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Autore: maryc    29/11/2010    12 recensioni
Cosa sarebbe successo se Bella non fosse una semplice umana? Se fosse una principessa? Svelerà il suo segreto all'uomo che ama? Ed Edward? Svelerà alla donna che ama il suo segreto? Nessuno dei due si confida con l'altro per paura di non essere accettato, ma poi tutto potrebbe andare a rotoli...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 1






POV BELLA

DRIIIN. DRIIIN. DRIIIN.
Odio la sveglia, non voglio alzarmi. Non voglio affrontare un altro giorno di solitudine e angoscia. Questa è la dura realtà, sono sola, non ho uno straccio di amica con cui confidarmi, neanche un conoscente. A parte i miei genitori e Claire non ho nessun altro. Certo tutti qui fanno a gara per essermi amico, per entrare nelle mie grazie, ma sono solo falsi arrampicatori sociali che vogliono entrare nelle grazie della futura regina della Svezia. Puah. Proprio per evitare ciò sono in pochi a conoscere il mio volto, solo le persone di cui mi fido. Non sono mai apparsa in un'uscita ufficiale o sui giornali di gossip. Infatti mi hanno nominata la principessa di ghiaccio. Ma io non sono così, sono solo molto timida. Comunque non mi sono presentata, sono Isabella Marie Swan, principessa delle Svezia, nonché erede al trono. I miei genitori sono divorziati. Vivo con mia madre, la regina Renèe. Mio padre, Charlie, non è un nobile, ma si sono amati e sposati e poi nacqui io. Charlie Swan è un poliziotto, un uomo tutto d'un pezzo, vive nel suo paese di origine, Forks, nello stato di Washington. I miei genitori si conobbero a Phoenix, la solita storia lei lì in vacanza e lui per lavoro. Lui non sapeva chi lei fosse, ma per loro fu amore al primo sguardo. Il classico colpo di fulmine. Nessuno si oppose alla loro unione, avevano capito che papà l'amava e lei ricambiava. Per fortuna qui ci si sposa per amore, anche se non tutti hanno abbandonato la bigotta idea che i nobili sposano solo nobili. Tornando a noi, dicevo che i due innamorati si sposarono in fretta ed in segreto e poi arrivai io a coronare il loro amore. Ma tutte le cose belle sono destinate a durare poco ed anche per il loro immenso amore fu così. Infatti poco tempo dopo il matrimonio Charlie venne a sapere la vera identità di Renèe, ma non era pronto per la vita di corte, pur capendo le ragioni che avevano portato lei a non dirgli nulla. Lui è una persona umile e riservata, non faceva per lui vivere nel palazzo ed essere considerato il futuro re. Iniziarono i primi litigi, la mamma voleva abdicare per vivere con lui, ma lui non le avrebbe mai permesso un gesto tanto avventato, così pochi mesi dopo la mia nascita io e la mamma tornammo in Svezia, da sole. Nessuno sa che Charlie ha sposato una principessa ed ora regina, nessuno sa che sua figlia è una principessa e futura regina. Tutti sanno che ha sposato una donna di Phoenix, hanno avuto una bambina ma poi le cose non sono andate e le due donne sono andate via. Ma non lo incolpo per aver detto tutto ciò, perché in fondo è la verità ed inoltre tutti gli sarebbero stati con il fiato sul collo se avesse detto tutto. Almeno così quando vado da lui sono una ragazza normale e mi sento bene.
Da allora sono passati diciassette anni, ma il mio papà è sempre stato presente nella mia vita. Durante le feste di Natale e Pasqua viene qui in Svezia, mentre appena termina la scuola per le vacanze estive parto per andare da lui a Forks, rientrando in Svezia solo pochi giorni prima della ripresa delle lezioni. Avrete capito che io adoro mio padre e lui adora me. Il mio papà e il mio eroe, è dolce, premuroso, timido, non invadente e capisce quando non ho voglia di parlare. Mia madre invece è di tutt'altra pasta, è allegra, solare, impicciona, in pratica il mio esatto opposto ed anche l'esatto opposto di Charlie. Mi chiedo come si sono trovati quei due. Qualche anno fa la mamma si è risposata con un giocatore di baseball di serie minori, Phil, un tipo simpatico e allegro, forse un po' piccolino per la mamma ma se lei è felice lo sono anche io, anche se non ha completamente dimenticato mio padre, come lui non ha completamente dimenticato lei.
"Bella, Bella, tesoro svegliati." Dimenticavo Claire. E' la donna che mi ha accudita sin dal mio arrivo in Svezia, prima di me si è presa cura di mia madre, e devo dire che su di lei i segni del tempo non si notano. E' bellissima, giovanissima, con la pelle liscia, bianca e fredda e due occhi color oro che sono stupendi. So che c'è qualcosa di strano nel fatto che non invecchi e che non mangi mai, che sia molto forte e molto veloce, ma a me non interessa affatto. Mi vuole un mondo di bene ed io ne voglio a lei. E' come se fosse una sorella maggiore per me.
"Dai Claire lasciami dormire ancora un po'. Oggi non ho voglia di affrontare tutta la falsità che c'è in giro nel mondo." Sbuffo affondando la testa nel cuscino. Si nota la mia vena pessimistica?
"Su tesoro alzati, sai che tutti coloro che vivono qui ti adorano. Lascia perdere i nobili egoisti e vai un po' in orfanotrofio che i bambini ti cercano." Mi alzo di scatto con un sorriso a trentadue denti. Corro a preparami, cercando di non rompermi una gamba.
La villa in cui viviamo si trova in una tenuta fuori dal paese in abitiamo però mi reco quasi tutti i giorni in paese. Tutti sono gentili con me ed io con loro, ma è vero affetto perché nessuno lì è a conoscenza della mia vera identità. Certo mi dispiace prenderli in giro, ma non voglio che poi i rapporti cambino. Per loro sono semplicemente Bella. Aiuto il panettiere a fare il pane, aiuto la fiorai con i vasi pesanti, aiuto le signore con le buste di spesa più pesanti. Ma le cose che adoro di più sono due, sistemare i libri della biblioteca del paese e giocare con i bambini dell'orfanotrofio. Porto loro scorte di cibo (più che altro dolci, ma sempre attenta a non esser scoperta dalla suora, anche se credo abbia dei sospetti), vestiti, giochi, libri e ci passo giornate intere lì.
Mi preparo in fretta ed in meno di mezz'ora sono arrivata in paese. Di solito ci vado a piedi, anche se ho una strana passione per le belle macchine. Questo è il mio unico vizio, la velocità con le belle macchine, anche se di motori non ne capisco nulla. Possiedo due macchine, una Volvo c30 nera ed un gioiellino, una Aston Martin Vanquish grigio metallizzato, eheheh. Ci vado a piedi perché mi piace camminare nella natura ma purtroppo, strano ma vero per una principessa, passo più tempo a rotolare a terra che a camminare, ciò è dovuto alla mia estrema goffaggine, però sono un asso nella ginnastica artistica, l'unico sport in cui incredibilmente sono molto brava.
Dopo circa mezz'ora di camminata, qualche graffio e sei cadute arrivo in paese. Tutti mi salutano cordiali e felici di rivedermi ed io ricambio con lo stesso calore.
"Buongiorno Bella, è da un po' che non ci vediamo. A palazzo ti fanno lavorare molto? Tieni mangia questo pezzo di pane, è ancora caldo lo sforato da poco."
"Grazie Fred e buongiorno anche a te. Sono stata un po' impegnata effettivamente. Il pane è buonissimo come sempre. Ora vado, farò una sorpresa ai bambini, è da un po' che non li vedo. Passo dopo a salutarti." Gli scocco un bacio sulla guancia augurandogli buona giornata e mi dirigo all'orfanotrofio. Appena arrivo, la prima a notarmi è la suora che con un cenno mi dice di fare silenzio per fare un sorpresa ai bambini così ci avviamo verso l'aula di musica.
"Bambini perché suonate così male? Cosa è successo? Se vi sentisse Bella ne resterebbe delusa." Chiede l'insegnate.
"Ci scusi maestra, ma Bella ci manca tanto tanto." Tutti hanno un faccino triste, che teneri. Entro silenziosamente dalla porta di dietro, solo la maestra mi vede e sorride impercettibilmente.
"Bambini ma se suonate così Bella ci resterà male. Che ne dite di suonare Claire de Lune? E' la sua preferita." Tutti si illuminano e prendono i loro strumenti. Poco dopo mi siedo al pianoforte e li accompagnano. Loro si voltano verso di me meravigliati ed io gli sorrido.
"Bellaaaaaa!" Urlano tutti in coro e poi si buttano su di me e tutti ridiamo felici. Giochiamo, studiamo e suoniamo fino a che non arriva l'ora del pisolino pomeridiano per loro. Poso un bacio sul capo a tutti e vado via. Passo in biblioteca a prendere il mio solito libro, Cime Tempestose, e lascio Romeo e Giulietta. Sono una romantica.
"Bella tesoro è un piacere rivederti. Ho un regalo per te." Mi sorride George dietro i suoi occhiali da bibliotecario.
"Ciao George sono felice di vedere che ti sei ripreso." Corro ad abbracciarlo.
"Grazie cara, e grazie per avermi sostituito la scorsa settimana in biblioteca. II miei libri sono in buone mani con te. Ma vorrei ripagarti, so che tu l'hai fatto perché per te è un piacere passare le giornate qui dentro, ma vorrei che tu accettassi il mio regalo. E' molto importante per me."
"Non è necessario lo sai." Mentre il rosso si sta facendo strada sulle mie guance.
"Insisto." Sospiro rassegnata e gli faccio un sorriso. Da sotto il bancone esce un libro. No, non è un libro, è il LIBRO. Una delle prime copie di Romeo e Giulietta. Lo guardo con devozione ed emozione, ho paura di toccarlo.
"Non posso accettare, ci tieni troppo a questo libro."
"Ed è per questo che voglio che lo tenga tu. Oltre ai miei libri sei la persona a cui tengo di più, principessa." Lo guardo con gli occhi spalancati e terrorizzati. Ride.
"Credi veramente che non lo sappiamo? A parte i bambini tutti sono a conoscenza della tua identità.  E noi siamo onorati di avere un'amica, una principessa ed una futura regina dolce, umile e generosa come te." Le mie guance sono rosso pomodoro e abbasso il capo imbarazzata.
"Io, George non so cosa dire. Non volevo mentirvi. Ma cedevo che..."
"Non ti avremmo accettata per ciò che sei e per ciò che vali ma per ciò che rappresenti. Ma noi abbiamo capito il perché del tuo silenzio quando dodici anni fa per la prima volta vedemmo il tuo faccino triste. Quel giorno tutti ci ripromettemmo di vedere sempre il sorriso sul tuo splendido viso." L'abbraccio di slancio emozionata.
"Grazie, grazie, grazie."
"Non devi ringraziarmi, noi vogliamo il tuo bene e crediamo che non sia questo il luogo in cui tu sei veramente felice e non è questo il tuo futuro." Lo guardo confusa.
"Cosa intendi dire?"
"Tu sei veramente felice solo quando sei con tuo padre e a Forks. Credo che dovresti vivere un po' con lui e cercare la tua strada. Questa vita non fa per te." Lo guardo, ha ragione.
"Hai ragione, andrò a vivere un po' da mio padre." Mi sorride e raggiante esco dalla biblioteca diretta a casa. Corro verso la villa, devo avvisare mia madre della mia decisione. Devo anche chiamare mio padre, no magari gli faccio una sorpresa, questa volta ci rimane secco. Ripenso a quando durante l'anno mi mancava e senza pensare prendevo l'aereo per correre da lui. Mi facevo trovare in casa, aspettando impaziente il suo rientro dietro la porta e puntualmente urlava di paura per poi piangere di felicità. Questa volta quando gli dirò che vivrò con lui gli verrà sicuramente un infarto.
Corro più veloce, forze è meglio dire ruzzolo a terra più veloce, ma non mi importa, sono felice.






Ragazzi sono tornata con una nuova storia. Avviso che sarà probabilmente un po' lunga, ma non un'enciclopedia. Comunque i primi capitoli saranno più lunghi perché, a mio avviso, la parte iniziale è sempre più noiosa, così ci togliamo davanti subito la noia. Cercherò di postare tutti i giorni al massimo ogni due giorni. Bacio Mary.
   
 
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