Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Melchan    01/12/2010    5 recensioni
A. Scorpius Malfoy ha visto otto alberi di Natale in tutto prendere posto nel Salone di casa sua, nel momento in cui leggete.
[New Family Malfoy]
B. “Cos’hai, tesoro?”
[Teddy Lupin, Andromeda Black-Tonks, New Family Potter]
C. Fuori dalla Sala Comune nevicava, con fiocchi che secondo James sembravano grandi come zollette di zucchero e…
“Hai… hai detto zollette di zucchero, Potter? Non posso credere che tu… tu lo abbia detto davvero.”
[Malandrini]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scorpius Malfoy ha visto otto alberi di Natale in tutto prendere posto nel Salone di casa sua, nel momento in cui leggete.
È abituato a scendere dopo essersi svegliato e preparato da solo, il vestito elegante e i capelli ben pettinati. Mentre chiude la porta di camera sua sa già che troverà i suoi genitori ad attenderlo dabbasso, ed è soddisfatto di se stesso per essersi ricordato di mettere la sveglia, in modo da non farli aspettare. L'idea di loro che attendono un figlio che non si sveglia per chissà quanto, ritti come statue in salotto, lo mette terribilmente a disagio. Peraltro sua madre odia svegliarsi presto, ma lui ha sempre avuto l’impressione che il venticinque di Dicembre facesse un’eccezione e scendesse all’alba solo per essere sicura di farsi trovare lì da lui, con addosso la costosissima vestaglia di ciniglia bianca che la fa sembrare una fata (ovviamente questo è un segreto, non direbbe mai una cosa così ad alta voce rischiando di sembrare un bambino piccolo) - il volto da bambola che si apre in quel sorriso che sembra inumano e Scorpius le ha visto fare solo a lui e suo padre.
Cammina sul tappeto morbido che ricopre tutto il pavimento del piano e sembra ingoiare il rumore dei suoi passi, e la voce lo investe non appena si affaccia sulla tromba della scale.
“Piccolo mio!” lo chiama Asteria, e Scorpius dimentica cosa stava pensando e si mette a correre per le scale, cosa che di solito è severamente proibita perché è pericoloso, potrebbe cadere mentre non c‘è nessuno pronto a prenderlo o farlo levitare in tempo – ma oggi la mamma non dice niente e lo accoglie nelle sue maniche morbidissime, il profumo di pulito e fiori che gli entra nel naso tanto forte da fargli male.

Papà non c'è.

La sensazione delle braccia che lo strigono a loro è magnifica, ma papà non c'è. Di solito aspetta giù anche lui, il giorno di Natale, e mentre sua mamma lo bacia come se lo rivedesse dopo anni, lui resta in silenzio e si limita ad augurargli buon Natale dalla poltrona, per poi mettersi dietro di lui quando è sicuro che sia distratto dai regali.
Ma oggi non c'è nessuno oltre mamma, e Scorpius ha questa visione agghiacciante di suo padre che non ha nemmeno voglia di farsi vivo per augurargli un buon Natale e preferisce fare una qualsiasi altra cosa - non importa se dormirevolarelavorare, è tutto ugualmente non avere nemmeno voglia di farsi vivo.

Asteria lo prende in braccio come faceva quando era un bebè, e Scorpius si dimentica persino di vergognarsi, preso com'è dal suo pensiero. La mamma lo mette a sedere davanti ai regali, posati al tronco dell’abete che è già lì da metà Novembre e oggi sembra risplendere ancora più del solito, mentre un milione di candele argentate levita poco sopra la punta dei rami verde scuro.
Scorpius si sente minuscolo, lì davanti, e per un attimo si chiede cosa accadrebbe se quell’albero si stufasse di fare da addobbo principale di Villa Malfoy, o un poltergeist decidesse di manifestarsi proprio in quell'istante e spingerlo giù, contro lui e la mamma, che gli dice sempre di non fare brutti pensieri.

Possiamo risolvere ogni cosa, Scorpius, non devi avere paura di nulla.

Ma Scorpius non ha paura, lui non ha mai paura di niente, è Scorpius Hyperion Malfoy!, solo che vuole veder apparire suo padre da ovunque sia finito. È sicuro che impedirebbe all’albero di cadere, e anche se è certo che mamma abbia la bacchetta dietro vorrebbe lui, e basta

Quando avrai una bacchetta, non dovrai mai lasciarla da qualche parte che non sia insieme a te. È l’errore più stupido che un mago possa mai commettere.


“Buon Natale, Scorps.”

Scorpius distoglie lo sguardo dall’albero immenso e così alto che gli sembra quasi di vedere nuvole invisibili che aleggiano intorno alla stella d’oro in cima, e si gira abbastanza in fretta da rischiare di spezzarsi il collo.
Ora, qualcun altro farebbe caso al Buon Natale e baderebbe a rispondere educatamente, lo sa benissimo, ma tutto quello che Scorpius sente è la voce chiara che conosce meglio della sua e quel nomignolo buffo con cui si è sentito chiamare così poche nella sua breve vita. È riservato solo ai compleanni e alle cose che rendono suo padre fiero di lui, e anche se Scorpius ora non lo sa ci sarà solo un’altra persona che lo chiamerà così, per tutto il resto della sua vita.

Ma adesso Scorpius Malfoy vede solo suo padre, in vestaglia verde e con i capelli uguali ai suoi, che gli sorride dalla porta della sala da pranzo.
Ha in mano una buffa calza, di un verde uguale a quello della sua vestaglia, e Scorpius corre verso di lui rischiando di cadere (di nuovo), la mamma che gli dice ridendo di aspettare almeno di vedere cosa c’è, dentro.
Ma per quanto lo riguarda quel pezzo di stoffa colorato potrebbe contenere anche una sola caramella, o un paio di calzini, il fatto è che gliel’ha portata papà in persona, la calza, non un elfo domestico, non un nugolo di fate argentate e verdi come l’anno scorso, gliel’ha portata papà.

Si ferma in tempo, però. I bambini grandi non saltono al collo di papà e mamma come mocciosi isterici. Però suo padre lo guarda negli occhi speculari ai suoi come se vedesse persino cosa ha pensato mille anni prima, quando ancora non esisteva nessuno di loro tre, e senza aggiungere una parola al “Buon Natale” eccetera lo tira su, issandoselo a sedere su una spalla con un braccio solo e senza magia.
Scorpius ammutolisce.
Se dicesse qualcosa adesso rischierebbe di far sapere a tutti che soffre di vertigini, e non importa se non le ha mai provate prima in vita sua e riesce ad arrivare più su con la scopa di tutti i bambini che conosce, adesso le soffre, sennò non si spiega perché abbia lo stomaco aggrovigliato in una palla inutile e gli occhi bagnati all’improvviso dal vento che tira lassù, dalla spalla destra di Draco Malfoy.





Note di Melchan:

Ok, non ho idea di quanto faccia schifo da uno a infinito, credo infinito, ma farò finta di non rendermene conto e la posterò lo stesso, oki? :D Pazienza se non oki.
Che vi devo dire? XD Mi è uscita liscia liscia, molto più di quanto mi stavo abituando (aka parto), e... insomma, è una fic su Scorpius Malfoy e sul fatto che con tutto il suo passato e balblabla DRACO Malfoy forse qualcosa sul fatto che un padre non è solo quello che ti compra il posto in squadra di Quidditch l'ha imparato. E non me lo sto inventando che lui e Asteria (appena scoperto che il nome originale è questo e non AstOria, sono cose =_=) a Scorpius gli vogliono bene, penso basti dare un occhio all'Epilogo per capirlo XD *ride istericamente totally random*
Spero non vi abbia fatto schifo. E ovviamente, se commenterete mi stupirete e vi sarò grata.
<3

NB: Valida per il Calendario dell'Avvento di Michiru

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Melchan