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Autore: FrogWriter    03/12/2010    2 recensioni
Un rimedio particolare per controllare gli attacchi di ira.
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: A Year Together" indetta da Collection of Starlight.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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97. Una terrazza di violette

 

- 23, 24, 25 e 26 –. Silvia tirò un sospiro quasi disperato e si lasciò cadere sulla poltrona in vimini più vicina. Si chiese per quanto tempo ancora quella poltrona sarebbe rimasta visibile e se mai sarebbe stata sommersa, di quel passo, da tutti quei vasetti.

Erano, dunque, ventisei le piante che con cura aveva innestato. Ventisei in un mese. Si schiacciò la mano contro la fronte, scuotendo la testa. Ventisei erano decisamente troppe. Ripensò alle parole della psicologa di qualche mese prima.

- Hai la passione per le piante, giusto? E allora perché, anziché sfogare i tuoi attacchi di rabbia sulla gente, non li canalizzi in un'attività che ti possa rilassare?- aveva detto con nonchalance, quasi fosse la cosa più scontata del mondo e fosse stata stupida lei a non trovare prima la soluzione. Come se fosse universalmente noto che piantare fiori e prendersene cura aiuti a controllare la rabbia. Silvia già allora aveva storto il naso, alquanto perplessa, ma dal momento che qualcosa doveva pur farla aveva acconsentito. Anche perché, volente o nolente, a fine mese era obbligata a fare un resoconto dell'attività a quella donna che cominciava a considerare malefica.

Dunque erano ventisei i nuovi vasetti che campeggiavano nella terrazza. Ciò stava a significare che in quel mese aveva avuto ben ventisei volte attacchi di rabbia, di quelli forti, quasi violenti, che le spezzavano il fiato e le annebbiavano il cervello, oltre che la vista. Scosse nuovamente la testa e rabbrividì, davanti a quella presa di consapevolezza. Non riusciva a capire cosa fosse peggio: il fatto di aver avuto ventisei attacchi di panico in 30 giorni oppure il fatto di rendersene conto solo tramite la vista di quelle piantine?

Si alzò bruscamente (no, non arrabbiata, una volta tanto) e si avvicinò al vasetto che aveva di fronte per sistemarne un po' di terra che stava uscendo fuori dal bordo. Poi si alzò e guardò attorno a sé: la terrazza era diventata un tappeto di colore viola. Silvia, quando aveva iniziato la “cura”, era andata in un vivaio e aveva scelto, automaticamente, una pianta di violetta. Bel colore, il viola, pensava, così scuro le dava un'aria “cattiva”, di rabbia (anche se non era sicura che il viola fosse il colore della rabbia, forse era il verde... ma lei, riguardo i colori, aveva una teoria tutta sua).

Ed eccola lì, in piedi nel mezzo della terrazza, circondata da quell'ammasso di vasi scuri. A pensare che avrebbe proprio dovuto imparare a controllare la rabbia: nella terrazza, ormai, non c'era più spazio.
 

***

Mmm, non c'è molto da dire. In realtà credevo che avrei trovato qualche spunto migliore o, quantomeno, uno sviluppo più decenti, ma non ci sono riuscita. E avendo prenotato il prompt e non volendolo lasciare scoperto ho scritto questo. Nient'altro da aggiungere.
Kià

 

PS: è una Fanfiction partecipante all'iniziativa2010: a year togheter , indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }
   
 
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