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Autore: _Nearina_    04/12/2010    7 recensioni
Non posso soffrire.
Non posso piangere.
Non posso odiare. Sono un Nobody, no?
Non posso amare.
Sei proprio sicuro che non abbiamo un cuore?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Kairi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts II
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Ahhh. Sono tornata.
Le Fiction non saranno la mia passione, ma qualcuno riesce sempre a farmi venire la voglia di scrivere x°°°D
Questa la dedico a una mia cara amica.
Premetto che A NESSUNO PIACERA' QUESTA COPPIA.
Evitiamo,perciò di dire: no ma lui non può!!111!! Lui ama solo Rocsas!!111!!oneone!uàn!
N.B: il linguaggio bimbominkioso e il nome scritto male sono voluti -.- Non sia mai che mi criticate anche questo x°°°D
Se commentate, mi fa piacere ^^
Son certa che non piacerà a nessuno x°°D
E allora perchè la carichi, vi chiederete.
O forse no x°D magari nessuno sta leggendo queste parole °-° E io mi faccio pippe mentali x un cazzo *o*
Ci emme cu ò.ò
La carico perchè questa mia cara amica me l'ha chiesto espressamente.
Come dirle di no <3 Detto ciò, buona lettura a tutti quelli che non si sn annoiati tanto da spararsi nelle balle ^^




Sei un Nobody.
Non hai un cuore.
Sei un Nobody.
Non hai uno scopo.
Viaggi di mondo in mondo,alla ricerca di una motivazione a questa tua vuota esistenza.
Sei un Nobody.
Combatti insieme a noi. E avrai un obiettivo.
Raccogli cuori.
Apri la porta per Kingdom Hearts.
E,finalmente,anche tu potrai provare dei sentimenti.
Umano.
Ti alletta?


Non posso soffrire.
Non posso piangere.
Non posso odiare. Sono un Nobody, no?
Non posso amare.
Sei proprio sicuro che non abbiamo un cuore?


Ero solo. Mi chiedevo chi fossi, da dove venissi. Perché non ricordavo nulla, nemmeno il mio nome?
Incontrai lui. Mi disse che potevo trovare soluzione ad ogni mio dilemma.
Potevo finalmente tornare a provare dei sentimenti.
Potevo dire finalmente addio a tutta la confusione che avevo in testa.
E tutto questo,distruggendo Heartless, raccogliendo cuori. Aprendo Kingdom Hearts.
La mia vita era sì un po’ noiosa, ma non era poi così male.
Quell’uomo aveva ragione. Non avevo un obiettivo.
Vivevo la giornata aspettando che finisse e,il giorno seguente, ricominciavo tutto da capo.
Ero completamente indifferente a quella sua proposta.
Un cuore?
Cambia qualcosa se non ce l’ho?
Però..Perchè non accettare? Un po’ di novità non mi avrebbe di certo ucciso.
Fu così che iniziai a lavorare per l’Organizzazione XIII, senza nemmeno sapere esattamente cosa mi avrebbero fatto fare.
Distruggere Heartless. Ma come?
I primi giorni furono i più duri. Poi mi abituai.
Non è che la mia vita cambiò più di tanto,ad essere sincero.
Viaggiavo ancora di mondo in mondo.
Con la semplice differenza che,ora, dovevo eseguire ogni ordine impartitomi.
Da che ho memoria, ho sempre fatto di testa mia, senza rendere conto a nessuno.
Beh,grazie a Xemnas avevo un posto in cui tornare la sera,insieme ad altri esseri che,come me, speravano di trovare un senso alla loro esistenza e che,al contrario di me, cercavano di riottenere un’umanità ormai perduta da tempo. Avrebbero dato tutto,pur di sentire ancora un cuore battere nei loro petti.
Siamo dei gusci vuoti,nati quando i nostri "Altri" si sono abbandonati completamente all’oscurità, divenendo degli Heartless.
Non abbiamo più un cuore,ma ricordiamo benissimo cosa significasse averne uno, o perlomeno così mi è stato spiegato da quello strano tipo,Saix.
Non percepiamo direttamente le emozioni,ma conserviamo la memoria dei loro effetti sulle persone.
E’ una vita che non è vita,quella di un Nessuno.
Viviamo attaccandoci a dei ricordi,che tra l’altro non sono nemmeno nostri.
Credo che sia proprio per questo che gli altri si sforzavano così tanto a raccogliere cuori su cuori.
A me non importava minimamente provare dei veri sentimenti.
Conservavo soltanto la memoria di sensazioni dolorose.
Non avevo la minima intenzione di renderle reali.
Eppure,continuavo a lavorare insieme a loro. Era un modo come un altro per ingannare il tempo.
Mi convincevo che senza di me,quel gruppo di incapaci non avrebbe mai ottenuto il tanto bramato cuore.
E così continuavo a lottare.
Ma,presto,mi stancai anche di questa vita. Non ne respiravo più la novità.
Persino uccidere quegli esseri di pura oscurità mi annoiava.
Così, un giorno, Xemnas decise di regalarci una distrazione.Un giocattolo con cui trascorrere le nottate.
La chiamammo Larxene. Era un Nobody,proprio come noi.
Era violenta, irascibile, insopportabile.
Ma molto frivola. Divenne il passatempo di tutti i Nobody, compreso me.
Quasi ogni notte mi trovavo in camera sua.
E sfogavo quegli istinti che,al contrario dei sentimenti,non mi avevano abbandonato.
Di giorno distruggevo Heartless, di notte andavo a letto con lei. Avevo trovato una nuova…Monotonia.
Ero destinato a vivere sempre nello stesso modo?
A questo punto, non ha senso vivere.

Xemnas mi mandò a chiamare.
Mi chiesi in quale “entusiasmante” missione mi sarei buttato stavolta.
Mi disse che dovevo rapire una ragazza. Una principessa dal cuore puro.
Se non altro, era un qualcosa di nuovo. Allettante.
Kairi.
Il prescelto dal Keyblade sarebbe di certo corso alla sua ricerca, di mondo in mondo.
E ci avrebbe fornito parecchi cuori.
Kairi.
Una delle sette Principesse. Un cuore che non conosce oscurità.
Kairi..

Attraversai il varco e mi ritrovai sull’Isola del Destino.
"Forse…Aspettare non è abbastanza." Lei era lì. Gli occhi rivolti al mare.
Doveva essere lei. Non sentivo nemmeno un briciolo di oscurità provenire da quel corpicino.
"E’ il mio stesso pensiero. Se hai un sogno, non aspettare. Agisci! E’ una mia legge di vita. Got it memorized?" dissi, senza nemmeno riflettere più di tanto.
La colsi di sorpresa. Non si era accorta della mia presenza,tanto era assorta nelle sue preoccupazioni.
"Chi…Chi sei?" mi chiese allora.
"Axel. Sono un conoscente di Sora. Perché non andiamo insieme ad incontrarlo?"
In quel preciso istante,apparve un cane e,abbaiando, le indicò un varco oscuro. La sua via di fuga.
"Abbiamo qualcosa in comune,Kairi. A entrambi manca Qualcuno a cui teniamo." e tu mi porterai da lui… "Ehi,sento che siamo già ottimi amici!" le dissi,sorridendo.
"Tu…Non ti stai affatto comportando come un amico!" fu la sua risposta, prima di correre verso quel varco e,senza alcuna esitazione,saltarci dentro.
"Che palle. Beh,se non altro, mi tiene impegnato." Aprii un nuovo varco e la seguii.
Mi lasciavo sempre guidare dall’istinto.
Ed ero finito proprio in quella città. Rideresti di me,Roxas.
Eccola lì. A parlare con alcuni ragazzi.
"Non so perchè,ma sapevo che eri qui. Sai,Kairi, hai avuto molto fegato a saltare nell’oscurità in quel modo." Mi avvicinai a lei e,schivando gli insulsi attacchi dei suoi amici, la presi per mano.
"Lasciami andare!" tentò di resistermi. Inutilmente.
"Lasciamiii! ma ormai eravamo già entrati nel varco.

Il mattino seguente andai a caccia di Heartless. Come al solito.
Quando tornai al castello dell’Oblio, il sole stava per tramontare.
Nell’andare verso la mia stanza, passai accanto alla cella in cui avevamo rinchiuso Kairi.
"Salve,Principessa!" Perché le rivolsi la parola,quella volta?
"Che diavolo vuoi da me?" chiese, scontrosa.
Beh,come biasimarla. Stava dietro le sbarre, e ce l’avevo messa io.
"Che ne dici di fare un giro con me?" Non so perché le proposi una cosa simile.
Forse, per ingannare quell’esistenza vuota,di pura monotonia.
Lei era l’ultima novità. Poteva,forse, allontanare una noia con cui mi ero già da tempo stancato di convivere?
"Dove vorresti portarmi?" chiese,ridendo amaramente.
"In un posto che amo molto." Feci apparire il varco. "Lo vedi? Ogni volta che penserai intensamente a me, questo varco si aprirà. E potrai andare in quel posto meraviglioso dove ti vorrei portare."
"Mpf, ok. Tanto non ho di meglio da fare."
"Allora entraci. Ci vediamo là.
La guardai muoversi un po’ titubante verso l’oscurità, per poi saltarci dentro. Sorrisi,e la seguii.

Ci ritrovammo ai piedi di quel campanile. Te lo ricordi,Roxas?
Il sole stava tramontando.
"Un…Campanile?"
"Seguimi. E capirai perché adoro questo posto."
Salimmo fino a raggiungere la cima. Quella vista sapeva portarmi alla mente tanti,troppi ricordi.
Dei ricordi che non disprezzavo,ma amavo, per quanto possa essere possibile per un Nessuno amare.
Perché quei ricordi non erano del mio "Other", ma miei. Di te.
Mi sedetti sul muretto,a fissare l’orizzonte.
"Dovevo portarmi un ghiacciolo." sussurrai. "Allora,che te ne pare?"
Se n’era rimasta in piedi,senza parole.
"Su,vieni a sederti qui accanto a me." Si avvicinò, senza mai staccare lo sguardo dal tramonto.
"Te l’avevo detto che era un posto meraviglioso. Ti penti ancora di avermi seguito?" ridacchiai.
"E’…Semplicemente spettacolare…" fu il suo unico commento.
"Ti va di tornarci con me anche domani?"
"Perché no. Temo che mi toccherà restare in questo mondo a lungo. Almeno, passo il tempo."
Sorrisi. Adoravo già il suo carattere.
Rintocchi delle campane.
"Dannazione! Sono in ritardo! Scusami, devo scappare. A domani!" e svanii.
Da quella volta in poi, ci incontrammo al campanile per vedere il tramonto insieme, per mangiare un ghiacciolo al sale marino e per parlare.
Non appena si faceva buio, però, scappavo da Larxene. Mai far aspettare quella vipera.
Le giornate passavano. Io e Kairi entravamo sempre più in confidenza. Stava iniziando a fidarsi di me. Inspiegabilmente, ero felice di questo.
"Axel…Posso farti una domanda?" chiese,lo sguardo basso, a fissarsi le dita che giocavano con lo stecco del ghiacciolo.
"Certamente. Dimmi tutto."
"Ecco.. Tu…Tu mi hai rapita. Perché adesso sei così gentile con me?"
"Umm..Beh, devo aver pensato che fosse un peccato che una così bella ragazza dovesse restarsene rinchiusa." La vidi arrossire. Sorrisi. Chissà cosa si prova nell’arrossire…
"Posso immaginare benissimo cosa provi a stare rinchiusa." In fondo, anche io ero come in gabbia, costretto ad una vita senza senso.
"Beh…G-grazie…Inizio ad amare anche io questo posto,proprio come hai detto tu!"
Guardai l’orizzonte, perdendomi in quel tramonto mozzafiato.
Probabilmente,avevo iniziato a portarla su quel campanile per riempire il vuoto provocato dalla tua mancanza,Roxas.
In fondo,avevo accettato di rapirla nella speranza che questo facilitasse il mio incontro con Sora, il tuo "Other".
Più tempo passavo con lei, e più volevo stare con lei.
Era una novità di cui non riuscivo a stancarmi. E volevo capirne di più.
Iniziai ad arrivare tardi agli appuntamenti con Larxene e, a volte,addirittura,non mi presentavo proprio, scatenando la sua ira, che sfogava la volta successiva,lasciandomi evidenti morsi e graffi.
"Ehi,ma che hai fatto alla faccia?" chiese,ridendo.
"Umm?"
"Quel taglio osceno che ti ritrovi! Come te lo sei fatto?"
"Fidati. Non vuoi saperlo." Non sai dove te li ficco quei pugnali,Larxene… "Come mai ogni sera scappi?" Chiese, mordicchiando il suo ghiacciolo.
Hai forse intuito qualcosa,dolcezza?
"Da Larxene…" risposi,sovrapensiero.
"Uhhh…Allora hai una fidanzata!"
"Umm..Non la definirei propriamente una fidanzata." "Potevi dirmelo che eri impegnato,eh. Non voglio trattenerti troppo a lungo!>"
"Ma smettila!" dissi ridendo. "Voglio stare con te" dissi,nella speranza di chiudere il discorso.
"Poi lei si arrabbia e ti sfregia.." rispose lei,sfiorandomi la guancia.
"Ti stai forse preoccupando per me?" chiesi,prendendole la mano.
A-affatto. Credevo che ti preoccupassi del tuo bel visino." Si liberò dalla presa. Cadde il silenzio.
"D’accordo. Ho capito. Vado da lei. Sei contenta?"
"E’ il tuo dovere di fidanzato." disse,stortando teneramente il naso.
"Mpf. Ci vediamo domani,scema." e me ne andai.
Una strana sensazione. Un ricordo lontano.
Avrei provato una stretta al cuore, tempo fa.
Cioè…Lui l’avrebbe provata. Di certo non io.
Non andare. Resta con lei.
No. Non dovevo farmi condizionare da dei sentimenti non miei.
Ed era facile distinguerli. Perché,io, non ne provavo nemmeno uno.

Il giorno seguente,mentre stavo uscendo dalla stanza per andare verso la cella di Kairi, incontrai Larxene.
"Ehi,dove credi di andare,rosso?"
"Affari miei. Levati di mezzo."
"Ohi ohi ohi. Così non va bene,caro mio." Mi spinse di nuovo all’interno di camera mia e chiuse la porta. "Non puoi rispondere così, non a me."
"Dai. Ho un impegno. Ci vediamo stasera,no?"
"Un impegno,eh? E’ questo impegno che ti fa arrivare sempre tardi? Giusto?"
Mi spinse sul letto,tenendomi per i polsi.
"Tu non ti allontanerai da qui finché non te lo dirò io."
Lei… Era il giocattolo di tutta l’organizzazione.
Eppure… Desiderava soltanto me. E credeva di poter fare quello che voleva,con me.
Rendendo me un giocattolo nelle sue mani.
E,purtroppo, l’istinto aveva sempre la meglio,in certe situazioni.
Quando mi ripresi, era troppo tardi. Il sole era tramontato da un pezzo,lasciando il posto ad una meravigliosa schiera di stelle.
"Oh, porc…" mi alzai dal letto di scatto, mi infilai i pantaloni e il cappotto nero,senza chiuderne la zip.
"Dove…Dove pensi di andare?"Mi prese la mano, col chiaro intento di ribattermi su quel letto.
"Lasciami stare!" le diedi uno schiaffo,e me ne andai correndo.
"Come osi lasciarmi qui!!" ma ormai io ero già a Crepuscopoli.
Di certo, non l’avrei trovata. Figurati se mi aveva aspettato per tutto questo tempo!
Salii comunque sul campanile. Di tornarmene al castello non se ne parlava proprio. Rimasi a bocca aperta.
Lei era lì, seduta sul nostro muretto, a guardare l’orizzonte.
“Ehi,Kairi…” Mi avvicinai.
”Mi dispiace,ma il tuo ghiacciolo si è sciolto.” sussurrò. Tra le mani lo stecco del gelato, e sulle dita colature d’azzurro.
”Scema. Almeno il tuo lo potevi mangiare.” Dissi,sedendomi accanto a lei.
”No. E’ buono solo se lo mangio con te.” rispose, voltando lo sguardo verso di me.
“Sei una stupida. Ora le tue mani appiccicano.”
”La zip.” sussurrò.
“C-che?” scoppiai a ridere.
“La zip dei pantaloni,Axel.”
Bene. Bella figura. Complimenti.
”Potevi anche dirmelo che avresti visto lei. Non mi sarei offesa!!”
”E-ecco…”
”Sei stato cattivo. Come hai potuto venire qui da me? Dovevi restare con lei! Tu non sai come si sente una donna quando si sveglia e non trova accanto a sé l’uomo che l’ha amata! Lei è sola, tra quelle lenzuola, uniche testimoni della loro unione! “ disse,quasi infuriandosi.
”Perché,tu lo sai?” chiesi ridendo.
”Certo che sì! Infatti ho avvisato Sora che,se prova ancora ad alzarsi senza di me glielo stacco di netto!“
”Tu e Sora,eh?”
Questo sentimento. Ricordo…Che era struggente.
Mozzava il fiato, stringeva il cuore in una violenta morsa.
Spingeva gli uomini alle peggiori azioni.
Gelosia.
Se avessi un cuore, adesso starei morendo dentro.
Invece,potevo soltanto attaccarmi al ricordo di quella dolorosa sensazione.
Non provare sofferenza. E’ triste.
Proverebbe che sono vivo.
Ma sono vivo?
”Dai…Ti riaccompagno in cella. “
”Che cavaliere.”
”Fa freddo qui. Torniamo al castello.”
”Tutto ok?”
”Ovvio.”
”Sicuro?”
”…”

Quella notte non dormii. E non fu per via dei nuovi tagli che Larxene mi lasciò sulla schiena e sulle braccia.
L’avevo fatta infuriare parecchio,stavolta.
Non dormii perché non feci altro che pensare a lei con lui.
Una nuova fiamma mi corrodeva da dentro.
Era…Doloroso.
Iniziai a chiedermi se davvero il ricordo di un sentimento potesse provocare in me tutte queste reazioni.
Oppure…
Ehi,sei sicuro che noi non abbiamo un cuore?
Sei sicuro che non possiamo amare?

Axel..
Era come se qualcuno stesse chiamando il mio nome.
Una voce…La sua voce!
Iniziai a correre seguendo quel disperato richiamo che riecheggiava nella mia testa.
E mi trovai davanti alla stanza di Xemnas. Aprii,senza nemmeno bussare.
Lei. Lei era lì.
Sotto di lui.
La bocca tappata dalla mano del Nobody, mentre l’altra vagava sotto la veste.
Come vorrei essere io a farlo.. Mi tirai uno schiaffo.
”Capo..”
”Oh,Axel. Non ti ho sentito entrare. Vuoi favorire? “ chiese,malizioso.
Gli occhi di Kairi mi imploravano di salvarla.
”Magari un’altra volta. Capo, credo non sia saggio da parte vostra, ora.”
”Perché?” ”E leccò il collo della ragazza.
Sentii quei brividi che sicuramente avevano percorso la schiena di Kairi risalire lungo la mia spina dorsale.
”E’ una principessa dal cuore puro. Non sappiamo di quali poteri è capace. E se riuscisse ad entrare in contatto con Sora? Se lo attirasse qui sarebbe un bel problema. Non siamo ancora pronti per affrontarlo. “
”Hai ragione. Va beh,per oggi la lascio stare. Peccato però… disse,leccandosi le labbra.
”Saggia decisione. La riporto io in cella.”
”D’accordo. Beh,allora ci vediamo presto,principessa..” disse,scoppiando a ridere.
Uscii dalla stanza, seguito da Kairi. Aveva lo sguardo a terra. Le guance erano rigate da mute lacrime.
”Chissà quanta paura hai provato. Ora ci sono io.” Mi tolsi il cappotto e lo feci indossare a lei. Lpresi per mano e iniziai a correre lungo scale che sembravano essere infinite.
E poi giungemmo davanti alla porta marchiata dal numero 8.
Camera mia.
La spinsi dentro e chiusi a chiave.
”Fa come se fossi a casa tua…” Si sedette sul letto, lo sguardo sempre a terra.
La guardai. Dalla caviglia destra ciondolavano le mutandine.
La cerniera della veste era pericolosamente abbassata e la spallina era scivolata,lasciando in bella mostra un seno. Deglutii.
In quello stato. Sul mio letto.
Senza sentimenti. Senza inibizioni.
La strinsi forte. Mi inebriai del dolce profumo dei suoi capelli.
”Perdona ciò che sto per fare, ma non resisto più le sussurrai.
No. Axel,fermati. Oh,ciao Coscienza! Da quanto tempo. Come stai?
Sei un mostro. Sì,anche io sto bene,grazie!
Xemnas stava per violentarla. E tu vuoi fare lo stesso?
Ma,quando si rialzò a sedere,per gettare le sue braccia attorno al mio collo e unire le sue labbra alle mie,salutai per sempre anche l’ultimo barlume di senso di colpa.
Kairi non era Larxene.
Kairi non era un giocattolo in mano all’organizzazione.
Kairi era una preziosa bambola,dalla quale non riuscivo a staccare lo sguardo, nemmeno ora che dormiva accanto a me, tra le mie lenzuola nere.
Sesso.
Amore.
Un Nobody non può distinguerli.
Fu in quel preciso istante che desiderai avere un cuore.
Raccolsi da terra il mio cappotto. Aveva il suo odore. Sorrisi.
”Ehi,che hai da sorridere? “
”Buongiorno,piccola mia.” Lo lasciai cadere di nuovo.
”Buongiorno,Axel..” Il mio nome. Pronunciato da quella sua voce deliziosa.
Unimmo le nostre labbra in un lungo bacio. Indimenticabile.
”Dormito bene?”
”Sì. Sei stato bravo. Non mi hai lasciata da sola.”
”Non lo farei mai. Voglio proteggerti.”
”Sempre?”
”Sempre. ”
In modo troppo presuntuoso, pensai che, se non ci fossi stato io a proteggerla, lei sarebbe stata in pericolo costante, nel castello dell’Oblio.
Soltanto io potevo proteggerla.
E avrei fatto di tutto per proteggerla.
Anche sacrificare me stesso.
Sora,ti prego. Corri da lei.
Salvala.
E amala. Come io non ho potuto amarla.


Non ho mai seriamente desiderato raggiungere il tanto bramato Kingdom Hearts.
Infondo, a che serve un cuore?
Dopo averti incontrata, però, non ho fatto altro che immaginare come sarebbe stato bello provare veri sentimenti, e non attaccarsi al ricordo di essi.
Ma..Va bene così.
Ti affido a lui.
Lui può amarti…
Lui che ha un cuore. Che ancora batte.


The End.
  
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