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Autore: UnicaRaptor    29/11/2005    4 recensioni

L'animo umano è capace di terribile atti, terribili pensieri che stagnano nel cuore, fino a quando qualcuno non li riprende in mano e li usa.
Anche quando vediamo la più semplice delle persone, calma, tranquilla, gentile, non dobbiamo mai sottovalutarla, mai ignorarla.
Le persone nascondono segreti ancor più dolorosi e perversi di quanto la mente umana possa immaginare. Ma, non tutte le persone, custodiscono i propi segreti con disprezzo e vergona.
Genere: Malinconico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Maledizione Di Essere Uomini



L'animo umano è capace di terribile atti, terribili pensieri che stagnano nel cuore, fino a quando qualcuno non li riprende in mano e li usa.
Anche quando vediamo la più semplice delle persone, calma, tranquilla, gentile, non dobbiamo mai sottovalutarla, mai ignorarla.
Le persone nascondono segreti ancor più dolorosi e perversi di quanto la mente umana possa immaginare. Ma, non tutte le persone, custodiscono i propi segreti con disprezzo e vergona.
C'è anche chi riesce a farsene una ragione e a convincersi che quello è lo scopo della sua vita. Forse perchè ha vissuto tutta la vita a credere che quello fosse giusto, o perchè propio dalla vita non ha avuto alcun riconoscimento.
Nessuno può essere sicuro di niente ora come ora, in questi tempi duri , oscuri, dove manca il fiato per continuare a vivere, ma soprattutto la voglia di esistere, lo spirito di sopravvivenza è stato soffocato dalle immagini lugubri, atti di grande crudeltà compiuti dal Lord Oscuro e dai suoi servi.
Alcuni di essi gli sono sempre rimasti ciecamente fedeli, altri sono tornati al suo servizio per paura, altri ancora per fama e potere.
Ma, non molti potevano immaginare la grande crudeltà con il quale Lord Voldemort sconfiggieva la poca luce rimasta negli occhi stanchi della gente.
E ancora meno sapevano come poi sarebbe andata a finire...La seconda guerra magica era ormai alla fine: chi sarebbe stato il vincitore? E chi il vinto?
Poveri gli illusi che ciecamente si sono prostati al cospetto del signore oscuro, ma ancora più sciocchi sono coloro che hanno pensato e provato di sconfiggerlo, di batterlo, di ridurlo a quello che era diventato poco dopo la conoscenza con Harry Potter.
Ma non è di lui che voglio narrare, fin troppe storie sono state inventate sul conto di quel ragazzo, alcune vere, altre di pura fantasia, altre ancora sciocche.
No, io vi voglio parlare dei Mangimorte, coloro che vivono nell'oscurità, che si nutrono della vita e succhiano il respiro degli altri. Coloro che sono narrati negli incubi dei bambini e negli spettri dei vivi. Loro, anime in pena, assassini per scelta, uomini per nascita.
Molti ce ne sono e molti ne verrano, molti se ne sono andati, ma tanti, troppi sono stati uccisi nell'anima, si sono spenti lentamente con il passare degli anni, hanno visto la morte in faccia, sentito l'ultimo respiro di vita di uomini, donne e bambini.
Assassini, si lo sono. Ma in fondo chi non lo è? Lo sono più loro che uccidono o lo è più chi vuole uccidere?
No, loro prima di tutto sono uomini, sono anime in pena, sono persone. Ogniuno con una vita, ogniuno con una storia diversa, ma in fondo simile a tanti altri.
Chi sono? Sono uomini.
Potrei citarvene molti, sicuramente li ronoscerete, ma non faccio nomi, perchè sarebbe inutile narrare la storia di ogni singolo servo della morte.
No, voglio solo farvi capire come molti di loro sono stati portati dalla disperazione e dall'odio a compiere simili atti, simili cattiverie.
Certo, non tutti sono stati in qualche modo obbligati, c'è anche chi ha scelto da solo, chi gode nel vedere una madre che perde il propio figlio o un bambino in lacrime sopra il petto insanguinato del padre.
Ma ripeto, l'animo umano è capace di terribili atti, e bisogna tenere in stretta considerazione che tutti abbiamo un'anima.

***


Severus Piton, ottimo professore di Pozioni, un mago eccelente.
Veramente, non molto amato dai suoi studenti, ma cosa ci vogliamo fare? Non si può di certo avere tutto dalla vita...
L'uomo se ne stava a sedere sul letto a contemplare l'altro uomo disteso accanto a lui.
Gli passò una mano tra i capelli biondi e sospirò profondamente.
Non avrebbero dovuto fare l'amore, non era propio il periodo adatto, non adesso. Ma si sà, la carne è estremamente debole e cede facilmente alle tentazioni.
-Lucius...siamo dei peccatori-. Sussurrò.
-No Severus, siamo uomini, in carne ed ossa...-. Lucius baciò il suo amante sul collo, con estrema delicatezza.
-Si....uomini...-. Piton si alzò dal letto e iniziò a vestirsi...man, mano che trovava i suoi abiti stesi a terra, raccoglieva anche quelli dell'altro, tirarndoglieli sul letto. -Vestiti Lucius, tra un pò tutto questo finirà-.
Severus Piton non era il tipo d'uomo che piangeva, o si commoveva spesso, ma in quel momento, in quell'istante preciso sentiva che avrebbe volentieri abbracciato il biondo e messo a piangere tra le sue braccia.
-Chi ti dice che sarà tutto finito Sev?-.
Severus lo guardò torvo. -Se non sarà l'Ordine della Fenice stasera, sarà lui un'altro giorno...E dammi retta, la nostra vita non verrà rispiarmata da nessuno, ne ora, ne mai-.
Lucius lo osservò per un breve attimo. Sapeva che l'uomo aveva ragione, sapeva che non sarebbe durata a lungo quella lotta. Sapeva che Voldemort era debole.
I due si vestirono in silenzio, la voglia di parlare era poca e quella di guardarsi negli occhi ancora meno.
Quella notte la loro Apocalisse sarebbe avvenuta, non sarebbero sopravvissuti. Ma nessuno dei due lo diceva apertamente, nessuno dei due aveva il coraggio di dirsi addio.
Tutti quegli anni passati ad amarsi nell'ombra più totale, passati a lacerarsi il cuore, per cosa poi? Per cosa stavano lottando in fondo? Per la razza pura? Per eliminare i Mezzosangue? Assurdo. Quella notte sarebbero morti, e i Mezzosangue c'èrano, e ci sarebbero sempre stati.
No, ora mai neppure loro sapevano più per cosa lottavano, non era certo un ideale il loro. Non più, avevano cambiato opinione tanto tempo fà.
Ma non ci si può ribellare al Signore Oscuro a meno che non si cerchi un metodo di omicidio efficace.
E adesso, prima della battaglia, prima di morire, avevano fatto l'amore un'ultima volta.
Avevano ancora l'uno il sapore dell'altro sulle labbra e il cuore colmo dei gemiti d'amore.
Uscirono in silenzio dalla buia stanza di Malfoy Menor e si smaterializzarono in un luogo lugubre e malefico: Riddle's House.
Un posto veramente deprimente e silenzioso, dove le anime dei morti amavano venire a rinfacciare al propio assasino le colpe che ha compiuto nella sua dannata vita.
Lucius e Severus stavano fianco a fianco, il lungo mantello nero scivolava silenziosamente a terra e il cappuccio ricadeva delicatamente sopra i volti dei due Mangiamorte.
Si fermarono davanti ad una porta e l'apriono con un colpo di bacchetta. Una volta entrati salutarono inchinandosi L'Oscuro e si sedettero in cerchio accanto agli altri.
Lucius si fermò a guardare la madre di Pansy Parkinson: lo sguardo freddo e vuoto, lo sguardo di una madre che aveva perso la figlia.
Il pensiero dell'uomo andò a Draco, al fatto che tra poco l'avrebbe rivisto, come Faith Parkinson avrebbe rivisto la propia bambina.
-Miei carissimi amici, siamo alla resa dei conti oramai...l'Ordine verrà battuto e noi assumeremo il controllo dell'intero regno-. Voldemort aveva iniziato a parlare, ma nessuno lo ascoltava veramente.
Le teste annuivano ma gli occhi facevano intendere che nessuno pensava di salvarsi quella notte.
E, se persino Lucius Malfoy lo aveva ammesso, allora doveva essere vero.
Il Lord parlava, e parlava, e sibilava come un serpe, ma nessuno, ripeto nessuno, aveva voglia di sentire la sua voce.
In poco tempo si concluse tutto, si concluse quella agonia.
Gli uomini si alzarono diretti verso il cimitero, molti avevano lo sguardo di chi sapeva, altri quello di chi non voleva sapere.

La battaglia durò poco, molto poco.
Chiaramente non c'è bisogno che vi narri il nome del vincitore, e quello del vinto.
Posso solo dire che quando Severus Piton venne preso in piano dalla maledizione senza perdono per eccellenza, Lucius Malfoy, poco lontano da lui, estrasse un coltello dalla tasca dei pantaloni e vi si trafisse il cuore.
Agonizzando cadde a terra e con il fiato sospeso sussurrò poche parole, ma ben chiare, che ancora oggi vengono sussurrate all'anniversario della battaglia: -Tom, tu sia maledetto-.
E così fu.

Ma, queste, sono solo parole, solo ricordi che fanno male, solo piccoli dettagli...
Ma sono ben liete di essere stata io a narrarvi gli eventi che portarono al fallimento dei Mangiamorte, perchè quello fu un loro fallimento, non quello di Voldemort.
Ma perlomeno, adesso saprete la verità.

ps :domani riceverò il bacio perciò pregherei la persona che sta leggendo di commemorare la battaglia dei Mangiamorte e di narrare la verità di quella notte.
Bellatrix Lestrange.



Spero davvero che ci siano meno errori grammaticali possibili...ma se avessi riletto un'altra volta mi si sarebbero incrociati gli occhi per andare a prendere un cornetto al bar...
  
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