La testa
vortica come al solito. Mille pensieri e mille vuoti si susseguono in
una successione quasi immediata, rapida, talmente veloce da farti
sentire le vertigini sulla terraferma, ora. Delusioni, gioie, dolori,
uniti in un tuttuno a cui non sai nemmeno dare un nome, nč
passato nč presente. Figuriamoci futuro. E' il concretarsi
delle tue paure, le tue insicurezze, i tuoi blocchi mentali ed emotivi,
sociali e culturali. E' il concretarsi della tua esistenza. Ti trapassa
lo spirito, gli occhi, le orecchie, le labbra. Qualcosa, uno scherzo di
cattivo gusto, come se un computer pių grande dell'universo
avesse deciso di copiare e incollare il tuo 011100101 infinito da un
blocco di granito ad una scheda insignificante, sballottata di qua e di
lā. Punta il suo piede sul tuo cuore, ti attanaglia lo
stomaco e ti fa smuovere le viscere, e tu sei convinto che saresti
capace in questo istante stesso di poter vedere le tue interiora
esplodere e riversarsi sul pavimento di fronte a te in un miscuglio
verde orrorifico. Immediatamente passi al mare alto. Non sai quando hai
varcato il confine, quando hai lasciato la presa e hai abbandonato il
tuo trespolo per aggrapparti ad un legno vecchio di una nave in balia
delle onde. La testa gira, il mondo gira tutto intorno. Solo, sei solo.