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Autore: Yusaki e Oz    03/12/2010    8 recensioni
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana...
È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio impero galattico. Durante la battaglia, spie ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva dell’impero, la MORTE ROSA, una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero paese.
Inseguita da biechi agenti dell’impero, la Principessa Matthew sfreccia verso casa a bordo della sua astronave stellare, custode dei piani rubati che possono salvare il popolo e ridare la libertà alla galassia…
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
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Salve a tutti! Come promesso siamo di nuovo qui, con quel che avevamo promesso, appunto: Star Wars! Stavolta nessuna Mary Sue meravigliosa ci ha impedito di compiere il nostro dovere, anche se le continue pause di Yusaki come sempre complicano il lavoro. Comunque alla fine ce l’abbiamo fatta e vi presentiamo dunque il primo capitolo…Buona lettura!

 

 

 

 

Un’astronave si stava avvicinando lentamente, molto lentamente, troppo lentamente...

(Oz: Esiste anche l’acceleratore sapete? SCHIACCIATELO OGNI TANTO!!!)

Dicevamo...l’astronave si avvicinava un po’ meno lentamente, l’obbiettivo ben in vista e pronto a essere raggiunto. Una nave consolare, che secondo informazioni attendibili (il blog di Prussia) era in contatto con i ribelli. Una lunga serie di colpi avvisò la piccola navetta che erano sotto tiro. La nave si posizionò sopra di loro...

(Ungheria: Uuuh...sopra eh?)

...inglobandola dentro di se.

(Yusaki: Sembra l’introduzione di un film porno.

Francia: Perché non lo è?)

Comunque, le guardie della navetta entrarono in allarme.

<< Siamo spacciati, stavolta non ci sarà scampo per la Principessa! >> disse D3-B-Austria, agitandosi come una giovane moglie.

La sua controparte, C1-P-Prussia emise una serie di suoni che solo un altro droide poteva capire...anzi, solo D-3-B-Austria poteva capire.

Una forte scossa: erano stati agganciati...

 

La porta fu fatta saltare, i primi ad entrare, pronti a prendere possesso della nave, erano le temutissime guardie imperiali!

<< Allora, io faccio scopa! >> esclamò Hong Kong, facendo sbuffare tutti gli altri asiatici.

<< Ma dov’è Cina? >> domandò Corea, guardandosi attorno.

<< Cina ha un ruolo molto più importante >>, rispose Taiwan, imboscando nella manica due assi.

Vietnam, sola contro una ventina di persone, si voltò verso di loro << Che diamine state facendo?! Venite a darmi una mano, sono sotto attacco!!! >>

<< In che senso? >> domandò distrattamente Corea.

Comunque, non si sa bene come (probabilmente per culo), riuscirono ad annientare le guardie della navetta.

<< Kkkkkkfffffh... >> un suono rantolante annunciò l’arrivo del temibile...

<< Signore... >> bisbigliò Thailandia al potente uomo, << Signore...non vorrei essere indiscreto ma...temo che abbiate dimenticato una parte di costume! >>

<< Kkkkkkfffh... >> ripeté ancora, controllandosi addosso, scoprendo così di aver indossato solo la sua maschera ed il suo mantello (la rosa sul pube lo salutò), << No, va bene così >>.

Darth Francis, e la sua rosa sul pube, iniziarono ad ispezionare la nave. Non si trovava traccia dei piani, i piani che stavano cercando, né del diplomatico che doveva essere a bordo.

<< Guardie Imperiali, setacciate la nave! >> ordinò il perfido Francis, interrompendo l’ennesima partita a carte delle sue guardie imperiali.

 

<< Taiwan hai trovato qualcosa? >> domandò, un po’ seccato, Hong Kong.

<< No, non ancora >> rispose laconica Taiwan.

<< Allora, vedo...qualcosa di grigio... >> disse Corea, che stava cercando un modo per passare il tempo.

<< Tony? >> azzardò Tibet.

Apparve di colpo Feliciano: << No, è il grosso pene di Germania! >>

<< Non è grigio!!!! >> gridò Germania, prima di svenire, e prima di venire trascinato via, insieme ad Italia, da Oz.

<< Sono qui... >> un bisbiglio sottile li interruppe.

<< Cos’è stato? >> domandò sottovoce Vietnam.

<< Sarà stato uno spiffero >>, replicò Hong Kong, indifferente.

<< Sono qui... >> ripeté lo “spiffero”.

Per farsi notare lo spiffero dovette sparare addosso a Hong Kong, che per’altro gli aveva anche pestato un piede.

<< E tu chi sei?! >> esclamarono in coro tutti gli asiatici.

<< Sono la Principessa Matthew >>, rispose il ragazzo, che per l’occasione sfoggiava una pettinatura leggermente fuori moda.

<< Chi? >> dissero tutti, confusi.

<< Portiamolo da Darth Francis, lui saprà che fare >>, sentenziò alla fine Vietnam.

 

Da un’altra parte della nave spaziale...

<< Dove stai andando? >> domandò D3-B-Austria, rivolto all’esagitato amico robotico, << Non chiamarmi filosofo senza cervello sai! Inutile tedesco pulcinomane! >>

C1-P-Prussia non l'ascoltò minimamente, mettendosi al sicuro in una piccola capsula di salvataggio e trascinandoci dentro l’altro. Non vi diciamo cosa è successo nella “piccola” capsula di salvataggio perché il sesso tra droidi non c’è permesso di descriverlo.

 

Tornando alla splendida (ahahaha) Principessa (ahahahaha) (Canada: avete finito?)...

<< Darth Francis, dovevo sapere che c’eravate voi a capo di tutto questo! >> Matthew lo guardò con astio (ahahaha, con astio, ahahaha...Canada che guarda qualcuno con astio...ahahaha...) << Il consiglio non ve la farà passare liscia >>.

<< Ma chissenefregaaaa >>, borbottò Francis, << Piuttosto kkkkkf...dimmi...kkkkkf.... >>

<< Hai problemi di ricezione? >> domandò la Principessa, perplessa da quegli strani suoni. << Forse funzioni come le radio, magari se ti sposto... >> e cominciò a spostarlo in cerca di segnale.

<< Kkkkfffffhhh...dimmi dove sono... >> Matthew lo spostò di nuovo, << ...Kkkffffh...Only youuuu...

kkkkffffhhh... >> lo spostò di nuovo, << Kkkkfffh...interrompiamo le comunicazioni per gli aggiornamenti sul traffico...kkkkfffhh...tu sei...E SMETTILA DI SPOSTARMI! KKKKFFFH!!!! >>

Matthew si fermò.

<< Bene, dicevo...kkkkfhh...consegnami i piani, sporca ribelle! >>

<< Mai! >> ribatté coraggiosamente la Principessa.

Nonostante il lugubre casco lo sguardo minaccioso di Darth Francis trapassò Matthew.

<< ...forse >> ritrattò il più giovane.

 

Intanto i droidi erano atterrati con la loro piccola capsula di salvataggio. Ma non erano atterrati in un buon posto: un grande ed arido deserto li circondava.

<< Ecco, guarda il tuo bellissimo piano dove ci ha portato! Adesso come faremo a salvarci? Qui fa troppo caldo, e la sabbia è troppo sabbiosa, il sole è troppo alto, non c’è nessuno in giro, i miei circuiti stanno andando a fuoco, il mio pianoforte si è rotto, e per di più mi fa male il sedere…Ed è tutta colpa tua Prussia! >>

Prussia non potendo parlare, per esigenze di copione, e non potendo picchiare l’altro droide, sempre per esigenze di copione, decise di andarsene lasciando il povero D3-B-Austria al suo triste destino.

<< Dove vai adesso?! Chi ci dice che di là ci sarà qualcuno che ci potrà aiutare? Io non vengo! >> strillò D3-B-Austria.

<< E CHI TI VUOLE! >> urlò, esasperato, C1-P-Prussia.

(Oz: Prussia ti ricordiamo che non puoi parlare!

Prussia: Ma quand’è troppo è troppo, io non lo reggo più!)

E i due droidi si separarono.

Ma il destino dei due droidi non era di restare lontani.

<< Eh certo, figurarsi se mi va bene una volta di abbandonarlo >> borbottò C1-P-Prussia.

Un gruppo di Javas, in realtà due Javas, si sentirono in obbligo di ricongiungere i due robot.

<< Ma voi siete Estonia e Lettonia >> disse perplesso C1-P-Prussia.

<< Non è vero, utcini! >> esclamarono in coro i due << E comunque tu non dovresti parlare! Utcini! >>

<< Ma si che siete voi >> insisté C1-P-Prussia.

<< Smettila, facci fare il nostro lavoro, utcini >> protestarono Estonia e Lettonia << e se te lo stai chiedendo questo strano verso è perché abbiamo il singhiozzo, utcini! >>

<< Anche voi il singhiozzo?! Ma cos’è, è contagioso?! >>

<< No, sono Yusaki e Oz che non hanno idee >> spiegarono con calma i due baljavas (Estonia&Lettonia: che razza di nome è?!).

I baljavas trascinarono C1-P-Prussia su un cargo dove il nostro droide finalmente si ricongiunse al suo amato compagno.

<< NOOOOOO!!! >> fu l’urlo disperato di C1-P-Prussia alla vista di D3-B-Austria.

Non sapevano per quanto tempo fossero rimasti in quel sudicio cargo, si accorsero di essere arrivati non appena i baljavas arrestarono il mezzo.

Ad aspettarli c’era una trattativa finanziaria…

I droidi furono smontati dal mezzo e messi in fila, ben in mostra per essere scelti. Una figura si avvicinò a loro, scrutandoli attentamente…

Nel frattempo il giovane Alfred Skywalker stava avviandosi a raggiungere lo zio.

<< Alfred!! >> lo chiamò con tono gioioso una donna, sulla soglia. << Dì allo zio di assicurarsi, se prende un droide traduttore, che sia gay! >>

<< Ci proverò >> assicurò Alfred alla zia Yusaki. E se la zia è Yusaki lo zio non poteva che essere…

<< Zio Oz! La zia dice di prenderlo finocchio! >> urlò Alfred allo zio, che si voltò con un sospiro commentando: << è sempre la solita maniaca… >>

Oz guardò ancora una volta i robot, fino a fermarsi davanti ad uno di essi.

<< Se tua zia ne vuole uno gay questo è perfetto >> esclamò Oz, indicando D3-B-Austria, << Sei gay? >> gli domandò poi, giusto per essere sicuro.

<< Ma certo signore, il mio primo incarico era come gigolò a Zurigo, poi sono passato ad un harem tedesco…e infine sono stato sottomesso dall’Ungheria…quello però è stato un brutto periodo >> rievocò il droide, che sembrava avere l’intenzione di parlare ancora per molto.

<< Ok, basta, sta’ zitto >> lo bloccò bruscamente Oz.

<< Si, mio padrone >> disse D3-B-Austria con aria adorante.

Oz si rimangiò le proprie perplessità e ordinò ad Alfred di portare via quel droide.

<< Ma io dovevo andare al McDonald con i miei amici! >> protestò il ragazzo.

<< Avrai il tempo di rovinarti il fegato dopo che avrai svolto il lavoro >> disse però lo zio.

C1-P-Prussia guardò andare via D3-B-Austria, con aria sollevata.

Ma Austria fraintese il suo sguardo, scambiandolo per uno di tristezza.

<< Oooh, povero C1-P-Prussia, si sentirà solo senza di me >> dichiarò depresso il droide.

<< Va bene, prendiamo anche lui, altrimenti tua zia non mi perdonerebbe mai di aver separato una coppia felice >> borbottò zio Oz, mandando anche C1-P-Prussia da Alfred.

<< Mi raccomando C1-P-Prussia, comportati bene, mi domando perché devo espormi così per te… >> cominciò subito a recriminare D3-B-Austria, facendo pentire all’istante l’altro droide di essere stato scelto.

 

I due droidi vennero accuditi da Alfred.

<< Questo bagno d’olio ci voleva proprio, ho una forma così grave di contaminazione da polvere, e poi io sono anche allergico alla polvere! E dopo il sesso violento con C1-P-Prussia non riuscivo neanche a muovermi… >> D3-B-Austria continuò a borbottare tutto il tempo, seccando entrambi i personaggi presenti nella stanza.

<< Uffa, non riuscirò mai ad andarmene di qui >> si lamentava nel frattempo Alfred.

<< C’è qualcosa che posso fare per aiutarla, padrone? >> domandò D3-B-Austria.

<< No, a meno che tu non sia abbastanza forte da abbattere due Yaoiste e portarmi fuori di qui >>

<< Mi dispiace padron Alfred, ma sono solo un povero uke, non mi intendo di queste cose… >> rispose il droide.

<< Non chiamarmi padrone, puoi chiamarmi semplicemente “L’Eroe” >> disse magnanimamente Alfred, continuando a rimettere i posto i vestiti di C1-P-Prussia, fino a che la sua mano capitò…no, non dove pensate…in una tasca, nella quale trovò un video-ologramma, che partì all’istante.

<< Aiutami Obi-Wan-Toris, sei la mia sola speranza… >> stava dicendo la voce di una giovane ragazza, ma forse non era una ragazza, apparsa nell’ologramma.

<< Chi è quello? >> chiese Alfred.

<< Quello chi? >> domandò D3-B-Austria.

<< Quello del video! >>

D3-B-Austria si volse verso l’altro droide, con aria confusa, << Ma di chi parla? Tu lo vedi? >>

C1-P-Prussia si limitò a scuotere la testa.

<< Chi è? è splendido, perché un po’ mi somiglia! >> esclamò ancora il biondo, estasiato.

<< MA CHI?! >> perse la calma D3-B-Austria, che continuava a non vedere nessuno.

<< C’è altro in questa registrazione? >> Alfred si rivolse a C1-P-Prussia, che però parve rifiutarsi a rispondere.

<< Su C1-P-Prussia, puoi fidarti di lui, è il nostro nuovo eroe! >> lo incoraggiò D3-B-Austria.

L’altro droide però si limitò ad emettere dei suoi incomprensibili.

<< Dice di appartenere ad un certo Obi-Wan-Toris >> tradusse D3-B-Austria.

<< Obi-Wan-Toris…che sia il Vecchio Toris? Quello strano uomo che ama vestirsi da cameriera? >> rifletté il giovane Skywalker, decidendo di parlarne con i suoi zii.

<< Ci conviene cancellare la memoria a quel droide… >> disse zio Oz, dopo aver ascoltato quanto Alfred aveva da dire.

<< Ma se Obi-Wan-Toris fosse il Toris che pensiamo noi? >> controbatté Alfred << Dovremmo recapitargli il messaggio! >>

<< Non credo che esista più, deve essere morto quand’è morto tuo padre >>

<< Conosceva mio padre? >> saltò su il ragazzo.

<< Ti ho detto di lasciar perdere, perché la Francia/America non esiste >> decretò Oz, suicidandosi un minuto dopo per averlo detto.

Dopo un po’ lo zio riuscì comunque a riprendersi, e disse: << Il tuo unico compito, Alfred, è preparare quei droidi per domani, in modo che tua zia possa essere ispirata per fare nuove fanfiction vietate ai minori >>

<< Vorrei parlare del nostro accordo allora, di restare qui un’altra stagione >> cominciò Alfred, << Dopo questa stagione vorrei andare all’accademia… >>

<< Intendi il prossimo semestre? Prima della stagione delle doujinshi? >> la voce di Oz si fece pericolosamente calma. << Devi capire che qui abbiamo bisogno di te! >>

Alfred se ne andò, seccato, lasciando i due zii da soli.

<< Quasi tutti i suoi amici sono andati via >> disse zia Yusaki a zio Oz << Lo sai quanto ci tiene a frequentare quella scuola per spogliarellisti… >>

<< Lo lascerò andare >> dichiarò gravemente Oz.

<< Alfred non è un semplice contadino, assomiglia a suo padre: è un seme con i fiocchi >> affermò Yusaki.

<< Lo so, è per questo che mi preoccupo >>

 

Ma nella notte avvenne un fatto imprevisto: C1-P-Prussia fuggì.

<< Lo inseguiremo domani, ormai è troppo tardi >> disse Alfred, che aveva sonno e zero voglia di inseguire un droide, << Quel droide mi darà dei problemi >>.

<< è la sua specialità, signor eroe >> fu il commento di D3-B-Austria.

Alla mattina andarono, come promesso, a cercare il fuggitivo.

Peccato che non avessero calcolato i Sabbaltici.

<< Ancora voi?! >> esclamò D3-B-Austria, sconcertato nel vedere per l’ennesima volta Estonia e Lettonia.

<< Carenza di personale, ok?! E non ci disturbare per favore, che noi qui stiamo lavorando! >> ribatterono con irritazione i due baltici, prima di attaccare brutalmente Alfred ed il droide.

Per fortuna arrivò qualcuno a salvarli, un eroe (e stavolta non America) che come tutti gli eroi aveva un costume tipico…una divisa da cameriera.

Il giovane vestito da cameriera trasse in salvo Alfred, facendo uscire Prussia dal suo nascondiglio.

Lo strano individuo li condusse a casa sua. Sembrava sapere molte cose sul padre di Alfred, ma era molto criptico al riguardo.

<< Io…tuo padre…vestiti da cameriera…orge…bar equivoci… >> insomma, parole senza senso.

Ma non importava in quel momento, era invece fondamentale capire come aiutare la misteriosa fanciulla del messaggio.

C1-P-Prussia proiettò nuovamente l’ologramma, dove la Principessa Matthew spiegava che erano stati attaccati e che avevano bisogno del suo aiuto. Obi-Wan Toris ascoltava in silenzio.

<< La conoscete? >> domandò Alfred, osservando l’uomo.

<< Non ho idea di chi sia >> rispose tranquillo Toris << Ma sembra aver bisogno d’aiuto. Verrai con me, ragazzo?  >>.

<< Non so…non posso…zio Oz e zia Yusaki hanno bisogno di me >>

<< Sta a te decidere >> affermò serio Obi-Wan Toris << A proposito, tuo padre voleva che ti dessi questa non appena tu avessi raggiunto l’età giusta >>.

E consegnò l’oggetto ad Alfred.

<< Ma…ma è un vibratore! >> disse il ragazzo, sconcertato.

 

<< Hai idea del perché tutti i ruoli più che secondari tocchino a noi? >> domandò Lettonia, in qualche parte della galassia.

<< Lo sai, mancanza di personale >> rispose atono Estonia.

<< Si, però ci fanno veramente fare qualsiasi cosa…ci manca solo che veniamo tramortiti da un qualche alieno volante… >> sospirò, tremante, Lettonia.

<< Ho avuto notizie dall’imperatore che i merletti rosa sono tornati di moda! >> l’annuncio del pony dell’imperatore fece voltare tutti al tavolo. Il glorioso capitano della Morte Rosa, il pony appunto, era accompagnato dal sempre nudo Darth Francis.

<< I-i ribelli potrebbero attaccarci d-dato che la nave non è ancora finita >> si intromise Lettonia, prima che il pony potesse dare altre inutili informazioni sulle mode del momento.

<< Qualsiasi informazione abbiano è tutto inutile di fronte alla potenza della Morte Rosa: un’arma così potente da trasformare i pianeti in enormi fiocchi rosa! >> esclamò Estonia.

<< Non ti vantare troppo delle prodezze di questa stazione >>, lo redarguì Darth Francis. << La sua potenza non è niente in confronto al grande potere della forza >>.

<< Baggianate! Siete rimasto solo voi a credere in questa insulsa forza >> sbottò Estonia.

A quel punto Darth Francis si spazientì, estrasse dal mantello Tony (non si sa come), e lo lanciò addosso ad Estonia, tramortendolo. Tony era infatti la personificazione della forza.

<< Basta, queste discussioni sono inutili. E poi Darth Francis ci ha già dato la collocazione della base dei ribelli, li annienteremo ancor prima che possano cambiare il loro guardaroba >> concluse il Pony, sicuro della riuscita del piano.

 

Tornando al nostro protagonista, Alfred Skywalker stava in quel momento tornando a casa; ma una terribile scoperta lo attendeva.

L’enorme cargo che aveva trasportato per chissà quanti chilometri C1-P-Prussia e D3-B-Austria era distrutto.

<< E che me ne dovrebbe fregare se un cargo è distrutto? >> domandò al vuoto Alfred, continuando a mangiarsi un panino in tutta calma. << Boh, saranno stati i Sabbaltici… >>

<< E certo, tutto noi facciamo, i venditori di robot, gli assaltatori, i tizi anonimi che discutono insieme ad un Pony…bastaaaaa! >> si lamentarono infuriati i due baltici, anche se Alfred non li considerò più di quanto aveva considerato il cargo. Anzi, li considerò un po’ meno del cargo.

<< No, non sono stati i Sabbaltici, troppo precisi. Estonia non sa neanche pisciare dentro la tazza >>, affermò Obi-Wan Toris. << Saranno state le guardie imperiali >>.

<< E poi perché Lituania deve avere una parte importante? È un baltico anche lui! >> sbottarono ancora Estonia e Lettonia, venendo di nuovo ignorati.

Quaranta minuti dopo Alfred era giunto ad una importante conclusione.

<< Quindi se hanno rintracciato chi vendeva i droidi saranno arrivati… >>

<< …Si? >> lo incoraggiò Obi-Wan Toris.

<< …da McDonald! Ommioddio, speriamo non abbiano finito tutti gli hamburger! >>

<< Non ci posso credere, ma sei davvero stupido! Sono arrivati a casa tua no?! >> perse un po’ la calma Toris.

<< Ommioddio >> Alfred apparve terrorizzato, << il mio hamburger in frigo! >>

Toris sospirò, e si rassegnò a seguirlo mentre correva verso casa.

 

La casa era in fiamme, una scena davvero tragica. Povero hamburger, chissà che fine aveva fatto.

<< Grazie per la preoccupazione eh >> sbuffarono Oz e Yusaki.

<< Zio Oz! Zia Yusaki! Siete vive?! >> gridava Alfred, cercandole disperatamente.

<< Come facciamo ad essere vive, me lo spieghi?! >> gli urlò di rimando Yusaki, che stava giocando a carte.

<< Ma a me sembrate vivissime >> ribatté Alfred.

<< E non guardare me, guarda Oz, lei si sta impegnando, dalle almeno soddisfazione >> disse Yusaki, indicando Oz che si contorceva sul pavimento facendo strane espressioni.

<< Ma che sta facendo? >> il giovane Skywalker era perplesso, << ha per caso mangiato un biscotto di Inghilterra? >>

<< STO FACENDO FINTA DI ESSERE MORTA CARBONIZZATA, CRETINO! >> sbraitò Oz. << COME SE NON SI CAPISSE!!!! >>

<< Dai, dai, ora vai >> canticchiò stonata Yusaki, muovendo pigramente una mano, << Lasciami giocare a carte in pace >>.

E con questa benedizione Alfred si separò dalle zie.

<< Obi-Wan Toris, voglio venire con te >> dichiarò Alfred a Toris, che lo guardò piuttosto perplesso avendo ovviamente capito male.

<< Emh, si, certo… >> balbettò l’altro, non sapendo bene cosa dire, << basta che Russia non lo venga a sapere… >>

 

Darth Francis stava camminando assieme a due guardie a caso, indovinate chi erano?

<< Se dite “baltici” vi uccido >>, ringhiò Estonia, che non ne poteva più di tutti quei cambi d’abito.

I baltici.

<< Ecco, lo sapevo! Ma non potevano continuare ad accanirsi sui nordici? Proprio a noi dovevano andare a rompere?! >> Estonia e Lettonia erano sull’orlo di una crisi di nervi, ma alle autrici questo non importa quindi faranno comunque quei ruoli.

Darth Francis aveva un compito molto importante: interrogare la Principessa Matthew per farsi dare le informazioni volute.

Così il terzetto entrò nella stanza dove la giovane era rinchiusa.

<< Ommioddio, la prigioniera è fuggita! >> disse Estonia, che non si era accorto di avercela davanti.

<< Emh, guardate che è davanti a voi >> spiegò Darth Francis, ma i baltici erano in pieno allarme.

<< È fuggita! È fuggita! >> gridavano Estonia e Lettonia, presi dal panico.

<< Va bene, la interrogo da solo. Io so come farmi dire queste cose >> dichiarò sicuro Darth Francis, guadagnandosi le occhiate sospettose delle due guardie, che comunque alla fine se ne andarono.

 

Alfred e Obi-Wan Toris erano finalmente giunti al porto di Mos Eisley, e ovviamente furono subito fermati dalle guardi imperiali.

Gli asiatici si avvicinarono ai due, e Corea si fece avanti per fare un paio di controlli: << Da quanto tempo avete questi droidi? >>

<< Da tre o quattro stagioni >>, rispose tranquillo Alfred.

<< Sono in vendita se li volete >>, aggiunse Toris.

<< Facci vedere i documenti >>, insistette però Corea.

Toris sorrise, con noncuranza afferrò l’orlo della gonna con una mano facendola scivolare lentamente su per scoprire parte della coscia, << Non c’è bisogno che controlliate i miei documenti >> sussurrò, seducente.

<< Non c’è bisogno che controlliamo i suoi documenti >> ripeté come un ebete Corea, ipnotizzato da quelle gambe.

<< Questi non sono i droidi che state cercando >> continuò Toris, tirando un altro po’ su la gonna.

<< Questi non sono i droidi che stiamo cercando >> affermò Corea, tentando di fermare un’emorragia nasale appena insorta.

<< Adesso siete liberi di proseguire >> concluse Toris.

<< Adesso siete liberi di proseguire >> ripeté ancora Corea.

Toris ammiccò verso Corea e poi rimise in moto il veicolo proseguendo per la sua strada. Una volta parcheggiato Alfred scese dalla macchina e molto ingenuamente chiese: << Non capisco come abbiamo fatto a passare >>.

<< La forza esercita un grande potere sulle menti deboli >>, sorrise Obi-Wan Toris, accarezzando Tony, accoccolato come un gatto sulle sue ginocchia.

Alfred lo guardò senza capire bene, poi spostò l’attenzione sull’orizzonte. << Come faremo ad arrivare fino ad Alderan? >> domandò.

<< Contrabbandieri, farebbero di tutto per un po’ di soldi extra >>, rispose Toris.

<< Sono pronto a tutto >> dichiarò serio Alfred.

<< Ehyyy, ci date un passaggioooo? >> si ritrovarono a dire poco tempo dopo, tentando di abbordare qualcuno che desse loro un passaggio.

 

Alla fine furono costretti ad entrare in un bar, sempre alla ricerca di un benedetto passaggio. Alfred entrò per primo con C1-P-Prussia e D3-B-Austria.

<< Ehy, loro due non possono entrare >>, esclamò subito il barista, indicando Prussia e Austria.

<< Chi, gli omosessuali? >> domandò Alfred, guardando a sua volta i due.

<< No, i droidi >> sbuffò il barista, alzando gli occhi al cielo.

<< Padron Alfred, noi la aspettiamo fuori >> lo rassicurò D3-B-Austria, uscendo assieme al compagno.

Quando Alfred si sedette al bancone purtroppo arrivò qualcuno ad importunarlo. Era Estonia, che già da troppe frasi non aveva un ruolo.

Estonia cominciò tranquillamente ad accarezzargli il fondoschiena, ma per fortuna Obi-Wan Toris accorse in suo soccorso.

<< Con questo piccoletto non vale la pena. È un seme, non ha un bel culo >>, disse Toris, cercando di salvare l’integrità di Alfred. Estonia scrollò le spalle e cercò così di palpare Toris, che si voltò e gli tagliò un braccio con il suo vibratore laser.

<< E che cavolo, pure un braccio mi dovevate tagliare?! >> Estonia era seriamente arrabbiato, con le autrici, si intende.

Successe un po’ di scompiglio al bar ma non ci interessa raccontarvelo, ciò che vi deve interessare è che Alfred notò la strana figura dietro Obi-Wan Toris.

Era Chewcina, che da circa sette anni per interpretare questo ruolo non si faceva una ceretta.

<< Chewcina qui, è il secondo pilota di una nave che farebbe al caso nostro >> spiegò Obi-Wan Toris ad Alfred.

<< E il primo pilota chi è? >> disse Alfred, sedendosi ad un tavolino.

<< Il mio nome è Ian Cuba, sono il capitano del Millennium Icecream >>, disse un uomo piuttosto corpulento con una divisa che gli andava stretta. << Chew dice che state cercando un passaggio, vi verrà a costare cinquantamila >>.

<< Ma se non sai nemmeno cosa vogliamo trasportare! >> esclamò Alfred.

Cuba lo guardò con una smorfia, << Non mi piace la tua faccia quindi chiedo cinquantamila a prescindere >>.

<< Cinquantamila cosa? >> domandò Obi-Wan Toris.

<< Gelati >>, rispose Ian Cuba, come se fosse ovvio.

<< CINQUANTAMILA GELATI?! >> saltò su Alfred, con gli occhi sgranati, << Potrei metterci su una gelateria, troviamoci un mezzo nostro! >> disse a Toris.

<< E chi lo guida, tu? >> sbuffò Ian Cuba.

Alfred era sul puntò di ribattere ma Obi-Wan Toris lo fermò: << Ti daremo cinquantamila gelati adesso e sessantamila quando saremo arrivati >>.

<< Affare fatto, partiremo non appena sarete pronti >>.

 

Poco tempo dopo Ian Cuba era impegnato a parlare con un uomo.

<< Tranquillo Jabba-Sadiq, avrai i tuoi bambini >> gli stava assicurando Ian Cuba

Jabba-Sadiq stava parlando una lingua incomprensibile.

<< è turco maledizione! Non è una lingua incomprensibile! Comunque Ian Cuba ho atteso fin troppo, ma ti darò altro tempo a disposizione. Vedi di non deludermi >>, disse Jabba-Sadiq.

<< Sei un magnifico essere umano >>, si complimentò Ian Cuba.

<< Si, lo so >>, affermò l’altro, dando uno strattone alle catene che legavano un tenero ed indifeso Grecia.

 

Ma eccoli i nostri valorosi eroi stavano per imbarcarsi quando le Guardie Imperiali li attaccarono.

<< Ma chi, noi li attacchiamo? >> domandò Corea, giocando il settebello e facendo scopa. Pare che in questa fanfiction tutti giochino a carte.

Tuttavia i nostri valorosi eroi riuscirono ad imbarcarsi, anche se con qualche problema perché quel taccagno di Cuba non aveva messo la benzina.

<< Non parte >>, affermò Ian Cuba, sinceramente stupito.

<< PER FORZA, NON C’è LA BENZINA! >>

Intanto gli asiatici continuavano ad attaccare con insistenza.

<< Ragazzi, dovremmo attaccare >> provò a spronarli Vietnam.

<< Solo un’altra mano, sto per vincere! >> gridò Taiwan, infervorata.

 

Sulla morte nera Darth Francis stava camminando attorno al pony.

<< La sua resistenza è notevole >>, disse Francis. << Ci vorrà tempo per strappargli qualche grido >>.

Un tizio a caso irruppe sulla scena, ed essendo una comparsa di poco conto sarà di nuovo Estonia.

<< I sistemi sono operativi >> annunciò il baltico, ormai rassegnato al suo destino.

<< Bene, portate qui la Principessa Matthew. Ci penserò io a farla gridare >>, ghignò il pony, con un frustino poco rassicurante in mano.

La Principessa Matthew venne trascinata in scena da Estonia e Lettonia, come al solito, che si erano cambiati d’abito in cinque secondi.

<< Ecco a voi la prigioniera >> annunciarono i due baltici.

<< Dov’è? >> chiese il pony.

<< Davanti a voi >> replicò Estonia.

<< Dove?! Non la vedo! Se è uno scherzo sappiate che è di pessimo gusto… >>

<< Sono qui, maledizione >> sbottò piano la Principessa << Nemmeno quando mi minacciano mi riconoscono… >>

<< Uh, ok, eccovi qua >>, finalmente il pony la vide.

<< Comunque dovevo aspettarmi di trovarvi in mano con il guinzaglio di Darth Francis, Senatore Pony >>, affermò Matthew, tentando di darsi un contegno spavaldo. << Ho avvertito la vostra puzza di cavallo non appena sono arrivata a bordo >>

<< Gentilissima >>, sbuffò il Senatore Pony, << adesso vi mostrerò la potenza della Morte Rosa. Nessun negozio di moda oserà più mettersi contro il mio padrone. E poi per cosa? Perché mette un po’ di rosa un po’ ovunque? Il rosa sta bene su tutto! Sapete, voi avete determinato la scelta del primo bersaglio… >>

Il ghigno del pony si allargò: << Aldercanada. Mi ci sono voluti mesi per trovarlo, ma alla fine eccolo…ommioddio, è sparito di nuovo?! >> gridò, guardando uno schermo che proiettava le immagini dell’esterno, << ah no, eccolo lì, certo che non lo si nota facilmente… >>

<< Nooo! Vi dirò ciò che volete sapere! >> urlò Matthew, disperato.

<< Ditemi dov’è la base dei ribelli! >> la incitò il senatore.

<< È su Dantooegitto! >>

Il pony la guardò. << No, Dantooegitto è troppo lontano per una dimostrazione >> disse.

E il pony, senza alcuna pietà, premette un bottone rosa e il pianeta della Principessa Matthew, Aldercanada, venne trasformato in pochi istanti in un enorme e voluminoso fiocco rosa.

La Principessa Matthew urlò, e si accasciò a terra piangendo.

 

 

 

 

Fine Primo Tempo

 

 

 

Note: L’opera è di George Lucas, e alcune frasi sono state riprese direttamente dal film Star Wars.

 

A presto per il secondo tempo e l’intervallo, e ricordatevi di recensire, sennò Oz vi spacca le gambe! No, scherzavamo…o forse no?



   
 
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