The day after
Confessioni
di due menti pericolose
Partecipazioni
straordinarie: il Gallo Boschivo
Apro gli occhi
lentamente, infastidita dal raggio di sole che mi batte prepotentemente sul
viso.
Mi alzo e vado
a chiudere la tenda sbuffando, guardando l’ora che segna l’orologio sul
comodino: le sei e quattro. Ritornata a letto, mi sdraio di nuovo, spingendo da
parte il corpo che dorme accanto a me poco prima che mi alzassi, che fa un
grugnito irritato in segno di disapprovazione.
Richiudo gli
occhi, decisa a riprendere sonno, quando prendo piena coscienza della
situazione.
Io. In un
letto, che non è il mio. In una camera, che non è la mia. Con qualcuno vicino,
che non è Grattastinchi, di certo.
Mentre un
orrendo presentimento si fa strada in me, allungo la mano, piano, verso il
corpo sdraiato. Appena sfioro la spalla, la persona grugnisce di nuovo,
rigirandosi nel letto. Terrorizzata, mi giro lentamente verso di lei, per
notare una massa di capelli rossi e una schiena nuda. Velocemente,
ridirgo lo sguardo sul soffitto, avvampando.
Ron. E’ Ron. Nudo.
Di fianco a me. In un letto. E anche io sono nuda. Di fianco a Ron. In
un letto.
Ok, stai
calma. Cerca di ricordare cosa è successo. Anche se non ci vuole un genio,
prova a ricostruire gli avvenimenti con mente fredda. E no, non devi sbirciare
Ron da sotto le coperte, se vuoi ragionare con mente fredda, Hermione.
Dunque.
Io, e Ron, da
soli alla Tana, durante le vacanze. I suoi genitori sono andati a trovare Fred
e George e si fermerann fuori per la notte. Ginny è uscita con il suo ragazzo,
e molto probabilmente anche lei resterà fuori a dormire.
Harry non c’è ancora, arriverà il giorno dopo.
Io e Ron
ancora, seduti sul divano. Ron che mi bacia senza preavviso. Che mi porta su in
camera sua, baciandomi. Le sue mani su di me, il suo corpo...
Oh, mio Dio.
Non ci credo.
Cioè, ok, ci
credo, l’avevo già capito. Insomma, da quando mi sono alzata e non ero in
camera di Ginny ho capito tutto. Ma rendersene conto sul serio fa un altro
effetto. Avvampo, rendendomi di nuovo conto che siamo nudi tutti e due, e mi
alzo velocemente, agguanto una vestaglia – rendendomi conto che non è una
vestaglia, ma una maglietta formato giga dei Cannoni di Chudley – e la indosso
fulminea. Poi mi siedo più calma sul ciglio del materasso, lo sguardo puntato
su Ron...
È troppo
bello. Anzi, non sarà proprio nei soliti canoni di bellezza, ma a me piace
com’è, per il solo fatto che è lui; e abbiamo passato la notte insieme. Mi
accorgo che ho la faccia solcata da un sorrisone enorme e lo sguardo perso, e
mi riscuote. Questa mattina deve essere tutto perfetto; sono solo le sei appena
passate, siamo di sicuro ancora da soli a casa. Scenderò di sotto in silenzio e
gli preparerò qualcosa, poi gliela porto di sopra e facciamo colazione assieme.
Sono troppo
felice!
Mi dirigo a
saltelli giù per le scale, fino a raggiungere la cucina, ed inizio a tirare
fuori l’occorrente per preparare la colazione, quando sento dei passi da fuori,
la porta si spalanca. Mi giro e mi ritrovo davanti Ron, che si strofina gli
occhi con fare assonnato e un sorriso rilassato sul viso. Ha indossato una
maglietta e un paio di pantaloni prima di scendere.
Va bè, non è
che puoi avere tutto, Hermione.
-
Ciao...
Mi dice,
ancora sorridendo. È adorabile! Lo saluto anche io, un po’ delusa. Volevo
veramente fare colazione di sopra, e invece si è svegliato. Peccato...
Mi si avvicina
da dietro e mi circonda le spalle con le braccia, piano, un po’ incerto. Giuro
che vado fuori controllo, ora, in questo preciso istante! Lascio completamente
da parte il cibo e mi giro verso di lui, che comincia a baciarmi. Ok, ora sto
andando veramente fuori di testa! Anche se effettivamente non è un
problema. Meglio! Mi aggrappo a lui, che smette di baciarmi e nasconde la
faccia nell’incavo del mio collo, sussurrando: - Hermione... io...
Ora me lo
dice. Ora me lo dice. Oddio ora me lo dice!
Perchè non vai
avanti, adesso? Dimmelo, o giuro che ti ficco il mestolo giù per la trachea!
-
Allora..? – cerco di incoraggiarlo, con un tono
di voce un po’ impaziente.
Lui si
schiarisce la voce, e poi riprende, sempre sistemato in maniera da non dovermi
guardare in faccia. – Hermione, io... ti...
-
Ouch!
Sentiamo un
lamento e un rumore assordante verso il camino, ed istintivamente ci separiamo
subito, cercando la causa di quel rumore. Vedo una cosa informe, tutta
ricoperta di fuliggine, che si muove convulsamente a terra starnutendo,
impigliato nei vestiti.
-
Ha...Harry!
Esclama Ron, e
si avvicina per aiutarlo ad alzarsi. Lui si sbroglia dagli indumenti sbuffando qualcosa
del tipo ‘maledetta Metropolvere’ e si da’ una riassettata ai vestiti.
-
Scusate se arrivo a quest’ora, non vedevo l’ora
di venire! - Dice con un gran sorriso. Gli faccio un sorriso tirato di rimando
anche io, salutandolo: - Anche noi non vedevamo l’ora che arrivassi!
Maledetto. Adesso
dovevi arrivare.
-
Ehi, come mai qui insieme a quest’ora?
Chiede poi,
con espressione perplessa, mentre agguanta una mela dalla fruttiera sul ripiano
accanto a lui e l’addenta; cala il silenzio. Ron si volta verso di me con
l’espressione che mi riserva quando lo devono interrogare in una cosa che non
pensa di aver mai neanche sentito nominare ed ha bisogno di un suggerimento; se
non fosse che l’adoro troppo gli ficcherei seriamente il mestolo giù per la
gola. Mi sistemo i capelli, pensando alla velocità della luce, in difficoltà.
Alla fine mi esce la cosa più stupida che abbia mai detto in tutta la mia
ignobile vita.
-
Ehm... il gallo ha cantato e ci ha svegliati.
Di nuovo un
silenzio agghiacciante; poi Harry dice: - Ah. Mai qui non ci sono galli.
Fantastico! Mi
adoro. Adesso rivolgo io lo sguardo a Ron, che ha un’espressione indecifrabile
sul volto; sfrega le mani l’una contro l’altra, nervosamente, prima di dire: -
Oh, lo abbiamo da poco, sai... –
-
Davvero? Dov’è? – chiede Harry, sporgendosi
interessato verso la finestra che si affaccia sul cortile. Che cavolo, ma che
gliene frega di uno stupido gallo?! Che non c’è, tra l’altro!
-
In realtà... ehm... non è qui... – dice
precipitosamente Ron, rossissimo, e Harry torna a fissarlo perplesso. Ci stiamo
attaccando ai vetri. – Sì, lui è... ehm... nel... b...bosco qui vicino...-
continua Ron. La famossissima razza di galli boschivi.
-
E che ci fa nel bosco? - chiede Harry. Ok, ora però ha rotto, eh!
-
Boh, non ne abbiamo idea, guarda... perchè non
vai di sopra a sistemare la tua roba, eh? – dico, spingendolo insistentemente
verso la porta; lui agguanta il baule prima che lo spedisca fuori, protestando
leggermente (‘Hermione, ma che hai che sei così rompiballe oggi? C’hai le tue
cose?’).
Finalmente,
siamo di nuovo soli. Ron crolla su una sedia, scaricando la tensione; poi
spezza il silenzio, dicendo: - Ce la siamo cavata, penso... – io mi avvicino,
improvvisamente un po’ imbarazzata. – Stavi dicendo qualcosa, prima...-
Lentamente,
lui si gira verso di me, con un’espressione combattuta. Non dirmi che ha
rinunciato a confessarmelo! - Oh, nulla d’importante...- No! Ma dai!
-
Uhm... ok... – dico, con voce fredda, e mi
rimetto ai fornelli. Ron non si muove, sono consapevole del suo sguardo puntato
su di me; ma d’improvviso si alza, borbotta qualcosa ed esce, lasciandomi sola.
Prendo il coltello che ho usato per tagliare il pane e in un impeto omicida lo
ficco dentro il tagliere.
Sono sei anni
che aspetto questo dannato momento, e alla fine, quando stava per accadere, mi
dice che non era niente di importante??
Dopo un po’,
sempre di umore nero, dico ai ragazzi che ho finito di preparare; Harry dice di
aver già fatto colazione prima di venire, quindi io e Ron ci riritroviamo da
soli. Gli passo irritata e offesa il pane e la marmellata, mentre lui si versa
il tè. Lui nota che sono arrabbiata, e guardandomi stupito e un po’ esasperato
(cosa che mi fa imbestialire ancora di più) dice: - Che cosa c’è, adesso?
Io sbuffo,
prima di ribattergli: - Se non lo sai tu..! – e di uscire velocemente, con
l’intenzione di lasciarlo solo; ma lui balza su e mi afferra per un braccio,
fermandomi: - Andiamo, cosa ho fatto ora? – dice. Io me lo scrollo di dosso, e
mi volto verso di lui, furiosa: - Ma non capisci proprio niente? Non ti
sopporto! – lui diventa subito rossissimo in volto: si sta arrabbiando anche
lui...
Meglio! Così
impara!
-
Ah, è così? Bene, allora! Evidentemente per te
stanotte non è significato niente!
-
Come se a te fosse importato qualcosa, eh?
-
A me è importato...
-
... niente, appunto!
-
Non è vero!
-
Sì che lo è!
-
No!
-
Perchè te ne sarebbe dovuto fregare qualcosa??
-
Perchè ti amo, scema!
-
Bè, anche io!
-
Bene!
-
Bene!
-
Vuoi sempre avere l’ultima parola!
-
Perchè tu no...?!
-
Silenzio! Neanche
confessarvi come delle persone normali sapete fare!
La voce di
Harry interrompe il nostro litigio, e ci azzittiamo; appena mi rendo conto
della situazione avvampo, ed evito di guardarlo. Poi mi volto verso di lui,
piano, guardandolo di sottecchi; anche lui è arrossito, e diventa ancora più
rosso quando incrocia il suo sguardo col mio.
-
Hermione, ti amo.
Dice, con una
sicurezza che fa contrasto con l’aspetto imbarazzato che ha; e subito io mi
avvicino, lo prendo tra le braccia e ci baciamo, senza riuscire a fermarci, con
impeto.
*
Scendo
sbuffando dalle scale e mi dirigo in cucina; quei due non sono normale, sul
serio. Hanno qualche problema psicologico serio... apro la porta, e mi ritrovo
davanti la scioccante visione di Ron ed Hermione completamente avvinghiati l’una
all’altro, che praticamente si mangiano la faccia a vicenda.
Richiudo la
porta.
Il gallo dei
boschi è decisamente un animale stimolante.
Ennesima
cavolata partorita dalla mia mente malata....
Commento, prego!
Lollo