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Autore: Franca    29/11/2005    9 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I

CAPITOLO I

 

 

“Bi- bip, bi-bip, bi-bip….” Nell’oscurità della stanza una mano cercava a tentoni la sveglia, trovato l’obbiettivo, delle dita sottili e assonnate schiacciarono un tasto. “bi- bip bi…\\”. La sveglia tacque: una nuova giornata aveva inizio.

La ragazza stesa sul letto però, richiuse gli occhi e si assopì nuovamente.

 

 

-Giovanniiiiiiiiii???? SVEGLIATI!! Sono le 7 emmezza!!-

degli occhi azzurri come il cielo si aprirono di scatto, certo non era un bel risveglio.

-cavolo è tardi-, pensò il ragazzo alzandosi e cercando a stento la porta della camera.

Uscì dalla stanza e fu colpito dalla luce, non troppo forte di una mattina qualunque di mezza stagione.

-Buongiorno!- lo salutò dolcemente la madre e aggiunse:- pronto per il tuo primo giorno di scuola??- a cui Giovanni rispose con un grugnito non molto cordiale, prima di buttarsi in bagno superando in velocità la povera sorellina che era rimasta davanti alla porta del bagno, fregata. Infatti la famiglia di giò si era appena trasferita e il ragazzo naturalmente aveva dovuto con molto malincuore cambiare scuola.

 

Intanto la ragazza era stata buttata giù dal letto dal fratello 20enne che dormiva, con sua grande sfortuna con la sorella.

-Fra??? Sai che ore sono?? Sono le 8 meno dieci- disse Stefano con aria orgogliosa

Francesca si alzò di scatto dal letto, colpita dall’orario

-funziona sempre- pensò Stefano guardando la sveglia che invece segnava le 7 e 32 minuti

-no bè…. Un po’ meno delle 8 meno dieci-

-cretino- sussurrò Francesca osservando la sveglia e alzandosi.

 

Venti min. dopo Giovanni scendeva assonnato nel box per prendere la bici.

Con Una mossa veloce e fatta miliardi di volte aprì la catena, liberò la bici, aprì il box e partì, buttandosi a capofitto nel traffico delle 8 di milano.

Invece Francesca stava ancora seduta al tavolo di colazione guardando con occhi stanchi il video di una nuova canzone

“because you had a bad day” disse la canzone

-mi sa che anch’io oggi avrò una brutta giornata- pensò sconfortata guardando la tazza del caffelatte che non riusciva proprio a mandare giù-

-BUONGIORNO SORELLINA!!!- irruppe in cucina Stefano, che chissà come mai al mattino era sempre felice al contrario di Francesca

-emmm.. guarda che adesso sono veramente le 8 meno 10- esclamò Stefano indicando l’orologio coi versi degli uccelli in cucina.

-si si vado vado….- disse sommessamente Francesca e uscì salutando il resto della famiglia.

Anche lei, come giovanni prese la sua nuova bici fiammante della Holland con cestino incorporato (molto utile per portare il dizionario di greco).

Salì la salita del box e si trovò in strada.

-STAI ATTENTA!- gli urlò la madre dalla finestra

-tranquilla mamma non ti preoccupare!!- le urlò a sua volta la figlia.

Doveva fare veramente poca strada la scuola era alla fine della sua via.

Al primo semaforo si fermò e girando la testa osservò che tutti i passanti sul marciapiede avevano la sua stessa, assonata faccia da mattina presto.

Quando il semaforo divenne verde sospirò e riprese a pedalare.

Da una viuzza a destra spuntò un tipo, biondo alto e magro che si dirigeva anch’esso verso la sua stessa scuola

-non l’ho mai visto- pensò Francesca guardando che poi non era così malaccio. Ripartì e poco dopo si trovò davanti al semaforo rosso proprio vicino al ragazzo biondo. Si guardarono. Francesca notò i suoi grandi occhi azzurri e giovanni notò che non era male quella li.

- va bè pensò, ho altro da pensare ora… nuova scuola, nuovi compagni, nuovi prof… oddio…-

il semaforo non voleva diventare verde, sembrava che facesse apposta, sembrava che volesse far stare ancora vicini quei due ragazzini. Si riguardarono. Francesca lo guardò con aria perplessa. Lui guardò il semaforo. Aveva deciso: voleva sfidare quella tipa. Cominciò a guardare, sempre più velocemente prima lei poi il semaforo, lei, Il semaforo, Lei il semaforo…

Francesca capì e si preparò alla corsa. Appena diventò verde il ragazzo parti a tutta volata pedalando come un pazzo. Lei gli stava dietro pensando –ma va che cretino questo qua che c’ha voglia di farsi vedere alle 8 di mattina….-

Po lui le tagliò la strada guardandola con una strana espressione salendo sulla pista ciclabile che portava direttamente a scuola. –demente- pensò lei.

Legò la bici al palo ed entrò a scuola. Ormai si era già dimenticata del ciclista folle.

 

 

  
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