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Autore: UnicaRaptor    28/11/2005    5 recensioni
Loro due si erano frequentati poco prima dell'inizio della guerra, ma poi con l'arrivo di essa tutto si era complicato, tutto era mutato.
Erano stati catapulati in un mondo dove tutto era buio e oscuro, un posto che non lasciava tempo all'amore.
Così erano rimasti con un conto in sospeso, fino a quel momento.
E adesso lei gli chiedeva se l'amava...
[Breve one-shot]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi Chiusi



Hermione stava lentamente sfogliando il libro di Stori della Magia, non rusciva a capire come potessere essere accaduto tutto quello descritto in quel volume.
E pure era lo studio dei sette anni più belli della sua intensa vita...Dal primo mago che abolì la schiavitù dei Giganti alla seconda guerra mondiale magica.
La stessa che lei aveva combattutto, pregando giorno e notte che la sua vita e quella dei suoi amici venisse rispiarmata dalla morte.
E così, fortunatamente, era stato.
Lei, Ron, Harry, Ginny, tutti gli altri Weasley e le persone a lei care, tutte vive.
L'unico piccolo pentimento era stato quello di non essere riuscita a lottare fino alla fine. Lei non era sul campo di battaglia nel momento in cui Harry Potter uccise il Lord Oscuro.
Purtroppo in quel momento preciso era distesa su un letto del san Mungo, momentaneamente inferma alle gambe.
E cieca, fottutamente cieca.
Aveva perso la vista mentre lottava contro Malfoy senor e se non fosse stato per lo stesso figlio avrebbe perso anche la vita.
Doveva ad Draco la sua vita, ma lui non era il tipo che tutti pensavano. Non amava essere elogiato, un semplice "grazie" gli era bastato.
E lei, incapace di commentare per la commozione, non aveva aggiunto altro.
E fù così che si era ritrovata sola e sperduta in una sala d'ospedale, fino a una settimana dopo, quando, dopo la morte di Voldemort, anche gli altri furono portati lì.
In quell'occasione ricevette numerose visite, ma Draco non tornò più.
Lei domandò il perchè, chiese se il ragazzo stava bene e le venne risposto che era tornato a Malfoy menor dopo la morte del padre.
Adesso era lui Malfoy senor, l'unico Malfoy ancora in circolazione.

Draco stava bevendo del vino caldo davanti al camino.
La gola cominiava a bruciare per colpa dell'alcool presente nel vino.
Sospirò pesantemente, si sentiva solo...e valutando bene la situazione era solo.
Sentiva che gli mancava qualcosa, o qualcuno. Il senso di vuoto ultimamente si era impossessato del suo cuore, del suo animo.
Ma non voleva sapere cosa non aveva, preferiva rimanere cieco all'evidenza. In fondo aveva recitato un aparte per tutta la vita, perchè non continuare a farlo?
Cieco. Quella parole gli ricordava qualcuno, qualcuno che aveva amato, e che amava tuttora, costantemente mattina e sera. Nei suoi sogni e nei suoi peggiori incubi.
Hermione Jane Granger, resa cieca dal suo stesso padre...
Quel pensiero lo fece remare. "E' una parodia" pensò "La donna che amo soffre per causa di mio padre...davvero una barzelletta".
Ma, in cuor suo, sapeva che era solo la verità, la sacrosanta verità.
Posò il calice sul tavolo affiancato alla poltrona dove era seduto e si massaggiò delicatamentele tempie. Aveva un gran mal di testa, e tanta confusione nel capo.
Mentre cominciava a pensare di andare a letto, sentì il campanello suonare.
"Chi sarà a quest'ora?" Si chiese mentre guardava l'orologio che segnava le 23.45.
La portà venne aperta da un elfo domestico, lo stesso che poco dopo entrò a passo spedito nel soggiorno per annuciargli il suo visitatore, o visitatrice.
-Signor Malfoy, una visita per lei: la signorina Granger-. Squittì l'elfo.
Draco cascò dalla nuvole. -Ok Glus, falla pure entrare qui e poi vai a prepararci un tè-.
L'elfo annuì con fare attento e poi uscì dalla stanza.
Nel medesimo istante in cui il piccolo essere uscì, Hermione entrò.
Aveva un bastone con se e apparentemenmte sembrava sicura di se, ma non lo era, affatto.
-Scusa l'ora Draco-. Disse mentre cercava di individuare la posizione di Draco nella stanza.
-Non c'è problema, la compagnia è sempre ben accetta...-. Draco le prese la mano e la condusse sul divano, e una volta fatta sedere, le si mise accanto. -E' successo qualcosa?-.
-No, niente...Avevo solo voglia di vederti, tutto qui-. Sussurò lentamente.
Il ragazzo le sfiorò il volto con la calda mano. -Grazie, è bello che tu non ti sia scordata di me...-.
-Io? Come potrei Draco? Tu mi hai..-.
-...Salvato la vita. Lo so-. Disse quelle ultime parole in tono duro, quasi forzato. Sembrava deluso.
-Draco...Perchè sei sparito dopo la guerra, dopo la vittoria?-.
-Non avevo voglia di stare in mezzo alla cofusione...Sono un tipo solo, lo dovresti sapere-.
Hermione cercò il volto del ragazzo con la sua mano e una volta trovatolo scese fino alle spalle, forti e grandi. Poi, con estrema cautela, vi ci appoggiò la testa. -Così sei fuggito anche da me-.
-No, ma aveva paura di...-.

-Di cosa? Della mia cecità?-.
Draco sbuffò impazientito. -NO! Non è per quello, ma per paura dell spettro di mio padre...E' colpa sua se ti ha acciecato! Se solo io fossi stato in grado di difenderti da prima..-. Una lacrima rigò il volto del ragazzo.
-Non è colpa tua Draco...-.
-Invece si! Non sono stato in grado di proteggerti quando invece ti avevo promesso il contrario-.
Hermione venne scossa da un brivido. -No Draco, non fartene una colpa...-.
-Ti avevo detto che nessuno mai ti avrebbe toccata... e invece? Invece è stato propio mio padre a farti del male...-.
-Quello che mi importa è sapere se tu mi ami ancora come un tempo-.
Draco rimase di sasso.
Loro due si erano frequentati poco prima dell'inizio della guerra, ma poi con l'arrivo di essa tutto si era complicato, tutto era mutato.
Erano stati catapulati in un mondo dove tutto era buio e oscuro, un posto che non lasciava tempo all'amore.
Così erano rimasti con un conto in sospeso, fino a quel momento.
E adesso lei gli chiedeva se l'amava...
-Hermione-. Cominciò a dire mentre le passava una mano tra i capelli. -Credo di non avere mai smesso di amarti...-.
La ragazza sorrise.
Non l'aveva mai smesso di amare.
E allora? Allora perchè indugiare oltre?
Perchè non gli diceva che anche lei lo amava?
Perchè quei silenzi? Struggenti e perversi.
-Draco...Draco...Draco.....-.

Draco Malfoy si sevegliò tutto sudato nel suo letto al Maniero dei Malfoy.
Sentiva che se avesse sogniato ancora una volta la sua carnfice non avrebbe resistiro.
Resistito dal buttarsi giù da una finestra. L'univco modo per raggiungerla, l'unico modo per dirle di amarla era quello.
Ma, il conto in sospeso, lo perseguitava pure nei sui sogni.
Hermione Jane Granger era morta quasi sei mesi prima, e ancora lui non si era liberato del suo spettro.
E con tutta probabilità mai ce l'avrebbe fatta.
Si rimise steso nel letto, e abbarcciando il cuscino pianse, pianse per qualcosa che non era più suo, per un amore che gli era scivolato tra le dita con tale facilità...
Ma pensandici bene voleva starle accanto, ora non dopo, ora...Non vole aspettare oltre, non voleva assolutamente indugiare anche in quella occasione.
E così, tirando un sospiro profondo, si addromentò per sempre, cosicchè non potesse smettere mai di sognare il suo dolce angelo dagli occhi chiusi.
  
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