Dove ti porta un cacciavite


Ronald cammina a passo spedito per gli uffici, chiedendo a destra e a manca un cacciavite. Da quando la sua adorata falce ha incontrato le posate di quel dannato demone, si inceppa quasi ogni giorno, e lui non ne può davvero più.
Così ha deciso di smontarla.
Certo, le risposte brusche che il giovane shinigami riceve (“Knox, perché diamine dovrei avere un cacciavite nella borsetta?!”) non migliorano di molto il suo umore.
Dopo l’ennesima porta sbattuta in faccia, Ronald sospira esasperato. Dove può trovare un cacciavite?
Sbuffando, appoggia la testa al muro del corridoio degli Affari Interni. Gli shinigami che passano pensano che sia pazzo: non ci sarebbe certo da stupirsi, visto il collega che si ritrova.
Ed ecco la tanto attesa illuminazione.
- Sutcliff-senpai! - esclama a gran voce.
I superiori lo guardano male, ma lui non ci fa caso: perché non ci ha pensato prima?
Il suo collega ha sempre tutto quello che gli serve. Non sa come faccia, ma dalle ampie tasche della giacca rossa che gli lascia scoperte le spalle riesce a trarre ogni genere di oggetto; che sia una lima per unghie, un paio di occhiali di riserva, delle forbici o una motosega, che non ha mai ben capito dove sia nascosta fra le mille pieghe dei vestiti che coprono quel corpicino esile.
Lo shinigami fa dietrofront e si dirige verso l’ufficio che condivide con Grell, quasi correndo. Visti gli incredibili recessi delle tasche di “quello squilibrato”, come lo chiama William, non ci sarebbe da stupirsi se avesse con sé anche un cacciavite.
Arrivato davanti alla porta in mogano, il pensiero di bussare non lo sfiora nemmeno per un secondo. Ma è il suo ufficio, dopotutto.
Perciò non si cura del possibile infarto che potrebbe far prendere al collega - è uno dei suoi passatempi preferiti - e apre la porta.
- Sutcliff-senpa- -
- Ah... Will... Mh...-
Non essendo riuscito nemmeno ad iniziare la frase, Ronald si ferma, osservando perplesso le due figure avvinghiate al centro dell’ufficio in un miscuglio di braccia, gambe, capelli neri e chiome rosse.
Il suo senpai è - com’è palese - impegnato in un intenso, approfondito e scrupoloso scambio di liquidi salivari con il loro capo.
Così accurato e meticoloso che nemmeno si accorgono della sua presenza.
Lui sbatte un paio di volte le palpebre. Facendo un passo indietro, chiude in silenzio la porta; gira i tacchi e, com’è arrivato, se ne va.
Oh, beh.
Ripasserà più tardi.


- Angolino della Sunny -

Oddio, non chiedetemi cosa avessi in mente quando l'ho scritta, perché non ne ho proprio idea. Volevo solo ridere un po' su una delle mie coppie preferite, ecco, e ho pensato che Ronald fosse il personaggio adatto a farmi da tramite. Un Ronald ormai abituato a tutte le stranezze del suo senpai, un Ronald che non si stupisce nemmeno se lo vede con otto centimetri di lingua nella bocca del loro superiore, un Ronald che si limita a fare spallucce e tornare alla sua ricerca.
Beh, spero che vi siate divertiti come mi sono divertita io a scriverla ^^
PS: Non c'è Ronald nei personaggi! ò_ò MA...!