    0 recensioni
Parole non dette. Paura. paura che quella persona possa abbandonarti. Inconsciamente questo pensiero si ripercuote anche in tutto ciò che fai.
Litigi. Tanti Litigi. Troppi. E proprio quando vuoi rimediare, scopri che non potrai più farlo. Mai più
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- chi ti credi di essere per giudicarmi?! -

Dalla tua bocca queste parole risuonano amare nella mia testa. Tu sei in piedi di fronte a me, deluso e tremante. Io, indifferente faccio roteare le pupille degli occhi verso l’alto, sospirando scocciato, evitando però di guardarti. Non lo sai, ma quell’espressione così triste che hai in volto non riesco proprio a reggerla. Non riuscirei a sopportarlo. Ti vedo stringere i pugni, la tua voce comincia a tremare, incredula dalla mia indifferenza nei tuoi confronti. E pensare, che prima di quella dichiarazione le cose andavano così bene tra noi. Non avevano mai litigato, nemmeno una volta. Poi, da quando si erano dichiarati amore l’uno verso l’altro, le cose erano andate di male in peggio. I nostri compagni continuano a ripeterci di smetterla, di non comportarci come due bambini…facciamo parte di un gruppo! Bisogna andare d’accordo! Facile a dirsi.

- credo di essere io…JunSu.. – gli rispondo con un pizzico di ironia facilmente visibile dalla smorfia che ho appena fatto.

Il periodo nero, è iniziato da quanto tu, fra noi cinque, sei stato scelto per duetare con una nuova componente della SM Entertainment, una giovane ragazza cinese il cui nome koreano è, se non ricordo male, Zhang LiYin . Da subito, dopo che seppi la notizia da te in persona, ammetto di esserne stato subito geloso. So che tra voi due c’è e ci sarà solo un rapporto di amicizia, ma il solo pensiero che tu stia accanto a lei, che lei possa sentire al tua voce, che possa toccarti, abbracciarti…mi fa star male. Più volte mi hai ripetuto che la mia è una paura infondata, ma io, stupidamente, non ti ho mai ascoltato.
Se l’avessi fatto, forse ora non saremo in questa situazione.

- …non sono di tua proprietà YooChun! Ficcatelo in testa!! – esclami tutto d’un fiato

- potevi pensarci prima di dire che mi amavi! - rispondo cominciando ad innervosirmi

Perché non riesci a capire? Perché non ti accorgi di quanto tu sia importante per me? Ogni notte che ho passato con te, ogni momento prima delle nostre performance…tutti quegli attimi rubati nei bagni o negli sgabuzzini bui…tutte quelle volte che mi stringevi, mentre entravo dentro di te…mentre ti facevo mio…mentre mi sussurravi all’orecchio che mi amavi…possibile che per te non contino più nulla? Per la prima volta, durante questa conversazione.
Alzo lo guardo verso il tuo volto contratto, che cerca di mescolare la rabbia e l’angoscia con un espressione più seria possibile. Che cosa ho detto? Penso posandomi una mano sulle labbra.
Ti guardo. Nonostante tu cerchi di trattenerti, vedo una lacrima solcare le tue guance.
No JunSu! Non hai capito proprio nulla!
Tu non sei di mia proprietà! Ho solo paura di perderti! È così difficile da capire?!
Senza dire una parola, sparisci dalla mia visuale, ti volti e cerchi l’attaccapanni, posto dietro la porta della nostra camera.
Io, dal divanetto in salotto, poco distante dalla medesima stanza , faccio fatica a capire cosa tu stia facendo.
Poi, dopo qualche minuto, quando torni da me, tutto mi diventa più chiaro. Indossi una giacca di jeans e ti appresti a metterti le scarpe.

- dove vai adesso?! – chiedo mostrandomi preoccupato

Lo sono davvero. Non lo potrei mai nascondere.

- devo fare un intervista con Zhang…te ne avevo parlato…ma sei talmente occupato a piangerti addosso per nulla che te ne sarai sicuramente dimenticato.. – sospiri scuotendo la testa

- … -

Non ribatto. Provo a fare mente locale, cercando di ripensare a dove e quando me lo avesse detto. Ma l’unica cosa che ricordo è JaeJoong, quella stessa mattina a colazione, che mi aveva sussurrato all’orecchio “chiarisci le cose con JunSu”.

- sei solo geloso YooChun…ma non di lei… - dici assumendo un atteggiamento quasi meschino nei miei confronti

- cosa..? – domando incredulo

- sei geloso di me perché grazie a questa proposta di lavoro potrò accrescere la mia fama da solista! Dico bene? -

Ti vedo sorridere.
E non è uno dei tuoi soliti sorrisi caldi, che sanno scaldare il cuore…è un sorriso ironico, crudele.
Sai bene che questo genere di cose mi fanno stare male! Ancora una volta me ne sto zitto, ad osservare il pavimento di piastrelle bianche, lucidate quel girono. Scuoti nuovamente la testa, ancora più deluso di prima. So che ti aspettavi una risposta, ma proprio non ce la faccio. Prendi il tuo cellulare, che la sera prima avevi lasciato sopra il tavolo della cucina. Ti avvii verso la porta d’ingresso, la apri.
Prima di uscire, ti volti verso di me.
Com’è di consueto in questi giorni.
Sospiri ancora, provocando in me uno squarcio profondo nel cuore.

- …quando torno…vorrei che mi considerassi di più…YooChun… - esclami chiudendoti la porta alle spalle.

Io resto solo. In verità anche io dovrei andare. I miei compagni mi aspettano alla SM per alcune interviste e conferenze. Il mio umore è a terra, non ho voglia di andare…sapendo di essere in torto con JunSu.
Avrei dovuto scusarmi, come mi avevano detto YunHo e ChangMin qualche giorno prima.. Ora che gli racconto? Penso tra me. Poi, guardo l’orologio da polso che indosso. Sono le 14.00 in punto. La prima conferenza è tra mezz’ora! Sono pure in ritardo, accidenti a me! Cerco di alzarmi dal divano e comincio a prepararmi.
Ormai, è da dieci minuti che JunSu se ne è andato, ma la mia stanza, il mio letto, sanno ancora del suo profumo dolce. Questa mattina ho pure lasciato aperte le finestre , ma il profumo non si era dissolto.
Cerco di coprire quel dolce aroma, con il mio profumo ,spruzzandolo sulla mia pelle in quantità decisamente enormi.
Tutto ciò che mi ricorda JunSu, io cerco di reprimerlo.è così da giorni ormai.


~


Non appena arrivo in camerino, ChangMin, YunHo e Jaejoong sono già pronti,. Stavano aspettando solo me a quanto pare! Solo già le tre del pomeriggio e mi sono dovuto subire le prediche del nostro manager a causa del mio ritardo, dovuto in parte al traffico pazzesco che tutta Seoul stava affrontando. Non è mica colpa mia se la sede in cui lavoro è distante da casa mia! Sbotto a bassa voce.

- ..YooChun…ti è caduta addosso la boccetta di profumo per caso? –esclama YunHo passando accanto a me Io faccio finta di niente.

Non ho voglia di discutere con il nostro leader. Non sono in vena oggi.
E meno male che se ne è accorto da solo…
Tutti e tre, commentano il mio stato, da un angolo della stanza, mentre mi guardano durante la mia patetica sistemazione. Non appena la truccatrice mi ha ritoccato un pochino gli occhi, mi guardo intorno alla ricerca di un orologio.
Jaejoong, sempre disponibile, mi dice che sono le tre e dieci. Lo ringrazio, ma comincio a preoccuparmi.
JunSu, finita l’intervista con Zhang, avrebbe dovuto essere presente con i compagni per la promozione di una bevanda.
Considerando che la conferenza sarebbe iniziata tardi, JunSu avrebbe dovuto essere li a momenti. Non era previsto che lui ci fosse, ma pregava che arrivasse, in modo da poter chiarire le cose prima della promozione.
Anche perché, avere accanto una persona che non vuole saperne di te, non è gradevole… Il mio desiderio non viene esaudito.
La conferenza è iniziata e JunSu non è ancora arrivato. I compagni mi rincuorano, assicurandomi che sarebbe arrivato presto. Ma che assurdità! nemmeno loro sanno se arriverà!.
I flash delle macchine fotografiche dei giornalisti mi abbagliano, risultando parecchio fastidiosi. La maggior parte delle domande sono rivolte a YunHo, che parla in vece di tutti. Da che ricordo, è sempre stato lui a parlare.
Anche durante le prime performance. Non sono molto attento, mi limito solo ad annuire e a sorridere.
Un sorriso fin troppo finto, credo che tutti lo noteranno. Mi fanno domande alla quale non so rispondere. Non le ho nemmeno ascoltate, penso ad altro, penso a JunSu. JaeJoong mi salva ancora una volta, e con fare affettuoso, mi appoggia una mano sulla spalla.
Credo che lui abbia capito fin troppo bene la situazione. E intanto, mentre lui parla per me, io cerco di formulare un discorso…le parole che avrei detto a JunSu da li a poco…



~



- è successa una cosa spiacevole ragazzi. -

Senza nemmeno farci finire la conferenza, il manager ha fatto mandare via tutti i giornalisti e ci ha ricondotti in camerino di fretta e furia.
Noi, spaesati ci guardiamo con occhi stralunati, era la prima volta in assoluto che il nostro manager si comportava in quel modo.
Quell’uomo, solitamente calmo, serio e pacato, ora, con fatica cerca di non far tremare la propria voce. I suoi occhi assumono tristezza assoluta. Appoggia le mani alla testa, non sapendo come formulare un discorso..sembra troppo sconvolto per poter ragionare.

- l’ho appena saputo…poco lontano…da qui… - comincia a dire, mentre noi ci apprestiamo ad ascoltarlo

- c’è…c’è stata un esplosione…due camion si sono scontrati…è successo un disastro… -

Nessuno ha il coraggio di parlare. Solo qualche occhiata furtiva da parte di Changmin verso il resto del gruppo

- ho…ho appena saputo…che tra le persone coinvolte nell’incidente…c’è anche Xiah... -

Quel nome rimbomba nella mia testa come un martello pneumatico.
Xiah.Xiah.Xiah.Xiah.Xiah.XIAH: no..
Non può essere vero.
Non lui…non proprio lui!
Tutti cominciano ad agitarsi. YunHo per poco non cade a terra, Changmin lo sorregge, ma anche lui sembra completamente perso.
Io, senza un attimo di esitazione mi avvento disperato contro il nostro manager, che cerca di trattenermi con forza.

- dov’è ora??!! – urlo disperato – dov’è JunSu??!!! -

E mentre la mia voce echeggia nella stanza, vedo distintamente il manager che scuote la testa, chiudendo gli occhi.
Evita di guardarmi abbassando gli occhi e cercando di allontanarmi da lui.

- …mi dispiace…ragazzi… lui…lui non verrà a lavorare… ne oggi…ne mai più…- sospira

Io mi blocco all’improvviso.
Mi stacco dalla giacca del manager, stropicciata con la mia forza.

- ..no…non…non ci credo.. - Inizio a tremare.

Non capisco più nulla. Spero che sia tutto uno scherzo. Mi volto verso i miei compagni, in cerca di conforto. In cerca di una prova che possa far valere la mia tesi. Ma quello che vedo, sono solo lacrime.
JaeJoong, con la mano si copre la bocca, singhiozzando forte. YunHo, è troppo sconvolto per poter piangere, credo…credo che non abbia nemmeno afferrato bene il concetto.
Changmin si lascia andare in un pianto forte, che mi penetra nelle orecchie Mi allontano anche da loro.
Sono troppo confuso. No capisco perché tutti mi prendano in gior in questo modo.

- …cosa…cosa vi prende?! -esclamo cercando di sorridere

Tutti mi guardano, mente le lacrime scivolano dai loro occhi

- YooChun…. – sospira JaeJoong

- piantatela con questi scherzi! JunSu arriverà! Vedrete! -

La cosa peggiore, è che sono pure convinto di quello che dico

- ..è morto in ospedale pochi minuti fa…se ne è andato… ragazzo mio.. –sospira il manager cercando di asciugarsi le lacrime con una manica della giacca.

Questo è l’ennesimo colpo ricevuto. Il mio cuore non riesce la reggere questo dolore. Possibile che sia davvero successo?. Possibile che JunSu non aprirà mai più quella porta? Possibile che non avrebbe più potuto vedere il suo dolce sorriso?. Mi pento di aver cercato di cancellare il suo profumo dalle mia pelle.
Comincio a sfregarla forte, anche sopra i vestiti. Inizio ad urlare cose senza senso. Parole di disperazione, rabbia, tristezza. Non capisco più nulla…non sento più niente. Non riesco a togliermi dalla testa ciò che è accaduto poche ore prima.
Mi sento scoppiare. Voglio che sia un sogno. Voglio svegliarmi e trovare JunSu accanto me, nel mio letto, raggomitolato come un gattino. Sento lacrime infuocate cadere e bruciare la mia pelle.
Sento poi delle braccia forti, che cercano di sorreggermi. Non riesco a vedere bene.
Credo si tratti di JaeJoong.. sento la mia maglia bagnarsi anche delle sue lacrime….pio quelle di YunHo…ed infine quelle di ChangMin… Sento calore umano sul mio corpo.
Sento un grande abbraccio.
Sento che sono tutti vicino a me…lo sento….






~








È passata una settimana dalla notizia della tua morte.
A Seoul, e anche nel resto del paese, non si parla d’altro che dell’incidente dei camion e, inevitabilmente, si finisce per parlare anche di te.
Sarai contento adesso! Ora parlano tutti di te! Sei famoso…anche più dei DBSK…hai raggiunto il tuo obiettivo, diventare importante in tutta la Korea.
Congratulazioni vivissime stupido! In questo momento, ti odio con tutto me stesso.
Sai, forse non sarò mai capace di perdonarti questo. So bene che ora mi stai ascoltando, mentre parlo da solo, chiuso nella mia stanza, disteso sopra il mio letto, che fino a qualche girono prima era stato di entrambi.
Ma se davvero ti odio, come mai tengo una tua foto stretta tra le mani?come mai non riesco a mettere di piangere, nonostante sia passato del tempo? Ti penso sempre, in ogni momento.
Questa settimana sono successe così tante cose…la SM è chiusa per lutto.
Tutti i nostri colleghi, sono venuti a casa nostra per farci coraggio, per piangere la scomparsa insieme a noi.
Pochi giorni fa, SungMi, JiYeon, BoKyung, BoRa, Chilhyun* e BoA sono venuti a trovarci. È stato piacevole incontrarli. Mi ci voleva proprio. Speravo che potessero tirarmi su il morale ma invece erano tutti tristi e non sapevano cosa dire. Insieme a loro, era venuta anche lei, Zhang LiYin. Colei che fino a quel momento avevo reputato colpevole della tua scomparsa.
Come la vidi, avrei voluto assalirla…ma poi, sentendo al sua voce rotta che continuava a chiedermi perdono, mi sentì davvero un mostro. Lei non aveva nessuna colpa. Era solo una ragazzina e non aveva colpe. E io ero solo un povero stupido.
La consolai, dicendole di non preoccuparsi. Ancora adesso, ciò che mi è rimasto impresso di quell’incontro, è stata una sua frase…

”scusami…se sono stata io l’ultima a vederlo”

Probabilmente, pensai con un pizzico di ironia, tu quel giorno saresti stato più contento di vedere lei…piuttosto che me…
Mi rigiro sul letto pensando a quel volto angelico che chiedeva perdono… Sono vestito di nero, giacca e cravatta sono un po’ stropicciati dalla mia posizione a pancia in giù, ma poco mi importa…oggi è un girono speciale.
Oggi potrò dirti addio una volta per tutte. Sento qualcuno bussare alla mia porta.
Capisco subito, dal modo in cui ha bussato, così discreto, che si tratta di Jaejoong..

- ..YooChun…noi siamo pronti…te la senti? – chiede con un filo di voce

Io annuisco con la testa ma poi, pensando che non poteva vedermi, sospiro

- …si…sono pronto.. – mi limito a dire uscendo dalla stanza.






~






Oggi, rose bianche adornano il cimitero di Seoul.
Il cielo è opaco, come se da un momento all’altro avesse dovuto piovere. Anche il cielo piange per te, penso mentre cammino lungo la strada di ciottoli fini e delicati, accanto ai nostri compagni.
Insieme a noi, c’è tantissima altra gente. Intravedo tutti i nostri colleghi., intravedo anche tutto lo staff della SM…e altrettanti volti famosi. Poco più avanti ci sono i tuoi parenti. Non li vedo bene…c’è troppa gente…
La tua bara è li. Pronta per essere collocata all’interno della cappella di famiglia. È adornata di rose bianche, scelte da noi personalmente. Prima però, per darti un ultimo saluto, il parroco concede ad ogni cantante della SM di cantare una canzone in tuo onore… Le voci di una ventina di persone, una dopo l’altra squarciano il cielo plumbeo come fulmini. Alcuni, come Eun Hyuk, (il tuo migliore amico da come me ne parlavi), non riescono nemmeno a pronunciare una parola. Poi, dopo un po’ e il torno di Zhang LiYin. Lei comincia ad intonare le dolci parole di Timeless, la canzone a cui lei stava lavorando insieme a te… e poi tocca a noi. Siamo gli ultimi a cantare. Come canzone, scegliamo Remember.
Jaejoong comincia a cantare.
Tutti diamo il meglio di noi stessi, per renderti onore.
Ma quella canzone, cantata senza di te, è come un involucro vuoto, senz’anima.
Mentre cantiamo, ci teniamo per mano. Le lacrime iniziano a solcare la nostra pelle, ma cerchiamo di resistere. C’è commozione tra la folla. Vedo tua madre piangere disperata davanti alla tua tomba. Vedo tuo padre con lo sguardo perso nel vuoto. Vedo te, che pian paino ti appresti a raggiungere i tuoi familiari per consolarsi. … Ma com’è possibile?! Tu…tu sei li? Sei proprio tu quello che sta abbracciando tua madre in questo preciso momento?!
Evito di distrarmi finche la canzone non finisce. Questa è la nostra ultima canzone, JunSu.
Ed io la dedico solo a te…a te e al nostro amore.
Mi dispiace solo di essermi comportato così…se potessi tornare indietro…cambierei tutto…
C’è un applauso, seguito da scoppi di pianto improvvisi, mentre la bara viene posta nello spazio sulla parete della cappella.
Pochi minuti, un ultimo fiore in dono, e il tuo corpo sparisce, inghiottito dalle tenebre, ora, al posto della bara c’è una lapide con scritto il tuo nome, la tua data di nascita e con una tua foto.
Sei sorridente. Sarai felice di essere ricordato da tutti come un ragazzo allegro e carismatico… altre preghiere, altre lacrime. e poi, pian piano la folla si disperde.
Io sono ancora qui, a pochi metri dalla cappella. Osservo tua madre darti un ultimo saluto, prima che tuo padre la venga a prendere per condurla a casa. Dev’essere davvero triste perdere un figlio…un figlio come te poi!
Mi volto, faccio per andarmene. Ma nuovamente, io ti vedo. Tu vedo proprio davanti a me, a pochi metri. Vedo il tuo corpo, vedo i tuoi occhi, vedo il tuo volto. Come fai ad essere qui?! Provo ad avvicinarmi….tu, o meglio, colui che credo sia tu, rimane immobile stupito da questo mio gesto. Sei…sei davvero allora? È davvero stato tutto un sogno?!
Ma allora…chi era colui a cui avevo cantato Remember?

- …JunHo..andiamo… -

Una voce femminile blocca il mio cammino. Il ragazzo davanti a me, sentendosi chiamare, si volta. Rimango perplesso per qualche minuto. Non sei tu allora….ricordo, che mi parlasti della tua famiglia tanto tempo fa…ricordo che mi dissi di avere un fratello gemello…non lo avevo mai visto prima di oggi.
Ti somiglia davvero. Più di quanto non raccontassi. Un ultima lacrima scende dai miei occhi.
JunHo mi guarda con uno sguardo similare al tuo. Poi, con un rispettoso inchino mi saluta. Io ricambio il saluto. Lui sorride lievemente e si appresta a raggiungere la madre. Anche i nostri compagni mi stanno aspettando all’entrata del cimitero. Cerco di essere felice, perché so che t veglierai sempre su di me.
Ti sento vicino…
Ho molti rimpianti…ho molte cose di cui farmi perdonare…
Quando, in un lontano futuro, saremo di nuovo insieme , potremo chiarirci. Sei morto col dubbio.
Ma spero che tu sappia che ti ho amato e continuerò a farlo sempre!
Intanto, aspettando quel futuro, continuo a vivere.
A percorrere la mia strada!
Ora, tutto ciò che mi resta, sono i ricordi felici a cui aggrapparmi!



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* rispettivamente: Dana, Lina, Stephanie, Sunday (CSJH), KangTa
  
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